Chissà se noi pescatori di mare, un giorno, riusciremo ad affrontare la pesca impostando la stessa filosofia...
Ciao Roberto, io credo che molti pescatori di mare affrontano la pesca con la stessa filosofia di Goran Andersson , certo esiste una differenza fondamentale tra i due mondi. I pescatori con la mosca secca in acque interne hanno un vantaggio nell’acquisizione della “filosofia”, vuoi perché l’ambiente è molto più ristretto e quindi si acquisisce il cosiddetto “senso dell’acqua”, vuoi perché in genere si insidia la preda che abbiamo già visto salire su qualche insetto. Ti voglio raccontare un episodio: vado a pesca col nostro amico
^GIOVANNI^ in un magnifico torrente silano. Giovanni aveva appena iniziato con la pam e di conseguenza con la costruzione degli artificiali. Giunti su una bella buca, lo vedo in difficoltà con il lancio poiché aveva alle spalle la vegetazione che non gli consentiva di stendere la coda all’indietro, mi avvicino per consigliarlo ad eseguire un lancio più adatto che lui memorizza subito. La volta successiva, in una situazione simile, monta una mosca che aveva costruito la sera prima ed effettua il lancio che aveva memorizzato in precedenza. Ad un tratto lo sento esultare, mi giro e vedo che aveva agganciato una trotella non superiore a dieci centimetri. Mi guarda e mi fa :- Aldo, mi ha dato molta più soddisfazione questa cattura che non le spigole e i serra che prendo a spinning – Il modo con cui aveva effettuato la cattura scegliendo il lancio adatto e l’artificiale costruito la sera prima, imitando gli insetti che aveva visto volare su quel torrente, per lui è stata un grossissima soddisfazione. Credo che anche nello spinning o in altri metodi di pesca in mare, Giovanni, così come Peppino e molti altri di voi, studiate tutti gli elementi per non lasciare nulla al caso ed avere la soddisfazione di catturare la preda in un determinato modo e in certe condizioni.