MOSCA "ESATTA" O POSA "ADATTA"?

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Author Topic: MOSCA "ESATTA" O POSA "ADATTA"?  (Read 2606 times)

^FLY^

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on: January 08, 2012, 14:41:52
Quando si è in vacanza e non si può uscire a pesca, vuoi per la chiusura della trota, vuoi per il cattivo tempo, uno ha la pam nel sangue che fa? Costruisce qualche imitazione oppure legge qualche articolo sulle vecchie riviste sognando ad occhi aperti!

Mi è capitato tra le mani una traduzione di una rivista francese in cui si parlava di Halford. (costui visse in Inghilterra verso la fine dell'800 e  fu un pescatore di fama mondiale, e un intraprendente campione di mosca secca, al punto di farne una religione.)
Egli ricercò una imitazione quanto più perfetta dell'insetto naturale. Ne studiò un numero considerevole, scegliendo i più comuni, creando una serie di un centinaio di modelli che in seguito ridusse a poco più di una trentina.
Nella sua ricerca intransigente della perfezione riprodusse, per ogni modello, il maschio e la femmina. I suoi sforzi furono quelli dell'artista, del ricercatore accanito che segue il sogno dell'imitazione "esatta".




Un giorno Halford provò le sue migliori creazioni su alcuni pesci che bollavano a valle di un piccolo ponte. Invano egli presentava le sue meraviglie preferite, invano cambiava continuamente la mosca, ottenendo sempre rifiuti su rifiuti.
Disperato, "il maestro" posò la canna e, appoggiatosi alla sponda del ponte, svuotò la sua scatoletta nell'acqua. "Scegliete voi" gridò rivolto alle riluttanti trote.
Le mosche, divinamente galleggianti, puntarono al filo della corrente e le trote..... cominciarono a disputarsele, maschi, femmine tutto quanto passasse.
Ad Halford rasserenato si impose una considerazione, le sue mosche risultavano accattivanti e particolarmente irresistibili quando non erano legate ad un filo.



Questo breve racconto mi ha fatto venire alla mente un analogo episodio capitatomi tempo fa in un torrente che frequento spesso. Una bella trota bollava in un sottoriva dove la corrente aveva scavato una sorta di grotta.




L’unico modo per poterla tentare era quello di lanciare trasversalmente un po’ più a monte e lasciare trasportare la mosca dalla corrente. I tentativi sono stati vari ma senza successo, la trota continuava a bollare ignorando la mia mosca. In un ultimo tentativo sbaglio il lancio e la mosca si aggancia su un cespuglio, tento inutilmente di staccarla tirando la coda con la sinistra, entrare in acqua significava rovinare il posto, do uno strappo un po’ più vigoroso e il finale si spezza proprio dal nodo che lo legava alla mosca . L’imitazione cade in acqua e viene trasportata dalla corrente davanti al muso della trota che non se la lascia scappare.

Feci le stesse considerazioni di Halford!
Del resto il filo, per quanto sottile, non è esso stesso, malgrado tutto, un'appendice visibile tale da provocare rifiuti?
Oltre al fatto della visibilità, in quanto legame, il filo dà alla mosca una rigidità che la rende anormale.
La mosca non rivela più quella libertà, quella leggerezza sull'acqua, adattandosi alle più piccole inflessioni della superficie, che mostra invece la sua sorella naturale.
Fatto ancora più grave, lascia poi il dragaggio sornione, anche se impercettibile ai nostri occhi, che dà l'allarme.




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donatot

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Reply #1 on: January 08, 2012, 16:01:28
Personaggi della storia di pesca a mosca... a secco ( cioè sulla superfecia dell'acqua) mosche appena emerse fino alla completa trasformazione...

Frederic Michael Halford
Nato Frederic Michael Hyam 13 aprile 1844 Birmingham
 in Inghilterra È morto 5 Marzo 1914 (all'età di 69 anni)

Frederic Michael Halford (13 Apr 1844 - 5 marzo 1914), è stato un pescatore ricco e influente autore britannico e la pesca mosca. Halford è più noto per il suo sviluppo e la promozione della tecnica mosca secca sui flussi di gesso inglese. E' generalmente accettato come "il padre della moderna pesca a mosca a secco".

I libri: John Hills Waller, una storia della pesca alla trota (1921) chiamato Halford "Lo Storico della mosca secca".

ps: ricerca da "Wikipedia"
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Reply #2 on: January 08, 2012, 17:55:55
Caro Aldo, sei stato tradito da un filo!!! E' lo stesso " filo " di corrente che faceva scendere la mosca legata al filo di nylon.

Che peccato!!! Trota persa! Comunque, veniva liberata lo stesso.
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Reply #3 on: January 08, 2012, 19:49:55
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Caro Aldo, sei stato tradito da un filo!!! E' lo stesso " filo " di corrente che faceva scendere la mosca legata al filo di nylon.

Che peccato!!! Trota persa! Comunque, veniva liberata lo stesso.

Le trote che ho perso non si contano!!!! Come ben sai noi usiamo ami senza ardiglione per facilitare il C&R e molte volte l'hanno vinta le trote, ma non me la son mai presa! Altrimenti non avrei scelto la pesca con la mosca!!  

Però fa bene riflettere ogni tanto!
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ondulandes

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Reply #4 on: January 09, 2012, 08:03:31
mi complimento con te x questo splendido racconto e di avventura che ti è capitato mi soffermo nel fatto che dici che a volte e il filo a far capire alla trota che non sia un esca naturale x trarla in inganno ma avvolte puo essere anche colpa nostra di come leghiamo noi l artificiali bè io avevo questo problema ma donato ci insegnò come legare gli artificiali e io mi son trovato bene perciò mi chiedo non poteva essere stato un tuo errore nel legare l artificiale ? al difuori di cercare di postarlo nel modo piu corretto al pesce ciao un saluto
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Reply #5 on: January 09, 2012, 13:24:16
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mi complimento con te x questo splendido racconto e di avventura che ti è capitato mi soffermo nel fatto che dici che a volte e il filo a far capire alla trota che non sia un esca naturale x trarla in inganno ma avvolte puo essere anche colpa nostra di come leghiamo noi l artificiali bè io avevo questo problema ma donato ci insegnò come legare gli artificiali e io mi son trovato bene perciò mi chiedo non poteva essere stato un tuo errore nel legare l artificiale ? al difuori di cercare di postarlo nel modo piu corretto al pesce ciao un saluto

Ottima osservazione Martino, il nodo di Donato è un ottimo nodo per il fatto che salvaguarda il collarino. Ma anche in questo caso si tratta di presentazione, un nodo che non fa posare bene gli artificiali li rende ancora meno naturali alla vista del pesce. Io comunque credo che il dragaggio sia la cosa più deleteria.
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donatot

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Reply #6 on: January 09, 2012, 16:44:48
Non solo il nodo deve essere posto in una buona posizione, c'è anche la scelta del nylon rispetto all'amo che ha una certa importanza.
Vedete nel filmato: la mosca una volta legata al filo di nylon come oscilla e non si piega.
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Questo movimento fa in modo che la mosca all'impatto con l'acqua, trova la giusta posizione.

Il dragaggio, come giustamente Aldo ricorda, ha ragione! Perché qualsiasi cosa e legata a un altro corpo, non avrà mai un movimento reale. Per me, quando una trota sale decisa a prendere un artificiale, in quell'attimo in cui la mosca cade sull'acqua e, perché non c'è stato il tempo necessario per il trasporto della mosca a valle.

Se lasciamo la mosca che cade sull’acqua e poi la facciamo scorrere a valle, comunque, per sia percettibile, un dragaggio c’è sempre, la trota nel suo ambiente riconosce tutto. Se sale comunque, avrà avuto qualche motivo valido a noi sconosciuto.

ps. a Martino e Aldo li ringrazio x i complimenti sul nodo da me applicato.
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Reply #7 on: January 09, 2012, 20:51:20
comunque sia rimane sempre un mistero ho visto salire trote su artificiali che non hanno ne testa ne coda e pasquale lo puo dirlo e anche trote che salgono su artificiali che dragano mi è capitato chissà cosa vedono in quel momento comunque è da precisare che questo e successo solo su trote immesse
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Reply #8 on: January 09, 2012, 21:52:54
Martino crediamo ciò che hai scritto, perché succede spesso, e capitato anche a noi vedere.

La trota da quello che ho visto in un filmato che mi passò Bruno (megastore a Battipaglia), si vede che prende di tutto quello che gli passa davanti e poi fa una scelta con quello commestibile. Anche da noi, a Sarno, nel centro del paese dove c’è il fiume pieno di trote, tutte taglie da 20 a 50/60 cm. Anche lì fanno la stessa cosa, come nel filmato, molte volte ci vado perché mi piace osservarle nei movimenti, e come mantengono a distanze le più piccole…diciamo, come spirito di osservazione ogni tanto non fa male.

Queste sono trote che si sono abituate a vedere altre presenze, mentre quelle di montagne sono un’altra cosa, sono più selvatiche e sospettose, al minimo rumore scappano, ecco perché, andiamo a pesca con i piedi di piombo e il racconto di Aldo c’è lo dimostra.

Come lo stesso Halford, dopo che si era reso conto della trota troppo selettiva, dal ponte svuotò l’intera scatoletta di mosche in acqua e disse fate voi.

Penso che tu non avresti avuto il coraggio... di fare come lui!
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