Riporto integralmente l'articolo e la foto apparsi su Campora Web
Ad Amantea è stato pescato il primo maggio un tonno di un quintale e mezzo. Il pescatore è Salvatore Bonavita, appartenente ad una storica famiglia di Amantea. Gente di mare, e da secoli.
Salvatore è il Santiago de “Il vecchio ed il mare” di Ernest Hemingway ed insieme con lui Manolo, un ragazzo. Ai lati di una barchetta di plastica insufficiente a contenerlo arriva a terra uno splendido esemplare di tonno a pinne gialle. È lungo almeno due metri e pesa almeno 150 chili. E’ la pesca tipica del Calabrese, che parte di pomeriggio, va al largo, spesso, molto al largo, dove il fondale della prima piattaforma territoriale degrada fino a quando sprofonda verticalmente anche a varie centinaia di metri. Lì al limite della piattaforma, intorno ai 40/60 metri, si cala il palancastro, con la sua lunga serie di lenze munite di grossi ami e che, appositamente adescati, pendono fino al fondo del mare. Si aspetta l’alba e poi si cerca il piede dell’attrezzatura che, per essere intravedibile, viene munito di un lungo bastone con una bandiera nera. Poi si spegne il motore e si cominciano a tirare su gli ami, uno alla volta, sperando che vi sia pescato. Tante volte, anzi, quasi sempre è la stessa storia. Ma questa volta c’era qualcosa di diverso. E’ bastato prendere il capo del palancastro e raccogliere i primi ami quando la barca ha cominciato ad essere trasportata in varie direzioni per alcune centinaia di metri. Una lotta impari. Il bravo pescatore amanteano non sapeva cosa fosse, sapeva solo che doveva essere veramente qualcosa di grosso. Ci è voluta più di una buona ora per riuscire ad avere la meglio e far salire il pesce fino alla barca. Un’ora interminabile durante la quale più volte il grosso tonno ha tentato di divincolarsi. Uno dei due pesci è riuscito a scappare piegando gli ami che hanno perso la sagoma ad uncino e sono diventati diritti. I pescatori provano a salirlo a bordo per poter viaggiare più veloci ma non ci riescono. Non resta che legarlo ad un lato della barca e, raccolta l’attrezzatura, partire. Il viaggio di ritorno è lentissimo. La barca non viaggia con facilità ed è anche difficile tenere la rotta tanto è pesante il grosso tonno.