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Pages: [1]
1
DIPORTO NAUTICO / Re: carte nautiche
« on: November 02, 2006, 22:20:46 »

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PESCA A SPINNING / CONOSCERE LO SPINNING
« on: November 02, 2006, 20:14:49 »
CONOSCERE LO SPINNING

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ALTRE PREDE / Re: CERNIA O SCIARRANO???
« on: October 17, 2006, 23:35:26 »
LA PERCHIA E LO SCIARRANO

Sono della stessa famiglia.....

Quella di  SPINBARR e' una delle due aivoglia quante ne ho prese ..dagli scogli della

rocchetta piombo ne sa qualcosa ....anchio come spinbar le prime vote pesavo che fossero cerniole vista la similitudine ma poi mi sono dovuto ricredere..

La perchia (serranus cabrilla) e lo sciarrano (serranus scriba), anche se non sempre questa distinzione viene fatta e si usa genericamente il termine di perchie per entrambi.

Entrambi appartengono alla famiglia dei serranidi e sono caratterizzati dalla notevole voracit?.

Hanno bocche molto grandi e, a testimonianza di ci?, preferiscono l'esca voluminosa; cosicch? sar? pi? adescante un bel verme intero piuttosto che un pezzetto.




 
 



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PESCI E TECNICHE DI PESCA / Re: lampughe
« on: October 17, 2006, 23:22:17 »
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Mondra non ho risposto fin ora perch? la tecnica la conosco poco ? non l'ho mai praticata , cqe quella che descrivi dovrebbe essere il palamito a galla. non so se c'? nel forum cqe ricerca nel web e troverai qualcosa.
Si tratta sicuramente di palamito..

MAGGIORI INFO QUI....
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5
LE RICETTE DEL FORUM / Filetti di orata in scarola all?aglio dolce
« on: October 08, 2006, 17:49:39 »
Filetti di orata in scarola all?aglio dolce


Ingredienti
2 orate al peso di circa 500 gr. l?una
4 foglie molto grandi di scarola
200 gr. di spicchi d?aglio
1/2 bicchiere d?olio
un bicchiere di vino bianco secco


La scarola ?, in Campania, alla base di numerose preparazioni, in zuppe anche importanti come la minestra maritata, con la cicoria o coi fagioli,. con la pizza o da sola imbottita.
Alfonso, anzi Don Alfonso Iaccarino, nella sua opera di rinnovamento ed insieme di valorizzazione della cucina campana accosta questa verdura con un pesce dalle carni prelibate, l?orata. Il risultato ? come al solito eccellente a dispetto dei 200 gr. di aglio che potrebbero spaventare:
Don Alfonso insegna un piccolo trucco, basta scottare l?aglio per un attimo in acqua bollente, spaccarlo in due e togliere il germoglio interno, a rendere poi l?aglio dolce ci penser? la leggera rosolatura nell?olio.


Una volta pulito il pesce farlo in filetti, se l?operazione ? troppo complicata si pu? ricorrere al pescivendolo che per i prezzi a cui in genere vende il pesce dovrebbe prestarsi senza alcun problema.
Spellare poi gli spicchi di aglio e immergerli per qualche minuto in acqua bollente, toglierli, scolarli bene e trattarli come detto sopra, infine rosolarli nell?olio. A parte in acqua bollente passare per un attimo le foglie di scarola, poi metterle ad asciugare in un canovaccio ben larghe.
A questo punto prendere i filetti di orata e avvolgerli ognuno in una foglia di scarola in modo da formare dei pacchetti. ? chiaro che se una foglia non fosse sufficiente ad avvolgere il filetto se ne possono utilizzare tranquillamente due.
In una padella nell?olio restante cuocere gli involtini di orata e scarola girandoli un paio di volte e bagnandoli con il vino; quando il vino sar? evaporato, circa dieci minuti, il piatto ? pronto.
Portare in tavola contornando nel piatto di portata i filetti di orata con gli spicchi di aglio.

Per accompagnare questo splendido piatto Don Alfonso consiglia un giovane Sauvignon del Collio, franco ed armonico.

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LE RICETTE DEL FORUM / Pesce spada al salmoriglio
« on: October 08, 2006, 17:47:52 »
Pesce spada al salmoriglio


Ingredienti
800 gr. di pesce spada
1/2 bicchiere di olio
il succo di un limone
abbondante origano


Questa preparazione ? comune alla Calabria ed alla Sicilia ma ricordo di aver assaggiato per la prima volta tanti anni fa, nel 1950, una braciola di pesce spada a Villa San Giovanni durante un lungo e tormentato viaggio verso la Sicilia accompagnato da mio padre. Da quell?esperienza gastronomica il pesce spada per me ? sempre restato legato a quel pranzo in una citt? calabrese.


L?esecuzione ? semplicissima: preparare subito un?emulsione con l?olio, l?origano, il limone, il sale ed un paio di cucchiai di acqua.
Nell?emulsione marinare le fette di pesce spada per un?ora, toglierle, scolarle bene e cuocerle in una gratella a calore vivo, ungendo di tanto in tanto ton la marinata.
Nel frattempo scaldare il resto della marinata e versarlo sul pesce spada appena grigliato e servire subito caldissimo.

Sul pesce spada piatto principe delle coste tirreniche un altro rosato che si abbina alla perfezione al pesce spada, il Savuto un vino in sempre maggior crescita.

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LE RICETTE DEL FORUM / Sarde areganate
« on: October 08, 2006, 17:45:21 »
Sarde areganate

Ingredienti
800 gr. di sarde
2 cucchiai di olio
aceto
uno spicchio di aglio
abbondante origano
peperoncino tritato



Nel mare calabrese il pesce che pi? abbonda ? quello azzurro ed esso ? presente in tantissime ricette che ne valorizzano il sapore sia pure in preparazioni che hanno nella semplicit? la loro maggior caratteristica.
Ma il pesce azzurro che viene considerato di serie B ? un alimento sano, tutt?altro che grasso e particolarmente indicato nelle diete che cercano di limitare la presenza di colesterolo, il nemico numero uno delle arterie, lo spauracchio delle malattie cardiovascolari.
Attraverso la sua valorizzazione passa anche un discorso di salvaguardia di tutte le specie ittiche, soprattutto di quelle pi? ricercate e pi? intensamente sfruttate.


Pulire le sarde togliendo la testa e le viscere, sistemarle in una teglia unta d?olio; emulsionare l?olio con il sale, l?origano, l?aglio tagliato a fettine e il peperoncino, versare sui pesci prima pochissimo aceto, poi l?emulsione.
Cuocere nel forno gi? caldo per dieci minuti: queste sarde si possono servire sia calde che fredde.

Con questo piatto, affetto da inguaribile marchigianit?, consiglierei un Falerio del Piceno, vino secco dalla lieve linea amarognola.

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LE RICETTE DEL FORUM / Maccheroni allo sgombro
« on: October 08, 2006, 17:43:50 »
Maccheroni allo sgombro


Ingredienti
300 gr. di maccheroni
100 gr. di fagiolini
uan patata
2 carote
2 coste di sedano
100 gr. di pomodoro
un ciuffo di prezzemolo
qualche foglia di basilico e menta
3 cucchiai di olio


Nella sua felice rilettura della tradizione gastronomica calabrese Gaetano Alia continua con questo piatto in una linea attenta alle nuove tendenze che sperimentano accostamenti sempre nuovi di pasta, pesce e verdure ma con lo sguardo sempre rivolto ai prodotti tipici del mare e della campagna della regione.
E? da sottolineare il fatto che le verdure non sono trascinate ma lessate e con gli aromi profumati accostate allo sgombro, altro punto fermo della gastronomia calabrese, ed alla pasta.
Ad armonizzare il tutto c?? naturalmente il saporito olio degli sterminati oliveti della regione.


Lessare separatamente le verdure e tagliarle in piccoli pezzi, aggiungere il prezzemolo tritato e la menta e il basilico sminuzzati. Aggiungere il pomodoro, aggiustare di sale e poi versare l?olio. Nel frattempo lessare lo sgombro, sfilettarlo, farlo a pezzi e unirlo alle verdure. Lessare i maccheroni, scolarli, raffreddarli e condirli con la salsa ottenuta. Aggiungere un filo di olio e portare in tavola.

Non c?? problema, anche per questo piatto l?abbinamento perfetto ? con un vino di Cir?, questa volta bianco.

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LE RICETTE DEL FORUM / Crudo di neonata
« on: October 08, 2006, 17:42:23 »
Crudo di neonata


Ingredienti
neonata
olio
limone



La neonata ? il novellame delle alici che fa da base a numerose preparazioni delle quali i calabresi sono ghiotti. Una in particolare ? la mustica che viene confezionata con le alicine appena nate conservate in un olio reso piccantissimo dal focoso peperoncino calabro cos? abbondante che la mustica assume un bel colore rosso vivo e dopo qualche tempo pu? essere consumata spalmata su fette di pane. Lo hanno soprannominato il caviale calabro e merita senz?altro di essere provato sempre che si riesca a superare l?impatto con l?indiavolato peperoncino.
E superare l?impatto pu? dare altre soddisfazioni, infatti in un periodo in cui va molto di moda parlare dei cibi che
avrebbero la capacit? di risvegliare gli 4appetiti erotici il caviale calabrese pu? sostituire degnamente quello russo o iraniano che in questo campo vanno per la maggiore, Anzi, assicurano gli esperti in materia, il peperoncino di qui non teme paragoni, quindi si otterrebbero grandi risultati oltretutto con poca spesa.


Il crudo di neonata ha preparazione semplicissima. La neonata andrebbe lavata in acqua d? mare limpida e poi condita con olio e limone, fatta riposare per una mezz?oretta e poi mangiata magari aggiungendo poco prezzemolo tritato. Ma c?? chi preferisce mangiare i pesciolini subito non appena conditi per meglio assaporare il sapore del mare.

Difficile anche in questo caso in una regione ricca di vini forti e generosi trovare un vino delicato, fresco e leggero che si sposi al fragrante sapore di questo piatto; si pu? provare con un bianco di Melissa da uve Greco mentre per gli infuocati crostini con la mustica un rosato di Isola Capo Rizzuto pu? splendidamente reggere il piccante sapore dei peperoncini.

10
LE RICETTE DEL FORUM / Aguglie in umido
« on: October 08, 2006, 17:40:13 »
Aguglie in umido


Ingredienti
un chilo di aguglie
400 gr. di pomodori
una cipollina
uno spicchio di aglio
una costa di sedano
un ciuffo di prezzemolo
olio
peperoncino


Nel panorama gastronomico marinaro l?aguglia non occupa certo un posta importante, anzi in pochissime zone ? apprezzata.
In tempi passati la pesca all?agora, cos? viene chiamata nell?anconetano, veniva praticata soprattutto d?estate da piccole barche di notte con la lampara ma questo tipo di pesca non ? ormai pi? praticato, probabilmente anche per la sempre maggiore scarsit? delle prede.
Ed ? francamente un peccato perch? le carni sono molto buone e praticamente prive di spine; ma forse ? proprio nella spina il motivo della scarsa simpatia con la quale i consumatori guardano a questa pesce, lungo e affusolato come una guglia appunto. Infatti la spina centrale ha un colore verde brillante che forse rende sgradevole il tutto.
La cosa non ha molto peso in Calabria dove al contrario le aguglie sono molto apprezzate.


Pulire le aguglie eliminando testa, visceri, la coda e le pinne, tagliandole poi a pezzi lunghi circa cinque cm. Tritare la cipolla, il sedano, l?aglio, il prezzemolo e il peperoncino e soffriggere il trito in un bicchiere di olio; nel soffritto aggiungere le aguglie facendole rosolare per qualche minuto.
A questo punto versare i pomodori, aggiustare di sale e cuocere piano per un quarto d?ora. Servire subito le aguglie caldissime.

Anche nelle Marche questo pesce era assai apprezzato e veniva cotto in genere alla griglia nelle sere d?estate accompagnato da un Verdicchio fresco e sincero: per questo consiglio un identico abbinamento magari con un Verdicchio di Matelica che spesso raggiunge gradazioni maggiori ed in genere risulta pi? corposo di quello dei Castelli di Jesi.

11
LE RICETTE DEL FORUM / Spaghetti alla razza
« on: October 08, 2006, 17:37:56 »
Spaghetti alla razza


Ingredienti
350 di spaghetti
600 gr. di pomodori
500 gr. di razza
2 spicchi d?aglio
un ciuffo di prezzemolo
3 cucchiai di olio


Nella riscoperta dei cibi caduti in disuso la razza occupa un posto quasi obbligato; era utilizzata per lo pi? per il brodo, come abbiamo gi? visto per la pasta e broccoli romana, soprattutto per la speciale densit? un po? gelatinosa che le cartilaggini conferiscono alla minestra.
In questo piatto della nuova cucina abruzzese la razza condisce un primo piatto universale come gli spaghetti con risultati per certi versi sorprendenti.


Soffriggere nell?olio l?aglio e il prezzemolo tritato, aggiungere subito i pomodori e lasciar andare per dieci minuti. A questo punto aggiungere la razza pulita, spellata e tagliata in tre o quattro pezzi. Per la spellatura si pu? ricorrere anche in questo caso al solito pescivendolo. Aggiustare di sale e far cuocere per altri dieci minuti; togliere i pezzi di razza, liberarli dalle cartilagini e rimettere nel sugo la polpa convenientemente spezzettata.
Ancora qualche minuto a fuoco vivo in modo da far tirare convenientemente il sugo che dovr? servire per condire gli spaghetti .

Il vino adatto a questo piatto ? naturalmente un Trebbiano d?Abruzzo, un bianco secco in costante crescita di qualit? e di apprezzamento.

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GRUFOLATORI / Pescare il Sarago
« on: September 25, 2006, 16:34:17 »
IL Sarago

Nome scientifico: Diplodus sargus.
Famiglia: Sparidi.
Categoria: Grufolatori.
Corpo: è ovale a profilo convesso, di colore grigio-argento con 8 strisce scure verticali e una macchia scura sulla coda. Raggiunge un peso medio di circa 1 kg. ed una lunghezza di circa 45 cm.
Bocca: piccola con incisivi molto pronunciati e molari a placche ossee.



Il sarago ama i fondali rocciosi ricchi di anfratti e buche dove stabilisce la sua tana, che, generalmente, abbandona in condizioni di mare mosso per andare in cerca di cibo. Per quanto riguarda quest'ultimo apetto, il sarago è quasi onnivoro, si nutre infatti di crostacei, molluschi, anellidi e piccole cozze, che stacca dagli scogli e dalle murate dei porti con i robusti incisivi.
Tattiche di pesca

Periodo: tutto l'anno.
Orario: di notte.
Condizioni: mare mosso.
Esche: sardine, cannolicchio e bibi.
Calamenti: short rovesciato, bandiera con terminali lunghi 60 cm. del diametro dallo 0,22 in su e ami tipo beack ; scorrevole con terminale lungo circa 2 metri del diametro dello 0,25 - 0,30, a mare calmo.



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BARRACUDA / Il barracuda
« on: September 19, 2006, 16:39:10 »
I barracuda appartengono alla famiglia degli Sfirenidi e vivono in particolar modo nei mari caldi, quindi quelli tropicali anche se ? molto frequente anche nel Mediterraneo. Sono predatori voracissimi e quelli pi? grossi possono spezzare in due le loro prede con un morso e sono molto pericolosi per l uomo quanto gli squali. Ovviamente attaccano quando si sentono particolarmente provocati.

I barracuda possiedono una bocca molto grande con denti allungati ed aguzzi, presenti anche sul palato e necessari per poter afferrare la preda. Presentano un corpo affusolato, un muso appuntito e una mandibola prominente. Il colore del corpo, che ha una funzione mimetica, ? grigio- blu-argento nel dorso mentre nel ventre hanno delle macchie nere. La prima pinna dorsale ? costituita da cinque raggi spinosi. Hanno, inoltre, una vista molto acuta e stanno sempre all?erta. E? difficile distinguere i maschi dalle femmine poich? sono molto simili. Dopo la fecondazione, le uova vengono lasciate in balia della corrente. Le larve successivamente si portano in profondit? e, raggiunti i 6 centimetri di lunghezza, lasciano le acque dell?estuario per immergersi nell?oceano aperto. I barracuda generalmente possono raggiungere i 2 metri e pesare circa 50 chilogrammi.

Si cibano soprattutto di pesci, calamari e crostacei. Solitamente i barracuda vivono in branchi di giorno mentre la notte si aggirano solitari sui fondali marini. Tra le diverse specie annoveriamo: il Sphyraena borealis, che ? lungo circa 46 centimetri circa e vive dalle Bermuda fino al golfo del Messico; il Sphyraena argente o grande barracuda perch? misura ben 180 centimetri e vive generalmente nelle acque tropicali dell Atlantico e nel Pacifico occidentale; il barracuda californiano che vive nelle acque del Messico; il Sphyraena picuda e sfirena( anche in Italia) che vivono nel Mediterraneo .




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LA PALAMITA / Le caratteristiche della palamita
« on: September 18, 2006, 17:04:11 »
La Palamita fa parte della famiglia delle sgomberomoridae ed ha il tipico aspetto degli Sgombroidi (tonni, sgombri ecc.), con corpo allungato, fusiforme, leggermente appiattito ai fianchi e sottilissimo in prossimit? del peduncolo caudale. ?
La bocca ? ampia e munita di denti appuntiti e ricurvi all?indietro; l?occhio ? tondo, piuttosto piccolo. Il colore del dorso ? blu scuro, quasi elettrico, mentre i fianchi ed il ventre sono argentati con riflessi verdastri o azzurri. ?
Sul dorso si notano 7-9 linee nerastre che decorrono obliquamente in avanti. Pu? raggiungere gli 80 centimetri di lunghezza ed i 10 kg. di peso.


 La Palamita ? una predatrice che insidia interi banchi di acciughe, sardine e cefali ed ? molto frequente nelle nostre acque nel periodo compreso tra l ?inizio della primavera e l?estate.
Veniva pescata con grandi reti a maglia larga dette ?palamitare? che stazionavano in mare per lunghi periodi, destinate alla cattura dei grandi pesci di passo, mentre oggi ? prevalentemente oggetto di pesca sportiva con lenze trainate.

La carne di questo pesce, scarsa di spine e adatta a molte preparazioni, ? ideale per piatti sani e molto gustosi.[/size]
 

 
 

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ATTREZZATURE PESCA PROVE E CONSIGLI / Re: Italcanna
« on: September 10, 2006, 09:47:30 »

Italcanna Evo 170 - 4,10mt

La EVO 170 ? una canna telescopica da surf casting di ultima generazione, progettata e studiata nei nostri laboratori con la collaborazione di Stefano Simi, campione italiano di long casting ed esperto di pesca dalla spiaggia. Grazie all'impiego di materiali in carbonio molto sofisticati ed all'esclusivo sistema di compattazione delle fibre, abbiamo realizzato una struttura robusta, potente e ben bilanciata; comprendiamo che la prima impressione potrebbe trarre in inganno a causa del ridotto diametro del calcio e della sottile vetta, ma possiamo assicurarvi che le prestazioni di questo modello vanno ben oltre le aspettative. Grazie alla vetta in carbonio pieno che si accorda in perfetta sintonia alla struttura di potenza, siamo riusciti ad ottenere una costanza di prestazioni da 120 a 170 gr. senza uguali; anche lanci non esasperati o comunque non perfetti, portano il piombo a grande distanza; facile gestione e notevoli possibilit? di controllo per tiri di precisione. Ottima la tenuta in pesca che rispetto ad altre canne risulta essere migliore, cio? a parit? di piombo ''scava'' meno e consente di tenere piombo pi? leggero e quindi filo pi? sottile con i vantaggi che potete immaginare. La Evoluzione 170 ? disponibile in 3 misure e sebbene simili consigliamo: la mt. 4,40 adatta a tutti, molto versatile, ottima in pesca; la mt.4,10 leggermente pi? rigida e stabile, e la 4,70 per usare calamenti molto lunghi. Tutte sono composte di 6 elementi, per ridurre il numero degli scorrevoli e per posizionare gli anelli dove realmente servono. Gli anelli sono in SIC ed il portamulinello ? del tipo anatomico affusolato. Crediamo che la EVO 170 proprio in virt? di queste caratteristiche non passer? inosservata agli occhi di chi come noi cerca sempre il meglio.?
 
 


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ATTREZZATURE PESCA PROVE E CONSIGLI / Italcanna surf casting
« on: September 10, 2006, 09:30:35 »
Italcanna Tirrenia mt. 4,20 gr. 130


La Tirrenia, canna da Surf e Light Casting, conserva nella sua essenzialit? tutte le buone doti di un?ottima canna da Riva: sezione ridotta, leggerezza, portamulinello in graphite, anelli Fuji, azione di punta, grazie alle nuove fibre Italcanna, rinforzate con carbonio alta resistenza, impugnatura in guaina antitaglio; ecco perch? la Tirrenia ? consigliata dai pi? noti Surf Castmen. Adatta per lanci con piombo min. gr.50 max. gr. 200.?
 


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ITINERARI HOT SPOT DI PESCA / Re: Foto e paesaggi.
« on: September 10, 2006, 09:03:39 »
Inserisco anchio una foto della nostra bella Calabria
 ;D

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Pesca a legering tecniche (Pesca Beachlegering )


Lenza per legering

Il legering è una tecnica di pesca nata alla fine degli anni sessanta in Inghilterra, una tecnica facile da praticare, il suo grande successo e dovuto al fatto di poter essere praticata ovunque, è una via di mezzo fra il surfcasting leggero, e la pesca a fondo medio-leggera con canne ad azione di punta, di lunghezza che varia da 4 a 5 m, con vettini intercambiabili (sottile, medio e grosso) in base al tipo di pesca e al luogo dove la si effettua.Tecnica elementare con risultati soddisfacenti, basata essenzialmente sull'utilizzo di attrezzature leggere e terminali sottili, il legering, mira alla cattura di prede con fondali melmosi, dove i pesci si alimentano cercando sul fondo il loro nutrimento, come cale,insenature,porti,fiumi,laghi e laghetti artificiali.La pesca a legering si pratica con o senza pasturatore

Per pescare a legering non è neccessario pescare col pasturatore, l'importante e presentare un tipo di lenza accativante per i pesci. In commercio esistono dei prodotti specifici (antitangle storti), i quali hanno come attacco dei moschettoni, dove si possono mettere dei piombi con girelle o pasturatori. Uno dei lati più interessanti e affascinanti della pesca a legering è la necessità di utilizzare dei terminali di diametro molto sottile (0,08 0,10 0,12) e lunghi dai 70 cm ai 2 m, con ami piccolissimi (20/14), per conferire massima naturalezza e libertà di movimento all'esca, il che obbliga ad un grande impegno tecnico per riuscire a salpare le prede. I mulinelli saranno di media grandezza non molto veloci, ma capaci di un recupero senza sforzo, caricati con circa 200 mt di un buon 0,18/20. La pasturazione sarà a base di bigattini, o mischiato a della pastura di fondo, inserito nel pasturatore se si usano questi, oppure lanciando con della fionda delle palle se si utilizzano piombi. Da notare che il pasturatore si svuota molto velocemente pertanto, dopo aver pasturato inizialmente è consigliato metterci del nastro adesivo intorno liberando solo quache buco, affinché i pesci non si sfamino facilmente.

lenza col galleggiante e pasturatore

Legering all'inglese. La stessa montatura la si applica al galleggiante, basta togliere il piombo dal pasturatore e tarare il galleggiante inserendo nel pasturatore qualche grammo in meno di piombo (i bigattini fungeranno anche loro da peso) pescando con l'amo sollevato dal fondo di qualche cm.

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