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Messages - giovanni.nese

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PESCA CON LA MOSCA / Re: L'EVOLUZIONE DEL LANCIO nella pam
« on: April 04, 2012, 10:22:18 »
Salve!

metri di coda fuori...
con un finale standard di circa 5 m direi di arrivare a 12-13 m. ma è una lunghezza che devi "sentire",  devi trovare la lunghezza giusta che ti da l'impressione di far lavorare la canna. trovata questa accorci via via in modo da specializzare il gesto del lancio liberandolo dagli effetti della coda: inerzia e attrito dinamico. un discorso analogo lo farai con la canna. devi trovare, per tentativi, la velocità limite in cui le inerzie della canna non sono dominanti e da questo punto riprendere per gestire al meglio le due cose, lunghezza di coda e inerzia di canna.
è un lavoro! per niente piacevole e ben poco documentato.

pieghe sulla coda e finale...
probabilmente non sono solo colpa tua, anche la canna ci mette parechio di suo  e non sempre si riesce a controllarne l'effetto sulla coda. anche qui devi accettare un compromesso: lasciare qualche  curva pur di  aumentare la velocità di volo della coda.  neanche la coda è esente. anche lei ha la tendenza ad esaltare o ridurre la formazione delle pieghe. specialmente se usi code leggere.
come dice RP nel suo libro solo in determinate circostanze e luoghi si riesce a trovare il compromesso ottimale tra canna, coda, finale, luogo e distanze di pesca. il solo cambio di posizione azzera il compromesso e quel che funzionava benissimo in torrente non va altrettanto bene  sul fiume.

Ciao

2
PESCA CON LA MOSCA / Re: L'EVOLUZIONE DEL LANCIO nella pam
« on: April 03, 2012, 17:12:02 »
Salve!

Si!

troppo telegrafica come risposta?

La fase iniziale non prevede la rotazione del polso, riporti in avanti il braccio per recuperare lo spazio dell'ammortizzamento,  acceleri  in linea con la direzione opposta all'ammortizzamento e poi parte la rotazione del polso;
la conclusione della rotazione del polso che coincide o anticipa la fase di avanzamento finale, di  distensione (e non va dimenticato il successivo ammortizzamento (in avanti)),  è quella che definisce la forma del loop. Se finisci (perchè anticipi) la rotazione e poi avanzi ti dovrebbe venire un loop a triangolo, (i due segmenti di linea sono rettilinei e convergenti sul loop quello superiore trasla prima di arrotolarsi nel loop) se fai coincidere le due cose: ultima fase della  rotazione del polso  e avanzamento, oppure fai in modo che l'avanzamento sia molto piccolo, il loop esce rotondo e i due segmenti di linea sono praticamente paralleli. Usando alta velocità e lanciando in angolazione il rateo di discesa della coda è superiore all'effetto della gravità e la coda non spancia sotto. La pancia è un indice di velocità relativamente bassa e scarsa tensione di coda.

È una spiegazione del fenomeno abbastanza abborracciata ma puo' esserti utile. Con la pratica vedrai poi quale influenza deriva dalla posizione in cui si è fermata la coda dietro: alta o bassa. Anche questa posizione la sceglierai tu in funzione di che cosa vuoi ottenere dalla traiettoria in avanti della coda e degli spazi che hai a disposizione dietro.

La cosa migliore da fare in questi casi è di mettersi in 2 a guardare che cosa fa l'altro e cercare di spiegarne l'azione. Provare gli effetti di anticipazioni e ritardi nel richiamo in avanti e verificarne gli effetti sulla forma del loop e sulla velocità della coda. Fare un po' di esperimenti con un pezzo di corda o una catenella su un tavolo e sperimentare quali effetti si ottengono variando la direzione e la forma delle spinte è molto utile.

Come sempre ci vuole pazienza, fantasia e molto esercizio.

Ciao

3
PESCA CON LA MOSCA / Re: L'EVOLUZIONE DEL LANCIO nella pam
« on: December 09, 2011, 11:18:30 »
Il principio della puleggia ha un nome nella nostra marineria, quello di “paranco inverso”
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l'invenzione sembra sia da far risalire al tempo dei romani o a qualche loro predecessore che abbia alzato un albero di vela.

La tecnica viene usata ordinariamente dai costruttori di ascensori oleodinamici perchè in questo modo si possono limitare le escursioni e le dimensioni del pistone di spinta, si risparmia sui tempi di percorrenza e quindi sulla permanenza dell'utente nel vano cabina. C'è parecchia gente che viene presa da claustrofobia dentro le cabine degli ascensori... si prolunga all'infinito la durata delle  funi di sospensione che lavorano a carico costante, praticamente senza usura dovuta alla frizione nelle pulegge.

di fatto usando questo schema: lo spostamento e quel che ci interessa di più, ovvero la velocità  di spostamento della coda di topo-mosca viene raddoppiata. Va puntualizzato che a noi lanciatori non servono grandi escursioni, grandi spostamenti, ma grandi velocità e questo modo di muovere la canna risponde perfettamente alla richiesta.

Onore e Merito a Roberto PRAGLIOLA averne intuito l'applicazione al lancio. A Roberto PICCHIARATI, l'averne inquadrato in uno schizzo lo schema funzionale con la canna, a me, quello piccolo, di aver riconosciuto uno strumento di lavoro, per professione mi occupo di ascensori e di averne ricodato il nome.

Aldo lascio a te l'illustrazione del movimento ai soci del tuo club.

Delle vibrazioni scriverò in altra data.

ciao

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BENVENUTI su CALABRIA PESCA ON LINE / Re: Benvenuto giovanni.nese
« on: December 05, 2011, 13:07:19 »
Salve!

Sono Giovanni NESE, sono "Jo" del bamboo rodmaking che scriveva, forse troppo, su PIPAM

ho spostato la mia passione dalla costruzione al lancio e Roberto PRAGLIOLA mi ha inserito nel suo gruppo ACADEMY.  "Domine non sum dignus" , lì faccio il teorico del gruppo.  fortuna loro non mi fanno lanciare altrimenti molte delle mie teorie rivelerebbero la loro vera consistenza...

ho conosciuto questo fine settimana a Prato Aldo, Giovanni e il "pierino" del gruppo dei fly fisherman. Sono rimasto impressionato dalla loro voglia di apprendere e  disponibilità. Li ringrazio qui per quanto si sono prodigati, la loro simpatia e l'invito a visitare Calabria e i suoi fiumi.

Se avrete pazienza di attendere a qualche quesito  che riguardi bamboo e qualche rudimento di lancio  posso rispondere  e lo faccio  volentieri.

Complimenti per il sito!

Cordialità  G. NESE





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