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Nella mattinata del 14 agosto un giovane esemplare di Stenella coeruleoalba nuotava pericolosamente in prossimità della riva, i bagnanti hanno prontamente avvertito il Comandante M/llo Pirrello Francesco della  Delegazione di Spiaggia di Melito Porto Salvo che ha attivato la Rete Regionale Spiaggiamento.

La rete di intervento regionale, istituita con DPGR 104/2013 dalla Task-force veterinaria della Regione Calabria, ha garantito la presenza continua del dott. Gurnari Massimo dell’ASP di Reggio, delle biologhe volontarie del Centro Studi Cetacei Onlus sezione operativa Calabria Stefania Giglio, Elena Madeo, Emily Fulgido, del personale veterinario del Centro studi Cetacei Antonella Giglio, Tania Il Grande del Centro Recupero di Brancaleone e del biologo Fausto Plutino che si sono adoperati per recuperare il piccolo delfino.

I biologi hanno tratto in salvo il piccolo e lo hanno trasportato supportandolo in acqua per alcuni chilometri.

Il piccolo Cetaceo è arrivato indenne e poco stressato e i tecnici specializzati dopo essersi assicurati del suo stato di salute e ottenute le dovute autorizzazioni lo hanno posizionato in sosta temporanea presso il Porto di Saline Joniche, attualmente chiuso.

Tutte le operazioni hanno avuto il supporto continuo e straordinario del Comandante M/llo Pirrello Francesco, del Centro Studi Cetacei Onlus e della Task Force Nazionale per l’intervento su spiaggiamenti straordinari di cetacei – “Cetacean stranding Emergency Response Team” – CERT dell’Università di Medicina Veterinaria di Padova, costantemente avvertiti dalle Biologhe del CSC sezione operativa Calabria per tutti gli spiaggiamenti di cetacei della Regione e allertati per il preoccupante fenomeno di spiaggiamenti anomali del mese di agosto, che vede come unico teatro la Calabria ed in prevalenza il litorale ionico.

Tra gli animali spiaggiati gli adulti appaiono defedati e in stato di notevole sofferenza mentre i piccoli, tutti delle stesse dimensioni, appaiono vitali ed in salute, l’analisi del contenuto stomacale degli esemplari giovani deceduti ha evidenziato che non allattano da qualche giorno.

Le cause di abbandono da parte delle mamme sono ancora al vaglio da parte degli esperti e le analisi degli individui morti hanno avuto dei rallentamenti dovuti alle ferie di ferragosto.

Nel pomeriggio del giorno successivo, dopo numerosi tentativi di recuperare il velocissimo cucciolo nel porto,  è stato rilasciato, più in forze che mai anche favorito dalle terapie reidratanti e multivitaminiche effettuate dal personale sanitario. Dopo i dovuti controlli medico veterinari e biologici e dopo il miglioramento delle condizioni del mare l’animale è stato liberato a 3 miglia dalla costa in prossimità del punto di maggior intercettazione di cetacei.

Le speranze sono quelle che venga rintracciato dal primo gruppo di passaggio e venga accolto e allattato dalle femmine come spesso accade in natura. L’evento eccezionale è stato reso possibile e adeguatamente documentato anche grazie agli sforzi di altri volontari che hanno supportato le biologhe nelle fasi precedenti il rilascio.

Le operatrici scientifiche del Centro Studi Cetacei e della Rete Regionale Spiaggiamento della Regione Calabria, rivolgono un accorato appello ai bagnanti che dovessero imbattersi in un cetaceo in prossimità della costa, possono contribuire chiamando prontamente la Guardia Costiera al 1530 e allontanando i curiosi perchè i cetacei sono mammiferi selvatici e possono essere i vettori di una serie di patologie pericolose per l’uomo. Per tale ragione bisogna tenersi distanti dall’esemplare, non tentare per nessun motivo l’approccio con il cetaceo ma monitorarne gli spostamenti fino all’arrivo delle Capitanerie di Porto e del personale tecnico specializzato. Potrebbe verificarsi anche il caso di un avvicinamento alla costa del cetaceo semplicemente per alimentarsi e in questa occasione l’intervento dell’uomo potrebbe causare stress sul cetaceo.

Il personale specializzato insieme alla Capitaneria di Porto valuterà le condizioni dell’esemplare e la reale necessità d’intervento. Con queste semplici e corrette regole di comportamento tutti possono contribuire alla corretta gestione del fenomeno.

Si precisa che cetacei, squali e tartarughe sono animali selvatici possibili portatori di zoonosi e che pertanto la competenza è prettamente sanitaria con il supporto del personale altamente specializzato veterinario e biologico.

La rete di Intervento Regionale Calabrese si sta dimostrando sempre più necessaria, puntuale ed efficace, anche grazie alla disponibilità h24 delle instancabili biologhe volontarie del Centro Studi Cetacei, al lavoro dei Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Provinciali, delle Capitanerie di Porto e alla collaborazione con la rete nazionale e il CERT.

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PESCI & CATTURE / Che pesce è?
« on: June 26, 2015, 14:24:07 »
Preso a fondo su fondale abbastanza profondo...




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La costa dei Feaci è il toponimo che identifica un tratto della costa tirrenica calabrese, per la precisione, la costa tirrenica lametina. Abbraccia in ordine da nord a sud i comuni di Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme e Curinga e si affaccia sul golfo di Sant'Eufemia, da molti definito il golfo d'Italia, per il cambiamento di asse che la penisola italiana ha nel cuore della Calabria.

Definita così per la collocazione in questo territorio del popolo omerico dei feaci, la costa si estende per 40 km, esattamente di fronte alle isole Eolie, che determinano uno scenario unico per il golfo stesso.

La costa dei Feaci è l'estremo occidentale dell'istmo di Catanzaro, la striscia di terra, compresa tra due mari, più stretta d'Europa (circa 30 km) che rappresenta un sito di notevole interesse storico e naturalistico. Su questo tratto di terra calabrese, viene confermata la stretta correlazione paesaggistica tra mare e monti, che è la tipica morfologia territoriale della regione.

Nella sua porzione settentrionale svettano le cime meridionali della Catena Costiera, i monti Sant'Elia, Mancuso e Reventino, mentre a sud le cime più occidentali del monte Covello che fanno da spartiacque tra i comuni del lametino e della provincia di Vibo Valentia. Qui si trova la riserva del lago Angitola, un lago di origine artificiale che rappresenta l'habitat ideale per alcune specie di flora e fauna. Al centro primeggia la piana di Sant'Eufemia, una piana fertile e molto ricca di vegetazione; è sede dell'aeroporto internazionale e di uno snodo ferroviario e autostradale, che rendono questa vasta area facile da raggiungere.

Questo territorio non offre solo natura, ma anche storia, cultura, tradizioni, il tutto magicamente fuso in un unico insieme. Infatti il Tirreno lametino è una riviera che viene nominata nei libri storici, menzionata nell'Odissea di Omero come regno dei feaci. Il naufrago Ulisse venne dapprima gettato su una costa ripida di rocce e scogli, probabilmente la costa intorno a Capo Vaticano (costa degli Dei), poi, volendoli evitare, Ulisse cercò riparo sulle rive pianeggianti. Si salvò sulla foce di un fiume sulla cui riva crescevano canneti, perciò Omero si riferisce ad una pianura, racchiusa da una ripida costa. Troviamo queste caratteristiche sulla costa occidentale dell'istmo di Marcellinara, cioè nella piana di Sant'Eufemia, alle foci del fiume Amato. E sulla foce dell'Amato si trovano i menzionati canneti.

Inoltre, in questo scenario storico-paesaggistico sono armoniosamente collocate le antiche torri di difesa e di avvistamento, conosciute come “torri saracene”, costruite in epoche diverse per contrastare i nemici provenienti dal mare e anche Terina, un'antica città della Magna Grecia i cui scavi archeologici si trovano nel comune di Lamezia Terme, a cinque chilometri dal mare.

La costa dei Feaci è una costa prevalentemente bassa, sabbiosa e con un mare cristallino che può variare dall’essere molto calmo a molto agitato, richiamando gli appassionati di sport acquatici, in quanto qui esistono le condizioni atmosferiche ideali per tutto l’arco dell’anno. Gli sport più gettonati sono: il kitesurf, il windsurf, la vela e i consueti sport estivi sulla sabbia.


Fonte: wikipedia

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Qualcuno di voi ha mai provato i waders traspiranti della lineaeffe?
Per intenderci questi:



Sono alla ricerca di qualcosa che non mi sveni e che sia di qualità decente...

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Senza sosta il lavoro della Rete Spiaggiamenti della Regione Calabria durante l’estate 2014. La Rete istituita con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 104 del 29 Luglio 2013 ha infatti recuperato solo dal mese di gennaio più di 60 tartarughe marine, purtroppo la maggior parte già decedute, che hanno comunque restituito al territorio regionale informazioni e dati scientifici nuovi ed importantissimi. Dopo il primo caso di chirurgia su un piccolo delfino, reso appunto possibile con lo stretto collegamento con la rete nazionale, nella giornata di ieri 19.09.2014 una ennesima meravigliosa sorpresa. Nelle prime ore della mattinata i medici Veterinari dell’ASP “Area C” di Catanzaro - sez. Lamezia, nelle persone del Dott. Battista Bonello e il Tecnico della Prevenzione Antonio Romanello e le Biologhe del Centro Studi Cetacei sono stati contattati dalla Guardia Costiera per un intervento urgente su esemplare vivo di tartaruga marina. Interpellati celermente, dalla biologa Stefania Giglio, i segnalatori Michele Malvaggio e Franco Vaccaro, riferivano di una tartaruga di grosse dimensioni intrappolata in una rete. Dopo le precise indicazioni dei pescatori che l’avevano trainata con difficoltà verso riva per consentire i dovuti soccorsi, veterinari e biologi si dirigono speditamente verso il litorale di Gizzeria e vedono una Tartaruga Liuto (Dermochelys coriacea) assistita amorevolmente dai due pescatori insieme a bagnanti e persone del posto. La tartaruga, femmina con un carapace stimato intorno al metro e settanta e un peso superiore ai 200 chili, era in buone condizioni aveva solo escoriazioni superficiali ed era avvolta da una rete. Sincerate le sue condizioni da parte dell’ASP l’animale viene liberato dall’intreccio di nylon e galleggianti che l’aveva intrappolata e che, alla lunga, ne avrebbe provocato la morte e riconquista velocemente la via del largo. Ancora una volta sono stati i pescatori a rendersi protagonisti del salvataggio di un questo gigante marino, specie protetta considerata in pericolo critico di estinzione. L’evento raro, ma non eccezionale conferma la presenza dell’esemplare lungo il litorale lametino, infatti meno di un anno fa, in località “I Ginepri” era stato ritrovato un esemplare purtroppo già deceduto sempre a causa di una rete. Questo importantissimo evento, la liberazione di 2 rarissimi squali “Cetorino” da parte dei pescatori di Catella e Catanzaro Lido, di un rarissimo mollusco per la prima volta censito nello Ionio e di due importantissimi e rari pesci abissali, sempre interventi effettuati dai pescatori calabresi in collaborazione con le biologhe del Centro Studi Cetacei Onlus, confermano la loro sensibilità nei confronti della tutela della biodiversità marina e la fruttuosa collaborazione con la Rete Regionale Spiaggiamento.

Fonte: Gazzetta del Sud del 21/09/2014



E' stata un'emozione unica poter assistere al salvataggio di questa splendida creatura marina, spero di poter trasmettere ciò tramite un piccolo video (un mix tra video creati col cellulare e video che mi sono stati concessi dalla Dott.ssa Giglio) ed esorto chiunque dovesse trovare qualche esemplare di creatura marina sia morto o in difficoltà a contattare la Capitaneria di Porto competente, la tutela del nostro mare parte anche da piccoli gesti di noi appassionati:

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SEGNALAZIONI DAL WEB / Due tonni all'incrocio...
« on: July 04, 2014, 16:21:39 »
Rinvenuti in piena notte a Roma in mezzo a via Tiburtina due tonni del peso di un quintale ciascuno.


Certo, non è che potessero fargli la multa per divieto di sosta, ai due tonni da 100 chili l’uno che gli agenti di pattuglia del IV gruppo Tiburtino si son trovati di fronte alle 4 di notte in mezzo alla strada in piena via Tiburtina, a Roma, all’incrocio con Casal de’ Pazzi.

Dagli accertamenti subito avviati – a quanto riporta l’HuffingtonPost – è risultato proprietario dei tonni il titolare di una pescheria dell’area di piazza Mazzini, secondo il quale i tonni sarebbero stati persi inavvertitamente dal camion che era diretto a rifornire la pescheria stessa.

Il commerciante s’è dunque recato sul posto per recuperare tanta preziosa “merce”. Tuttavia sarebbe stata avvertita anche l’ASL che è andata presso la pescheria per verificare che i due tonni potessero essere ancora commercializzati. (La Redazione)


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MULINELLI DA SPINNING / Shimano Exsence o Ultegra 4000
« on: May 12, 2014, 22:03:11 »
Qualcuno di voi ha provato lo Shimano Exsence 4000 BB o l'Ultegra 4000 HG?  Come caratteristiche sono molto simili.

Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk

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SURFCASTING ATTREZZATURE / Consiglio su Trabucco Suspiria
« on: April 16, 2014, 23:40:52 »
Qualcuno di voi ha avuto modo di testare sul campo la Trabucco Suspiria 160?
So che è una entry level, sarebbe la mia prima ripartita.
La utilizzerei nelle mie uscite a fondo soprattutto in vista delle nottate estive.

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Una pescatrice della Nuova Zelanda ha battuto il record nella pesca del tonno. Donna Pascoe ne ha preso all'amo uno di 411 chili al largo delle acque neozelandesi








Fonte: Repubblica.it



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Osservate attentamente la rondine che vola su questo lago. Improvvisamente, un grosso pesce salta fuori dall'acqua e la cattura, per divorarla.

Era noto che alcuni uccelli, come la rondine comune, sparissero senza lasciare traccia sorvolando fiumi o laghi africani. Ed esistono alcune specie di pesci che si nutrono di uccelli che si avvicinano troppo agli specchi d'acqua (anatre). Ma con questo video, alcuni ricercatori sudafricani hanno scoperto uno dei pesci d'acqua dolce che salta fuori dal suo ambiente naturale per prendere al volo la sua preda: è il pesce tigre africano (Hydrocynus vittatus).

Il comportamento del pesce tigre, definito dai ricercatori "sorprendente", è stato filmato nel lago artificiale di Schroda Dam in Sudafrica. Si tratta solo di uno dei molti attacchi registrati dagli studiosi: in 15 giorni hanno osservato una media di 20 attacchi giornalieri andati a buon fine nei confronti della rondine comune (Hirundo rustica), una delle prede preferite della colonia di pesce tigre ospitata dal lago.

Gli studiosi hanno ipotizzato che il comportamento del pesce tigre sia la conseguenza della scarsità di altre fonti di cibo, come altre specie di pesci.

FONTE: FOCUS.IT

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Rossano - Due sono le vittime di quest'ondata di maltempo che sta imperversando la Calabria. Si tratta di un uomo di 30 anni che è morto ed una seconda persona di 53 anni rimasta ferita dopo che sono stati travolti da un'onda mentre stavano pescando alla foce del fiume Crati, nel pressi di Rossano. I due sono stati soccorsi dalla motovedetta della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. I due stavano pescando alla foce del fiume quando improvvisamente sono stati travolti da un'onda e sono finiti in mare. La motovedetta della Guardia di finanza è intervenuta immediatamente ed un militare si è tuffato in mare ed è riuscito a recuperare le due persone. L'uomo di 30 anni è morto poco dopo mentre il cinquantatreenne è stato portato in ospedale. Le sue condizioni non destano preoccupazione.

Fonte: lametino.it

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L’ 8 settembre 2013 è stato portato a raffio, nei pressi di Imperia, un bellissimo  Marlin Bianco ( Tetrapturus albidus) di ben 31 kg.
Questa specie è ampiamente diffusa nell’Oceano Atlantico, ma catture come queste sono ardue nella nostra penisola. Il marlin bianco ha il rostro più lungo dell’aguglia imperiale, e presenta un dorso di colore blu scuro e ventre e fianchi sul bianco.

Fonte: pescachannel.it

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Ingredienti:

Pesce serra
- 4 pomodorini piccadilly
- Aglio
- Un mazzetto di Prezzemolo
- Rosmarino
- Basilico
- 2 limoni
- Mollica di pane
- 4 Patate
- Pinoli
- Olio d'oliva, sale q.b.


Pulire e sfilettare il pesce serra.
Tagliare i 2 filetti ottenuti ricavando tranci di circa 5 cm di larghezza avendo cura di intaccare la pelle su ognuno di essi.

Frullare rosmarino, prezzemolo, aglio, basilico, sale amalgamando con olio d'oliva e il succo dei due limoni ottenendo così un'emulsione abbastanza liquida.

Pelare le patate e tagliarle a fette sottili

Pulire i pomodorini, asciugarli e tagliarli a cubetti

In una teglia versare l'emulsione degli odori per quanto basta a coprire il fondo, adagiare i tranci di serra e posizionare le patate lateralmente.

Versare un paio di cucchiai della nostra salsa di odori

In una terrina unire la mollica di pane, i tocchetti di pomodoro e il rimanente del mix di odori e mantecare il tutto.

Spargere la composizione ottenuta all'interno della teglia avendo cura di ricoprire i tranci per bene e spolverare con una manciata di pinoli.

Versare olio d'oliva quanto basta e infornare per 35-40 minuti a 220 gradi.

Ecco il nostro serra pronto per essere infornato:


Dopo la cottura:


Ed eccolo impiattato pronto per essere degustato, una vera delizia, pronto per essere accompagnato da un buon Greco di Tufo o un Falanghina freschi:


Buon appetito!  ;D

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Sto per iniziare un lavoro di personalizzazione su una mia canna da spinning, sapete per caso se dopo aver verniciato il fusto con l'acrilica, conviene passare su uno strato di trasparente/epossidica a protezione? Non vorrei appesantire troppo e soprattutto non compromettere l'azione della canna vedi rigidità ecc.

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SEGNALAZIONI DAL WEB / Il blobfish è l'animale più brutto del mondo
« on: September 16, 2013, 11:52:09 »
Una società che tutela le specie "esteticamente sfigate" a rischio di estinzione ha chiesto al web di scegliere la sua mascotte


Il Blobfish (nome scientifico Psychrolutes marcidus), un pesce gelatinoso diffuso in Australia e Nuova Zelanda, è stato nominato "animale più brutto del mondo". Lo racconta il Guardian e spiega che la competizione, avvenuta via web, era stata indetta per scegliere la mascotte ufficiale della Ugly Animal Preservation Society . La società ha avviato una campagna per sostenere alcune specie "esteticamente sfigate" che, nell'incredibile quantità di specie a rischio di estinzione, hanno anche la sventura di non avere un aspetto gradevole.
Nella competizione erano presenti anche la scimmia con il naso a proboscide, il pappagallo neozelandese kakapo che non ha ali abbastanza grandi per poter volare e la cosiddetta "rana scroto".
Al voto hanno partecipato oltre 3 mila persone, e ben 795 sono andate al blobfish. Brutto ma molto simpatico

Fonte: scienze.panorama.it



Blobfish, ecco l'animale più brutto del mondo

ROMA - Vince il premio come animale più brutto del mondo, il Blobfish. Un pesce gelatinoso eletto da una votazione pubblica per diventare la mascotte ufficiale della Ugly Animal Preservation Society.

La società ha avviato una campagna per sostenere alcune specie "esteticamente sfigate". Nella competizione erano presenti infatti la scimmia con l'enorme naso proboscide, la tartaruga con il naso da maiale e la cosiddetta "rana scroto", 12 settembre 2013.

Con 795 voti a favore su oltre 3mila espressi, il blobfish è stato nominato mascotte ufficiale della Ugly Animal Preservation Society. La campagna è stata lanciata per alzare l'attenzione sugli animali in via di estinzione e più brutti. Con 200 specie che vengono uccise ogni giorno, gli animali più brutti devono avere maggiore protezione.

Dall'aspetto gelatinoso e lo sguardo burbero, vive nei mari più profondi ma non viene avvistato e rischia di essere trascinato da imbarcazioni. Il vincitore è stato annunciato durante il Festival della Scienza di Newcastle.

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PESCI & CATTURE / Serra "silenzioso"
« on: September 08, 2013, 11:53:25 »
Preda: Serra
località: Calabria Tirrenica
data e orario: 05/09/2013
Canna: Mitchell Privilege 180gr
Mulinello: Tica Scepter 9000 gtx
Filo in bobina Fins Windtamer 30lbs - finale 0,40 akai fc - cavetto 30lb - 3 ami 1/0
piombo: Piramide da 150gr.
esca: Filetto di cefalo rivoltato e flotterato
condizioni meteo/marine: Mare calmo, leggera pioggia durata circa mezz'ora

Come ogni estate mi dedico un po' anche alla paf in compagnia di amici, per passare qualche attimo di relax (un panino, una birra e si va avanti una notte intera tra risate, battute e discorsi "impegnati"  ;D), anche se il primo amore rimane sempre lo spinning (che è molto più logorante e diciamo non proprio "social"  calabria)
Avevo armato 2 canne con trancio di cefalo ed una con koreano per fare un po' di vivo.
La serata scorre tra la monotonia piu' totale, nessuna toccata nè sul koreano, nè sul cefalo, tanto è che per farci 4 risate stavamo guardando dei video ironici su youtube.
Intanto un crollo barometrico causa una pioggerella leggera che dura circa mezz'ora, ma niente di fastidioso.
Mi alzo per controllare la canna col koreano e vedo quella con il trancio di cefalo (la centrale) che si era mollata.
Tolgo allora campanello e starlight e inizio a recuperare, c'erano quasi 10 metri di filo in bando, arrivo al piombo e non sento alcun peso, testata, niente di niente che mi faccia venire il dubbio di avere dall'altra parte un ospite.
Arrivato nella risacca la lampada frontale illumina con mio stupore il serra che si è spiaggiato tranquillamente senza alcuna resistenza.
Ripeto non abbiamo visto alcuna mangiata, neppure il campanello e la canna era a circa 4mt da noi.
Molto probabilmente il serra avrà mangiato e poi nuotato verso riva, anche durante il recupero.




Ps: Voglio condividere con voi uno dei video che ci ha allietato la serata Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

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Immagini incredibili, che hanno già fatto il giro del mondo, e che vedono come protagonista un’italiana. Parliamo di Cristina Zenato, 42enne italiana, conosciuta nel mondo come “la donna che ipnotizza gli squali”.
La sua ultima impresa è stata immortalata in un filmato spettacolare: Cristina, in una delle sue immersioni, salva uno squalo che stava per soffocare per colpa di un uncino conficcato in gola. Lo squalo, disperato, le nuota intorno, lei senza paura gli infila il braccio in bocca, sfidando le sue fauci, per salvargli la vita.

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