Cosa succede quando rilasciamo un pesce???

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Author Topic: Cosa succede quando rilasciamo un pesce???  (Read 3277 times)

fox85

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on: July 16, 2011, 14:33:25
Cari amici e colleghi pescatori,
ho voluto aprire questo post per sapere le vostre esperienze in merito a ciò che sto per raccontarvi.
Venerdì sera sono andato a fare la consueta battuta di pesca settimanale in compagnia di mio padre e di un amico.
Le condizioni erano ideali per pescare qualche bel pesce visto che il vento increspava leggermente il mare provocando un moto ondoso ideale.
Appena arrivato in spiaggia preparo le mie 3 canne e ne innesco 2 con l'americano e 1 con il bibbi, nella speranza che mi regali qualche bel pesce da immortalare in una foto ricordo.
Al tramonto avviene l'ingresso dei nostri amici saraghi e dopo la cattura di un paio di esemplari sui 200-300g sia da parte mia che da parte dei mie compagni di pesca, nella canna innescata con il bibbi ne tiro uno che arriva a malappena a 10 cm (aveva completamente ingoiato un bibbi intero innescato su un amo n°3 del tipo beck  calabria).
Decido subito di slamarlo con delicatezza e di ridargli la libertà nella speranza che ritorni da me quando sarà cresciuto. Ed è qui che arriva il problema!!!!
Mentre i miei compagni di pesca hanno continuato le loro catture con una certa regolarità per tutta la serata, nel tratto di mare di fronte a me sembrava che ogni tipo di pesce si fosse dileguato. Come se il piccolo pinnuto che avevo lasciato andare avesse dato l'allarme.
Secondo voi quanto ha influito il rilascio che ho fatto sull'andamento della mia pescata???
Sono ansioso di conoscere le vostre esperienze e i vostri pareri a riguardo, precisando che ciò che ho fatto lo rifarei in ogni caso.
Un saluto a tutti,
Roberto


^MANUSPIN^

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Reply #1 on: July 16, 2011, 14:52:35
guarda a volte mi è successa la stessa cosa (a bolognese però), e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: "è tutta colpa di quel fetente che ho liberato che ha parlato con gli altri"  calabria
forse per la bolognese con mare molto calmo il pesce rilasciato potrebbe spavertare gli altri nelle vicinanze...a volte quando recupero una preda di buona taglia e il combattimento si allunga, cerco di lanciare (o far lanciare da chi mi è vicino) una manciata di bigattini, in modo da tenere gli altri pesci occupati e far loro notare il meno possibile che al loro amico sta succedendo qualcosa di "strano"; quando rilascio cerco di farlo qualche metro più in là della zona di pesca

ripeto che questo ha un po' di senso nella pesca a bolognese, con i pesci che si radunano in una zona di pochi metri per mangiare; nella pesca a fondo , con esche lanciate a decine di metri dalla riva, credo proprio di no...sarà stata solo casualità
comunque è la mia opinione, con i pesci non si può mai sapere
Ho visto Sampei pescare carpe da un quintale con canna fissa ed essere trainato con tutta la barca per centinaia di metri; l'ho visto finire in acqua mentre stringeva con forza la sua canna fissa e faceva perno su tutti e due i piedi...VOGLIO IL FILO DI SAMPEI PER IL MIO MULINELLO!!!


Palermitano-Vibonese

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Reply #2 on: July 16, 2011, 15:32:49
Quoto in pieno quanto detto da manuspin e vorrei aggiungere anche il mi pensiero...

Effettivamente i pesci come tutti gli altri animali quando sono in difficoltà, feriti, malati, o quant'altro di simile, cambiano totalmente atteggiamento rispetto a quando sono belli sani e vispi....
Ciò viene sicuramente notato dagli altri pesci...per esempio: questo è uno dei meccanismi principali con il quale un predatore sceglie la preda e viceversa i pesci preda utilizzano per mettere in allarme gli altri simili.....
Ovviamente il meccanismo principale comunicativo in acqua è dato dalle "vibrazioni", quindi se un pesce ferito emette vibrazioni diverse da un pesce sano, avrà influenza in questo raggio d'azione su pesci preda e sui predatori.
Manuspin giustamente poneva l'accento su dove stai pescando...a bolognese sei lì, se lo rilasci lì...lì rimane....
(scusa i troppi lì.....) ma come stai pescando tu giustamente mi sembra che influisca veramente poco....al limite attirerai qualche bel predatore!!!!

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Sono ansioso di conoscere le vostre esperienze e i vostri pareri a riguardo, precisando che ciò che ho fatto lo rifarei in ogni caso.
Un saluto a tutti,
Roberto

E questo senza alcul dubbio fà di te un vero pescatore!!!!
Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico!. (Oscar Wilde)

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^NONNOROBY^

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Reply #3 on: July 16, 2011, 16:08:41
E' pura casualità, altrimenti avrei trascorso un'infinità di giornate a vuoto dopo il rilascio non di uno, ma di più pesci.
Rocordo però che da ragazzo lessi su un libro di pesca come fare per liberarsi dall'assedio delle piccole mennole: l'autore suggeriva (un pò crudelmente) di praticare una piccola ferita alla prima mennola pescata, prima di rilasciala. Secondo lui, il pesciolino in fuga si sarebbe tirato dietro tutti gli altri.
Però forse questo riguarda solo le mennole, perché con gli altri tipi di pesce non mi è mai capitato.
Pescando col galleggiante ho invece potuto osservare questo fenomeno: se durante la 'battaglia' un pesce di una certa taglia si dibatte parecchio facendo un bel pò di casotto e alla fine riesce a slamarsi, per alcune ore non sento più alcuna toccata. Se invece riesco a salparlo, anche se ha fatto un casotto del demonio, le mangiate continuano regolari.
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etfreaky*

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Reply #4 on: July 16, 2011, 20:14:47
Potrei capire nella pesca a bolognese, dove il pesce si tiene "sotto pastura", ed allora un pesce rilasciato potrebbe, far disperdere il branco che abbiamo sotto pastura, ma nella pesca a fondo, dove i pesci passano in maniera veloce non stando mai fermi, non penso proprio che il rilascio di un pesce possa far qualcosa di male...
La pesca è la metafora della vita... stai seduto senza far nulla aspettando che succeda qualcosa.
Ma non succede mai nulla.


blackivan96

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Reply #5 on: July 16, 2011, 20:30:02
Oggi pescando all'inglese mi è capitato di prendere qualche occhiata e non ho notato dimunuzione di attacchi...Però con l'ultima occhiata,quando l'ho portata in superfice,ed è scappata di nuovo verso il fondo,ho notato gli altri pesci scappare impauriti...Altro quesito,con la suddetta occhiata una volta fuori dall'acqua mi accorgo che aveva ingoiato,ho provato con lo slamatore ma niente,così taglio la lenza prima dell'amo e la butto in acqua....Secondo voi ha probabilità di sopravvivere?  ;D
Cercando il serra!


ture

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Reply #6 on: July 16, 2011, 21:12:04
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l'autore suggeriva (un pò crudelmente) di praticare una piccola ferita alla prima mennola pescata, prima di rilasciala. Secondo lui, il pesciolino in fuga si sarebbe tirato dietro tutti gli altri.

sono comportamenti istintivi conservati in quasi tutte le specie di pesci da branco, la presenza di sangue dei consimili potrebbe indicare un potenziale pericolo, come la presenza di un predatore, e quindi porta i pesci che lo percepiscono ad allontanarsi.
ironia della sorte, le sardine l'hanno perduta durante la loro evoluzione!!!



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greybear

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Reply #7 on: July 16, 2011, 21:23:32
da noi si dice che le occhiate sono pettegole: se ne perdi una corre a ad allarmare le altre e addio branco... a scanso di dubbi quando pesco i sottomisura non li rilascio subito, li tengo nel secchio e gli cambio spesso l'acqua, li rimetto a mollo prima di andar via e anche quelli che non sono riuscito a slamare vanno via contenti con l'amo in gola...
l'orso scende dalla montagna ed esce dal bosco
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sull'albero e ruba il miele alle api...
sulla riva del fiume, nascosto all'ombra dei cespugli, osserva l'uomo che pesca...
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amur87

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Reply #8 on: July 16, 2011, 21:56:33
Una volta io e mio cugino ci siamo recati a pesca in un laghetto vicino casa..io pescavo con il metodo del metohd feeder mentre mio cugino si dedicava alla pesca con il galleggiante, pescando con il finale radente al fondo e innescando bigattini..dopo aver catturato una serie di carpotte e di maledetti pesci gatto, mio cugino decise di cambiare tecnica, passanndo anche lui ad una pesca  distanza con il piombo.Ebbene, mi affidò la canna,"giusto il tempo di montare la canna" disse..dopo 1 minuto il galleggiante affondò in maniera decisa e dopo 5 minuti di emozionante combattimento, tirai su una carpa stimata di 2 chili...dopo averla liberata, nonostante avessimo effettuato una pasturazione costante..NIENTE!!con il galleggiante(ovviamente mio cugino decise di rimanere in pesca con la bolognese..chissà perchè,,, calabria) nenche una tocca..ZERO!!Riuscii a prendere qualcosa io a distanza con il method,giusto per rendere ancora più dolce la pescata(tra me e mio cugino esiste da sempre una sana competizione piscatoria..chi perde paga la birra all'altro!!).Comunque, l'unica spigazione che sono riuscito a darmi è che il combattimento abbia impaurito gli altri pesci, allontanandoli dal sito pasturato..comprsi gli odiosi pesci gatto!! ;D
non importa la presentazione, l'esca o la canna, l'importante è crederci sempre!!!


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Reply #9 on: July 16, 2011, 23:03:41
Nelle tecniche della bolognese e della pesca all'inglese il problema si presenta ..quando un pesce di branco (tipo l'occhiata) si slama o spezza il finalino. Il movimento che ha in acqua, dopo la fuga, tende ad allarmare il branco ...che a sua volta si allontana immediatamente dalla "minaccia". Questo tipo di strategia difensiva riguarda anche i saraghi di taglia. Quando perdiamo un BIG ...è difficile prenderne altri...anche nelle settimane successive...in quello spot....in tutte le condizioni di mare.

Nelle tecniche del Surf e dalla Paf ...le esche "sondano" diverse profondità. Non si pesca in un tratto di mare ben definito ..ma si effettua una ricerca sulle varie distanze. Per questo motivo ..non penso che il rilascio di un pesce ...possa creare dei problemi. Personalmente penso che la responsabilità, della diminuzione delle tue catture, sia da attribuire al passaggio di qualche cacciatore notturno.

saluti
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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fox85

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Reply #10 on: July 17, 2011, 14:36:55
Mi scuso per aver scritto nella sezione sbagliata, ma l'argomento è così atipico che non sapevo in quale sezione postarlo.
Ho letto tutte le considerazioni da voi fatte e le trovo sicuramente giuste, ma sarete d'accordo con me che non si possono applicare alla totalità degli spot che frequentiamo, perchè non sempre surfcasting (o paf) vuol dire lanciare il più lontano che si può.
Vi descrivo quindi con precisione il luogo di pesca dove il tutto è accaduto, scusandomi per non averlo fatto prima.
Lo spot è un tratto di spiaggia di Cannitello, nei pressi di Villa S. Giovanni, caratterizzato da una ampia distesa di posidonea a circa 20-30m dalla riva, in corrispondenza dello scalino, dove i saraghi sono consueti andare a banchettare. Lanciando oltre i 50 m si vanno a lasciare le proprie esche su fondali completamente improduttivi (o almeno questa è la mia esperienza per questo luogo).
L'utilizzo di attrezzatura da surfcasting e non da beachlegering è giustificata dal fatto che lo spot è frequentato anche da orate di taglia notevole che vanno a fare strage di paguri, quindi è meglio evitare di perdere la preda dell'anno per colpa di un filo troppo sottile o di un mulinello sotto dimensionato.


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