Le specie di
pesci che si possono trovare nelle acque dei
porti sono svariate.
La
preda più nota, e anche la più
pescata, è il
muggine (chiamato anche
cefalo), abitatore da sempre di questa zona, in cui è presente in gran quantità e in ogni mese dell'anno.
Il
cefalo è in grado di resistere a livelli di inquinamento anche piutosto alti ed è abituato a vivere in acque che non possono certo essere paragonate, per limpidezza e pulizia, a quelle esterne che bagnano le
coste; anzi, gli esemplari più grossi si
pescano proprio nei
porti.
Un altra
preda ambita anche per il suo pregio alimentare è il
sarago, che vive di preferenza nelle zone rocciose, vale a dire a ridosso delle dighe esterne ai
porti o intorno ai vecchi
moli, anche se non disdegna le tane costituite dai "corpi morti" che si trovano sui
fondali delle zone più interne, come la base stessa delle
massicciate sommerse.
La spigola, o
branzino, è un altro frequentatore delle
acque portuali, soprattutto se nelle vicinanze, o all'interno del
porto stesso, si apre la foce di un fiume, ambiente in cui lo si trova frequentemente in compagnia di numerosi
branchi di cefali. Anche la
spigola ha carni molto pregiate. E' un
pesce combattivo e di buona taglia, tanto da rappresentare per molti
pescatori una delle prede più desiderabili: viene
pescata di giorno e di notte.
Ci sono poi i
gronghi, che richiedono
lenze robuste e la voglia di passare la notte su un molo, e tra i
cefalopodi, i numerosi
polpi presenti dappertutto lungo le pareti delle calate.
Poi a seconda delle stagioni, si possono
pescare aguglie,
sugarelli,
sgombri, mentre la sicurezza di non tornare a casa a mani vuote la danno i pesci più piccoli e frequenti, come
donzelle,
ghiozzi,
boghe,
menole.
Occhiate e
orate sono di solito presenti all'esterno, a poca distanza dalle
dighe frangiflutti.