Buongiorno a tutti ragazzi
interessante l'introduzione di Aldo che da spazio all'interpretazione personale.
I Club in passato erano i principali luoghi di diffusione delle informazioni necessarie per iniziare e proseguire nel mondo nuovo e variopinto della Mosca, ed erano importanti soprattutto perchè abituavano le persone a vivere l'associazionismo e a confrontarsi sui vari temi e le varie problematiche.
Il Club si viveva ed era necessario impegnarsi e sottrarre del tempo alle proprie giornate e ai propri affetti, per poter frequentare gli amici ed i compagni con cui si condivdeva la passione.
Nelle città più grandi e caotiche, come Roma e Milano, era ed è impegnativo raggiungere la sede del ritrovo settimanale dopo una giornata di lavoro e il farlo dimostrava di tenerci sul serio.
Il periodo di chiusura dava il via alle attività più intense e si organizzavano corsi di lancio e di costruzione, diretti dai soci più esperti e disponibili che lavoravano per il Club organizzandos in vari gruppi di lavoro.
Per partecipare ai corsi bisognava "pagare" e ciò conferiva valore al lavoro delle persone che non incassavano soldi, ma contribuivano ad incamerare risorse destinate al pagamento dell'affitto del locale, di un televisore, un videoregistratore, un proiettore, abbonamenti a riviste del settore, rimborso spese per ospiti illustri che garantivano serate piene e memorabili, ecc.
E si andava a pescare anche in inverno i cavedani, che permettevano di farsi le ossa e accompagnavano fino all'apertura dela stagione successiva.
Si andava a pescare fuori anche allora, in Friuli, Veneto, Trentino e Piemonte, ma anche in Austria e Yugoslavia, ma lo si faceva per arricchirsi ma senza perdere il senso della misura.
Un pesce oltre i 40 cm si ricordava per un bel pezzo e i pesci gdevano di maggiore considerazione e rispetto.
La prima Scuola credo sia stata la Sim e proponeva un diverso approccio alla pesca, utilizzando la tecnica di Pragliola che consentiva di apprezzare doppiamente le catture perchè costringeva ad imparare a manovrare correttamente canna e coda e a sviluppare un bagaglio di soluzioni tecniche alla varie problematiche di pesca: i lanci.
La pesca non si limitava più alla sola ricerca del pesce da catturare, ma diveniva un percorso che si sceglieva liberamente di seguire per migliorarsi, evolversi e coltivare prima l'abilità e poi l'Arte.
Poi le cose sono cambiate perchè le nuove generazioni di pescatori a mosca hanno saltato a piedi uniti il tirocinio e la gavetta che un tempo erano necessari.
Con internet hanno pensato, e pensano tutt'ora, che non serviva uscire di casa e macinare km di strada e ore in coda per ottenere le informazioni ed avere accesso alla conoscenza; bastava porsi davanti ad un monitor ed il gioco era fatto. E si credono pure furbi.
Non danno importanza ai libri che un tempo era difficile procurarsi e a volte bisognava cambiare città per trovarne. Sono convinti che connettendosi ai vari siti possono trovare le risposte dei numerosi "Fenomeni" che tanto ci tengono ad apparire e a parlamentare, e che siano il massimo che si possa trovare in circolazione.
In realtà l'importanza dei libri nasce dal fatto che ci si impegna a cercarseli in giro per l'Italia e anche fuori, ci si procura a fatica il tempo per leggerli un pò alla volta, magari davanti ad una tazza di tè che viene lentamente vuotata e poi c'è il piacere di stringerli tra le mani e pensare che sono il frutto del lavoro e della passione.
I libri vanno amati, curati e posseduti gelosamente perchè la cultura è la ricchezza più grande ed impoverirsi in questo senso è quanto di più deprimente ci possa accadere.
Rinunciare alla cultura, significa smarrire l'essenza delle proprie origini e qelle dei propri padri; significa perdersi ed infine morire!
E' comodo sedersi al pc in pigiama e pantofole e "girare il mondo" virtualmente.
Ma la pesca insegna a vivere concretamente, non virtualmente.
Una volta per diventare un pescatore a mosca erano necessarie almeno tre stagioni complete, vale a dire tre anni e non ci metto la tecnica di lancio.
Oggi si improvvisano pescatori travestendosi con abbigliamento tecnico ipertecnologico e acquistando canne costose che non sono capaci ad utilizzare e che vengono progettate e costruite apposta per loro.
Oggi i novizi pretendono di catturare subito pesce di taglia ed in buon numero, perchè sono convinti che pagando il dovuto tutto sia fruibile.
Vogliono le riserve private sotto casa, rigorosamente no kill, con permessi da 100 euro al giorno per tenere lontane le masse plebee, e quello che non sanno se lo inventano.
Vogliono fare loro stessi gli esperti e cercano gli agganci giusti per affiancare il guru di turno.
Tutti questi guru poi, generalmente sono fuoriusciti dalla prima Scuola, ne hanno fondate altre e poi si sono messi in proprio dopo aver costituito un gruppo più o meno folto di "apostoli".
Raggiunto un certo livello di conoscenza, molti ritengono di sapere tutto e di non avere bisogno di confronto ed è per questo che si sviluppa la cultura dei "clan" che sostengono a spada tratta le argomentazioni e le iniziative degli affiliati e danno addoso a chi dimostra di avere idee diverse o comunque di agire con la propria testa.
Fortunatamente esistono delle eccezioni che si possono ancora trovare e coltivare, ma bisogna darsi da fare e non restarsene comodi davanti al monitor, pena il lasciarsi propinare le solite pappette artificiali già pronte.
A noi la scelta!
Mauro