Ciao a tutti, recentemente a fine luglio ho vissuto un’esperienza particolare durante una battuta di pesca al serra e ve la racconto, chiedendovi un vostro parere al riguardo.
Pescavo in una zona molto isolata (precisamente tra Locri e Sant’Ilario dello Jonio RC) con due potenti canne a fondo e con trancio di spigola su entrambe, con una cannetta da beach mi procuravo il vivo. Su di una avevo innescato contemporaneamente a teleferica un piccolo pagello bastardo vivo.
Il fondale era poco profondo, circa due – tre metri al massimo e tutta sabbia (lo so bene perché il giorno primo mi ero fatto una nuotata con la maschera). La zona tuttavia è caratterizzata da fondali molto profondi, a non troppe centinaia di metri dalla riva si possono raggiungere profondità da capogiro anche di 500-800 metri!
La luna era piena e la marea montante. Soffiava una leggera brezza di ponente. L’acqua era molto calda.
L’attrezzatura utilizzata molto potente sebbene datata. Canna tre pezzi browning tayphoon (è una canna da 4,50 mt parabolica molto elastica che può lanciare tranquillamante piombi da 250 gr) e mulinello browning 525 (un vecchio ma vero e proprio trattore, per chi non lo conoscesse…).
Filo in bobina dello 0,50, trave pari diametro, cavetto in acciaio da 35 lb, girelle di alta qualità da 40 lb e due ami beck robusti in acciaio della Mustad del 1/0.
Verso le tre di mattina ho intravisto un leggero movimento sulla vetta della canna che avevo posizionato lontano dalle altre due, pertanto mi sono avvicinato ma senza troppa fretta. Pensavo che fossero gli ultimi movimenti di un piccolo pesce esca che oramai se ne stava in acqua con due ami in groppa da più di mezz’ora.
Era molto strano, sembrava quasi che stesse mangiando un grufolatore, tipo una mormora. La vetta si muoveva appena, non capivo. Controllai per scrupolo che tutto fosse a posto, la frizione tarata e strinsi al massimo la vite del porta mulinello. Afferrai la canna in mano e misi in tensione il filo. Ho sentito come che qualcosa stesse “assaggiando” l’esca, mi sembrava di vivere la stessa situazione che mi era stata raccontata da un amico che andava a pesca di squali a surf casting in Namibia.
A quel punto tenendo ferma la bobina del mulinello con una mano, ferrai indietreggiando con tutta la mia forza e col peso del mio corpo.
Era un treno: ho sentito un peso enorme, la canna era completamente piegata e il mulinello, con frizione molto stretta, sfrizionava che faceva paura.
Il combattimento è durato una quarantina di minuti circa. La cosa strana è che il pesce mi dava l’impressione di essere incollato al fondo (vi ricordo che il fondale era piuttosto basso), non è mai salito in superficie per qualche scodata né tantomeno è saltato fuori. Non correva all’impazzata da tutte le parti, tirava forte, lento e costante verso il largo, quasi fosse un tiro alla fune che lui sapeva tranquillamente di vincere. Tanto era potente che non riuscivo nemmeno a girare bene la manovella del mulinello, tanti giri facevo, tanto sfrizionava. Credetemi che il mulinello era bollente, scottava! La schiena mi faceva male e le braccia erano messe a dura prova (io fisicamente sono forte, faccio parecchio sport). Dovevo necessariamente tenere la canna con due mani, lo contrastavo anche con il peso del mio corpo ed il mulinello lo toccavo poco. Ho dovuto ad un certo punto sedermi e, appoggiando il calcio della canna a terra ho cominciato quasi a pompare, come se avessi in mano una canna da traina. Poi mi sono rialzato e ho tentato di aprire un po’ la frizione per farlo stancare ma lui se ne prendeva troppo di filo! Allora la ristringevo un po’ ad intervalli e ricominciavo tutto dall’inizio. Se avessi stretto troppo la frizione sicuramente la canna si spezzava.
Ad un certo punto il gioco si è bruscamente interrotto, non sentivo più nulla, l’avevo perso! Ho aspettato una trentina di secondi e poi ho lentamente riavvolto il filo, quasi piangendo!
Ero curioso di vedere cos’era successo. Ad un primo sgurado era tutto a posto, niente di tranciato o di rotto. Mi accorsi invece di avere parecchie vesciche aperte sulle dita, mi bruciava la mano… Poi ho illuminato meglio e mi sono accorto che il robusto amo trainante era stato completamente aperto!!! Si era slamato in qualche modo. Il cavetto d’acciaio invece era perfettamente integro.
Da qui il mio atroce dubbio: che cos’era quella bestia? Un serra da record? Una ricciola, squalo, tonnetto? Oppure un’enorme razza o grongo? Addirittura mi è venuta in mente la tartaruga, visto che qualche estate fa ho assistito alla schiusa delle uova sulla vicina spiaggia di Brancaleone…
Io non ho esperienza di pesci molto grossi, nella mia vita ho preso grossi gronghi e qualche serra ma questo era diverso. Tuttavia se dovessi scommettere, per me era tra i 10 e i 20 kg di peso.
Secondo voi cosa poteva essere?
Pescatori del posto mi hanno riferito che episodi tipo il mio sono già successi e nessuno è riuscito a tirare fuori dall’acqua questi bestioni. Di recente a causa della tropicalizzazione del clima, stanno arrivando in Calabria specie particolari anche di grossi carangidi, tipo Giant Travelly…