Show Posts - NETTUNO

Welcome to CALABRIA PESCA ONLINE - FISHING COMMUNITY.

Show Posts

This section allows you to view all posts made by this member. Note that you can only see posts made in areas you currently have access to.


Topics - NETTUNO

Pages: [1]
1
VIBO VALENTIA / CAPOVATICANO RICADI VIDEO SPOT
« on: June 06, 2007, 23:29:37 »
CAPOVATICANO RICADI HOT SPOT: A MIO AVVISO UNA DELLE PIU BELLE LOCALITA DOVE PESCARE IN CALABRIA


La pesca fin dal passato ? un'attivita' molto praticata a Ricadi e Capovaticano, soprattutto, dalla popolazione costiera. Il villaggio di S. Maria di Ricadi era il borgo dove abitavano i pescatori.

Le tecniche di pesca pi? praticatate dalla barca sono il bolentino  e la traina.


Non sei autorizzato a visualizzare i link. <a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/register/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Registati</a>&nbsp;o effettua&nbsp;<a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/login/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Login</a>Non sei autorizzato a visualizzare i link. <a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/register/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Registati</a>&nbsp;o effettua&nbsp;<a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/login/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Login</a>

Non sei autorizzato a visualizzare i link. <a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/register/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Registati</a>&nbsp;o effettua&nbsp;<a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/login/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Login</a>Non sei autorizzato a visualizzare i link. <a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/register/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Registati</a>&nbsp;o effettua&nbsp;<a href="https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/login/?PHPSESSID=k02kr1ohvfrgq86eesinvm1s40">Login</a>

2
UNA DELLE PIU' NOTE LOCALITA' BALNEARI CALABRESI, TROPEA, REGALA AGLI AMANTI DELLA PESCA SPORTIVA DA TERRA UNA SERIE Dl EMOZIONI, ANZI A PENSARCI BENE Dl "TELEMOZIONI".


Chi potrebbe pensare a Tropea senza visualizzare il suo mare, il paese arrampicato a strapiombo, il turismo e le sue barche milionarie?

Semplicemente gli amanti della pesca, quella vera, studiata per la cattura di predatori che di norma si prendono in alto mare. Invece, con un po' di ingegno e di conoscenza del luogo, ecco come questa perla della Calabria, saprà ripagarci con emozioni difficilmente descrivibili con le sole parole. Fra  le tecniche che si possono praticare a Tropea, ne spicca una molto divertente e comoda da praticare; comoda perchè I'azione viene svolta dal lungo molo che inizia da una scoglierina posta all'imboccatura destra del porto turistico e termina al suo ingresso, divertente perchè potrà regalarci dei combattimenti che avevamo visto fare solo da una barca in alto mare.
Questa tecnica mirata alla cattura di lampughe e pesci serra, nasce dal fatto che da qualche anno abbiamo assistito ad un notevole incremento di pesci, anche insoliti e fuori luogo, che accostano e si dimostrano ben disposti ad attaccare le esce vive presentate in maniera naturale. La cattura da terra di questi bestioni che scorazzano indisturbati a caccia di piccole prede, è legata all'applicazione di tecniche specifiche dove niente può essere lasciato al caso e dove i particolari fanno la differenza.

LE ATTREZZATURE

• Mulinelli: di grandi dimensioni.
• Lenze: dello 0,40 sul mulinello con terminali in monocavo d'acciaio da 15 a 30 libbre
• Canne: da surfcasting di 4,50 m.

LA TELEFERICA



Una delle tecniche migliori per proporre guizzanti esche vive a "lunga durata", senza che queste subiscano lo stress derivato dal lancio e dall'impatto con la superficie dell'acqua, è la tecnica della "teleferica". Sicuramente molto nota ma poco praticata, racchiude nella sua semplicità una grande efficacia. L'attrezzatura di base è composta da canne da surfcasting, telescopiche o ad innesti, con potenza massima di lancio, intorno ai 150 grammi, abbinate a mulinelli fissi o rotanti a seconda i gusti, con un'ottima frizione e con una bobina in grado di contenere almeno 250 metri dello 0,40. I terminali, rigorosamente metallici, saranno realizzati da uno spezzone di una quarantina di centimetri di treccia o di monacavo d'acciaio di misura compresa tra le 15 e le 30 Lbs, terminanti con due ami, di cui uno fisso e uno scorrevole del n° 2/0 o 3/0. II tutto così composto sarà collegato ad uno spezzone di lenza lungo circa due metri, recante un moschettone con chiusura di sicurezza e di affidabilita assicurata . Sulla lenza madre della canna andrà legato un altro moschettone di generose dimensioni con un salvando e una sfera in plastica forata che fara da battuta.
Prerogativa assoluta per tale tecnica è l'esca viva; reperirla direttamente sul luogo di pesca spesso può essere più arduo del previsto. Comunque, proprio pescando a Tropea, si possono escludere i casi in cui bisogna fare scorta di aguglie o cefali in altri lidi. Sarà sufficiente una canna all'inglese, munita di galleggiante o bombarda, un finale dello 0,08/0,10 lungo circa tre metri e armato con un amo del 14 innescato da bigattini o da un verme. Le nostre principali mire saranno appunto le aguglie, ma anche i cefali e le occhiate sono altrettanto valide. Una volta catturate andranno slamate con cautela e riposte in un capiente secchio, possibilmente con ossigenatore. Durante la pesca delle aguglie, anche se un po' spartano come sistema, si deve cercare di ferrare la preda a vista, appena attacca l'esca, questo per   evitare  che   ingoi    l'amo, pregiudicandone notevolmente la vitalità. Ricordarsi sempre e comunque di effettuare una copiosa pasturazione che fungerà da duplice richiamo: sia per le nostre esche, sia per l'oggetto dei nostri desideri.

APPENA FATTO IL VIVO

La tecnica di pesca vera e propria prevede di lanciare le canne con cui pescheremo le prede importanti, con il solo piombo e metterle in attesa. appena pescata l'aguglia, la innescheremo sul dorso sottopelle, testa e coda e attaccheremo il moschettone del terminale sulla lenza madre della canna. Sfilata quest'ultima dal suo alloggio, la terremo alta, facendo scivolare l'esca verso il mare proprio come se fosse una teleferica. Una volta in acqua, non sempre si dirigera verso il largo, anzi spesso tenterà di ritornare indietro, ma non bisogna preoccuparsi:    quei    movimenti scomposti in superficie eccitano terribilmente i predatori che non esitano a sferrare i loro attacchi anche sotto i nostri piedi. Per agevolare la discesa comunque si potrebbe inserire vicino al moschettone del terminale un piombo da una ventina di grammi, ma il piu delle volte non è necessario.
Quando i piccoli pesci "tacciono" e il preambolo che qualcosa sta per accadere. Nel silenzio totale si sente un fruscio e una cascata di piccoli pesci cerca la salvezza tra cielo e acqua. Solitamente, mentre siamo intenti a goderci lo spettacolo, il sussulto di una delle nostre canne o addirittura di entrambe, ci farà sobbalzare. Le "piegate", in questa particolare tecnica, sono un po' anomale, in quanto la canna non andrà mai giù decisa, ma dondolerà in modo lieve fin quando il moschettone del terminale non finirà la sua corsa sulla sfera di battuta. Non potendo ferrare subito, in queste circostanze bisogna afferrare la canna al minimo movimento e iniziare a recuperare velocemente. Non appena la canna si fletterà in maniera decisa, segno dell'arrivo sul moschettone della lenza madre, ferreremo in modo progressivo   ma   deciso,   e   non
recupereremo filo per qualche secondo. Manterremo così la canna alta e piegata e guardandola ne valuteremo il ritorno; questa azione e l'esperienza ci permetterà di capire con buona approssimazione la taglia della preda e quindi di adeguare a tal proposito il recupero.

   
Se trattasi di serra o di lampughe, lo show è assicurato. Questi pesci durante il recupero alterneranno spettacolari evoluzioni aeree a veloci picchiate verso il fondo, situazioni comunque a rischio slamatura. Limitare sempre l'uso della frizione all'indispensabile, cercando di non concedere lenza perchè più si allungano i tempi di recupero, piu è probabile perdere la preda. La conoscenza dell'attrezzatura è in questi   
contesti fondamentale. Se tutto sara andato per il meglio, un capiente guadino o un raffio risulteranno indispensabili per condudere positivamente il combattimento.
Tropea è uno dei luoghi migliori dove praticare questa affascinante tecnica,   
ma anche i suoi dintorni sono altrettanto validi ad esempio,in alcune spiaggette nelle vicinanze si possono fare molti di questi piacevoli incontri.

La tecniche pesca con teleferica con  vivo

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login 

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

3
Pesca alla Mormora a legering

La mormora è il pesce più insidiato a surfcasting leggero, vuoi ‘per la bonta delle carni, vuoi per la sua massiccia presenza su gran parte dei litorali calabresi .

Vive e si prolifica sulla sabbia ed ama le imboccature dei porti e le foci, che frequenta alla ricerca di anellidi, vermi e molluschi di cui si ciba .
La “caccia” da parte dei pescatori e per la maggiore parte da riva, ma in determinati periodi dell’ anno concomitanti con l’aumento delle persone in acqua e quindi  di disturbo , si allontana un po’ dalle sponde.
Quindi, ecco che viene insidiata anche dalla barca, con il metodo del Bolentino a scarroccio.
 
PESCA DI GIORNO

In genere, dalla spiaggia si può pescare sempre, anche se tra il giorno e la notte esiste una grandissima differenza .
Va considerato, infatti che di giorno i pesci riescono ad individuare al meglio ami e fili.
Per questo motivo dovremmo sempre adottare fili sottilissimi ed ami piccolissimi, considerando, in ogni caso, che l’acqua torbida può essere una nostra valida alleata.
Le nostre prede sono pesci che vivono sulla sabbia in gruppi abbastanza numerosi .

PESCA DI NOTTE

La notte e il buio tolgono ai pesci buona parte della loro naturale diffidenza e sarà questa la nostra carta vincente .
Se poi oltre al buio, ci sarà scaduta di mare,  ecco che le difese delle mormore verranno ancora meno.
Introducendo la tecnica di pesca notturna, però, la prima norma da osservare e quella di raggiungere la postazione con la luce .

Ciò ci permetterà di osservare le caratteristiche del litorale che ci faranno scegliere il nostro posto.
I canaloni, ad esempio,sono riconoscibili per la forma che prende il mare quando è mosso. Cio , traccia una chiara indicazione al profilo della spiaggia e questo sara visibile solo con la luce del giorno.

Anche un deposito di sassolini e conchigliette è un buon segnale che indica riflusso verso terra.
In ogni caso, per decidere  al meglio dove piazzare i picchetti occorre una vasta panoramiche della zona.


FERRATE SEMPRE SICURE.

I lanci saranno leggermente obliqui rispetto alla corrente in modo tale che i braccioli nella fase di caduta non vadano ad ingarbugliarsi con la lenza madre.
Il recupero della preda deve essere lento, anche in presenza di pesci non troppo grandi.
La frizione va tarata per contrastare eventuali ultime fughe.
Quando il cimino si muove e bene aspettare qualche secondo per una conferma, quindi bisogna estrarre la canna dal picchetto e ferrare.

Non sempre l’entità della toccata corrisponde alla grandezza del pesce allamato.
Il tutto dipende da dove si e infisso l’amo se è stato ingoiato o è rimasto nella parte callosa della bocca.
Durante il recupero capita spesso di avere la sensazione della slamatura della mormora.
Lo sparde , infatti, compie delle vere e proprie fughe verso terra provocando l’allentamento della tensione del filo.
Questo fattore con tutti gli altri pesci significa perdita inesorabile, con la nostra rigatina però sarà sufficiente recuperare per rendersi conto della sua presenza .
 

I PIOMBI

Oggi esistono in commercio  piombi bellissimi, lucidi e aerodinamici, con pasturatore incorporato, con kit per colorarli.
Malgrado l’importanza di averne più modelli per ogni eventualità e fondamentale avere più misure ovvero più grammature affinché sia possibile aumentare o diminuire velocemente la zavorra .
   
LE CANNE

Per ottimizzare  una battuta di pesca alle mormore sceglieremo un’attrezzatura leggera fatta di canne  lunghe sui 4 e i 5  metri , dotate di vettini ultra sensibili.
Questi pesci difficilmente ci faranno gioire con piegate decise, mostrando, invece leggeri movimenti del cimino a cui seguirà l’immobilità o un ‘allentamento della tensione del monofilo.

Tanto dovrà bastare per farci capire  che il pesce è già allamato. Sul mercato esistono cane da beach legering con cimini in fibra intercambiabili , da usare con piombature leggere  per la pesca a breve distanza , e in carbonio per zavorre fino a 100 g  che consentono lunghi lanci e la garanzia di pescare anche in condizioni di mare mosso. Col mare mosso , solitamente le mormore stazionano distanti dalla battigia, per cui un ‘attrezatura che permette lunghi lanci è indispensabile. Vista l’ imprevedibilità del nostro sparide, conviene sempre pescare con più attrezzi , cercando di sondare le fasce d’acqua vicine, intermedie e lontane.

MULINELLI E TERMINALI

Nella scelta dei mulinelli opteremo per modelli medio grandi capaci di contenere una buona quantità di nylon e con buona fluidità e capacità di fuoriuscita e recupero.

Questo permetterà di effettuare lunghi lanci senza inconvenienti e tranquilli  recuperi della preda. Considerando la taglia media delle mormore, caricheremo i nostri mulinelli con monofilo molto sottile, uno 0,25 di ultima generazione. Su questo legheremo uno shock leader del diametro intorno a 0,40, in grado di sopportare grosse sollecitazioni anche con zavorre sui 100 g .

Il terminale sarà lungo circa un metro e mezzo, realizzato con monofilo super dello 0, 18, al quale legheremo un amo fine a gambo lungo del numero 6-8.

L' ESCA MIGLIORE

E’ l’esca migliore per eccellenza per le mormore ed è anche  la più usata nel periodo estivo, sia nell’intermedio autunnale e primaverile. L’arenicola è un anellide che vive  lungo le nostre coste a pochi centimetri di profondità nei fondali melmosi e sabbiosi. Si presenta di un bel colore rosso cupo  con riflessi cangianti, validi di notte. Si compra nei negozi di pesca. Si innesca grazie ad un’ ago lungo circe 20 cm. Quelli più idonei devono essere sottili, con  gambo lungo m, nelle misure comprese tra l’8 ed il 4.

QUANDO I PESCI SONO LONTANI

Quando i pesci stazionano lontano dalla riva è fondamentale  effettuare buoni lanci. Per fare ciò non basta la tecnica  che è fondamentale, ma bisogna essere supportati da attrezzatura adeguata, sfruttata nel modo ottimale. Nel mulinello deve esserci la giusta quantità di monofilo , quella dichiarata sulla bobina e questo deve essere di un diametro sottile, in maniera che fuoriesca nel lancio nel miglior modo possibile.

Il lancio è essenziale nella pesca dalla spiaggia se no determinante. Non basta mandare l’esca a lavorare in acqua , bisogna inviarla là dove c’è il pesce o pensiamo ci sia. Bisogna essere padroni del mezzo , ovvero  della canna, riuscendo a sfruttarla al massimo. Ciò non si raggiunge subito, è bene fare delle prove sulla terra ferma, cambiando modello e peso della zavorra e del mulinello. Quando avremo preso padronanza completa, avremo un ottimo punto a nostro vantaggio.

nEp

4
Piombi da surfcasting Caratteristiche e modalit? di impiego

Il surfcasting ? una tecnica dove niente puo' essere lasciato al caso, e dove ogni valutazione diviene determinante per il corretto svolgimento dell' azione di pesca.


In una disciplina dove il lancio risulta essere fondamentale, l'utilizzo del piombo pi? idoneo diviene conseguentemente una scelta importantissima, anche se spesso non ? facile individuare tra i tanti modelli disponibili quello pi? indicato per le condizioni del momento

Scegliere con cura il tipo di piombo, consente in ogni situazione lanci potenti e una perfetta azione di pesca.

Caratteristiche e modalit? d?impiego

Spike : Piombo delle situazioni estreme, lo spike ? l?emblema del surf casting puro.
E? formato da un corpo affusolato, a volte con la possibilit? di variarne il peso tramite anelli asportabili di piombo, dotato di rapini mobili che si aggrappano al fondo e che sotto la trazione cambiano assetto liberandolo dall?appiglio. E? un sistema praticissimo in condizione di mare molto mosso con forte corrente. Ha anche una buona aerodinamica, anche se nelle condizioni d?uso difficilmente si dovr? pescare sulla lunga distanza. Nella cassetta di un surf  caster non dovr? mai mancare.

Rocco 2000: Di forma affusolata sagomata, dotato di alette, e con il baricentro spostato in avanti per garantire una buona tenuta sul fondo, rappresenta una buona soluzione in caso di moto ondoso abbastanza sostenuto e con i pascoli molto lontani .E? un piombo tra i pi? usati, anche perch? ? molto stabile in volo anche portandosi dietro esche abbastanza consistenti.Regge bene anche in caso di vento laterale. E? molto indicato anche per i lanci tesi e radenti, quando alzare la parabola potrebbe non garantire la corretta riuscita del lancio.

Rocco Rush: Variante del Rocco 2000 con il quale condivide molte caratteristiche, ha la peculariet? di essere dotato di piccoli rampini  idonei pi? a smuovere il fondo che per altro, poich? la tenuta ? garantita dall?appiattimento delle facce del corpo.Rispetto al primo ? un p? meno bilanciato nel volo ma rimane comunque una ottima soluzione per le montature dedicate alle mormore  e alle orate durante  l?ultima fase della scaduta sulla corta e media distanza.

Wind: Di recente introduzione, questo piombo acquisisce l?accorgimento tecnico delle fosettine sul corpo tipiche delle palline da golf. Naturalmente vola bene, ha una discreta tenuta anche con mare mosso e garantisce un?ottima precisione specialmente nei lanci in cui ? necessario far volare le esche con vento trasversale.

Roccobomb
: Tra i pi? conosciuti ed utilizzati , questo particolare piombo ? stato tra i primi brevetti a rivoluzionare il concetto di  di zavorra i questa disciplina. E? un ottimo compromesso, idoneo alla lunga distanza garantendo comunque una discreta tenuta  sul fondo con moto ondoso non particolarmente sostenuto. Vola  ottimamente grazie al baricentro di peso spostato in avanti e alle alette stabilizzatrici  ottimamente dimensionate. E? disponibile sia un attacco fisso  che con foro passante, ma la prima soluzione si lascia preferire.

Rocco Top: Formato da due coni speculari di dimensioni diverse questo piombo si presenta con un baricentro spostato  molto in avanti. Viene utilizzato in condizioni di mare  poco mosso e poco vento.  Se impiegato sula media distanza ? un ottimo alleato  per le montature tipo paternoster . E? disponibile anche con foro passante , ci? lo rende pratico e funzionale montandolo direttamente sullo shock leader , in questi settori dove ? necessario avere delle lenze pulite  in grado di lavorare anche con lunghi terminali confezionati con pochissimi accessori.

Sporten: Evoluzione del roccotop,questo piombo ? migliorativo rispetto al precedente poiche? presenta delle facce laterali piane in gradoni garantireina buona tenuta sul fondo e un?accettabile stabilit? in volo. Durante i recuperi non tende a ruotare, ? un ottimo compagno in molte situazioni.
Anch?esso ? disponibile con attacco fisso che con foro passante , ma in questo caso la prima soluzione risulta la pi? performante.

AB Uno: Piombo realizzato per le lunghe distanze, trova applicazioni in pesca solo nelle condizioni estremamente calme. E? un ?proiettile? adatto ad essere utilizzatocon inneschi leggeri, possibilmente anche con bait-clip per limitare in volo eventuali sbilanciamenti a cui ? soggetto.

Goccia a sfera: Nonostante siano modelli datati e spesso considerati obsoleti, questi piombi con foro passante, risultano efficacissimi in molte condizioni meteomarine dove non ? richiesta comunque il raggiungimento della lunga distanza. Montati a scorrere sullo shockleader sono insuperabili per praticit? sulle spiagge profonde abbinate a terminali lunghi per cercare prede importanti. Nonostante la forma si affossano sul fondo garantendo comunque una buona tenuta ? Gli estimatori capiranno!!![/size]

Neptun

5
NOTIZIE E SEGNALAZIONI / Lotta alla pesca illegale
« on: May 23, 2007, 22:51:07 »
MADRID (Spagna)- Oceana esprime la propria soddisfazione per le operazioni effettuate nei giorni scorsi dalla Guardia Costiera italiana, con il coordinamento della centrale operativa del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, che l?11 maggio hanno portato all?individuazione e al sequestro in mare di oltre 25 chilometri di reti da pesca derivanti illegali. L?azione di controllo ? stata realizzata nelle acque comprese fra la Sicilia, a nord delle Isole Eolie, e le coste della Calabria.

L?operazione avvalora una volta di pi? le denunce che Oceana sta portando avanti dal 2005, frutto delle campagne condotte nel Mediterraneo a bordo del catamarano di ricerca Oceana Ranger nel corso delle spedizoni del 2005 e 2006. Nei due anni di campagna, Oceana ? riuscita ad identificare, fotografare e filmare l?attivit? di 71 pescherecci con reti da posta derivanti, sia in alto mare che in porto, e la detenzione di grandi quantit? di reti, di lunghezza superiore ai 2,5 Km consentiti dalla legislazione comunitaria.

Oceana auspica che vengano compiuti tutti gli sforzi possibili per perseguire i responsabili, risalendo agli equipaggi dei pescherecci che hanno calato le reti abusive fra Sicilia e Calabria e che non si abbassi la guardia nei porti italiani, con controlli a bordo dei pescherecci e non solo in alto mare. Oceana ? fiduciosa che non cessino tali operazioni di controllo, come sottolinea il Ministro dell?Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio che ha dichiarato: ?? necessario mantenere sempre alto il livello di vigilanza sulle nostre coste?.

Oceana considera, inoltre, che l?incompimento della legislazione da parte dei pescherecci debba avere come conseguenza la perdita definitiva della licenza di pesca. Del resto, ? stato lo stesso Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, a ribadire nei giorni scorsi, a proposito della pesca con reti derivanti illegali, ?la tolleranza zero verso irresponsabili e illecite pratiche?. Auspichiamo che gli sforzi delle autorit? siano realmente effettivi e che vi sia la certezza che le reti derivanti illegali vengano distrutte definitivamente.

?Oceana andr? avanti ? ha dichiarato il biologo marino Xavier Pastor, direttore di Oceana per l?Europa ? nel suo impegno di monitorare il Mar Mediterraneo, perch? la salvaguardia dei nostri mari e delle specie marine protette passa innanzitutto dalla lotta contro la pesca illegale?. Con tale obiettivo Oceana esprime la propria totale contrariet? all?utilizzo delle reti da posta derivanti, tanto a quelle note come ?spadare?, cos? come alle cosiddette ?ferrettare?.

Pages: [1]