L'EVOLUZIONE DEL LANCIO nella pam

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Author Topic: L'EVOLUZIONE DEL LANCIO nella pam  (Read 19388 times)

donatot

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Reply #60 on: March 13, 2012, 09:41:58
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Si infila la mano tra la lenza e la canna e si fa il movimento della trazione con la sinistra, un movimento ampio e più veloce il possibile, si fa in modo che la lenza scorra sulla mano sinistra, come se fosse una carrucola.
Salve! Giovanni,

Molte volte, a me e servito x dimostrare come la coda, se viene trazionate velocemente, riesce a produrre un’azione all'indietro sotto la sollecitazione, o, deformazione del vettino, creando anche piccolo loop.

Buona la tua teoria, anche con piccoli esempi riesce a far capire i movimenti nel lancio.
>(((((((((°><°)))))))))<
Molto meglio la riva silenziosa di un fiume in una calda giornata di primavera con gli insetti che ti schiudono tutto intorno e accompagnati solo da qualcuno che è capace di assaporare questa magica atmosfera.


Giovanni NESE

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Reply #61 on: March 19, 2012, 12:46:31
E' nella parte evidenziata che ci giochiamo tutto?
Il lancio non può rinunciare alle fasi iniziali e finali,  nella parte colorata c'è il massimo della velocità di rotazione. Nelle fasi “periferiche” assesti il lancio: direzione e controllo.


E' lì che si ha la massima accelerazione e quindi la massima frequenza (terza deformata)?
Si, c'è la rotazione più veloce.
Provo a chiarire:  una cosa è la frequenza di vibrazione che è legata alla ciclicità di  un movimento, l'oscillazione del cimino, un altra è parlare di terzo modo di vibrare, di terza deformata che sono assolutamente legate alla terza frequenza ma secondo me più facili da interpretare. E' più facile riconoscere una forma che valutare un periodo di oscillazione. Di fatto per lanciare usiamo sempre delle mezze deformate e delle mezze vibrazioni, parlare di frequenza è un po' meno intuitivo in quando questa è legata ad un oscillazione ciclica. Le tre cose: frequenza, forma della deformata, vibrazione  sono strettamente correlate. Quella che usiamo nel lancio veloce alla tlt è la terza deformata, il terzo modo di vibrare, la terza frequenza. E in questo ordine mi pare che sia più facile capire. Questo solo avere in mente l'immagine della S, della terza deformata e non l'idea di vibrazione.


E' li che bisogna spingere?
si. ruotare con velocità.


^FLY^

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Reply #62 on: March 19, 2012, 17:11:17
Grazie Giovanni!   Sei stato chiarissimo. Adesso non ci resta che esercitarci.

Ancora una domanda:

Siamo con la coda distesa all'indietro e di conseguenza col polso piegato per l'ammortizzamento, al momento di ripartire in avanti si deve piegare il polso quel tanto che basta a far passare il vettino in posizione avanzata rispetto ad esso, poi si continua la corsa fino ad arrivare all' "apice" della velocità di rotazione e poi spingere e ammortizzare.
E' così?

Grazie per le risposte chiarissime e per la pazienza che hai. Quando vieni giù NDUJA e Cirò a volontà.  ;D

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giovanni.nese

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Reply #63 on: April 03, 2012, 17:12:02
Salve!

Si!

troppo telegrafica come risposta?

La fase iniziale non prevede la rotazione del polso, riporti in avanti il braccio per recuperare lo spazio dell'ammortizzamento,  acceleri  in linea con la direzione opposta all'ammortizzamento e poi parte la rotazione del polso;
la conclusione della rotazione del polso che coincide o anticipa la fase di avanzamento finale, di  distensione (e non va dimenticato il successivo ammortizzamento (in avanti)),  è quella che definisce la forma del loop. Se finisci (perchè anticipi) la rotazione e poi avanzi ti dovrebbe venire un loop a triangolo, (i due segmenti di linea sono rettilinei e convergenti sul loop quello superiore trasla prima di arrotolarsi nel loop) se fai coincidere le due cose: ultima fase della  rotazione del polso  e avanzamento, oppure fai in modo che l'avanzamento sia molto piccolo, il loop esce rotondo e i due segmenti di linea sono praticamente paralleli. Usando alta velocità e lanciando in angolazione il rateo di discesa della coda è superiore all'effetto della gravità e la coda non spancia sotto. La pancia è un indice di velocità relativamente bassa e scarsa tensione di coda.

È una spiegazione del fenomeno abbastanza abborracciata ma puo' esserti utile. Con la pratica vedrai poi quale influenza deriva dalla posizione in cui si è fermata la coda dietro: alta o bassa. Anche questa posizione la sceglierai tu in funzione di che cosa vuoi ottenere dalla traiettoria in avanti della coda e degli spazi che hai a disposizione dietro.

La cosa migliore da fare in questi casi è di mettersi in 2 a guardare che cosa fa l'altro e cercare di spiegarne l'azione. Provare gli effetti di anticipazioni e ritardi nel richiamo in avanti e verificarne gli effetti sulla forma del loop e sulla velocità della coda. Fare un po' di esperimenti con un pezzo di corda o una catenella su un tavolo e sperimentare quali effetti si ottengono variando la direzione e la forma delle spinte è molto utile.

Come sempre ci vuole pazienza, fantasia e molto esercizio.

Ciao


^FLY^

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Reply #64 on: April 03, 2012, 21:52:53
Ciao Giovanni, chiaro come sempre!

La pazienza non manca e sto facendo anche esercizi, quello che invece mi manca è un osservatore che possa dirmi cosa avviene durante il mio lancio. Purtroppo ancora dovrò fare da solo, spero nell’aiuto di Giovanni quando sarà libero dai suoi impegni. Comunque  la mia impressione è di essere migliorato grazie alle vostre dritte. La coda non fa più pancia il che mi fa presumere che la tensione è buona, mi sembra buona anche la direzionalità e la precisione. I loop sono abbastanza stretti e la parte superiore della coda è parallela a quella inferiore. Quello che non riesco a correggere sono delle onde che mi si formano sul finale e la primissima parte di coda, forse perché anticipo il lancio in avanti o non riesco a dosare bene lo shooting?  Provo a fare gli esperimenti  che hai consigliato, ti saprò dire!

p.s. Spero sempre in una vostra visita, Giampiero me l'ha promessa! 
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donatot

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Reply #65 on: April 04, 2012, 08:39:53
Ciao Giovanni, x poter eseguire delle prove:

Quanti metri di coda... finale compreso, bisogno tenere fuori dalla canna! E’ una domanda personale che gli faccio, x stabilire su che peso bisogna lavorare, tanto da acquisire la sensibilità tra polso e canna per compiere linearità e velocità con svolgimento del loop.
Tenendo conto della posizione del Tudor e quella dei piedi.

Mi scuso x la domanda, ;D però gliela dovevo fare! calabria
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giovanni.nese

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Reply #66 on: April 04, 2012, 10:22:18
Salve!

metri di coda fuori...
con un finale standard di circa 5 m direi di arrivare a 12-13 m. ma è una lunghezza che devi "sentire",  devi trovare la lunghezza giusta che ti da l'impressione di far lavorare la canna. trovata questa accorci via via in modo da specializzare il gesto del lancio liberandolo dagli effetti della coda: inerzia e attrito dinamico. un discorso analogo lo farai con la canna. devi trovare, per tentativi, la velocità limite in cui le inerzie della canna non sono dominanti e da questo punto riprendere per gestire al meglio le due cose, lunghezza di coda e inerzia di canna.
è un lavoro! per niente piacevole e ben poco documentato.

pieghe sulla coda e finale...
probabilmente non sono solo colpa tua, anche la canna ci mette parechio di suo  e non sempre si riesce a controllarne l'effetto sulla coda. anche qui devi accettare un compromesso: lasciare qualche  curva pur di  aumentare la velocità di volo della coda.  neanche la coda è esente. anche lei ha la tendenza ad esaltare o ridurre la formazione delle pieghe. specialmente se usi code leggere.
come dice RP nel suo libro solo in determinate circostanze e luoghi si riesce a trovare il compromesso ottimale tra canna, coda, finale, luogo e distanze di pesca. il solo cambio di posizione azzera il compromesso e quel che funzionava benissimo in torrente non va altrettanto bene  sul fiume.

Ciao


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Reply #67 on: April 04, 2012, 21:50:28
Salve Giovanni, ricevuto... poi farò sapere il risultato....

A proposito le pieghe sulla coda e finale... qui dipende anche dalle buone catture... calabria
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Reply #68 on: April 04, 2012, 22:09:46
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pieghe sulla coda e finale...
probabilmente non sono solo colpa tua, anche la canna ci mette parechio di suo  e non sempre si riesce a controllarne l'effetto sulla coda. anche qui devi accettare un compromesso: lasciare qualche  curva pur di  aumentare la velocità di volo della coda.  neanche la coda è esente. anche lei ha la tendenza ad esaltare o ridurre la formazione delle pieghe. specialmente se usi code leggere.
come dice RP nel suo libro solo in determinate circostanze e luoghi si riesce a trovare il compromesso ottimale tra canna, coda, finale, luogo e distanze di pesca. il solo cambio di posizione azzera il compromesso e quel che funzionava benissimo in torrente non va altrettanto bene  sul fiume.

Ciao

Quello che dici un po’ mi consola, però sono certo che ci metto del  mio e lo dico perché alcuni lanci, pochi per la verità, vengono perfetti, devo individuare dove sbaglio…   So benissimo che nell’azione di pesca le onde non pregiudicano anzi … ma voglio capire quali sono i movimenti giusti per una coda pulita.

Per la cronaca, La mia canna è una Shimano biocraft 7,6 xtr a coda 4 in due pezzi (non più in produzione ma io la preferisco alla nuova in tre pezzi) e la uso con coda 3 e finale intorno ai 5 metri. 
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