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Pages: [1] 2
1
MULINELLI DA SPINNING / NUOVO SHIMANO STRADIC FK - NOVITA' 2015
« on: September 10, 2015, 21:29:06 »
Novità 2015 in casa Shimano, per questa versione riveduta e corretta dell'ormai leggendario Shimano Stradic. Molte le novità tecnologiche, come Hagane Body and Gear, Fluidrive II, Protect Core che a detta della Shimano impermealizza il rotore e il blocco del line roller,  il nuovo disegno della bobina, il Propulsion Line Management System, che rende ancora più fluida la fuoriuscita del filo,  oltre al nuovo design della manopola della frizione che è maggiorata per un migliore controllo e della bobina con corpo ibrido in alluminio e XGT-7, tecnologie che affiancano quelle già consolidate nei precedenti modelli come l'X-Ship, il Power Roller II, Super Stopper II e Aero Wrap II ecc. Ovviamente va testato in pesca, come tutti i muli. Per il mercato europeo è disponibile solo in alcuni modelli limitati, mentre per il mercato giapponese è presente una gamma più ampia, come al solito, ad esempio la versione 3000 XGM (extra gear con bobina M), versione più veloce rispetto all'HG ma con bobina meno capiente, perfetta per lo spinning medio-leggero. Il design silver accattivante non può non ricordare il bellissimo Saragosa SW, elegante e cattivo.

Un po' di foto di repertorio:












trailer ufficiale:
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2
SHORE JIGGING / SHORE JIGGING CATTURE
« on: July 12, 2015, 19:25:46 »
Spero di fare cosa gradita inaugurando un nuovo topic dedicato esclusivamente alle catture con questa tecnica.

Tecnica: Shore Jigging
Aghios Paulos, Sud di Creta
Orario cattura: 18 circa
Acme di alta: 17
Mare: da calmo a poco mosso
Canna: Apia Foojin' Black Line 99H
Mulinello: Shimano Saragosa SW 6000
Treccia: Daiwa Tournament 8 Accudepth Multicolor
Terminale: Seaguar FXR 0,52
Nodo di giunzione FJ+palomar+girella+split
Jig: Gekitou 65 gr giallo-rosa
Recupero: short jig
Preda: Ricciola non pesata
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3
CANNE DA SPINNING / Daiwa Morethan Branzino AGS 96 ML
« on: March 28, 2015, 00:20:13 »
So che è una canna molto rara, ma qualcuno ha notizie della Daiwa Morethan Branzino AGS 96 ML (made in Japan)? Intendo potenza reale di lancio, comportamento in pesca, caratteristiche del fusto ecc.? E' una canna difficile da trovare, ma magari qualcuno di voi l'ha provata o ne ha sentito parlare...

4
MULINELLI DA SPINNING / PENN BATTLE II NOVITA' 2015
« on: January 03, 2015, 13:33:19 »
E' appena uscito in Usa il nuovo Penn Battle II, presto sarà commercializzato anche in Europa.

E' disponibile nelle taglie 1000, 2000, 2500, 3000, 4000, 5000, 6000, 8000.

Queste le specifiche tecniche del nuovo Battle, dal sito della Penn.

Full Metal Body, sideplate, and rotor
HT-100™ carbon fiber drag washers
5 sealed stainless steel ball bearings
Instant Anti- Reverse bearing
Heavy-duty aluminum bail wire
Superline Spool
Line Capacity Rings

Specifiche per modello:

3000:
MONO CAPACITY YD/LB
200/8 165/10 120/12
BRAID CAPACITY YD/LB
180/20
MAX DRAG LB
15
GEAR RATIO
6.2:1
RETRIEVE RATE
35
MORE SPECIFICATIONS
WEIGHT12.30REEL SIZE3000REEL HANDLE POSITIONRight/LeftDRAG TYPEFront DragDRAG MATERIALCarbon FiberANTI-REVERSE FEATUREInstant Anti-Reverse

4000:

MONO CAPACITY YD/LB
270/8 220/10 165/12
BRAID CAPACITY YD/LB
260/20
MAX DRAG LB
15
GEAR RATIO
6.2:1
RETRIEVE RATE
37
MORE SPECIFICATIONS
WEIGHT12.80REEL SIZE4000REEL HANDLE POSITIONRight/LeftDRAG TYPEFront DragDRAG MATERIALCarbon FiberANTI-REVERSE FEATUREInstant Anti-Reverse

5000:
MONO CAPACITY YD/LB
225/12 200/15 135/20
BRAID CAPACITY YD/LB
300/30
MAX DRAG LB
25
GEAR RATIO
5.6:1
RETRIEVE RATE
36
MORE SPECIFICATIONS
WEIGHT19.80REEL SIZE5000REEL HANDLE POSITIONRight/LeftDRAG TYPEFront DragDRAG MATERIALCarbon FiberANTI-REVERSE FEATUREInstant Anti-Reverse

6000:
MONO CAPACITY YD/LB
335/15 230/20 210/25
BRAID CAPACITY YD/LB
390/40
MAX DRAG LB
25
GEAR RATIO
5.6:1
RETRIEVE RATE
41
MORE SPECIFICATIONS
WEIGHT22.10REEL SIZE6000REEL HANDLE POSITIONRight/LeftDRAG TYPEFront DragDRAG MATERIALCarbon FiberANTI-REVERSE FEATUREInstant Anti-Reverse

8000:
MONO CAPACITY YD/LB
340/20 300/25 230/30
BRAID CAPACITY YD/LB
390/65
MAX DRAG LB
30
GEAR RATIO
5.3:1
RETRIEVE RATE
44
MORE SPECIFICATIONS
WEIGHT30.20REEL SIZE8000REEL HANDLE POSITIONRight/LeftDRAG TYPEFront DragDRAG MATERIALCarbon FiberANTI-REVERSE FEATUREInstant Anti-Reverse

Prezzo di catalogo $99.95 - $129.95


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5
ARTIFICIALI DA SPINNING / MEGABASS ZONK GATARIDE 120
« on: November 08, 2014, 19:18:03 »
Volevo presentarvi questo stupendo artificiale della Megabass, che ho avuto modo di provare in pesca e devo dire che ne sono rimasto stregato.

Partiamo col dire che è un artificiale hi-tech, dalle caratteristiche tecnologiche che giustificano il prezzo abbastanza elevato, anche se si trovano offerte interessanti, navigando su internet, ma il prezzo normale si aggira intorno ai 22-24 euro.

Vediamo adesso le principali caratteristiche.

E' un super shallow minnow, destinato alla pesca in acque molto poco profonde, per cui è principalmente un bass lure. E' un silent bait, in quanto non è presente un rattle specifico, ma le vibrazioni sono date principalmente dalla rivoluzionaria paletta e da due fessure presenti sul dorso, che creano turbolenze e vibrazioni percepibili a grande distanza. Ha un movimento fantastico, naturale, un rolling e un wobbling che sono impossibili da descrivere, bisogna vederli e provarli, davvero un'emozione unica. Allo stop fa una leggera sterzata, anch'essa direi irresistibile e jerkandolo a canna sia bassa che alta crea dei sinuosi movimenti che riproducono realisticamente un pesciolino in difficoltà. Ma anche il semplice recupero lineare è efficacissimo, soprattutto se lento o moderato.
Davvero, è difficile descriverlo a parole, bisogna assistere a questo spettacolo della tecnologia jappo...

Il casting: un solo aggettivo, fenomenale. Per la sua aerodinamicità e per la forma della paletta oltre che per il posizionamento in coda delle sfere in tungsteno, si lancia come un jig, nessun attrito, l'ho lanciato anche in condizioni di vento laterale, rimane dritto come un proiettile, fa davvero impressione, raggiunge facilmente, nonostante i suoi 18 grammi, distanze impensabili, vi parlo di almeno 70 metri raggiunti senza frustare, un miracolo davvero.

La paletta: fantastica. E' realizzata in fibra di vetro, non in plastica, per resistere maggiormente agli urti. E' un brevetto degli ingegneri giapponesi della Megabass, è composta di due parti, una fissa e un'altra mobile. Al lancio la parte mobile si dispone per l'attrito dell'aria in posizione orizzontale, incrementando in maniera paurosa il lancio, una volta in acqua si abbassa di 45 gradi e incomincia a lavorare, facendo danzare il nostro stupendo artificiale, aprendosi e chiudendosi: al recupero sentiremo in canna le vibrazioni della paletta, tutte da godere, e avremo un controllo pieno dell'esca.

Le colorazioni sono generose, possiamo trovare un'ampia gamma di colori adatti ad ogni esigenza di pesca, le rifiniture sul dorso, sui fianchi e sulla pancia sono spettacolari, così come i riflessi in acqua, con olografie che denotano un'attenzione ai particolari, non solo per questioni di marketing.
 
Montano di serie 3 ancorette Owner st 46 numero 6, più che resistenti e affidabili per il saltwater.

E' disponibile in due modelli: Yoro-Yoro, dalla paletta più rotonda, e Hi-Pitch, dalla paletta più sagomata, con differenza di nuoto e un wobbling più accentuato nel secondo modello, oltre che un depth range maggiore. Il depth range è molto shallow, 15-30 cm, quindi l'ideale per i fondali bassissimi dove sono solite cacciare le nostre amate regine. Il peso è di 18 grammi, incredibile rispetto alla distanza di lancio, in quanto lancia come un jig da 40 grammi, provare per credere.

Che altro dire? Lasciamo parlare le foto, prese da internet:












6


FEATURES:
HT-100™ carbon fiber drag washers
Full Metal Body and sideplate
Sealed stainless steel ball bearings
Line capacity rings
Superline Spool
Infinite Anti-Reverse
Techno-Balanced™ rotor gives smooth retrieves
Heavy-duty aluminum bail wire


Specifiche della casa madre:

Model   Mono Cap. (yds/lb)   Braid Cap. (yds/lb)   Bearings   Max Drag   Gear Ratio   Line Retrieve   Weight
CFT1000   275/2 • 135/4 • 105/6   160/6 • 130/8 • 110/10   7+1   9 lbs   5.2:1   22(in)   7.8(oz)
CFT2000   240/4 • 180/6 • 125/8   210/8 • 180/10 • 165/15   7+1   10 lbs   6.2:1   30(in)   9.5(oz)
CFT2500   255/6 • 175/8 • 140/10   240/10 • 220/15 • 160/20   7+1   12 lbs   6.2:1   33(in)   9.8(oz)
CFT3000   200/8 • 165/10 • 120/12   250/15 • 180/20 • 130/30   7+1   15 lbs   6.2:1   35(in)   11.3(oz)
CFT4000   270/8 • 220/10 • 165/12   360/15 • 260/20 • 185/30   7+1   15 lbs   6.2:1   37(in)   12(oz)
CFT5000   225/12 • 200/15 • 135/20   420/20 • 300/30 • 240/40   7+1   25 lbs   5.6:1   36(in)   19(oz)
CFT6000   335/15 • 230/20 • 210/25   490/30 • 390/40 • 335/50   7+1   25 lbs   5.6:1   41(in)   21.5(oz)
CFT8000   340/20 • 310/25 • 230/30   475/50 • 390/65 • 345/80   7+1   30 lbs   5.3:1   44(in)   29.1(oz)

Considerazioni personali:

Possiedo il Conflict 3000, sicuramente un ottimo mulo da spinning. Ottimo rapporto qualità-prezzo, ci sono caratteristiche proprie di muli di fascia più alta, come ad esempio la frizione in carbonio con dischi maggiorati ear (ad orecchio) della categoria HT 100, sicuramente il fiore all'occhiello della Penn. 7 cuscinetti tutti sigillati con sigillo in gomma, direi la migliore soluzione per il saltwater, due cuscinetti solo per il pomello della manovella, maggiorata in Eva, molto comoda ed ergonomica. Archetto in duralluminio maggiorato e davvero molto resistente e leggero allo stesso tempo. Frizione con un max drag dichiarato di 15 libbre, ossia quasi 7 KG, davvero elevato per un mulo di taglia 3000, anche se andrebbe testata più a fondo. La frizione comunque è scorrevolissima e abbastanza precisa, dà l'idea di potenza e fluidità che sono indispensabili nella pesca a spinning. Da notare l'assenza della leva dell'antireverse, un punto di fragilità sinceramente inutile, almeno per la pesca a spinning. Mulo abbastanza leggero, con i suoi 321 grammi, la bobina equivale quasi ad un 4000 Shimano ed è braid ready, nel senso che ha una striscia in gomma anti-slittamento, adatta ai trecciati anche sottili (per questo mulo consiglio un trecciato massimo 1,5 PE). Il labbro della bobina è stato migliorato rispetto al Battle, cui assomiglia molto nella meccanica, nel senso che ha una piccola rientranza che favorisce la fuoriuscita del filo, ma siamo sicuramente lontani dal V-Lip della Shimano, che non può essere riprodotto integralmente penso anche per una questione di brevetto, ma è sicuramente un implemento rispetto al disegno del Battle e ad altri muli Penn che avevano dato enormi problemi di parrucche, non rendendoli idonei per la pesca dalla costa. Il filo fuoriesce effettivamente in maniera molto scorrevole e non ho notato problemi di wind-knots fino ad ora. Il mulo è molto fluido per essere un Penn, sicuramente il più fluido di quelli da me provati di questa casa, senza rinunciare alla sensazione di potenza, offerta anche dal corpo e dai bracci laterali interamente in metallo . La manovella ha un disegno particolare, è bucherellata, per alleggerirne il peso e si avvita, per una maggiore potenza, direttamente al main gear. Da questa foto potete vederne il particolare:



Tra le caratteristiche annoveriamo anche gli utilissimi anelli di marcatura presenti sulla parte bassa della bobina, che permettono di calcolare l'eventuale backing in nylon, di controllare il trecciato rimanente durante il combattimento e soprattutto indicano il limite sicuro di imbobinamento per evitare parrucche, corrispondente all'ultimo anello.

Una caratteristica che potremmo definire negativa, anche se è una precisa scelta della Penn, è quella di sostituire il tradizionale cuscinetto del guidafilo con una boccola. Il vantaggio è che la manutenzione è più semplice, essendo una parte più esposta alla salsedine e quindi al malfunzionamento in assenza di una manutenzione periodica e attenta, lo svantaggio è dato dal fatto che il rullino perde in fluidità, soprattutto in caso di combattimenti importanti, dove uno o due cuscinetti possono ammortizzare meglio la fuga, consentendo uno slittamento più omogeneo anche sotto carico elevato, ma direi che per un mulo da spinning tutto sommato non è un grave handicap, mentre nelle taglie maggiori, destinate a pesche più gravose, può risultare un difetto, cui si può rimediare customizzando il rullino guidafilo e sostituendo la boccola in plastica con un cuscinetto di adeguate dimensioni.

Un'altra scelta contestabile, fatta per alleggerire la bobina, è quella di dotarla di ampie aperture, che lasciano scoperto l'interno del rotore quando la bobina è nella sua massima estensione verso l'alto. Ragion per cui è una parte che va tenuta sott'occhio per evitare il più possibile l'entrata di acqua salata e sabbia. Il mulinello esce dalla scatola con un abbondante ingrassaggio dell'albero di bobina, della ruota dentata del cicalino e soprattutto con l'utilissimo cuscinetto sigillato della bobina, tenuto in sede da un anello spaccato in acciaio elastico proprio per ovviare a quel possibile problema, però tutto il complesso va tenuto d'occhio, specialmente dopo la pesca dalla spiaggia ed eventualmente pulito e reingrassato in caso di contatto con sabbia o acqua salata.

Non ho avuto modo ancora purtroppo di seviziare il mulo con prede importanti, per cui il dubbio coi muli Penn è sempre quello legato alla tenuta sotto carico della meccanica interna, ma, essendo il main gear e il pignone, come specificato dalla casa madre, gli stessi del Battle, direi che ciò costituisce una garanzia di tenuta e solidità, essendo quest'ultimo un mulinello rinomato per la sua potenza.

Riassumendo si potrebbe definire il Conflict un Battle migliorato, con alcune caratteristiche tecniche degne di muli molto più costosi, i cuscinetti e la frizione soprattutto. La Penn (Pure Fishing) sta facendo sforzi notevoli per recuperare quella credibilità che aveva perso con alcuni modelli, nella fase di crisi economica e di idee della vecchia casa madre, prima dell'acquisizione da parte del colosso multinazionale e direi che, dopo qualche incertezza iniziale, ha messo a segno un paio di ottimi colpi con il nuovo Spinfisher V e con questo Conflict, che fanno ben sperare nel futuro della prestigiosa casa americana, un tempo vanto internazionale per gli anglers yankees. Speriamo che queste impressioni positive non siano smentite dai fatti, il tempo in questi casi è il miglior giudice.

7
Quando ho visto questa fotografia su FB sono rimasto molto scettico, anche se estasiato dalla bellissima cattura. Un tonno di 33 kg a Shore Jigging non solo è un record penso assoluto, ma pone molti quesiti, soprattutto , per la tipologia della cattura. Un tonno non è una ricciola, è un predatore infuriato, che anche in taglie inferiori fa il diavolo a quattro e prende tantissimi metri, fa fughe che paiono interminabili e che spesse vanno assecondate con la barca, anzi quasi sempre, pur con attrezzature più robuste di quelle da shore. Quindi le perplessità nascevano dal tipo di preda e soprattutto dall'attrezzatura. Quando ho visto la foto pensavo ad uno scherzo, oppure, come ahimé troppo spesso accade, ad una preda presa altrove e poi immortalata dalla costa per pubblicizzare prodotti. Quando poi ho avuto le prime conferme dirette di persone che conoscevo e soprattutto di Markos Vidalis, amico del ragazzo che ha fatto la cattura, mi sono reso conto che dobbiamo rivalutare i parametri fin qui dati per scontati, ossia che lo shore jigging non fosse una pesca per prede superiori ai 10-15 kili, soprattutto per un certo tipo di prede, come i tonni di taglia importante. Ebbene, forse dobbiamo ricrederci. Una fotografia non basta, ma Vidalis assicura che esiste un video che sarà pubblicato su Psarema, la maggiore rivista di pesca greca. Quando e se sarà disponibile, aggiungerò l'eventuale video. Per il momento mi limito a riportare l'attrezzatura e la fotografia. A voi i commenti.

Luogo: Grecia del nord
Tecnica: Shore Jigging
Canna: Daiko Rocky Shore Purgatory 150
Mulinello: Catalina 4000
Trecciato (marca non indicata) 8 fili, 0,30, PE 3 (sicuramente giapponese)
Terminale: Fluorocarbon (marca non indicata) dello 0,50 (anche questo quasi sicuramente jappo)
Jig: MW (non specificato il modello)


8
MULINELLI DA SPINNING / NUOVO SARAGOSA SW
« on: February 15, 2014, 23:15:24 »
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Volevo presentarvi questo nuovo gioiellino della Shimano, che ho preso da poco. Presenta caratteristiche degne dei mulinelli di fascia alta, ad un prezzo molto accessibile. Rispetto al vecchio modello è cambiata la meccanica (X-Ship soprattutto), i materiali, l'estetica moooooolto cattiva ed elegante, il peso di alcuni modelli, come il 6000 che è in mio possesso (463 grammi pesati) e inoltre presenta diversi sigilli che lo rendono water tight. La frizione mi sembra morbidissima, il dartanium II dei dischi sinceramente non so in cosa si differenzi dal dartanium I che so aver dato qualche problema di surriscaldamento sui vecchi Saragosa, tanto che molti li cambiavano con dischi in carbonio, ma su questo è presto per dare un giudizio analitico, ci vuole del tempo. Il nuovo saragosa 2014 è destinato allo spinning medio-pesante, allo shore jigging (perfetta la taglia 6000), al VJ e in genere a tutte le tecniche gravose, da terra e dalla barca.

Queste le caratteristiche complete dal sito USA della Shimano.

    X-Ship
    X-Drag
    X-Shield
    X-Protect
    Twin Drag - All Sizes
    Paladin Gear Durability Enhancement
    Propulsion Line Management System
    S A-RB Shielded Ball Bearings
    Stopperless Design (No Anti-Reverse Switch)
    Aluminum Frame
    Graphite Rotor
    Power Roller III Line Roller
    S-Arm Cam
    One-Piece Bail Wire
    Super Stopper II Anti-Reverse
    5+1 Bearings (6+1 on 20000 & 25000 sizes)
    Direct Drive Mechanism
    Machined Aluminum Handle Shank
    Dyna-Balance
    Fluidrive II
    Cold Forged Aluminum Spool
    Waterproof Drag
    Dartainium II Drag Washers
    Ergonomic Handle Grips
    Manual Trip Bail
    Septon Handle Grips
    Repairable Clicker
    Approved for use in Saltwater
    Rated for use with Mono, Fluorocarbon and PowerPro lines

Queste le taglie e le specifiche tecniche, sempre dal sito USA:

Saragosa SW
Model    Line Retrieve per Crank (in.)    Line Capacity (# Test / Yards)    Power Pro Line Capacity (# Test/Yards)    Max Drag (lbs.)    S A-RB Ball Bearings    Roller Bearings    Gear Ratio    Weight (oz)
SRG5000SW    38    10/240, 12/195, 14/165    20/255,30/230,40/185    22lbs.    5    1    5.7:1    16.0 oz
SRG6000SW    40    12/265, 16/170, 20/120    30/245,50/210,65/180    22lbs.    5    1    5.7:1    16.4 oz
SRG8000SW    42    14/270, 16/220, 20/160    40/300,50/295,65/185    27lbs.    5    1    5.6:1    24.3 oz
SRG10000SW    40    14/370, 16/300, 20/220    50/360, 65/290, 80/215    33lbs.    5    1    4.9:1    24.3 oz
SRG20000SW    41    20/380, 25/310, 30/250    65/525, 80/445, 100/305    44lbs.    6    1    4.4:1    33.3 oz
SRG25000SW    45    20/570, 25/49, 30/360    65/630, 80/520, 100/440    44lbs.    6    1    4.4:1    34.2 oz

9
Smanettando su qualche interessantissimo forum americano ho scoperto che molti anglers effettuano una manutenzione specifica dei cuscinetti a sfera, aprendoli se schermati o sigillati. Ovviamente quelli sigillati sono più facili da aprire, quelli schermati (ARB Shimano ad esempio) richiedono qualche precauzione in più.

Sto facendo delle prove con dei vecchi cuscinetti e direi che i risultati sono molto interessanti.

Innanzitutto è importante avere degli strumenti giusti e procedere come segue.

Pulizia del cuscinetto: non basta immergerli per un po' nella benzina, in quanto ho verificato aprendoli che il grasso contenuto non si scioglie completamente, se li immergiamo chiusi. Bisognerebbe immergerli per una notte intera almeno. Altrimenti si devono aprire, aiutandosi o con uno scalpellino sottile, con un amo da pesca (un po' più difficile) o con una spilla sottile (sistema che preferisco). Se si ha a disposizione uno strumento per dentisti, con la punta sottile, ancora meglio. Un cutter può essere altrettanto utile. Prima di tutto si devono aprire i sigillini sottili in metallo, con una spilla o con uno degli strumenti sopra, facendo molta attenzione a trovare l'apertura, un piccolo spazio visibile ad occhio nudo. Attenzione che saltano fuori e si possono perdere. Dopo di che si toglie il vero e proprio coperchietto in metallo, facendo leva con la spilla dalla parte interna. Ecco che si arriva al cuore del cuscinetto: per pulirlo io consiglio di utilizzare un Carb Cleaner o un pulitore per freni di auto (Brake Cleaner), oppure anche il WD 40 (che però lascia residui). Dopodiché si asciuga e si pulisce con una bellea spruzzata di aria compressa e si fa girare fino ad asciugare completamente.

Lubrificazione. I cuscinetti di serie sono lubrificati con grasso, per cui consiglio di usare un grasso marino oppure al teflon, water resistant, da utilizzare solo su 1/3 del diametro del cuscinetto. Dopodiché si fa girare il cuscinetto per amalgamare il tutto. Si richiude, rimettendo il coperchio e il sigillino, tenendolo  e il gioco è fatto.

Si può utilizzare anche l'olio, ma si tenga presente che il grasso è più idrorepellente e dura di più: se si mette l'olio bisogna rimboccarlo ogni mese, se si mette il grasso basta ripetere l'operazione 1 o 2 volte l'anno, quando si lubrificano gli ingranaggi. Ovviamente sui cuscinetti ingrassati è inutile e sconsigliato aggiungere l'olio.

Per quelli che non se la sentono di aprirli, consiglio di comperare uno strumento molto utile, che si chiama Bearing Blaster, che è uno scatolino in plastica in cui si posiziona il cuscinetto, bloccato, anche chiuso, e si spruzza con una cannula il liquido pulente. Il problema è che poi, per ingrassarli senza aprirli, bisogna avere pazienza e spingere con le dita il grasso, fino a forzarlo all'interno della schermatura, per farlo entrare. L'olio invece passa più facilmente, l'importante è che sia ad alta viscosità, in modo che non schizzi via dalle schermature quando le sfere del cuscinetto girano contro la parete metallica.

Attenzione: sul cuscinetto del rullino guidafilo e sugli eventuali cuscinetti della bobina non va il grasso ma è preferibile l'olio, perché devono girare in maniera più veloce, per cui la lubrificazione deve essere più frequente, una volta ogni due settimane o ogni mese, a seconda delle uscite di pesca.

I cuscinetti ovviamente si devono provare una volta puliti: devono girare liberamente per alcuni secondi senza rumore, altrimenti bisogna ripetere l'operazione di pulizia o sostituirli. Ci si può rivolgere per la sostituzione o alla casa produttrice o più economicamente a un fornitore, prendendo con attenzione e con l'uso di un calibro digitale, le misure del cuscinetto/i in questione, ossia diametro interno, esterno, spessore, espresse in millimetri.

La manutenzione dei cuscinetti a sfera, specalmente nei muli da spinning o da jigging è essenziale, in quanto contribuiscono alla scorrevolezza e al buon funzionamento del mulo: certe volte, anche dopo aver ingrassato gli ingranaggi, sentiamo una certa resistenza o troviamo che il mulo è rumoroso, pastoso: ebbene, sono i nostri cuscinetti che chiedono aiuto calabria

Spero di essere stato utile, come altri sono stati utili con me. Non si smette mai di imparare sui mulinelli, sono una scoperta continua.

10
PESCA FORUM BAR / Effetto delle tempeste solari sulla pesca
« on: May 29, 2013, 20:35:07 »
Sarà un caso ma ieri, in concomitanza con la forte tempesta solare che si è verificata, ho notato i seguenti strani fenomeni, che non siamo riusciti, insieme agli altri pescatori, a spiegare.

1) Onde e turbolenze all'interno del porto in assenza di vento, in una zona che è sempre stata tranquilla
2) Assenza assoluta di pesce foraggio e di predatori
3) Dopo due ore di bonaccia si è alzato un forte vento di scirocco improvviso con caldo soffocante
4) Dopo 10 minuti il vento si è improvvisamente girato, spirando da nord e provocando un freddo improvviso, tant'è che mi sono messo la felpa.
5) Atmosfera stranamente luminescente e biancastra.

Avete notato anche voi dei fenomeni strani sui luoghi di pesca o che hanno influenzato le attività predatorie?

11
PESCA FORUM BAR / Terremoti e influenza sulla pesca
« on: April 14, 2013, 13:07:18 »
Non so se è la sezione giusta per postare questo thread, in cui vorrei che si raccogliessero i pareri della comunità su questo tema, che mi è capitato di dibattere con i pescatori locali.

Ho conosciuto vecchi pescatori con grande esperienza che mi hanno informato di questo ennesimo fattore di cui tenere conto. Sapete tutti che la Grecia e in particolare Creta è il Paese più sismico d'Europa, praticamente ogni giorno si verifica almeno un evento sismico, anche in scala ridotta, con epicentro spesso in mare. I pescatori locali giurano che questo ha degli effetti molto negativi sulla pesca, tant'è che alcuni pescatori hanno scaricato delle applicazioni per monitorare tutti i terremoti che avvengono con epicentro in terra e in mare in tempo reale. Dicono che se si verifica uno di questi eventi, pur impercettibile per noi, i pesci tendono a scappare verso il largo e - anche quando le tavole solunari e di marea indicano che la giornata è ottima e proficua - si nota la desolante assenza di pesci, in particolare vicino alla costa.

Quanti di voi sono al corrente di questo fenomeno? Ci sono dati scientifici che possono corroborare questa tesi o si tratta solo di suggestioni di pescatori locali, esasperati dai cappotti quotidiani che qui a Creta stanno diventando davvero un'abitudine? La parola al forum.

12
SHORE JIGGING / Mulinelli da Shore Jigging
« on: January 29, 2013, 18:41:24 »
In passato ho ricevuto alcune richieste di consigli riguardo all'attrezzatura da Shore Jigging, per cui mi sembra giusto aprire un topic tecnico riguardante i mulinelli che vengono usati a shore jigging. Quando avrò altro tempo aprirò un topic dedicato alle canne.

Premetto subito che i mulinelli da shore jigging devono avere delle caratteristiche particolari e, in linea di massima, i mulinelli da spinning non sono adatti allo shore jigging, per alcuni semplici motivi. Ovviamente parliamo di vero e proprio shore jigging, non light shore con le canne da spinning, ma una tecnica dedicata, eseguita con canne specifiche e jig dai 40 ai 120 grammi, con trecciati da 20 a 30 libbre.

Questo topic si riferisce ad uno shore jigging medio-pesante destinato al Mediterraneo, in quanto per uno S/J nell'Atlantico o nel Pacifico ci vogliono attrezzature più pesanti e gravose, perché le prede sono più importanti. Stiamo parlando di una tecnica destinata ad insidiare pesci che in genere da noi non superano i 15 kili, o almeno non si hanno testimonianze fotografiche o video nel Mediterraneo di pesci più gorssi presi con questa tecnica, se non vado errato.

I mulinelli da shore, rispetto ai loro fratelli da spinning, devono essere semplicemente più potenti. In linea teorica devono essere muli da jigging o da heavy spinning, devono essere muli ignoranti, possibilmente full metal, possibilmente SW, possibilmente che li puoi prendere a martellate e li puoi strapazzare senza che perdano la loro efficacia e la loro potenza. I muli da spinning devono essere altrettanto forti, ma sicuramente possono permettersi di essere più 'orologini', scorrevoli, fluidi, aristocratici insomma, dei veri e propri damerini. L'ideale sarebbe avere un mulo che sposi entrambe le caratteristiche e nelle fasce alte lo troviamo pure. Ma sono fasce proprio alte...

Ma andiamo per ordine, elenchiamo prima le caratteristiche che devono avere i muli da shore.

1) Corpo resistente, possibilmente full metal.
2) Archetto robusto, di alluminio o altra lega, ma solido e stabile, sicuro nel lancio.
3) Rullino guidafilo generoso, capace di sopportare carichi gravosi.
4) Ingranaggi potenti, sovradimensionati, resistenti all'usura e allo sforzo, possibilmente anche alla corrosione e alla salsedine.
5) Manovella monoblocco in acciaio o altro materiale durevole, che si attacchi direttamente alla ruota del pignone per avvitamento.
6) Frizione potente, dai 9 kili in su, per poter ingaggiare un bel duello e nel caso forzare una grossa preda anche a 20-30 metri di profondità.
7) Il peso ideale dovrebbe essere dai 400 ai 550 grammi. Non vi fate spaventare, in America usano muli da 600-700 grammi anche su canne da spinning da 9 piedi. Voi direte, sono dei marcantoni...ma prendiamo allora i nostri amici giapponesi: per fronteggiare i giganti dei loro mari, ho visto video di shore jappo o made in Taiwan in cui questi mingherlini utilizzavano per questa tecnica uno Stella 10000 (come il mio amico Nek, che però è un gigante) o addirittura un Saragosa 14000 . Ci si deve fare l'abitudine, se le canne sono di 10 piedi non è detto che muli del genere le sbilancino, anzi, e bisogna acquisire una tecnica di jiggata particolare, in modo da far lavorare solo il braccio e non il polso o la spalla.
7bis) Devono avere una ratio di recupero possibilmente da 4,6 a 5,2. Anche se più che la ratio, importa la quantità di treccia recuperata per giro di manovella, ossia tra gli 80 e i 100 cm. Più la ratio sarà bassa più il mulo sarà potente. Diciamo che i 90 cm rappresentano un buon compromesso.
9) Devono essere muli che durano nel tempo, perché questa tecnica, come il vertical del resto, li stressa non poco, creando sollecitazioni su tutto il corpo del mulinello, dall'archetto al guidafilo agli ingranaggi all'albero, alla manovella, per non parlare della frizione.
10) Devono avere un pomello ergonomico, perché l'impugnatura a shore è diversa da quella a spinning, la presa è più salda, l'ideale sarebbe avere un pomello ad uovo (egg handle), in modo da non perdere mai il controllo della jiggata. Assolutamente da evitare i modelli con doppia manovella.
11) Non è necessario avere 14 cuscinetti, è la potenza la loro caratteristica, non la loro scorrevolezza. 4 cuscinetti, possibilmente anti-corrosione, sono più che sufficienti. Certo, se ne hanno 11 meglio ancora, ma con gli ingranaggi e le caratteristiche di cui sopra. Cioè, se devi prendere uno Stella va bene, se devi prendere un mulo con 8 cuscinetti ma con ingranaggi destinati a sfaldarsi o un guidafilo delicato o una frizione insufficiente, allora vira su altre caratteristiche. Perché quando si jigga devi suonare l'heavy metal, non la musica sinfonica, passatemi il paragone...
12) Devono avere bobine capaci di contenere almeno 250 metri di trecciato da 20 libbre (per le taglie più piccole) o da 30 libbre (le taglie più grandi).

Vediamo ora quali sono i modelli che mi sento di consigliare. A seguire farò un elenco di altri mulinelli utilizzati in questa tecnica, ma che non mi sentirei di consigliare, perché ho letto o constatato dei problemi di tenuta o dei difetti evidenti, per i quali rimando a specifici reviews. Ovviamente non si tratta di un elenco esaustivo, anzi è aperto a qualsiasi intervento e/o miglioramento, come ogni topic che si rispetti. Purtroppo non esistono sul mercato dei mulinelli creati appositamente per lo shore jigging, e ritengo che sia una lacuna da colmare, perché questa tecnica si sta pian piano diffondendo in tutto il pianeta. Ad esempio si sente l'esigenza di un mulo che abbia caratteristiche da vertical ma che abbia un peso contenuto, diciamo sui 450 grammi. Solo per fare un esempio.

Diciamo che queste valutazioni derivano, oltre che dall'esperienza personale, mia e dei miei compagni di shore, anche e soprattutto dallo studio di pareri qualificati, reviews, analisi degli ingranaggi e delle caratteristiche tecniche oltre che da test effettuati in pesca, letture cui mi dedico per passione, e che si possono trovare sui migliori forum deidcati. In particolare mi sono avvalso di contributi di forum greci, americani, australiani, neozelandesi, giapponesi in lingua inglese, oltre che del parere sempre stimolante del più grande Shore Jigger del Mediterraneo, ossia Markos Vidalis, mio maestro ateniese, con cui spero un giorno di avere l'onore di pescare.

Ecco l'elenco per marca dei muli che mi sentirei di consigliare a chi volesse intraprendere questa disciplina, ripeto lo shore jigging puro, non lo spinning coi jigs. L'elenco non è sempre in ordine di valore commerciale ma di valore tecnico relativamente a questa disciplina. Per ovvi motivi non do indicazioni di prezzi, perchè variano troppo e sarebbero fuorvianti. I prezzi potrete trovarli da soli. Le taglie più piccole sono da considerarsi adatte a canne di 9 piedi, quelle più grandi a canne di 10 piedi, per sintetizzare al massimo.

Shimano

Stella SW 5000 PG - 6000 PG - 8000 PG - 10000 PG
Twin Power SW 5000 - 6000 PG - 8000 PG
Biomaster SW 8000 PG
Biomaster SW-A 6000 PG
Saragosa SW 6000
Saragosa 8000 F
Spheros 8000 PG
Navi 8000 PG *

Penn

Spinfisher SSV 4500-5500
Conquer (Atlantis) 5000-7000**

Daiwa

Saltiga Z6000
Seagate 4500

Abu Garcia

Soron stx 60

Altri mulinelli utilizzati per lo shore, ma che non mi sento di consigliare sono:

Shimano

Technium 6000 FB***
Aernos 5000 FA

Daiwa

Capricorn 4500 J
Saltist 4500 H
Oceano Exceler 4500 JA

Quantum

Cabo 50

Okuma

Salina II 5000

*Oramai fuori catalogo.
**Il mulo, che uso da una decina di mesi,  sarebbe anche ottimo per lo shore, ma diciamo che ha alcuni difetti che possono dare fastidio, soprattutto su un mulo di quella fascia di prezzo, anche se non sono così gravi da sconsigliarlo, ed è ampiamente migliorabile. A mio giudizio è stato migliorato dal nuovo Spinfisher, anche se costa di meno.
***L'ho avuto per qualche tempo, mulo ottimo per lo spinning pesante, ci ho tirato su un bel serra da 3 kili, ma non completamente adatto a mio giudizio allo S/J.

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ATTREZZATURE PESCA PROVE E CONSIGLI / Diametro Fluorocarbon
« on: September 29, 2012, 20:01:22 »
Dopo il topic sul diametro dei trecciati, interessantissimo, mi sento di aprirne uno io su quello dei fluorocarbon in commercio, perché da una verifica effettuata mi sono un po' sentito preso in giro da alcune marche. Dunque ho fatto la prova con diverse marche e diametri, con l'aiuto di un micrometro digitale di un mio amico. Il dubbio mi è venuto quando ho comprato uno Yo Zuri H.D. Carbon 0,40 che confrontato al Trilene 0,34 appariva ad occhio nudo più sottile e mi sono detto: qui qualcosa non quadra e infatti...

Il risultato del test dei fluorocarbon in mio possesso è il seguente:

Berkeley Trilene: diametro dichiarato 0,34   diametro reale 0,39 !!!
Yo Zuri H.D.Carbon Clear (15lbs americano) diametro dichiarato 0,405   diametro reale 0,34 !!!
Yo Zuri H.D. Carbon Pink diametro dichiarato 0,62   diametro reale 0,59
Seaguar (si conferma il marchio più affidabile) Ace  diametro dichiarato 0,47   diametro reale 0,475
Seaguar Grand Max (del mio amico) diametro dichiarato 0,40   diametro reale 0,40

Invito tutti voi, se in possesso di un micrometro - magari in un negozio da pesca - a misurare i vostri diametri per fare un po' di chiarezza, perché non è bello pensare di pescare con uno 0,34 pensando di avere uno 0,40 e viceversa.

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NOTIZIE E SEGNALAZIONI / Lagokefalos
« on: September 17, 2012, 13:46:31 »
Salve, da un po' di tempo a Iraklio e in tutta Creta circolano nei porti degli strani pesci 'alieni', provenienti da chissà quali mari. Il pesce in questione è detto lagokefalos (ossia cefalo-lepre) e possiede tossine che possono essere letali per l'uomo (c'è chi dice a mangiarlo, chi al solo toccarlo). Volevo sapere se lo conoscete o se l'avete mai visto nei vostri mai. Questi nel video lo toccano, ma dicono che solo il morso è pericoloso, quindi boh non so:

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SHORE JIGGING / Major Craft KG Evolution 962 HH Shore Jigging Rod
« on: September 14, 2012, 14:33:52 »
Appena arrivata e provata stamattina. Un vero gioiellino, acquistato ad un prezzo davvero eccezionale da un venditore ateniese on line, direttamente dal Giappone. Sostituisce la Xzoga Mastery 100 H2 che ho venduto, la quale era più una canna da popping. Il mercato greco per le canne da shore è sicuramente più avanti di quello italiano, al contrario di quello dello spinning, nel senso che tutti i venditori greci o quasi on line hanno una sezione canne da shore jigging, che manca quasi completamente nei negozi italiani, e questa è una lacuna da coprire.

Per tornare alla canna, la caratteristiche tecniche sono:

Nuovo blank in carbonio cross force, anelli Fuji K Series Guide System anti tangle
Base rinforzata Fuji
Manico in neoprene duro
Lunghezza 2,93 circa
Casting Weight 60-120
Action: Regular Fast
Line Weight 1,5 - 4 PE; 15-35 LB

Prova in pesca: assetto di lancio molto preciso e scattante con ottima uscita del trecciato dagli anelli, silenziosa ed efficace. Ottima sensibilità con jig dai 60 grammi agli 80 (non l'ho provata con jig superiori o inferiori). E' una heavy heavy, quindi dà una sensazione di robustezza e di nervosità nell'azione di pesca. L'azione regular fast assicura un'ottima manovrabilità del jig e una grandiosa sensibilità delle jiggate, rendendo il movimento degli artificiali più sinuoso e naturale, con azione che parte dal cimino e si disperde dolcemente fino al etrzo anello. Manico in eva comodissimo, ottimo bilanciamento col mio mulo Penn Atlantis 5000.

Manca la prova pesce, ma quello è un discorso a parte (tragico) che riguarda la nostra isola, sempre più svuotata. La canna è stata provata con trecciato PP 20 libbre Moss Green e fluoro Seaguar 0,47.

Posto 2 video di test jappo:

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CANNE DA SPINNING / Canna Spinning Sakura Shinjin Long Range
« on: June 28, 2012, 16:42:49 »
Mi è capitato di imbattermi, ahimé solo su internet, in una canna che mi ha fortemente incuriosito, la Sakura Shinjin Long Range. La compagnia è francese, ma il blank è in carbonio Jappo Mitsubishi. Ad un prezzo abbordabilissimo (sui 130 euro) è dotata di un equipaggiamento di serie davvero notevole, come carbonio alto modulo Mitsubishi Carbon IM30T, anellatura - udite udite - Fuji K Series (anti tangle) che solo canne di altissimo range montano, portamulinello a virte Fuji. Impugnatura jappo in eva. Sono disponibili diversi modelli con diverse azioni, power e grammature, in uno, 2 o 3 pezzi. A me sembra un gioiellino, sinceramente a quel prezzo varrebbe la pena provarla, ho letto recensioni molto positive. é considerata una canna All Round, dalla pesca alla spigola, nonostante sia decisamente fast, a quella delle lecce nei modelli più robusti. Esistono anche versioni leggere freshwater e per la pesca al siluro.

Qualcuno ce l'ha, l'ha mai sentita o magari provata in mano?

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ARTIFICIALI DA SPINNING / Artificiali Payo
« on: June 16, 2012, 18:39:09 »
E' da poco che mi sto interessando a questa marca koreana di jig e artificiali sia SW che da acqua dolce. Ho preso finora dei jig da un venditore ebay, i payo halibut da 60 grammi e direi che mi hanno impressionato: ottima qualità, movimento fantastico soprattutto in caduta, arrivano già dotati di ancoretta di buona qualità ed assist hook (penso VMC entrambi) e si sono rivelati molto catturanti. Sono economici ma non a discapito della qualità ritengo, il colore per esempio è molto duraturo rispetto anche ad altri jig più costosi (metallic sardine yo zuri o Gyro Jig ad esempio). Ho adocchiato 3 artificiali da prendere anche per lo spinning e sono artificiali rigorosamente salt water, con ancorette PS VMC resistenti alla salsedine e di buona qualità, almeno questo è quello che trovo nella descrizione. Vorrei sapere se qualcuno li ha mai provati e aggiungo 3 video sul recupero, da cui traspare un movimento molto allettante. In particolare date un'occhiata al seashot che sembra un'ottima imitazione dello shoreline. Dite la vostra che ho detto la mia calabria

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PESCA FORUM BAR / TornAti A cAsA!!!!
« on: June 11, 2012, 11:29:07 »
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SPINNING ATTREZZATURE / Piccolo vademecum contro le parrucche
« on: April 27, 2012, 23:31:40 »
Piccola premessa

E' venerdì sera e ho un po' di tempo a disposizione. So che sul forum ci sono diversi topics su questo argomento, ma ho deciso di aprirne uno nuovo che si basasse non solo sulla mia - molto limitata - esperienza di spinner, ma soprattutto su un confronto oltre che empirico anche - diciamo così - culturale, ottenuto dalla lettura di diversi siti specializzati di anglers, in particolare americani, australiani e neozelandesi, oltre che italiani. Spero nel mio piccolo che questo vademecum, che invito tutti ad integrare, ovviamente, possa essere utile a quelli come me che avevano e ogni tanto continuano ad avere ancora, seppure molto sporadicamente,  le famigerate parrucche, tangles, wind knots, kompoi che dir si voglia in tutte le lingue del mondo, a significare il medesimo e odioso, pestifero fenomeno che spesso attanaglia gli spinners e non solo che utilizzano questo magnifico strumento che è il trecciato, dyneema o spectra che sia. Alzi la mano chi di noi non ha mai avuto almeno una parrucca in vita sua...alzi la mano chi non ha pensato, almeno per un istante: io ritorno subito al nylon!!! E sarebbe un peccato, perché il trecciato è e deve rimanere un valido alleato di ogni angler in ogni angolo (scusate il gioco di parole) del mondo. Questo vademecum non pretende di essere esaustivo, tutt'altro, ma è solo un mio tentativo di mettere per iscritto riflessioni che sono state, ripeto, riprese da diversi pescatori in giro per il mondo, giusto un abbozzo e come tale vorrei che fosse considerato, per cui vi ringrazio in anticipo per tutti i contributi che vorrete dare a questa mia piccola guida. I punti sono numerati per comodità di lettura e sono organizzati in maniera cronologica per la stessa ragione.

Consigli pratici per evitare le parrucche:

1) Se la bobina non è predisposta all'uso dei trecciati (braid ready) mettere un giro di nastro isolante o teflon o meglio ancora un fondo di nylon di pochi metri per evitare lo slittamento del trecciato in caso di ferrata e di combattimento.

2) Imbobinare molto stretto il trecciato, mediante un imbobinatore a molle oppure tendendolo con un panno, possibilmente facendo una piccola esse con le dita. La frizione deve essere chiusa al massimo, ma questo vale anche per il monofilo.

3) Spruzzare ogni 25-30 giri di manovella del silicone spray. Bagnarlo non serve a nulla, in quanto non ha memoria meccanica e poi a quel punto sarebbe vana la funzione, idrorepellente oltre che lubrificante, del silicone.

4) Non imbobinare mai fino all'orlo, ma almeno fino a 1 meglio 2 mm dal bordo. Questo vale soprattutto per le bobine che non hanno un labbro a V come i muli shimano oppure che non abbiano il sistema ABS (Advanced Ballistic System) Daiwa, ma che abbiano il labbro, diciamo così, dritto. Nel caso dei muli shimano si può imbobinare fino all'inizio della V o anche poco sotto. Nel caso delle bobine Daiwa ABS si può imbobinare fino all'orlo, in virtù della diversa conformazione della bobina, oltre che dell'avvolgimento per spire incrociate del filo.
Questo dell'imbobinamento è un fattore molto importante, direi il più importante, poi vi spiegherò perché.

5) I primi lanci col trecciato nuovo sono molto delicati e sono quelli più a rischio parrucche. Non forzate i primi lanci e non utilizzate artificiali leggeri all'inizio: per i primi lanci (accompagnati) usate un jig pesante o addirittura un piombo e ripetete l'operazione per 4-5 volte recuperando il trecciato in tensione, affinché si ri-accomodi sulla bobina nella maniera più naturale possibile. Non ha senso imbobinare stretto se poi utilizzate un artificiale leggero che tenderà ad allentare il filo al momento dell'avvolgimento, soprattutto se effettuate da subito jerkate.

6) Dopo aver lanciato chiudete sempre delicatamente con la mano l'archetto (questo sistema aiuterà inoltre ad allungare la vita del vostro mulinello), non prima di aver alzato la canna, spostato gentilmente il filo col dito verso il rullino guidafilo; tenete alta la canna e cominciate a recuperare: quando il filo entra in tensione e cominciate a sentire l'artificiale/jig, potete abbassare la canna. Questa operazione, che diventerà automatica, aiuta moltissimo nella prevenzione delle parrucche. Accertatevi inoltre che per sbaglio non si sia accavallata una spira di treccia sopra il bordo della bobina: ciò darebbe vita ad una parrucca sicura o addirittura alla rottura del trecciato con relativa perdita dell'artificiale che è spesso - per la legge di Murphy - il più costoso.

7) A fine pescata lanciate l'artificiale più pesante che avete e recuperate linearmente il filo a canna possibilmente alta.

8 ) Dopo ogni pescata risciacquate in acqua dolce il trecciato in bobina, facendo attenzione che l'acqua non entri nei dischi della frizione (per i modelli che non hanno la frizione stagna). Fate asciugare e spruzzate successivamente in maniera abbondante del silicone spray sul trecciato e - perché no - sul rullino guidafilo.

9) Ogni 5-6 pescate sbobinate il filo, mettetelo in acqua dolce con poco sapone per piatti, fate asciugare e reimbobinate il mulinello seguendo la procedura di cui sopra.

10) In giornate particolarmente ventose non lasciate il filo in bando, ma cercate di fare lanci secchi e bassi e di tenere costantemente il filo in tensione. In particolare il vento laterale è quello più pericoloso per le parrucche.

Piccolo esperimento empirico. Insieme ad un mio amico spinner/jigger abbiamo preso il nuovo mulinello Penn Atlantis (io il 5000 e lui il 7000). E' un mulinello bellissimo, una vera macchina da guerra, l'imbobinamento è perfetto ed è braid ready (grip in gomma al centro della bobina). Il lip della stessa è in eternal alloy, praticamente indistruttibile, ma completamente piatto, come quello di molti mulinelli e poco pensato - a mio modesto parere - per il casting. Ebbene all'inizio siamo impazziti entrambi a causa delle parrucche continue, in alcuni casi doppie e triple, alcune davvero pazzesche, gigantesche, che avevano una bellezza quasi artistica. Avevamo entrambi imbobinato stretto con silicone spray, lasciando 1 mm dal bordo, come avevo precedentemente fatto coi miei muli shimano, senza avere alcun problema. Ebbene la bobina ci ha guidato lei stessa, nel senso che è lei a decidere la quantità di trecciato di cui ha bisogno: a forza di imparruccare e tagliare metri - ahimé preziosi e costosi - di trecciato (una cinquantina e forse di più, direi ad occhio) il trecciato ha raggiunto finalmente quello che io chiamo il livello di tolleranza, ossia nel nostro caso 2 mm precisi, misurati con paziente esattezza. Lui aveva raggiunto un quasi equilibrio a 1,5 mm, ma io - uccello del malagurio - gli avevo detto che a mio giudizio le parrucche non erano finite, ma solo più sporadiche. Così è stato fino a che non ha raggiunto anche lui il livello di 2 mm. Tengo a precisare che imparruccavamo anche in giorni di assenza di vento e che spruzzavamo ogni 20 lanci il silicone spray, che in questo caso risultava inutile. Da quel momento non abbiamo fatto più parrucche (sgratt sgratt), il che non vuol dire che non ne faremo, ma sicuramente non saranno mostruose come quelle che facevamo all'inizio e saranno - speriamo - quasi sempre risolvibili. E qui veniamo al cuore del problema. In realtà l'eccessivo imbobinamento è la causa principale del fenomeno e abbiamo fatto a tal proposito un esperimento empirico. L'ho ripreso con la sua videocamera mentre lanciava e poi abbiamo osservato - con tanto di fermo immagine - attentamente le riprese. Preciso che lui è uno spinner esperto, molto più bravo di me e la sua tecnica di lancio (da buon ex surfcaster) è eccellente. Ebbene prima delle riprese avevamo notato un rumore molto strano al momento dello stacco, un rumore brusco che proseguiva attraverso gli splendidi anelli fuji k guides della sua Zenaq Mythos, fra l'altro ideati per supportare l'attrito delle parrucche. Ebbene vedendo i video abbiamo notato la fuoriuscita massiccia e disordinata delle prime spire di trecciato, che uscivano caoticamente dal lip, formando già dall'inizio quelli che possiamo definire gli embrioni dei wind knots. Infatti al lancio successivo ecco il tipico rumore della parrucca/cche che fuoriusciva/no dagli anelli della canna. Man mano che il buon Nektarios tagliava metri di costoso spiderwire stealth green, non senza imprecazioni in cretese, si notava che le suddette spire andavano diminuendo, ma non scomparendo del tutto, ma erano meno diosrdinate e caotiche nella loro fuoriuscita, fino a scomparire al raggiungimento della linea di tolleranza. E' stato interessante studiare la genesi delle odiate parrucche, perché abbiamo potuto verificare, anche empiricamente, che la causa primaria era la fuoriuscita delle prime spire di trecciato dal bordo, che era a sua volta effetto di un eccessivo imbobinamento in un mulinello che ha un limite preciso di tolleranza, oltre il quale tende ad imparruccare. La prova l'abbiamo fatta utilizzando tre tipi diversi di trecciato: power pro 20 libbre, spiderwire 50 libbre, fins 30 libbre, tutti e tre ottimi trecciati anche se con caratteristiche diverse. Vorrei segnalare inoltre che avevamo imbobinato una quantità eccessiva di trecciato (io quasi 500 yard di power pro 20 lb lui 450 di spiderwire) andando ben oltre le sapienti indicazioni della casa costruttrice (in questo caso Penn). Un ulteriore prezioso suggerimento appunto sarebbe quello di confrontare il nostro imbobinamento con la capacità effettiva dichiarata dalla casa.

Caro amico che hai avuto la pazienza di leggere fin qui, in particolare se sei alle prime armi col trecciato, questo fantastico amico/nemico di (quasi) tutti noi, prova a seguire queste indicazioni che - ripeto - non sono mie ma frutto di un lavoro diciamo così di compilazione delle esperienze altrui, oltre che mia: vedrai che risolverai al 99% il problema delle parrucche. Se avrai seguito tutte le operazioni enumerate  sopra e sei arrivato a 2 o anche a 3 mm dal bordo e continuerai ad avere problemi di parrucche, ritengo a quel punto che entrano in gioco altre due varianti: o il mulinello per qualche motivo imbobina male (cono sopra o sotto, da correggere con eventuali rondelle in teflon in genere incluse nella confezione) oppure si tratta di un mulinello di bassa qualità, non adatto all'uso di trecciati oppure difettato, da sostituire o riparare immediatamente, altrimenti vi costerà di più la spesa in trecciato che quella dell'eventuale sostituzione dello stesso.

Vi ringrazio della pazienza e mi scuso per la lunghezza del Topic coi moderatori.

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Qualcuno l'ha provato? Dalle caratteristiche sembra eccellente, addisrittura c'è chi lo paragona allo Stella ad un prezzo inferiore. Le misure vanno dal 2500 al 10000 se non sbaglio.

Features

    X-Ship
    New "Magnumlite CI4 Rotor" (1000-4000)
    Aluminum Sideplate
    Rapid Fire Drag
    New "Reel Stand"
    Paladin Gear Durability Enhancement
    Propulsion Line Management System: Propulsion Spool Lip, SR One-Piece Bail Wire, Power Roller III. Redesigned Bail Trip, S-Arm Cam
    Aero Wrap II Oscillation
    SR-Concept: SR 3D Gear, SR One-Piece Bail Wire
    S A-RB (Shielded A-RB) Ball Bearings
    Aluminum Spool
    S-Concept: S Rotor, S Guard, S Arm Cam
    New Machined Aluminum Handle
    Direct Drive Mechanism (Thread in Handle Attachment)
    EVA Handle Knob
    WP Drag (Waterproof Drag)
    Maintenance Port
    Fluidrive II
    Floating Shaft
    Dyna-Balance
    Super Stopper II
    Repairable Clicker
    Approved for use in Saltwater


Model    Line Retrieve Per Crank (in)    Mono Line Capacity (# Test/yd)    PowerPro Line Capacity (# Test/yd)    Max Drag (lb)    S A-RB Ball Bearings    Roller Bearings    Gear Ratio    Grip Shape    Weight (oz)
SA1000FG    30    2/270 4/140 6/110    10/95 15/85 20/65    7    7    1    6.0:1    Round EVA    6.5
SA2500FG    34    6/200 8/140 10/120    10/170 15/145 30/95    15    8    1    6.0:1    Round EVA    8.3
SA3000FG    35    6/230 8/170 10/140    10/235 20/145 40/110    15    8    1    6.0:1    EVA Power    8.3
SA4000FG    39    8/240 10/200 12/160    15/265 30/175 50/145    20    8    1    6.2:1    EVA Power    9.9
SA5000FG    41    10/240,12/195,14/165    20/220,30/200,40/160,50/155    20    8    1    6.2:1    EVA Power    10.6
SA6000FG    35    12/265 16/170 20/120    30/290 50/240 65/155    28    8    1    4.8:1    EVA Power    19.6
SA10000FG    37    12/535 16/340 20/235    50/410 65/260 80/205    28    8    1    4.8:1    EVA Power    19.0

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