MAGIE DELLA NATURA
Mentre il sole illuminava ancora la vallata, un’effimera completamente asciutta riposava su una foglia muovendo le zampe avanti e indietro. Le ali blu fumo si aprivano e si schiudevano ed il corpo rosa pallido si agitava con ritmo crescente. Per alcuni istanti rimase immobile, poi le ali si unirono al corpo, si intravide un’impercettibile pulsazione: l’insetto stava per sgusciare fuori dall’involucro, ultima evidenza del suo stadio di effimera. La leggera pellicola che l’avvolgeva fu portata via dal vento e nuove trasparenti ali comparvero.
I colori diventarono più brillanti e si trasformò, finalmente, in una mosca vera e propria. Quindi, lasciò la sua foglia per raggiungere i maschi, assai più piccoli, che volteggiavano sul torrente, ora planando verso l’acqua, ora sollevandosi in un ritmico volo rituale. La danza si arrestava solo allorché la femmina raggiungeva il compagno, all’apice del suo volo. Un maschio si aggrappò alla femmina con le lunghe zampe anteriori ed i sottili uncini dell’addome. Essa,intanto, agitava furiosamente le ali cercando di mantenere in quota i fragili corpi, che invece si abbassavano sempre più: si staccarono improvvisamente proprio un attimo prima di raggiungere il pelo dell’acqua.
Il maschio si allontanava in cerca di un’altra compagna, mentre la femmina si preparava a compiere la sua funzione. Volò, infatti, verso la superficie increspata del torrente, si appoggiò leggermente sul pelo dell’acqua, depositò tante piccole uova, mentre il suo corpo si fletteva in curiosi continui movimenti.
Più tardi si avviò rapida verso le acque calme sotto gli ultimi raggi di sole. Raggiunse di nuovo il torrente per scomparire in un improvviso incresparsi dell’acqua: fu, per una trota, l’ultimo boccone della giornata.