Anch'io concordo perfettamente con giorgioelf: la tecnica di pesca basata esclusivamente sull'utilizzo dell'antiritorno, a parte il fatto che dovrebbe praticarla solo chi ne ha una buona esperienza, è forzatamente limitata per pesci che non superano una certa taglia. Anche i 2,5 kg possono essere eccessivi, se peschi un pesce di questo peso con la bolognese (terminale 0.10) od anche con il beachledgering (terminale 0.18): se non usi la frizione per stancarlo, come fai a fermarlo? Usando solo l'antiritorno, come puoi dosare la forza per evitare di spaccare un filo così sottile?
Se molli filo per evitare che si spacchi, a forza di darne puoi anche ritrovarti col mulinello vuoto (sempre sperando che tutta la zona intorno sia sgombra di natanti, pesi morti, reti, canne di altri pescatori, e così via) e a quel punto cos'altro ti rimane da fare se non sperare che il pesce sia già stanco?
Perché se non lo è, questo pesce è bello che perso (e magari portandosi via anche tutto il filo della bobina...)
Personalmente giudico la frizione la miglior invenzione che si sia potuta applicare al mulinello, e non per niente i tecnici delle Case più importanti si sforzano di migliorarla sempre di più.
Solo per curiosità, voglio qui ricordare quando negli USA fu inventato il primo mulinello per la pesca a surfcasting: era un rudimentale mulinello rotante, con un rapporto di recupero da TIR (1:1). Ebbene, la prima esigenza che fu sentita dal suo ideatore, pochi giorni dopo la sua creazione, non fu quello di migliorarlo esteticamente o di applicare un sistema di ingranaggi per ammorbidire il rapporto di recupero o altro, ma bensì quella di dotarlo di una frizione che gli consentisse di stancare il pesce prima che gli vuotasse completamente il mulinello e se ne andasse portandosi via tutto il filo.