LA SINCOPE

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Author Topic: LA SINCOPE  (Read 17560 times)

SOVVERSIVE

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on: March 07, 2007, 21:58:11
Mi sembra doveroso citare alcuni ipotetici inconvenienti che possono capitare a chiunque si cimenti, o a chiunque sub esperto, durante una battuta di pesca in apnea.

La sincope ipossica è un’improvvisa perdita di coscienza, prodotta da una caduta della pressione parziale dell’ossigeno nel sangue (PaO2) al di sotto di livelli critici (PaO2<25-30 mm. Hg.).
E' proprio come se improvvisamente andasse via la corrente al cervello; ma in realtà questo termine venne utilizzato per indicare l’improvvisa perdita di coscienza di operatori subacquei, che utilizzavano respiratori ad ossigeno a circuito chiuso, per abnorme incremento di anidride carbonica nel sangue.
La sincope ipossica si determina generalmente durante la risalita, solitamente a 5-3 metri dalla superficie, perchè proprio a queste quote si producono le maggiori variazioni relative di ossigeno nel sangue.
Dalle testimonianze raccolte in sopravvissuti miei amici ad episodi del genere ho sentito dire che pochi secondi prima della perdita di coscienza –troppo tardi per porvi rimedio - si mani una sensazione  alterata di suoni e colori accompagnati da formicolli alla pelle.
Nel corso dell’immersione infatti l’aumentare della pressione  facilita il passaggio dell’ossigeno nel sangue, da ciò il benessere che avverte il sub in profondità. In realtà la quantità di ossigeno “sciolto” nel sangue, cioè in soluzione, è del tutto trascurabile ai fini della respirazione. L’ossigeno si lega all’emoglobina ed il meccanismo fondamentale è l’equilibrio che si determina tra le pressioni parziali di esso nel passaggio del sangue attraverso gli alveoli. Quindi la pressione parziale dell’ossigeno nell’aria determina la pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso e quest’ultima la percentuale di saturazione in ossigeno dell’emoglobina. Tutto è concertato perchè noi si possa stare in immersione quanto più a lungo possibile; ma vediamo cosa succede quando si esagera.
Iniziamo con una bella iperventilazione: tanti bei respiri lunghi, fino a quando quasi ci gira la testa (è quello che succede quando si riesce a smaltire molta CO2) e giù verso il fondo.
Questo è il primo atto di un possibile dramma:
- abbiamo aumentato di molto poco le nostre riserve di ossigeno (sì perchè come abbiamo visto, al livello del mare la nostra emoglobina è satura in ossigeno completamente);
- abbiamo ritardato l’insorgere di quei segnali che ci dicono che siamo proprio in rosso (il punto di rottura dell’apnea si mani per una quantità di ossigeno nel sangue tra 55 e 60 mm.Hg.).
Sul fondo poi, i meccanismi che abbiamo visto sopra lavorano tutti per assicurarci la migliore saturazione possibile dell’emoglobina: da ciò nasce il benessere che talora avvertiamo, ma sono in gioco anche altri importanti meccanismi di adattamento psicologico, siano essi l’agone per una cattura che l’immergersi in uno stato meditativo. Ci tratteniamo, così, qualche secondo di più, ma alla fine, gli stimoli per riprendere a respirare diventano impellenti e ritorniamo su. E proprio in questa fase ci può essere l’epilogo di un’immersione impostata male.
I polmoni tornano a riespandersi e l'ossigeno nel sangue diminuisce improvvisamente: il gioco delle pressioni parziali che tendono all’equilibrio tra sangue ed alveoli, e della saturazione in ossigeno dell’emoglobina lavora all’inverso di quanto successo in immersione, mentre ossigeno è stato fisicamente consumato: l'ossigeno nel sangue negli ultimi metri subisce le maggiori variazioni relative e può scendere a livelli incompatibili con il funzionamento delle cellule cerebrali e.... va via la luce.


massimo

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Reply #1 on: November 02, 2008, 09:29:01
per iniziare questa disciplina secondo te e' assolutamente necessario seguire dei corsi o si puo' intraprendere anche, magari con la presenza di un amico esperto con molta esperienza. grazie enticipatamente
il mare..il dono piu' grande fatto all'umanita'


dentex

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Reply #2 on: December 11, 2010, 20:41:58
Salve ho letto la discussione...ma secondo me è molto lontana dalla realtà... sia questo post ke l'altro (quello degli esercizi di respirazione) ho letto tutte cose al di fuori della norma!!! Ma almeno la persona che l'ha scritto sapeva quello che diceva???? ;D


cattivo94

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Reply #3 on: December 13, 2010, 20:12:00
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per iniziare questa disciplina secondo te e' assolutamente necessario seguire dei corsi o si puo' intraprendere anche, magari con la presenza di un amico esperto con molta esperienza. grazie enticipatamente

Ciao a tutti
 Io ho iniziato a fare questo tipo di pesca da non molto tempo e ti posso dire che e un tipo di pesca o sport (come lo preferisci tu) molto affascinante per le bellezze che si possono notare sott'acqua...al di fuori dalle catture.
Di sicuro e meglio seguire dei corsi per essere meglio preparati psicologicamente per i rischi che si possono affrontare in questa disciplina o anche un amico esperto! io ho iniziato da solo senza che nessuno mi insegnasse qualche tipo di tecnica o cose del genere...o imparato grazie a riviste,libri,video ecc...(dove si parlava esclusivamente di pesca in apnea) sicuramente all'inizio non ci saranno soddisfazioni perché  non si e in grado di avvicinarsi ai pesci... e i pesci scappano!
Io ti posso dire una cosa che ho letto  da un libro che diceva "un pesce non vale quanto la tua vita" cioè non bisogna rischiare la propria vita  per un pesce...
Se vuoi entrare anche tu nel mondo della pesca in apnea ti do il ben venuto ( non te ne pentirai)...
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ciao
Alberto


dentex

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Reply #4 on: December 17, 2010, 19:26:42
Riciao,ho visto  la tua risposta infatti se ho scritto quelle cose proprio perkè io sono uno ke prima facevo l'autodidatta in apnea  e nn va bene perkè ci somo moltissime regole da osservare per la sicurezza in acqua,infatti ho frequentato un corso con apnea accademy, di pellizzari e mi sono brevettato da pochi giorni e quindi se volete  sapere qualkosa di più concreto sono a vostra disposizione per qualche chiarimento riguardante la respirazione  e l'apnea in genere  ;D 


saviot

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Reply #5 on: January 26, 2011, 16:31:24
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Riciao,ho visto  la tua risposta infatti se ho scritto quelle cose proprio perkè io sono uno ke prima facevo l'autodidatta in apnea  e nn va bene perkè ci somo moltissime regole da osservare per la sicurezza in acqua,infatti ho frequentato un corso con apnea accademy, di pellizzari e mi sono brevettato da pochi giorni e quindi se volete  sapere qualkosa di più concreto sono a vostra disposizione per qualche chiarimento riguardante la respirazione  e l'apnea in genere  ;D 
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Sarei interessato a qualche cosina perchè ho intenzione, in estate, di praticare la pesca in apnea. Come base ho tutti i brevetti di nuoto e non so se possono essere utili. Grazie


dentex

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Reply #6 on: February 08, 2011, 00:11:45
Bene allora sarai molto acquatico!!! E questo è importante !!!!Ma nn hanno niente a ke vedere con le regole e la sicurezza dell'apnea.La base fondamentale dell'apnea è quella di conoscere il nostro corpo e  sentire i segnali ke ci da quando facciamo apnea o siamo senza respiro ...noi umani possiamo stare giorni senza mangiare ..giorni senza bere, ma pochi minuti senza respirare,,,ma facendo alcuni esercizi si capisce come avviene la rispirazione completa, e aumentarla , nn quella ke facciamo di solito .,,,,,,, per primo dovresti
vedere quando respiri normalmente se usi diaframma e torace, per vedere devi sdraiarti a terra metti la mano destra subito sopra l'ombellico   e la sx la metti sull torace un po più sopra della dx con lieve pressione respiri normalmente e vedi cosa si muove se la mano dx , e poi la sx, o tutt'è insieme, tu devi cercare  far lavorare uno alla volta di respirare normalmente e far muovere la mano dx (il diaframma)  e poi la sx (torace ).,,,,,Poi continuerò...


saviot

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Reply #7 on: February 08, 2011, 21:07:37
Ci provo e poi ti faccio saper. Cmq grazie ;D


francesco_occhipinti

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Reply #8 on: July 13, 2014, 01:18:42
Questo argomento è importantissimo per chi inizia la pesca subacquea.
Devo dire che non mi è piaciuto molto il modo in cui è stato scritto ma fondamentalmente dice cose giuste.

Scrivere un trattato sulla sincope anossica richiede troppo tempo e qui voglio solo raccontare una delle mie prime esperienze di pesca subacquea da novellino.
Io ho avuto la fortuna di leggere poco tempo dopo che ho iniziato a pescare sott'acqua il manuale federale d'immersione FIPS che mi ha spiegato per filo e per segno cosa succede all'organismo umanao quando va sott'acqua e come avviene l'insorgenza delle varie sincopi.

Detto questo devo dire che la passione per i fondali mi ha fatto dimenticare quel manuale. Sognavo dentici, orate, cernie, ecc. ecc.
A 19 anni mi trovavo a Lampedusa con due miei cugini per una vacanza di pesca.
Un pomeriggio , in una insenatura e verso il volgere del sole mi sono ritrovato in una specie di canyon a pareti molto inclinate e tappezzate di posidonia.
Sul fondo c'era una sabbia bianchissima e un grande distesa chiara.
Sceso intorno ai 17 metri, comincio a fare i primi aspetti e mi rendo conto che c'erano i dentici. Tanti dentici! la voglia di prenderne uno era tanta.
Provo e riprovo ma niente, si avvicinavano e tornavano indietro fulminei prima che potessi piazzare il colpo. Iperventilavo come un pazzo.
Il problema era che non c'era nessun nascondiglio per fare l'aspetto. Ero completamente allo scoperto e per giunta piazzato malissimo con le pinne all'aria in quel dirupo quasi verticale.
In quelle condizioni non era possibile portarli a tiro.
Avrei dovuto scendere sul fondale sabbioso a 25 metri e piazzarmi bene dietro un nascondiglio adeguato. Ma avevo paura a scendere a fare l'aspetto a quella quota.
Continuavo a provare li dov'ero. Facevo aspetti mostruosi, apnee lunghissime, non so forse 2,45" o 3" , non saprei. A un certo punto vedo un testone in sezione frontale che si avvicina e poi si eclissa dietro i ciuffi di posidonia. Era una lecciona. Pazzesco, niente da fare, mi vedevano da lontano.
Continuo a insistere aspetto dopo aspetto e le mie apnee erano sempre più lunghe. Avevo fiato per fare l'aspetto anche a 35 metri ma psicologicamente non ero pronto per la pesca profonda.

Ora quando il sub vede tanto pesce o anche un solo bel pesce sott'acqua succede un fenomeno strano. E' come se l'organismo aumentasse le capacità apneistiche e ti consentisse di tirare l'apnea oltre i limiti normali.

A un certo punto durante un'apnea sempre per cercare di sparare un dentice avevo completamente dimenticato il senso della realtà e mi sono chiesto tra me e me: "ma da quanto tempo sono qui sotto?"
Capii che avevo tirato troppo l'apnea, ma stavo benissimo e potevo anche continuare ma mi venne in mente ciò che avevo letto sul manuale FIPS sulla sincope anossica e sulla caduta della pressione parziale dell'ossigeno negli ultimi metri. Al che mi sono sentito come un topo in trappola. Ho lentamente sganciato la cintura e ne lento ne forte sono risalito sperando che non mi succedesse nulla.
In effetti la sincope non l'ho avuta ma ci sono andato vicino perchè mi sentivo strano con un accenno di sfarfallii negli occhi.

Da quella volta non ho mai dimenticato la regola di non accanirsi col pesce grosso.
Di non dimenticare la teoria della fisiologia umana in immersione.
Di non fidarsi di quella sensazione di benessere quando si è troppo profondi e si è iperventilato troppo in superficie.

Ho preso saragoni, spigole, qualche cernia e altro pesce cercando prima di tutto un buon margine di sicurezza.
Spero che questo racconto può servire a qualche giovane per capire cosa può succedere a un neofita quando ci si trova davanti un branco di dentici.


Francesco Pio Marascia

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Reply #9 on: July 01, 2016, 07:09:07
Salve raga vorrei precisare qualche aspetto molto importante non da trascurare, ci sono si i corsi di apnea ma ci stanno anche i corsi di pesca sub.

Corsi di apnea: ti servono per imparare tecniche di nuoto, di respirazione di compensazione ecc... ecc...

Corsi di pesca sub: ti servono per imparare oltre le tecniche sopra citate anche tecniche di caccia importanti come " agguato, aspetto, spari con fucili vari come arbalete, pesca in tana" ecc... ecc...

diciamo senza ombra di dubbio che il corso di pesca sub è quello più completo.
come sappiamo quando siamo sotto e individuiamo la nostra preda possiamo perdere cognizione del tempo
ciò comporta una riduzione dell'ossigeno e in contemporanea aumenta l'anidride carbonica

questo accumularsi di co2 nel sangue crea la condizione che i nostri centri celebrali stimolano il sub alla ripresa della respirazione attraverso contrazioni diaframmatiche (la classica fame d'aria)

l'iperventilazione se fatta in maniera errata va ad ingannare questi recettori cosi da non avere più fame d'aria fino a che arriva il black out.

Per un iperventilazione corretta non bisogna mai superare i 5 cicli con un rapporto di 1:2 tra ispirazione espirazione

quindi il mio consiglio è fare corsi di pesca sub e non corsi di apnea per chi vuol praticare la pesca.

Un altra cosa che è fondamentale andare sempre a fare pesca sub minimo in due, pescare insieme alternandosi alle discese, mai da soli! bisogna che quando si scende ci sia qualcuno esperto che sorvegli sempre su di noi pronto a scendere per aiutarci.

detto ciò trovo impossibile non consigliare che ogni sub deve conoscere le norme di comportamento di primo soccorso.

Io adesso dico tutto questo ma vi garantisco che sulle mie spalle nei miei decenni da pescatore sub ne ho fatte di cazzate
e moltissime volte ci sono andato vicino proprio perché prima non sapevo molte di queste regole.

 Vi garantisco che nonostante si fanno i corsi vari vige sempre la regola che quando si è sotto bisogna avere buon senso i rischi sono in ogni anfratto in ogni caverna che proviamo ad entrare,
quando mettiamo la testa giù e iniziamo la discesa dobbiamo affidarci molto al nostro buon senso ricordandoci che:

Quando ti immergi pensa sempre a cosa rischi per ciò che cerchi e ti accorgerai che nulla vale di più di quanto tu non abbia già...

con questa frase scritta da un amico perso durante una battuta di pesca sub vi lascio con l'augurio che a parte i corsi a parte tutto quello che potete fare dobbiamo pensare che alla fine il nostro è solo un divertimento e non dobbiamo mai rischiare che tale divertimento finisca in tragedia, se non pensiamo a noi allora facciamolo per chi abbiamo a casa che ci aspetta.

Un abbraccio Pio


pieruzzu

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Reply #10 on: July 01, 2016, 10:45:26
Ecco perché non si dovrebbe mai andare da soli...
Ogni tanto sul lungomare vedo dei cretini che non solo vanno di notte, ma anche da soli.
Nemmeno fossero cercatori di pepite d'oro.


chiaravadrhotu

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Reply #11 on: July 01, 2016, 13:20:03
Sagge parole ragazzi anche se oggigiorno trovare dei compagni di pescasub è quasi un impresa...
Anche se vi dirò che lavorando in ospedale l'annegamento è una delle morti più belle...
 
Scherzi a parte, ottime osservazioni ragazzi...
in che tecniche vi cimentate? aspetto? torbido? razzolo? strusciapanza ?
 x;D
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Francesco Pio Marascia

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Reply #12 on: July 01, 2016, 15:24:43
Purtroppo dopo 22 anni da pescatore sub qualche settimana fa poco prima dei miei 37 anni ho smesso definitivamente. In risposta alla tua domanda sono obbligato ad usare un verbo al passato. Come tecniche da me predilette non posso risponderti con precisione in quanto dipendeva tutto dalle condizioni meteo marine, dal tipo di fondale o da che tipo di prede ero intento a cacciare quindi direi che ero abbastanza polivalente.
È vero è difficile trovare un compagno di pesca che rispecchia i parametri che ho elencato. Tendenzialmente quando si va in coppia appena si entra in acqua ci si dilegua ognuno ad azz suoi... Io avevo la fortuna che mi portavo mia moglie con me per farmi assistenza e nell'eventualità era preparata a prestarmi un primo soccorso in caso di possibile annegamento. Ovviamente gli errori più comuni rientrano talvolvolta proprio quando ci si sente preparati e sicuri di noi... E per esperienza "la sicurezza è la madre di tutte le cazzate"


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