Assemblare una batteria per alimentare la lampada frontale
Uno dei problemi per chi pesca prevalentemente in notturna come me è rappresentato anche dall’elevato costo delle pile per le lampade frontali.
Io possiedo una lampada Petzel Zoom con lampadina allo iodio che mi ricambia della sua potentissima luce ‘succhiando’ una quantità incredibile di energia dalla pila piatta da 4,5 volt. Stanco di comprare la pila di ricambio in continuazione, ho risolto una volta per tutte il problema sostituendo la pila con una batteria sigillata al piombo da
6 volt 3,2 Ah e relativo carica batterie. Ho sfruttato la lampadina originale finché è durata e poi l’ho sostituita con una da 6 volt, sempre allo iodio (purtroppo rarissima da trovare).
Non solo mi son rifatto abbondantemente della spesa, ma la batteria continua a funzionare perfettamente da anni, inoltre l’intensità della luce erogata è molto più costante di quella data dalla pila, che comincia a perdere colpi già quando è a metà della sua carica. L’ingombro ed il peso della batteria al piombo è logicamente maggiore, ma ho risolto questo problema con uno ‘spallaccio’ che non mi da il minimo fastidio, ed in compenso ho alleggerito il peso della lampada, essendo priva di pila.
Inoltre uso questa batteria anche per alimentare un ossigenatore per il secchio del vivo. Essendo una batteria al piombo, non possiede memoria di ricarica per cui può essere ricaricata al massimo anche senza aspettare l’esaurimento della carica precedente.
Per chi eventualmente fosse interessato alla modifica (attuabile su qualunque lampada in grado di sostenere un voltaggio da 6 volt e 3,2 Ah), questo è lo schema.
Occorrente:
- Batteria al piombo sigillata da 6 Volt 3,2Ah – Prezzo medio 10 €
- Carica batteria – Prezzo medio 10 €
- 4 Faston (2 maschi e 2 femmine)
- 2 Jack (1 maschio e 1 femmina)
- Due metri di cavo elettrico bipolare morbido e sottile
- Lampada frontale Petzel Zoom (o qualsiasi altra lampada che supporti i 6 volt)
- Borsello o marsupio di recupero
- Cinghie a tracolla di recupero dotate di fibbie
- Ago da materasso
- Due metri di cordoncino sottile e robusto (ottimo uno spezzone di multifibra)
- Un pezzo di gomma piuma
- 2 pezzi di velcro
- Colla
- Saldatore a stagno (opzionale)
- Pinze e forbici
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LoginPreparazione dello zainetto porta batteria1. Dopo alcune prove ho constatato che riponendo la batteria all’interno di un vecchio borsello o di un vecchio marsupio (leggermente modificato) appeso sulle spalle, all’altezza del bacino, il peso e l’ingombro sono talmente minimi che la batteria si può tenere in posizione per tutta la notte senza che dia fastidio. Io ho usato un vecchio borsello di tela robusta, ritagliandolo e ricucendolo con un ago da materasso ed un cordoncino di multifibra per adattarlo esattamente alle dimensioni della batteria. Ho poi tagliato la cinghia a tracolla esattamente a metà, formando quindi 2 cinghie separate, e su ciascuna metà ho incollato (e poi cucito) altri due pezzi di cinghia per allungarle: mettendo una cinghia sulla spalla sinistra ed una sulla spalla destra, la lunghezza esatta da tenere in considerazione è quando il borsello dietro le spalle arriva all’altezza del bacino, sua posizione ideale per non dare fastidio (è come se fosse un marsupio stretto intorno alla vita, solo che è posizionato indietro sul bacino e non sullo stomaco). Trovata la misura giusta, ho incollato e poi cucito l’altro capo delle due cinghie nella parte inferiore del borsello, trasformandolo in uno zainetto.
2. Adesso bisogna ‘stabilizzare’ lo zainetto, in modo tale che qualsiasi movimento noi facciamo (p.e. un lancio ground o pendolare) questo non sposti lo zainetto dalla sua posizione iniziale al centro del bacino. Prendiamo un’altra cinghia, stavolta munita di fibbia in plastica o in metallo, e la incolliamo e poi cuciamo sulla base dello zainetto, come se fosse la cintura dei pantaloni: indossato lo zainetto, avvolgiamo questa cintura intorno alla vita e l’assicuriamo mediante la fibbia. In questo modo lo zainetto non si sposterà dalla sua posizione iniziale (esattamente a metà del bacino), per quanto possano essere bruschi i nostri movimenti.
3. Per una maggiore stabilità, incolliamo e cuciamo altre due cinghie. Indossiamo lo zainetto:
a) la prima cinghia la cuciremo di
traverso tra le due ‘bretelle’ discendenti alle nostre spalle, più o meno a metà schiena.
b) la seconda cinghia la cuciremo invece di
traverso tra le due bretelle discendenti sul nostro petto, più o meno alla stessa altezza dell’altra. Attenzione, però: solo una cima di questa cinghia trasversale la incolleremo e cuciremo su una delle bretelle discendenti (p.e. sulla bretella destra). Sull’altra cima incolleremo invece un pezzetto di velcro, ed un pezzo di velcro lo incolleremo anche sulla bretella discendente sinistra: i due pezzi di velcro servono per collegare/scollegare la cinghia trasversale alla bretella sinistra, in modo che, quando è scollegata, lo zainetto possa essere indossato facilmente, mentre quando è collegata impedirà alle bretelle di allargarsi ed eventualmente di scivolare dalle nostre spalle (la stessa funzione ce l’ha la cinghia trasversale posteriore).
4. Infine anche il confort vuole la sua parte: per attutire la pressione che la batteria esercita sul bacino, è sufficiente incollare un pezzo di gomma piuma sul retro dello zainetto, che farà da cuscinetto tra lo zainetto stesso ed il nostro corpo. Io ne ho messo un bel pezzo molto spesso. Volendo, è anche possibile imbottire le spallucce delle bretelle.
Nota: per chi è veramente appassionato del fai da te, lo zainetto può essere ricavato da un vecchio borsello in cuoio, una vera sciccheria. La scocciatura è la cucitura più complicata, che richiede l’utilizzo della lesina per cucire e del trincetto per ritagliare le parti eccedenti. Molto più semplice è invece il ritaglio e la cucitura su un borsello di stoffa o tela. Molto importante è che lo zainetto venga “cucito addosso” alla batteria, cioè che abbia le misure le più vicine possibili a quelle della batteria, in modo che la stessa non vi ‘balli’ dentro. Preparazione della batteriaE’ la parte più semplice. Ritagliamo uno spezzone da 20 cm di filo elettrico bipolare (cioè a due cavetti – positivo e negativo - tipo piattina o racchiusi dentro la stessa guaina). Il filo deve essere molto morbido e di sezione sottile (una sezione più grossa sarebbe indicata, ma questa rende il filo più rigido, meno adatto al nostro scopo). Immaginando di avere lo spezzone disteso sul tavolo, colleghiamo ai due cavetti a sinistra 2
Faston femmina (uno di colore rosso per il positivo ed uno di colore nero per il negativo). Se abbiamo il saldatore a stagno, mettiamo una goccia di stagno nel punto di giunzione, altrimenti pazienza useremo solo le pinze.
Sulla parte destra dello spezzone colleghiamo un
Jack femmina: il Jack possiede al suo interno sia il polo positivo che quello negativo. Collegate il cavetto positivo al polo positivo del Jack, e fate viceversa con l’altro cavetto. Una goccia di stagno sarebbe l’ideale, ma se non possedete il saldatore arrangiatevi solo con le pinze. Infilate i due Faston nella batteria (ognuno per il polo giusto) e poi infilate la batteria nello zainetto. La batteria è pronta per l’uso: al momento opportuno collegherete il Jack maschio ed il gioco è fatto.
Preparazione della lampada. Se possedete la Petzel Zoom (o una lampada strutturata allo stesso modo) la preparazione è semplicissima. Al rimanente spezzone di filo elettrico collegate (da una parte) i 2
Faston maschi (uno positivo e l’altro negativo), sfilate la pila piatta dal contenitore della lampada ed infilate i due Faston maschi nei rispettivi Faston femmina che sono dentro il contenitore (nel caso della Petzel Zoom è indifferente il polo positivo o negativo: la differenza tra le polarità è invece richiesta da una lampada a LED). Ora praticate un piccolo foro nel contenitore della pila per fare fuoriuscire il filo elettrico (usate un’astina di ferro arroventata su una candela), fate un nodo ‘antistrappo’ sul filo elettrico vicino ai Faston e fatelo fuoriuscire dal contenitore della pila. Richiudete pure il coperchio della pila.
Adesso indossate lo zainetto con la batteria e mettete la lampada in testa: misurate la lunghezza del filo che è necessario per arrivare dalla lampada al Jack femmina della batteria (per sicurezza lasciatene 20 cm in più). Il filo cade alle vostre spalle. Tagliate il filo elettrico alla giusta lunghezza e fatelo passare dentro le guide dell’elastico superiore o quello circolare della lampada. Se l’elastico è privo di guide per il filo elettrico, costruitevele sul tipo delle asole per cintura dei pantaloni
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Login usando dei pezzetti di stoffa avanzati dallo zainetto, incollandoli e cucendoli sull’elastico superiore della lampada. Se la vostra lampada dispone solo dell’elastico circolare, metteteli su questo. Infilato il filo in queste guide, attaccate adesso alla sua estremità il Jack maschio, rispettando la polarita positiva e negativa (anche se, come abbiamo detto, per una lampadina ad incandescenza la polarità è ininfluente, è sempre meglio abituarsi a fare le cose per il verso giusto… Inoltre, se la vostra lampada è a LED, la polarità è importante).
Nota: vista la quasi impossibilità di reperire lampade allo iodio da 6 volt adatte alla Petzel, mi sono industriato a creare da zero lampade frontali in cui inserire normali lampadine ad incandescenza, ma questa è un'altra puntata. Ancora non ho avuto modo di provare la batteria sulle lampade a LED cinesi (= 2 soldi come costo, ma perfettamente funzionanti), appena ne ho il riscontro lo pubblicherò.Buon divertimento.