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Discussioni - ^VITTORIO^

#1
DIPORTO NAUTICO / PATENTI NAUTICHE 2019
Luglio 12, 2019, 23:54:44
Modulistica e documentazione da allegare aggiornata al 2019

PATENTI NAUTICHE 2019


-Ammissione agli esami

-Candidati  agli  esami  già  in  possesso  dell'abilitazione  a  motore  che  intendono conseguire anche quella a vela con m.a. ovvero l'abilitazione per limiti di navigazione superiori.

-Conseguimento di patente nautica -senza esame -da parte del personale militare ed equiparato.

-Conseguimento di patenti nautiche -senza esame -da parte di coloro che sono in possesso di un titolo professionale marittimo.

-Convalida della patente

-Sostituzione patente nautica deteriorata o illeggibile

-Duplicato della patente per smarrimento o distruzione della patente nautica

-Cambio di residenza

-Vecchie patenti da sostituire (in occasione della convalida )
#2
Disciplina del transito per l'accesso e l'uscita dall'approdo denominato "La Seggiola" di Pizzo (VV).

SPECCHIO ACQUEO "LA SEGGIOLA" PIZZO - DISCIPLINA TRANSITO PER UNITA' DA DIPORTO 2019

Indicazioni, prescrizioni, divieti e sanzioni.
Contiene stralcio planimetrico per un approdo sicuro
#3
PESCA IN APNEA / Catalogo MARES 2015 ITA
Gennaio 10, 2015, 18:46:46
[issu]0/10876874[/issu]

Pinne, mute e accessori in neoprene, fucili pneumatici e ad elastico, tubi respiratori e strumentazione per la pesca subacquea.

Catalogo MARES 2015 in lingua italiana
#4
PESCA FORUM BAR / Tanti Auguri Aldo !!!
Gennaio 10, 2015, 15:26:11
Tanti auguri di Buon Onomastico al nostro Aldo FLY.


#5
PESCA IN APNEA / Catalogo OMER 2015 ITA
Dicembre 02, 2014, 08:43:19
[issu]0/10353036[/issu]

Mute, fucili, accessori in neoprene, maschere areatori e pinne, accessori per fucili, torce coltelli e accessori

Catalogo OMER 2015 in lingua italiana
#6
[issu]0/9123648[/issu]

Mulinelli, canne e accessori per tutte le tecniche in acqua dolce e mare.

Catalogo Shimano 2015 in lingua italiana
#7
Il porto di Cirò Marina è stato ultimato ed è destinato alla pesca e al diporto. E' composto da due darsene e da un bacino di espansione, da un molo foraneo principale, da un molo di sottoflutto, una banchina nord ed una banchina sud. Nella darsena n. 2 sono stati installati due pontili galleggianti per le imbarcazioni da diporto.



Coordinate:
CIRO' MARINA 39°22' 75" N 17°08' 48" E

Pericoli: circa 70 m della banchina Est è crollata a seguito delle mareggiate invernali (molo foraneo principale).
Orario di accesso: continuo
Accesso: scogli affioranti entrando sulla sinistra (molo foraneo).
Fari e fanali: 3424 (E 2128) - faro a lampi bianchi, grp. 2, periodo 10 sec., portata 16 M, su Punta Alice; 3422 - fanale a lampi rossi, periodo 3 sec., portata 5 M sulla testata del molo foraneo; 3422.3 - fanale a lampi verdi, periodo 3 sec., portata 3 M sulla testata del molo di sottoflutto.
Fondo marino: sabbioso
Fondali: in banchina da 3 a 5 m.
Posti barca: previsti 342 per imbarcazioni da diporto.
Lunghezza massima: 15 m.
Venti: N - NE, SE.
Traversia: levante.
Rade sicure più vicine: Crotone

Servizi per unità da diporto:
Distributore di gasolio sulla banchina Sud - fontanella - scivolo - scalo d'alaggio – gru mobile – rimessaggio all'aperto/coperto - riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche – riparazione scafi in legno e vtr - ormeggiatori - servizi antincendio - ritiro rifiuti - servizio meteo - servizi igienici e docce - parcheggio auto - cabina telefonica.

Autorità marittima:
Guardia costiera, ufficio locale marittimo: Piazza della Cittadinanza Attiva tel./fax 0962.36328

Indirizzo del Porto:
Via Capo Alice, snc. 88811 Ciro' Marina (KR)
tel.: 0962 31611 / 31766 fax 0962 379007
#8
L'approdo Marina di porto Bolaro si trova a sud di Reggio Calabria in località San Leo. L'area attrezzata di circa 5000 metri per la Nautica da diporto e pontili galleggianti è composta da 15 pontili galleggianti di lunghezza 12 metri con la capacità di 68 posti barche.
L'approdo è situato a pochi minuti dall'Aeroporto dello Stretto e a soli 5 minuti dal centro di Reggio Calabria e si trova all'interno della Baia di Porto Bolaro, antico approdo utilizzato dai Greci e dai Romani. Immersa nel verde mediterraneo ha un'area attrezzata con pontili galleggianti forniti di acqua, luce e con tutti i servizi a terra (zona relax, reception, docce, bagni, punto bar).

Accesso: prima di entrare nell'approdo è necessario avvisare il personale e mantenere una velocità adeguata.
Fari e fanali: luci gialle intermittenti alle estremità dei pontili
Fondo marino: sabbia
Fondali: da 1 a 10 m.
Radio: vhf canale 09
Posti barca: 68
Lunghezza massima: 35 m
Divieti: è vietato ormeggiarsi senza parabordi; divieto di pesca e balneazione dell'approdo.
Venti: I e II quadrante
Rade sicure più vicine: porto di Reggio Calabria

Servizi e attrezzature per unità da diporto
Prese acqua ed energia elettrica – scivolo – rimessaggio all'aperto – riparazione motori – riparazioni elettriche ed elettroniche – guardianaggio – ormeggiatori – sommozzatori – ritiro rifiuti – servizio meteo – servizi igienici e docce – rifornimento alimentare – parcheggio auto.

Autorità marittima:
Capitaneria di Porto Centralino P.le Porto, 2 - 89121 Reggio Calabria tel. 0965.656111 fax 0965.656333
Centro Secondario Soccorso Marittimo tel. 0965.650090
Direzione Marittima Calabria tel. 0965.43832/46037.

Informazioni:
Marina di Porto Bolaro strada statale 106, loc. San Leo – 89134 Reggio Calabria tel. 0965.358172
#9
Tra i porti più attrezzati e rilevanti della Provincia di Salerno, il Porto di Marina di Camerota è costituito da un molo di sopraflutto a tre bracci da circa 450 m di lunghezza e da un molo di sottoflutto di 150 m. I due moli racchiudono uno specchio d'acqua di circa 50000 mq e permettono il passaggio di imbarcazioni con pescaggio entro i 4,5 m.
L'interno del porto è strutturato in modo da garantire un uso razionale dello spazio e permettere a imbarcazioni di varie dimensioni di destreggiarsi con agilità nelle manovre di ormeggio.
Sono presenti 3 pontili mobili dalla lunghezza di 104, 116 e 80 metri, separati da altrettante banchine. Pontili e banchine sono dotati di servizi primari (acqua, luce) erogati su base ricaricabile tramite apposite colonnine e gestiti da personale qualificato e competente che fornisce supporto attivo anche durante le operazioni di ormeggio e disormeggio.
Il servizio è attivo anche in orario notturno e coadiuvato da un'intensa attività di guardiania.



Coordinate:MARINA DI CAMEROTA  39°59' 85 N 15°22' 88 E

Pericoli: insabbiamento canale di accesso. In entrata le imbarcazioni dovranno mantenersi ad una distanza non inferiore a metri 5 dalla testata del molo di sottoflutto: tale limite è segnalato da un gavitello di colore rosso (Ord. n° 19/97 di Circomare Palinuro).
Orario di accesso: continuo.
Accesso: mantenersi centrali a causa di un banco di sabbia sulla dritta; ingresso a velocità molto contenuta, elevato transito in ambo i sensi; spiaggia contigua alla diga di sottoflutto.
Fari e fanali: 2670 (E 1741) - fanale a lampi rossi, periodo 4 sec., portata 3 M, sul molo di sopraflutto; 2671 (E 1741.2) - fanale a lampi verdi, periodo 4 sec., portata 3 M, sul molo di sottoflutto.
Fondo marino: sabbioso.
Fondali: in banchina da 1 a 2,5 m; in porto da 1 a 4,5 m.
Radio: vhf canale 9
Posti barca: 300.
Lunghezza massima: 35 m.
Divieti: di ormeggio alle imbarcazioni da diporto nella banchina posizionata frontalmente all'ingresso (zona riservata ai pescherecci).
Venti: dominanti scirocco, libeccio e levante.
Traversia: mezzogiorno.
Ridosso: da ovest.
Rade sicure più vicine: Porto Infreschi (porto naturale).

Servizi per unità da diporto:
Distributore di benzina e gasolio in banchina (h. 07,00/20,00) - illuminazione banchine – prese acqua ed energia elettrica - scivolo - scalo di alaggio - gru mobile – travel lift fino a 200 t - rimessaggio all'aperto/coperto - riparazione motori - riparazioni elettriche - riparazione scafi in legno e vtr – guardianaggio (h. 24) – pilotaggio – ormeggiatori (h. 24) - sommozzatori – servizio antincendio - ritiro rifiuti - servizio meteo - servizi igienici e docce - rifornimento alimentare - parcheggio auto - cabina telefonica.

Autorità marittima
Ufficio Locale Marittimo v. Lungomare Trieste tel./fax 0974.932644.
#11
Il Centro Internazionale Radiomedico è sorto nel 1935, allo scopo di fornire assistenza radiomedica ai marittimi, imbarcati su navi senza medico a bordo, di qualsiasi nazionalità, in navigazione su tutti i mari.

Il CIRM ha la sua sede in Roma ed i suoi servizi medici, sono gratuiti. Essi includono l'interessamento per un eventuale trasbordo del paziente su nave fornita di servizi medici o, se la distanza lo permette, il prelievo del malato con mezzi navali o aerei per una rapida ospedalizzazione.

L'assistenza Radio Medica del CIRM è assicurata da medici in servizio continuativo di guardia (H. 24).

I comandi delle navi in navigazione con malati o infortunati a bordo possono contattarci attraverso
le seguenti vie:

Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.)
Via dell'Architettura, 41 - 00144 - Roma
Telefono: [+39] - 06.59290263
Fax: [+39 ] - 06.5923333
Cellulare: [+39] - 348 - 3984229


TELESOCCORSO
INDICAZIONI DA FORNIRE IN UNA RICHIESTA DI ASSISTENZA MEDICA INDIRIZZATA AL CIRM


    Nome della nave e nominativo radio.
    Posizione della nave, porto di partenza e di destinazione, tempo stimato di arrivo, rotta e velocità.
    Età del paziente, nazionalità, qualifica.
    Respirazione, polso, temperatura e, se possibile, pressione arteriosa.
    Sintomatologia, localizzazione e tipo dei dolori, nonchè tutte le opportune notizie relative alla malattia.
    In caso di infortunio, oltre alla sintomatologia , è opportuno indicare il luogo e modalità dell'incidente.
    Precedenti clinici del paziente.
    Medicinali disponibili a bordo.
    Prodotti medicinali eventualmente già somministrati.

Manuale di Primo Soccorso - Gestione delle Emergenze mediche per i lavoratori del Comparto Marittimo
#12
PESCA FORUM BAR / Buon Compleanno Carlo86
Maggio 13, 2014, 00:33:18
Oggi è il compleanno del nostro amico Carlo


Auguroni  
#13
In Sudafrica le norme che regolano la pesca sono severe ma non hanno fermato del tutto il bracconaggio, che compromette la sostenibilità ambientale e la ricchezza, anche turistica, del patrimonio naturalistico locale.


Lo squalo trovato morto a Mossel Bay, fotografia per gentile concessione Oceans

Uno squalo bianco di tre metri è stato trovato morto la scorsa settimana sulla spiaggia di Diaz, nota località balneare di Mossel Bay in Sudafrica. Presentava un'ampia asportazione di parte del fianco con esposizione  degli organi interni e secondo Enrico Gennari, direttore scientifico di Oceans, si tratta della vittima di pescatori senza scrupoli.

Esaminando lo squalo, Gennari ha avuto modo di rilevare la colorazione troppo chiara delle branchie, tipica della morte per asfissia in quanto è il segno di scarso afflusso di sangue alle branchie. L'animale è stato vittima di una tipologia di pesca illegale che sfrutta ami, tecniche e lenze particolari quanto fuorilegge, e al momento del ritrovamento aveva un cavo d'acciaio e un grosso amo da squali ancora attorcigliati addosso. "Cavi come quello", precisa Gennari, "sono estremamente resistenti e per un animale di queste dimensioni possono, come purtroppo è accaduto, portare alla morte per asfissia". Molto probabilmente la lenza era attaccata alla linea dell'ancora di un'imbarcazione, per non permettere all'animale di fuggire e portandolo, lentamente,
alla morte. Gli squali hanno infatti bisogno di nuotare continuamente per far fluire l'acqua alle branchie: contrariamente alla quasi totalità degli altri pesci senza quel nuoto perpetuo affonderebbero, in quanto privi di vescica natatoria.

Gli esperti hanno in seguito cercato di identificare l'animale, cercandone tratti distintivi. "Abbiamo una grande banca dati dedicata agli squali nel nostro progetto Great White Shark", spiega Gennari, " si tratta di immagini di pinne dorsali e altri segni particolari, che quotidianamente raccogliamo per le nostre ricerche. La misura del corpo, così come la conformazione della pinna dorsale, rappresenta una vera e propria impronta digitale dello squalo bianco. Si tratta di una fonte di conoscenza che, studiata e comparata, potrà dare risultati sempre più precisi sulla popolazione di squali bianchi della zona, e non solo". La carcassa ritrovata a Mossel Bay è stata ora trasferita a Città del Capo, per ulteriori ricerche da parte degli esperti.

Dell'imbarcazione usata per adescare lo squalo al momento non c'è traccia, il che non giunge inaspettato in quanto il tipo di pesca utilizzata è assolutamente vietata. Le norme che regolano la pesca in Sudafrica sono molto severe, e si riferiscono soprattutto alle aree note in tutto il mondo per la presenza degli squali bianchi. Mossel Bay è una di queste, ed è conosciuta in quanto questi animali la pattugliano per tutto l'anno spingendosi fino alla piccola isola delle foche, che dista poche centinaia di metri dalla costa.

La popolazione locale, seppur consapevole della loro presenza a pochi metri dalle spiagge, non se ne cura più di tanto, e durante la stagione estiva i surfisti e i bagnanti si immergono tranquillamente. Gli incidenti che hanno coinvolto uomo e squalo sono rarissimi, nonostante la popolazione dei grandi squali bianchi sia piuttosto numerosa. "Il metodo criminale di pesca usato", conclude Gennari, "è la prova che siamo di fronte a persone senza scrupoli che non si preoccupano minimamente della sostenibilità ambientale, né della ricchezza che rappresentano gli squali anche dal punto di vista turistico, quindi economico. Per non parlare dell'aspetto naturalistico e della conservazione delle specie. Gli squali sono essenziali per la vita stessa degli oceani."

di Remo Sabatini per nationalgeographic.it
#14
Con decorrenza immediata nello specchio acqueo le cui coordinate (WGS84) sono di seguito riportate, ricadente nell'area di confine tra i Comuni di Vibo Valentia e Briatico, la Soprintendenza per i beni Archeologici della Calabria ha posto un vincolo archeologico ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs.42/04.

1) Località "Trainiti":

a) 38°43' 13.50" N   16°04' 05.10" E
b) 38°43' 09.16" N   16°04' 24.03" E
c) 38°43' 29.90" N   16°04' 21.53" E
d) 38°43' 28.13" N   16°04' 07.42" E


Nei tratti di mare in sopra meglio individuate, è vietato:

- ancorare e sostare con qualunque unità sia da diporto che ad uso professionale;
- effettuare attività di immersione con qualunque tecnica;
- svolgere attività di pesca professionale e/o sportiva di quatunque natura;
- qualsiasi ulteriore attività che possa alterare lo stato dei luoghi.

Ordinanza n. 05/2014 CP Vibo Valentia Marina
#15
Oro blu, equilibrio mondiale con i Paesi in via di sviluppo, acquedotti colabrodo e rispetto per Sorella Acqua. In occasione della Giornata Mondiale dell'acqua sono quasi sempre questi i temi ricordati. In Italia sarebbe bene concentrarsi, sulle nostre vere emergenze: un cittadino su quattro non è collegato alle fognature e un cittadino su tre scarica direttamente i liquami a mare, senza passare per la depurazione. Riconoscere valore all'acqua, significa prendersene cura con i fatti.

La mia provocazione è per spiegare che ogni Paese, in relazione all'acqua, ha una necessità differente. Da noi c'è un'urgenza sulla depurazione per il cronico ritardo che abbiamo verso l'UE. Una ritardo che ci costerà 700 milioni l'anno di sanzioni dalla Corte UE, se non ci sbrighiamo a costruire depuratori.

Nei Paesi OCSE più evoluti del nostro, dove per ciascun abitante si investono 80 euro l'anno dedicati al servizio idrico, con punte di 160 euro/anno in Danimarca -  contro i nostri 30 euro l'anno – le necessità sono meno ingenti, le reti idriche perdono di meno e gli standard ambientali sono rispettati. Nei Paesi in via di sviluppo ci si deve concentrare sull'approvvigionamento e molte aziende italiane potrebbero contribuire alla realizzazione di acquedotti e di infrastrutture se venisse riconosciuto – come chiediamo da tempo – l'accantonamento dell'1% delle bollette a favore delle iniziative di cooperazione internazionale. Non beneficienza, progetti industriali.

L'acqua è un valore ma spesso le nostre istituzioni, la politica e le associazioni, si limitano ad affermarlo più a parole che nei fatti. Riconoscere valore all'acqua significa prendersene cura, realizzando 3 miliardi all'anno di investimenti per i prossimi 20 anni, concentrandosi sulla depurazione delle acque che scarichiamo per non lasciare ai nostri figli un mostruoso debito ambientale.

di Mauro D'Ascenzi, vicepresidente di Federutility
Fonte: greenreport.it
#16
H-Bait rappresenta una delle novità, per il 2014, dell'azienda APIA. Si tratta di un artificiale, di 140mm x 14 grammi, slow floating, che imita un piccolo pesce foraggio in azione poco sotto la superficie (dai 20 ai 40 cm). In fase di recupero sviluppa un nuoto lineare con un leggero rolling. Dotato di una buona lanciabilità, è ottimo nella fase di ricerca in acque basse.




[Total length] 140mm
[Weight] 14g
[Type] slow floating  
[Action] delicate slow pitch roll
[Range] 20 ~ 40cm
#17
La cosa sembrerebbe presa da "Ventimila leghe sotto i mari" di Jules Verne o una riedizione del mito norreno del Kraken, ma ad annunciare il 16 febbraio che un sottomarino senza pilota russo era stato attaccato da un mostro, una gigantesca creatura, è stato il serissimo direttore dell'Istituto di studi delle tecnologie marittime dell'Accademia delle scienze della Russia, Leonid Naumov.

La notizia, ripresa da diversi media russi, potrebbe avere una spiegazione scientifica.

Il sottomarino Klavessine sarebbe stato attaccato a 1.600 di profondità da un "mostro" che avrebbe cominciato a scuoterlo e quando l'Istituto di studi delle tecnologie marittime ha recuperato il natante lo ha trovato ricoperto di ammaccature e graffi.

Sergei Petukhov scrive su Ria Novosti: «Anche se i biologi marini non sono riusciti a dire di quale creatura si tratti visionando le registrazioni video del Klavessine, secondo loro lo stesso fenomeno è stato osservato in alcune foto prese in acque profonde nel 2007, ma nessuna ricerca è stata condotta su questa creatura sconosciuta alla scienza».

I russi si metteranno alla ricerca del  mostro che attacca i loro sottomarini che scandagliano i fondali dell'Artico in cerca di risorse, oppure si accontenteranno di spiegazioni molto meno "fantasiose"?

Secondo diversi ricercatori russi il sottomarino avrebbe potuto subire quei danni andando a sbattere su un altro tipo di ricercatore subacqueo automatico che lavora in profondità. Quindi il piccolo sottomarino  Klavessine-1R,  o una delle sue versioni che lavorano in profondità fino a 6 km in regime autonomo e con un programma precedentemente stabilito,  sarebbe stato agganciato da un macchinario più grosso che  lo avrebbe sbatacchiato in giro, creando una nube di fango che nei video apparirebbe come un "mostro" gigantesco. Questo spiegherebbe anche le ammaccature ed i graffi sullo spesso guscio di acciaio. Ma c'è un problema, la presenza di un altro dispositivo subacqueo al  lavoro sul fondale e che preleva rocce dovrebbe essere ben nota all'Istituto di studi delle tecnologie marittime.

L'altra spiegazione sembra apparentemente più semplice: il Klavessine-1R è un grosso siluro lungo 5,8 metri,  l'iperodonte boreale (Hyperoodon ampullatus), uno zifio in grado di immergersi fino a 1.500 metri, è approssimativamente della stessa taglia. Siccome i capodogli, nemici giurati dei calamari giganti, non vivono nell'Artico perché per loro  fa troppo freddo, i maggiori predatori dei calamari sono gli iperodonti. Quindi non ci sarebbe nulla di strano che un calamaro gigante abbia scambiato il sottomarino Klavessine per un iperodonte e lo abbia attaccato.

Petukhov  scrive: «A giudicare dalle foto pubblicate sul sito dell'Istituto di studi delle tecnologie, la gamma di colori della maggior arte dei componenti è grigio-giallastro, colore tipico dei cetacei.  Non è una coincidenza. La prima regola dell'osservatore è non spaventare gli abitanti del mare con la sua originalità». I profondi graffi e le ammaccature sul sommergibile potrebbero essere stati causati dal potente becco di un calamaro gigante o dagli urti sul fondale  al momento dell'attacco.

Si ipotizza che invece di un calamaro possa essere stata un'enorme piovra ad attaccare il Klavessine,  infatti alcune specie di piovre, prima ritenute animali termofili, nel gli anni '60 sono state scoperte prima nelle acque antartiche e poi anche nell'Artico. Ma fino ad oggi il più grande Octopodidae conosciuto, Haliphron atlanticus, raggiunge i 3,6 metri di lunghezza e  viveva al di fuori del Circolo polare Artico, anche se diversi esemplari sono stati trovati oltre quella "barriera", e gli scienziati dicono che questi cefalopodi stanno estendendo molto a nord il loro areale, favoriti dal global warming.

Non mancano naturalmente le ipotesi più strampalate e fantasiose, come quella dell'attacco di un ittiosauro preistorico sopravvissuto, non si sa come, tra i ghiacci artici. Ma quello su cui punta di più la stampa russa è  un misterioso  e gigantesco "mostro" marino che sopravanzerebbe per dimensioni le creature, già a volte molto grandi, che vivono nelle profondità degli oceani.

Il problema  come una creatura artica di questo tipo, risalente probabilmente alla notte dei tempi,  sia riuscita a rimanere invisibile fino ad oggi. «Prima di tutto – evidenzia Petukhov riportando l'opinione di diversi scienziati russi  - questi mostri dovrebbero aver mantenuto la loro popolazione al livello per poter moltiplicarsi durante milioni di anni. In altri termini, dovrebbero essercene centinaia sul fondo dell'oceano, forse migliaia. Come sono passati inosservati fino ad oggi? Se questi mostri fossero reali sarebbero stati studiati da molto tempo».

Ma gli scienziati  dicevano più o meno la stessa cosa sulla probabilità che esistessero ancora pesci ossei dei Crossopterygii , i celacanti, contemporanei dei dinosauri, che poi sono spuntati nel 1938  vivi e vegeti nei mari dell'Africa Orientale e meridionale. Ed è solo 15 anni fa che si è scoperta un'altra specie di celacanto che viveva tranquillamente in Indonesia.

Prima o poi gli scienziati sveleranno il mistero del "mostro" artico, ma intanto questa vicenda è servita a far conoscere un'altra cosa poco nota: i russi hanno numerose apparecchiature sottomarine che setacciano metodicamente i fondali dell'Artico da molti anni e, come conclude  Petukhov, con malcelato orgoglio nazionalista, «Il periodo di circa 20 anni delle spedizioni sporadiche nell'Artico sembra appartenere definitivamente del passato. I ricercatori russi hanno nuove occasioni di studiare l'Artico in maniera sistematica e minuziosa al livello tecnologico più moderno. E si vi si trovano dinosauri viventi li scopriranno per forza, così come tutti gli altri segreti delle profondità della regione».

[27 febbraio 2014] greenreport.it
#18

Questo innovativo artificiale è concepito per produrre un particolare moto di turbolenza dell'acqua lungo la scia di recupero. Il flusso di scia è infatti tagliato ritmicamente dal flap posto in coda che durante il recupero oscilla sul piano orizzontale e ruota contemporaneamente lungo l'asse longitudinale dell'artificiale. Il flap di coda, inoltre, può essere ripiegato prima del lancio per non interferire negativamente con la penetrazione nell'aria dell'esca, ribaltandosi poi solo nella fase attiva di recupero. A queste caratteristiche si aggiungono le colorazioni keimura e le striature glow di alcune delle 12 livree disponibili.

Maria Japan Fla-Pen 85mm x 15gr, disponibile da Aprile 2014
#19
Proposta di Legge Regionale atta ad introdurre un ampio sistema, di licenze di pesca divise per categoria, che autorizza la cattura di una o più specie ittiche, nel mare territoriale della Sardegna, da parte di un pescatore sportivo, ricreativo e/o turistico con uno o più attrezzi, sistemi e tecniche di pesca.

[SARDEGNA] Proposta di Legge (Bozza) per la regolamentazione della pesca sportiva e ricreativa

Contiene la regolamentazione nelle varie discipline (apnea, pesca da riva, pesca dalla barca), del pescato (divisa per giorno, mese e anno), limitazioni di cattura da annotare sul libretto (obbligatorio), strumenti di pesca consentiti (ampiamente ridotti per tipologia e misure rispetto alla normativa nazionale) e vietati, pesce spada e tonno rosso, raccolta dei ricci, pesca dell'anguilla, ecc.... nelle acque territoriali della Sardegna.

------------------------------------
Dietro le nobili parole pronunciate nelle finalità, di questa proposta di Legge (tutela e salvaguardia della fauna e delle risorse acquatiche marine), c'è un'oscura manovra studiata appositamente per portare "aria fresca" alle casse della Regione...prendendo a piene mani, senza dare nulla in cambio. Nessun programma (a breve, medio e lungo termine) per combattere la pesca illegale. Saltano subito all'occhio le competenze dell'Assessore Regionale all'Agricoltura e riforma agro-pastorale, che stabilisce le modalità per il rilascio della licenza di pesca e gli oneri a carico dei richiedenti. Non mi convince per niente ...il sistema delle licenze, per un massimo di tre a persona, suddivise per disciplina (apnea, pesca da riva, dalla barca, ecc). E' un modo come un altro per dire "più peschi, più paghi". In tre parole, speculazione a mille. Fuori luogo la restrizione del barchino divergente da riva (vietato espressamente) e la limitazione degli attrezzi e di cattura ..sia per i residenti, sia per i turisti. Inoltre, mi preoccupa il fatto che a livello regionale e nazionale ..questa proposta ha suscitato parecchie polemiche e indignazione ..da parte dei pescatori e delle associazioni. Sarà solo una Proposta di Legge o c'è qualcosa di grosso che bolle in pentola, anche a livello nazionale?

Perchè il permesso di pesca gratuito scadrà, per tutti, il 31 dicembre 2014?

Cosa ne pensate?
A voi la palla....
#20
PESCA FORUM BAR / Buon Compleanno Luigi
Febbraio 22, 2014, 01:32:24
Oggi in nostro caro amico Luigi ^FLEA^ festeggia il 31° compleanno

Augurissimi 
#21
Il Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del Porto di Vibo Valentia Marina, rende noto che:

con decorrenza immediata negli specchi acquei le cui coordinate (WGS84) sono di
seguito riportate, ricadenti nei Comuni di Parghelia (VV) e Tropea (VV), la Soprintendenza
per i beni Archeologici della Calabria ha posto un vincolo archeologico ai sensi dell'art. 4
del D.Lgs. 42/04.

1) Comune di Parghelia , località *La Pizzuta":
a) 38°41' 08.42" N 15°55' 16.10" E
b) 38°41' 15.25" N 15°55' 27.77" E
c) 38°41' 17.52" N 15°55' 25.42" E
d) 38°41' 12.12" N 15°55' 15.57" E

2) Comune di Parghelia, località "La Tonnara":
a) 38°41' 26.12" N 15°56' 27.72" E
b) 38°41' 25.63" N 15°56' 32.46" E
c) 38°41' 26.70" N 15°56' 32.33" E
d) 38°41' 26.87" N 15°56' 28.21" É

3) Comune di Tropea, località *Petri i mulinu":
a) 38°40' 22.57" N 15°52' 18.47" E
b) 38°40' 23.05" N 15°52' 38.67" E
c) 38°40' 28.20" N 15°52' 39.60" E
d) 38°40' 27.17" N 15°52' 19.11" E

Nei tratti di mare in sopra meglio individuate, è vietato:
- ancorare e sostare con qualunque unità sia da diporto professionale; che ad uso
- effettuare attività di immersione con qualunque tecnica;
- svolgere attività di pesca professionale e/o sportiva di qualunque natura;
- qualsiasi ulteriore attività che possa alterare lo stato dei luoghi.

Ordinanza n. 04/2014 CP Vibo Valentia Marina

Contiene informazioni e deroghe
#22
"Big Blu, con le sue diverse anime, è sempre una rassegna che offre molti contenuti a chi ama il mare, e nonostante il perdurare della crisi tiene in termini di espositori e di visitatori a conferma della validità della formula e dell'interesse del nostro territorio all'economia del mare" ha dichiarato Mauro Mannocchi, amministratore unico di Fiera Roma, a conclusione del Big Blu - il Salone Internazionale della Nautica e del Mare dedicato alla piccola e media nautica, che si è svolto alla Fiera Roma dal 12 al 16 febbraio.

L'area espositiva del Big Blu ha dato spazio ai diversi interessi di diportisti e sportivi del mare: dalle imbarcazioni per la pratica dello sci nautico ai fisherman per la pesca in mare, dalle moto d'acqua a prezzi accessibili alle principali novità del mercato di imbarcazioni, gommoni e motori marini; dai campi in sabbia per le prove di beach tennis e beach volley ai simulatori di vela con prove in acqua insieme agli istruttori federali, dai kite surf alle prove di immersione nell'area Subintaly dedicata alla subacquea.

Al Big Blu 2014 anche la consegna di due importanti riconoscimenti: l'Oscar per la Sicurezza in Mare, promosso dalla testata "Nautica" e dedicato alle Forze Armate italiane e a tutti gli equipaggi che si sono contraddistinti nel corso dell'anno per professionalità, perizia marinaresca e coraggio anche in gravi situazioni di pericolo, e il Pelagos Prize assegnato a chi contribuisce al progresso attraverso il migliore impiego della risorsa mare, nelle professioni, nell'economia, nelle arti e nella ricerca scientifica. (ANSA).
#23
La famiglia degli artificiali Duel Hardcore continua ad allargarsi.
Oggi presentiamo il nuovo TT Tungsten SR (Shallow Runner), che sarà disponibile nelle versioni da 90 mm  e 120 mm F, nel 2014. Rispetto alla precedente versione (Lipless Minnow), a parte la disposizione dei pesi, sono state introdotte altre novità. E' stato creato un tunnel di scorrimento all'interno del corpo, in cui viaggiano le sfere in tungsteno. La lip anteriore, integrata nel corpo, è stata modificata. Nel nuovo Hardcore si presenta più larga e accentuata. Il nuovo assetto produce un rattling sordo, mantenendo un'ottima lanciabilità in tutte le condizioni.


#24
Il Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del Porto di Vibo Valentia Marina, rende noto che:

con decorrenza immediata negli specchi acquei le cui coordinate WGS84) sono di
seguito riportate, ricadenti nei Comuni di Pizzo (VV) e Briatico (VV), la Soprintendenza
per i beni Archeologici della Calabria ha posto un vincolo archeologico ai sensi dell'art. 4
del D.Lgs. 42/04.


1 ) Comune di Pizzo, località "Piedigrotta':
a) 38°44' 09.63"N    016°09' 29.92"E
b) 38°44' 31.51"N    016°10' 27.16"E
c) 38°44' 43.62"N    016°09' 31.41"E
d) 38°44' 35.60"N    016°09' 14.70"E

2) Comune di Briatico, località "Sant'lrene":
a) 38°43' 30.34"N    015°59' 27.72"E
b) 38°43' 33.04"N    015°59' 52.57"E
c) 38°43' 33.06"N    016°00' 00.79"E
d) 38°43' 27.91"N    016°00' 02.20"E
e) 38°43' 25.07"N    015°59' 49.65"E

Nei tratti di mare in sopra meglio individuate, è vietato:
- ancorare e sostare con qualunque unità sia da diporto professionale; che ad uso
- effettuare attività di immersione con qualunque tecnica;
- svolgere attività di pesca professionale e/o sportiva di qualunque natura;
- qualsiasi ulteriore attività che possa alterare lo stato dei luoghi.

Ordinanza n. 03/2014 CP Vibo Valentia Marina

Contiene informazioni e deroghe
#25
Abrogato l'articolo 1 del D.M. 15 LUGLIO 2011 che, come ricorderete, citava:

Articolo 1
1. All'articolo 2 del decreto ministeriale 6 dicembre 2010 sono aggiunti i seguenti commi 4 e 5:

comma 4. Le disposizioni del presente articolo non si applicano ai pescatori ricreativi che effettuano l'attività di pesca da terra.

comma 5. Nel periodo intercorrente dal 15 giugno al 15 settembre di ciascun anno sono sospese le attività di controllo nei confronti dei pescatori ricreativi che praticano l'attività con imbarcazioni senza motore o di lunghezza inferiore a sei metri


Si legge in una nota Fipsas del 3 febbraio 2014, in cui si evince anche l'ufficialità della proroga, ai permessi in scadenza nell'anno 2014, tramite un Decreto firmato dal Presidente Letta. Di seguito la notizia:

PESCA: FIRMATO IL DECRETO CHE PROROGA I PERMESSI DI PESCA SPORTIVA IN MARE

(AGENPARL) - Roma, 03 feb - Il Decreto che proroga al 31/12/2014 i permessi di pesca in mare scaduti e in scadenza è stato firmato dal Presidente del Consiglio Enrico Letta (uno dei primissimi atti dopo il suo insediamento ad interim al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di Via XX Settembre, in conseguenza delle irrevocabili dimissioni dell'on. Nunzia De Girolamo).
Inoltre, con grande soddisfazione del Presidente della FIPSAS Prof. Ugo Claudio Matteoli che ha spinto molto in tal senso, il decreto reintroduce la obbligatorietà della comunicazione ministeriale per i pescatori che esercitano la pesca da terra così come imposto dal decreto Galan del 2010, abrogando l'art. 1 di un successivo decreto del 2011 che, senza una motivazione plausibile, li aveva esclusi, mortificando tutti gli sforzi realizzati dal movimento della pesca sportiva e ricreativa per "contarsi" ed emergere ufficialmente, per ricoprire il legittimo ruolo di rappresentatività e di peso decisionale all'interno della pesca marittima, sino ad allora occupato soltanto dalla pesca professionale.
(fonte fipsas)
#26
Il Porto degli Argonauti, inaugurato ad ottobre 2009, è un porto interno della costa ionica della Basilicata, a Marina di Pisticci (MT) nel cuore del Mar Jonio. E' un porto turistico elegante e funzionale, in grado di ospitare 450 imbarcazioni di piccolo e medio cabotaggio, anche di lunghezza superiore ai 30 metri. Il porto è preceduto da un avamporto esterno a moli foranei convergenti che delimita l'imboccatura di ingresso larga 50 m e profonda 4 m. Un moletto interno delinea un canale di accesso, lungo 450 m, largo 40 m e profondo 3,5 m, dal quale si aprono due darsene di forma rettangolare lunghe 220 m, larghe 140 m e profonde fino a 3,5 m. Le darsene, attrezzate con pontili di ormeggio fissi, sono circondate dal verde di una fitta pineta da un lato e dall'Argonauti Resort dall'altro. Il Resort è una struttura turistica residenziale e ricettiva vivace ed elegante con case in stile mediterraneo, deliziose piazzette, ritrovi eleganti e vetrine esclusive. I servizi offerti dal porto sono di eccellenza ed impeccabile è l'assistenza tecnica: l'area viene sorvegliata, è fornita assistenza agli ormeggi oltre ad un'attenta manutenzione dei natanti presso il cantiere nautico con annesso distributore di carburanti.



Orario di accesso: continuo.
Accesso: velocità massima 3 nodi. L'entrata in corrispondenza dei moli foranei è segnalata da due fanali a luce di colore verde e rossa lampeggiante ogni 4 secondi e con portata di 3,7 M. Il canale di accesso alle darsene è segnalato da un fanale a luce fissa di colore rossa con portata di 1,0 M.
Fari e fanali: 3431.43 (E 2131.7) – fanale a lampi rossi, periodo 4 sec., portata 4 M a sinistra entrando nel porto; 3431.45 (E 2131.73) – fanale a lampi verdi, periodo 4 sec., portata 4 M a dritta entrando nel porto; 3431.47 (E 2131.75) – fanale a luce fissa rossa, portata 1 M all'ingresso del canale.
Fondo marino: sabbioso.
Fondali: in banchina da 3 a 3,5 m.
Radio: vhf canale 74.
Posti barca: 450.
Lunghezza massima: 40 m.
Venti: maestrale e scirocco.
Traversia: scirocco e mezzogiorno.
Ridosso: da greco e maestro.
Rade sicure più vicine: Taranto.

Aree destinate al diporto:
Darsena Basento: n. 2 banchine A – B e n. 5 pontili fisse C – D – E – F – G; Darsena Borgo: n. 3 banchine P – O – H e n. 4 pontili fissi I – L – M – N. Tutte le banchina ed i pontili sono gestiti dalla società Nettis Resort srl, cui afferisce anche la gestione dell'intero resort.

Servizi ed attrezzature per unità da diporto
Distributore di benzina e gasolio in banchine (h. 08,00/20,00) – prese acqua ed energia elettrica – illuminazione banchine – scivolo – scalo di alaggio – gru mobile da 30 t – travel lift da 80 t – rimessaggio all'aperto – riparazione motori – riparazioni elettriche ed elettroniche – riparazione scafi in legno, vtr ed acciaio – riparazione vele – servizio Wi-Fi – guardianaggio – pilotaggio – ormeggiatori sommozzatori – servizi antincendio – ritiro rifiuti – servizio meteo – servizi igienici e docce – rifornimento alimentare – rivendita ghiaccio – parcheggio auto.

Per contattare il Porto:

Porto degli Argonauti,  Lido di Macchia – Marina di Pisticci (MT) tel. 0835.470218 fax 0835.471920
e-mail: info@portodegliargonauti.it
#27
Il marina di Policoro sorge nel cuore del Golfo di Taranto, sulla costa Jonica Lucana, nel comune di Policoro (MT). Costruito per accogliere nel massimo confort ed in sicurezza armatori esperti e diportisti, offre circa 750 posti barca da 8 a 40 m annessi alle unità abitative e/o dislocati su banchine e pontili allestiti in aree comuni.



Orario di accesso: continuo.
Accesso: velocità massima 3 nodi; per arrivi nelle ore notturne ormeggiare in corrispondenza del distributore di carburante.
Fari e fanali: l'imboccatura del porto è segnalata da 2 fanali a luce lampeggiante verde e rossa; 2 moli interni sono segnalati da 2 un fanali a luce fissa verde e rossa.
Fondo marino: sabbioso
Fondali: in banchina 3,5 m; pescaggio max 3,5 m.
Radio: vhf canale 74.
Posti barca: 750.
Lunghezza massima: 40 m.
Venti: Sud-Est / Nord-Ovest.
Traversia: Sud-Est.
Rade sicure più vicine: Taranto.

Aree riservate al diporto
Tutti gli ormeggi del Marina di Policoro sono gestiti direttamente dalla società "Marinagri Resort spa"; il complesso turistico Marinagri è dotato anche di altri posti barca annessi alle unità abitative o nelle loro immediate vicinanze. I posti barca del marina hanno dimensioni dagli 8 ai 30 m con possibilità di ormeggio per navi fino a 40 m con pescaggio massimo pari a 3,5 m.



Servizi e attrezzature per unità da diporto
Distributore di benzina e gasolio in banchina (h. 08/20) – prese acqua ed energia elettrica – illuminazione banchine – scivolo - scalo di alaggio – gru mobile fino a 3,5 t – travel lift da 100 t – rimessaggio all'aperto/coperto – riparazione motori – riparazioni elettriche ed elettroniche – riparazione scafi in legno, vetroresina e acciaio – riparazione vele – servizio wi-fi – guardianaggio – ormeggiatori – sommozzatori - servizi antincendio – ritiro rifiuti – servizio meteo - servizi igienici e docce – rifornimento alimentare – rivendita ghiaccio – parcheggio auto.

Per contattare il Porto:
Telefono: Marina di Policoro, v. San Giusto – Loc. Torre Mozza – 75025 Policoro (MT) tel. 0835.960302 fax 0835.960300  - info@marinadipolicoro.it
#28
Il porticciolo di Belvedere Marittimo, denominato "Riva di Scidro", si trova a ridosso di Capo Tirone ed è protetto da una diga foranea con andamento Nord-Sud divisa dall'imboccatura. Il porto è composto da due darsene, una a Nord con un pontile e l'altra a Sud, quest'ultima riservata alle unità in transito; le darsene sono separate da un bacino di evoluzione che si sviluppa in corrispondenza dell'imboccatura.

Coordinate: RIVA DI SCIDRO - BELVEDERE MARITTIMO 39°36' 44" N 15°51' 25" E



Orario di accesso: continuo.
Accesso: l'imboccatura è orientata ad Ovest. Le unità in uscita hanno la precedenza su quelle in entrata.
Fari e fanali: ingresso porto: fanali verde e rosso posizionati testata ingresso; darsena: fanali a luce fissa portata luminosa 4 miglia.
Fondo marino: sabbioso
Fondali: da 3 m. a 3,5 m. (all'imboccatura 4 m).
Radio: Vhf canale 16.
Posti barca: 300 di cui 30 per il transito.
Lunghezza massima: 18 m.
Divieti: non superare i 3 nodi. Nel bacino di espansione è vietato l'ancoraggio; nel porto è vietata la pesca di qualsiasi tipo. Tale divieto si estende alle acque antistanti l'imboccatura del porto.
Venti: libeccio.
Traversia: W.
Ridosso: NW-SE.
Rade sicure più vicine: porto di Maratea e porto di Cetraro.

Aree riservate al diporto
La gestione del porto è privata. banchina Est m 269, banchina Ovest m 270, pontile Nord m 70 x 2, zona Sud: banchina Ovest 50 m, banchina Est 40 m.

Servizi e attrezzature per unità da diporto
Rifornimento in banchina - prese acqua ed energia elettrica - illuminazione banchine – scalo d'alaggio - gru mobile fino a 40 t - rimessaggio all'aperto - riparazioni motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in legno e vtr - guardianaggio - ormeggiatori (dalle 05.00 alle 21.00) - sommozzatori - servizi antincendio - ritiro rifiuti - servizio meteo - servizi igienici – internet point - rivendita ghiaccio - parcheggio auto.

Per contattare il Porto

Servizi portuali:"Riva di Scidro" v. Fiordaliso, 25 tel. 0985.84396 portonuovo.cn@tiscalinet.it

Autorità marittima: Delegazione di Spiaggia di Belvedere Marittimo v. Giovanni Grossi, 15/A tel./fax 0985.849411 belvederemarittimo@guardiacostiera.it
#29
Denominato "Porto delle Grazie" è uno dei più grandi e certamente il più moderno e funzionale di tutto il mezzogiorno continentale, costeggiato da una meravigliosa pineta.
Il porto di Roccella Jonica è situato a nord est del paese ed è collegato attraverso la statale 106 o mediante la strada che costituisce il prolungamento del lungomare della cittadina.
A livello geografico il porto riveste una importanza fondamentale. E' l'unico approdo nel tratto di mare che va da Crotone a Reggio Calabria.
E' composto da due moli, di cui uno pressoché parallelo alla linea di costa e l'altro a questa perpendicolare, con l'imboccatura sul lato sud orientale; racchiudono l'avamporto, i moli interni, le tre darsene, lo scalo d'alaggio. La lunghezza massima della struttura è di circa 500 metri, per un numero di posti barca pari a 600. La prima darsena, più vicina all'ingresso, è utilizzata soprattutto dai pescherecci, mentre le altre due interne, ciascuna con sei pontili di attracco, sono riservate al diporto. Ogni darsena è asservita a pontili galleggianti di moderna concezione, a cui sono collegati dei fincher per l'ormeggio.
Il complesso edilizio, immerso nella tipica vegetazione costiera, con i servizi, gli uffici, la Capitaneria di Porto è caratterizzato da un sistema di percorsi coperti che collegano i diversi locali; è collocato nell'area a monte in corrispondenza della darsena centrale, ed è accessibile anche direttamente da terra senza entrare nel porto vero e proprio.
Nel complesso edilizio è presente anche un bar-ristorante.
Il compendio portuale è costeggiato da una meravigliosa pineta e vegetazione a macchia mediterranea. La pineta si estende anche all'area interna del porto creando una zona d'ombra e di relax di circa 15.000 mq. all'interno della quale ci sono aree pic-nic e panchine.
Particolare attenzione è stata posta per i disabili, infatti, in ogni zona del porto ci sono scivoli che permettono il facile raggiungimento di ogni punto.
Nella stagione estiva il porto è meta di molti eventi a carattere regionale e nazionale, come il Giro d'Italia a Vela.

Coordinate: 38°19' 52" N - 16°25' 84" E



Pericoli: porre attenzione a possibili insabbiamenti in prossimità del faro verde; sebbene ogni anno vengano effettuati lavori di dragaggio si consiglia di contattare il canale 16 prima di entrare in porto. In caso di condizioni meteo avverse (mare superiore a forza 3) è sconsigliato l'ingresso e l'uscita a tutte le unità.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: prima di entrare avvisare l'Ufficio Circondariale Marittimo di Roccella (Vhf canale 16). Entrare con rotta parallela alla costa puntando il fanale rosso e in prossimità dell'imboccatura mantenersi al centro della stessa.
Fari e fanali: 3386 (E 2108.5) - fanale a lampi verdi periodo 3 sec., portata 5 M sul molo sopraflutto; 3386.4 (E 2108.6) - fanale a lampi rossi periodo 3 sec., portata 5 M, sul molo di sottoflutto; boa a lampi gialli, grp 5, periodo 20 sec., portata 3 M, esterna al porto, a 38°18',30N – 16°26',95E
Fondo marino: sabbioso.
Fondali: in ingresso 5 m; da 3 a 5 m in banchina.
Radio: vhf canale 16.
Posti barca: circa 447 di cui 39 per il transito.
Lunghezza massima: 44 m
Divieti: di balneazione, pesca e scarico rifiuti; è vietato inoltre posizionare gavitelli, boe o corpi morti; ancoraggio, sostare alla fonda, prove macchina in banchina, e navigazione interna in banchina, navigare a vela nel predetto ambito portuale.
Venti: III e IV quadrante: il porto è protetto da tutti i venti tranne che dal libeccio; a quest'ultimo vento è esposta l'imboccatura, dove, anche in considerazione della presenza dei bassi fondali, con condizioni di libeccio teso si crea una pericolosa risacca che comporta non poche difficoltà alle unità in transito.
Ridosso: III e IV quadrante.

Aree riservate al diporto
L'approdo turistico comprende 16 categorie di pontili presenti nelle darsene 2 e 3 suddivisi in base alla lunghezza dell'unità che si deve ormeggiare. La darsena 1 è destinata al naviglio di Stato e ai pescherecci. Il porto delle Grazie di Roccella Jonica è gestito per intero dall'Autorità Marittima. Non esistono pontili a carattere precario, stagionale, non ufficiale.

Servizi e attrezzature per unità da diporto
Rifornimento carburante tramite autobotte (chiedere autorizzazione all'Autorità Marittima – 07.00-19.00) – prese acqua ed energia elettrica - scivolo - scalo di alaggio - gru mobile fino a 30 t (a richiesta con ditta specializzata) – rimessaggio all'aperto – riparazione motori – riparazioni elettriche ed elettroniche – riparazione scafi in legno, vetroresina e acciaio – riparazione vele – pilotaggio – ormeggiatori - sommozzatori - servizio meteo - servizi igienici e docce – rifornimento alimentare – rivendita ghiaccio - parcheggio auto - cabina telefonica.

Per contattare il Porto
Ufficio Circondariale Marittimo c.da Melissari - 89047 Roccella Ionica  
tel. 0964.863213, 84968 fax 0964.85952.
roccellaionica@guardiacostiera.it
#30
Il porto di Maratea si trova nella parte più orientale del golfo di Policastro; è protetto dal molo Nord a gomito lungo 275 m orientato per Sud/Sud-est e dal molo Sud di 260 m orientato per WNW/NW. All'interno del bacino sono collocati tre pontili a gomito due dei quali si protendono dalla Banchina di Riva. Dal molo secondario in direzione SE si protendono altri tre pontili. Alla radice del molo di sopraflutto viene posizionato un pontile galleggiante durante il periodo estivo.

Le coordinate geografiche del Porto di Maratea sono 39°59'16" N - 15°42'59" E.



Pericoli: porre attenzione alle continue variazioni dei fondali a causa di mareggiate.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: mantenersi a non meno di 50 m dai due fanali posti sulla testata dei due moli frangiflutti. Si consiglia l'entrata in porto in ore diurne con mare calmo e provenendo da NW. Atterrando da levante è difficile intravedere l'entrata perchè si presenta, otticamente una muraglia continua. L'entrata risulta difficoltosa con venti da ponente e libeccio.
Fari e fanali: 2678 (E 1747) - fanale a lampi rossi, periodo 3 sec., portata 6 M, sulla testata del molo frangiflutti Nord (distanza di sicurezza 30 m); 2678.2 (E 1747.2) - fanale a lampi verdi periodo 3 sec., portata 6 M sulla testata del molo frangiflutti Sud (distanza di sicurezza 30 m); 2678.3 (E 1747.5) - fanale a luce fissa rossa, portata 4 M, sulla testata del molo Martello; 2678.4 (E 1747.3) - fanale a luce fissa verde, portata 4 M, sulla testata del moletto interno.
Fondo marino: roccia e sabbia.
Fondali: in banchina da 3 a 6 m. In porto da 2 a 8 m. 15 m in prossimità dell'imboccatura.
Radio: Vhf canale 6.
Posti barca: 600 circa di cui 50 per il transito.
Lunghezza massima: 45 m.
Divieti: di accesso sulla spiaggetta denominata "del Crivio" nell'avamporto.
Venti: libeccio - ponente - mezzogiorno
Traversia: III quadrante.
Ridosso: I e IV quadrante.
Rade sicure più vicine: porto di Sapri e Cetraro.

Aree riservate al diporto

I natanti da diporto possono ormeggiare a n° 4 pontili: (a - lunghezza 107 m.), (b - lunghezza 78 m.), (c - lunghezza 60 m.), (d - lunghezza 108 m.) gestiti dal Porto Turistico di Maratea srl. Presso n° 1 pontile (f – lunghezza 70 m.) in concessione alla Lega Navale Italiana, (80 posti barca per una lunghezza di 10 m.), presso n° 1 pontile (e – lunghezza 108 m) in concessione al Comune;  Il molo Nord è destinato all'ormeggio delle imbarcazioni da pesca e alle unità da diporto di passaggio previa autorizzazione dell'Autorità Marittima (max 48 ore); nel tratto banchinato del molo Sud e in rada avamporto solo nel periodo estivo sempre su autorizzazione dell'Autorità Marittima. Ormeggio in avamporto su boa in concessione a privati.

Servizi e attrezzature per unità da diporto

Distributore di benzina, gasolio e miscela in banchina (h. 08,00/21,00 in estate) - prese acqua ed energia elettrica - illuminazione banchine - scivolo - scalo di alaggio - gru fissa fino a 5 t – travel lift fino a 40 t – rimessaggio all'aperto - riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in vtr - guardianaggio - ormeggiatori - ritiro rifiuti – sommozzatori – servizio meteo – servizio antincendio - rifornimento alimentare - cabina telefonica – parcheggio auto.

Per contattare il Porto

Ufficio Circondariale Marittimo v. porto, 31 tel. 0973.876859/877120 fax 0973.871284. E-mail: maratea@guardiacostiera.it

Porto Turistico Maratea srl v. Banchina Porto, 35 tel. 0973.877307 fax 0973.877115.

Comune di Maratea c.da Giardelli, tel. 0973.876802

Lega Navale Italiana v. Racia, 17 tel. 0973.876594
#31
Sorge ai piedi della bellissima Tropea, a pochi metri dalle sue famose spiaggie, a 6 miglia da Capo Vaticano, a 30 miglia dalle Isole Eolie: il Mediterraneo come era una volta è un "marina" di ultima generazione che offre tutti i servizi per soddisfare il diportista più esigente.
Dispone di 620 posti barca con fondali da 3 a 5 metri per imbarcazioni fino a 50 metri, gli ormeggi sono dotati di colonnine per l'acqua e per l'energia elettrica (220/380 V) che viene erogata con chiave elettronica.
Ci sono tre blocchi di servizi igienici, completi di wc, lavabo, bidet e 16 docce.
Il canale WHF del porto è il numero 9. A disposizione disposizione dei clienti u internet point, il servizio fax e previsioni meteo.
Al'interno del porto un teatro all'aperto con 600 posti a sedere dove hanno luogo numerose attività culturali e reicreative (prosa, concerti, cinema, cabaret, ecc. ).
Parcheggio per gli utenti con accesso tramite scheda elettronica. Dappertutto aiuole fiorite e panche. Ci sono inoltre un ristorante di buon livello, una pizzeria, bar rosticceria nonché servizio di catering a bordo.
E' possibile noleggiare automobili e scooter, gommoni ed imbarcazioni a motore ed a vela fino a 25 mt.
Il porto di Tropea è costituito da un molo di sopraflutto di 500 m con direzione NE e da una diga di sottoflutto di 210 m con direzione Nord. Sul lato interno del molo di sottoflutto ci sono 3 pontili, mentre sul molo di sopraflutto sono stati installati 6 pontili galleggianti. Presso la banchina commerciale esiste un tratto di banchina destinata al transito M/n passeggeri ed emergenza.  



Orario di accesso: continuo
Accesso: contattare la direzione portuale sul canale 09 vhf; prestare attenzione alle motonavi passeggeri in transito soprattutto in prossimità dei pontili galleggianti posti sul molo foraneo di sopraflutto.
Fari e fanali: 2700 (E 1760) - fanale a luce fissa verde, 2 vert., portata 4 M, sulla testata del molo di sopraflutto; fanale a luce fissa rossa sul molo di sottoflutto.
Fondo marino: sabbioso.
Fondali: in banchina da m 3 a m 5.
Radio: vhf canale 09.
Posti barca: 620.
Lunghezza massima: 50 m.
Divieti: all'interno del porto è vietato dar fondo alle ancore (salvo casi di condizioni meteo avverse); velocità massima 3 nodi.
Venti: grecale e venti da Ponente tra SW (in estate) e NW (in inverno).
Traversia: NE
Ridosso: S-SE
Rade sicure più vicine: porto di Vibo Marina a Nord e Gioia Tauro a Sud.

Aree riservate al diporto
Banchina commerciale (120 m) gestita dalla CP, n°06 pontili galleggianti posti sul molo di sopraflutto; pontile carburante; pontile Nord, pontile Sud e pontili n°1,2,3 gestiti dalla Porto di Tropea spa.

Servizi e attrezzature
Distributore di benzina, gasolio e miscela (estate 09,30/18,30; periodo invernale su chiamata) – prese acqua ed energia elettrica – illuminazione banchine – scivolo – scalo d'alaggio – gru mobile – travel lift - rimessaggio all'aperto/coperto - riparazioni motori – riparazioni elettriche ed elettroniche – riparazioni scafi in legno, vtr e acciaio – servizio Wi-fi - guardianaggio – ormeggiatori – servizi antincendio – ritiro rifiuti – servizio meteo - servizi igienici e docce – parcheggio auto

Per contattare il Porto:
Porto di Tropea spa v. Marina del Vescovado tel. 0963.61548 fax 0963.609112
e-mail: info@portoditropea.it

Ufficio Locale Marittimo v. Marina del Vescovado tel. 0963.62233 fax 0963.61623 e-mail: tropea@guardiacostiera.it
#32
I Laghi di Sibari sono un complesso residenziale e portuale, creato su laghi artificiali di bonifica, che si trova nel golfo di Taranto, affacciato sul Mar Ionio. Il complesso risiede in prossimità della cittadina di Sibari, nel comune di Cassano all'Ionio (CS).
Il porto di Laghi di Sibari è costituito da alcune penisole che si estendono su uno specchio acqueo di 430.000 mq con un totale di 15 pontili. Il pescaggio interno della darsena è di 3,20 metri e l'ampiezza delle Porte Vinciane che danno accesso ai laghi interni è di 6 metri e, indicativamente, si possono ospitare imbarcazioni fino ai 18/20 metri di lunghezza. Un cantiere nautico provvede alla cura delle imbarcazioni in transito o stanziali ed è inoltre possibile il rimessaggio delle imbarcazioni.
Il villaggio è privato e sorvegliato da un corpo di vigilanza che non consente l'accesso ai non autorizzati.



Pericoli: porre attenzione agli insabbiamenti in prossimità dell'imboccatura.
Orario di accesso: limitato (interdizione della navigazione da/verso il canale Stombi dall'alba al tramonto.
Accesso: l'accesso avviene attraverso il cono di atterraggio evidenziato dall'area composta dalle boe esterne al porto e i fanali posti sui moli di ingresso al porto.
Prendere visione delle Ordinanze, visibili QUI, emanate dall'Ufficio Circondariale Marittimo di Corigliano Calabro la quale disciplina la navigazione in prossimità e all'interno del Canale Stombi nonché l'ingresso e l'uscita nel/dallo stesso.
Fari e fanali: 3430 (E 2130.5) - faro a lampi bianchi, grp 4, periodo 20 sec., portata 12 M (faro d'atterraggio); 3430.5 - boa a luce intermittente scintillante verde, portata 3 M indica l'inizio del canale degli Stombi; 3430.7 - boa a luce intermittente scintillante rossa, portata 3 M indica l'inizio del canale degli Stombi; 3431 (E 2131) - fanale a luce scintillante rossa, periodo 1 sec., portata 3 M, sulla testata del molo a sinistra entrando; 3431.2 (E 2131.2) - fanale a luce scintillante verde, periodo 1 sec., portata 3 M, sulla testata del molo a dritta entrando.
Fondo marino: sabbia e limo.
Fondali: da 3 a 3,20 m. in banchina.
Radio: Vhf canale 16 e 09.
Posti barca: 205.
Lunghezza massima: 30 m.
Divieti: nel cono di atterraggio al marina è vietato: la navigazione a vela, la sosta, l'ormeggio, la pesca, l'attività subacquea e il sorpasso. E' inoltre vietato attraversare il cono di atterraggio con rotta parallela alla linea di costa e ogni altra attività marittima e balneare diversa, nel mentre che lo stesso è impegnato da unità in manovra di entra/esci. E' vietata la navigazione quando vi sia la chiusura delle "porte vinciane" e altresì vietato l'accesso ad unità aventi larghezza massima superiore a 6 m.
Venti: ponente e III quadrante.
Traversia: grecale, levante e scirocco.
Ridosso: dal III e IV quadrante.
Rade sicure più vicine: Porto di Corigliano Calabro 5 M a Sud.

Aree riservate al diporto
Quattro pontili lunghi 110 m ciascuno.

Servizi e attrezzature
Distributore di benzina, gasolio e miscela in banchina (h. 07,30/20) - prese acqua ed energia elettrica - illuminazione banchine - scalo di alaggio - gru mobile fino a 50 t - rimessaggio all'aperto - riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in vtr ed acciaio – riparazioni vele - guardianaggio - pilotaggio - ormeggiatori - ritiro rifiuti - servizio meteo – servizi igienici e docce – rifornimento alimentare - parcheggio auto.

Autorità marittima: Ufficio Locale Marittimo di Trebisacce piazza Mazzini, 4 tel./fax 0981.500212
#33
Oggi il Parlamento europeo ha approvato definitivamente la nuova Politica comune della pesca (Pcp) dell'Ue, che sarà applicata in tutta l'Unione europea a partire dal 1° gennaio 2014. Il pacchetto per la riforma della Pcp include gli obiettivi principali dell'Europarlamento come le misure per fermare la pesca eccessiva e il divieto di rigetto in mare, è stato approvato martedì dall'Aula. Le norme di etichettatura sono state riviste per migliorare l'informazione ai consumatori.
La nuova legislazione dovrebbe consentire una pesca più sostenibile.

Il voto di oggi è il punto di arrivo di un lungo processo, iniziato con un'ampia consultazione pubblica, in base al quale la Commissione Ue ha presentato un pacchetto di riforme nel 2011. All'inizio di quest'anno le delegazioni della Commissione, del Consiglio dei ministri e del Parlamento hanno condotto negoziati approdati a maggio ad un accordo politico, che è stato votato all'unanimità dal Consiglio dei ministri sd ottobre e che alla fine oggi ha avuto il via libera del Parlamento riunito in plenaria.

La relatrice, la socialdemocratica tedesca Ulrike Rodust, ha detto che «La riforma affronterà il più importante problema della politica comune della pesca, vale a dire la continua pesca eccessiva. Il Consiglio dell'Unione sarà ora costretto ad agire in modo sostenibile in sede di negoziazione delle quote di pesca. I pescatori dovranno rispettare il "rendimento sostenibile massimo", vale a dire pescare non più di quanto un determinato stock ittico possa riprodursi in un dato anno. L'obiettivo è di ripristinare e mantenere gli stock ittici a livelli sufficienti per garantirne il rendimento sostenibile massimo».

Viene affrontato anche il problema dei rigetti, i pesci ributtati in mare perché di specie o dimensioni non desiderate, che rappresentano quasi un quarto del totale delle catture nell'Unione europea. «La maggior parte delle specie scartate perisce – sottolinea un comunicato del Parlamento europeo – Per porre fine a questa pratica inutile e dannosa, attualmente non vietata, i pescherecci dovranno sbarcare almeno il 95 % di tutte le catture in conformità con un calendario di date specifiche per i diversi tipi di pesca, a partire, gradualmente, dal 2015. Il Parlamento europeo ha lottato per introdurre questo requisito che, in pratica, rappresenta quasi un divieto totale. I pesci catturati di specie o dimensioni indesiderate che saranno sbarcati potrebbero per esempio essere impiegati per usi diversi dal consumo umano».

In una nota la Commissione europea spiega che «La nuova Pcp persegue un duplice scopo: sostenere, da un lato, le comunità costiere in Europa, creando le condizioni per una flotta peschereccia europea economicamente valida e sostenibile; assicurare, dall'altro, una gestione sostenibile delle risorse, massimizzando al contempo le catture nell'interesse dei pescatori. Per conseguire questo duplice obiettivo, sarà gradualmente eliminata la pratica rovinosa dei rigetti in mare e saranno definiti in modo chiaro obblighi e scadenze per consentire ai pescatori di adeguarsi alla nuova situazione. La promozione di un'acquacoltura sostenibile fa egualmente parte della nuova politica». L'obiettivo generale della nuova Pcp  è quello di «Porre fine all'eccessivo sfruttamento delle risorse e garantire la sostenibilità della pesca dal punto di vista ambientale, economico e sociale». La riforma vuole anche «Creare i presupposti per garantire un futuro migliore al settore e ai pescatori e per preservare l'ambiente marino da cui essi dipendono» e «Portare la pesca a livelli sostenibili, con un miglior impiego delle conoscenze e della consulenza scientifica. Essa intende sostenere una crescita sostenibile dei settori della pesca e dell'acquacoltura, creare opportunità occupazionali nelle zone costiere e assicurare ai cittadini dell'Ue un approvvigionamento ittico sano e sostenibile. La riforma contribuisce alla strategia Europa 2020 favorendo il conseguimento di solidi risultati economici nel settore, una crescita inclusiva e una maggiore coesione nelle regioni costiere».

La riforma rivede molte norme della Pcp, come il fatto che principio della sostenibilità d'ora in poi si applicherà ora anche alle navi Ue che pescano al di fuori delle acque comunitarie,«In modo che i pescatori comunitari saranno in grado di pescare solo pesci in surplus dalle acque territoriali di paesi terzi. Inoltre, gli Stati membri con flotte di grandi dimensioni potranno essere penalizzati, negando loro sovvenzioni dai fondi di pesca dell'Ue – dice l'Europarlamento –  Le nuove norme di commercializzazione faranno in modo che i consumatori siano meglio informati circa il pesce che acquistano, in particolare richiedendo che le etichette forniscano maggiori dettagli sulla zona di cattura o il tipo di attrezzo utilizzato».

Inoltre secondo la Commissione, «La Pcp  riformata garantisce che gli stessi principi e standard di sostenibilità saranno applicati a pescatori dell'Ue che pescano in acque straniere e che l'Ue continuerà a promuovere la sostenibilità nel quadro dei suoi accordi internazionali. Si tratta di una riforma di grandi dimensioni, come mostrano le modifiche della governance e le iniziative a livello regionale che consentiranno alle parti portatrici di interessi e agli Stati membri di definire molti aspetti della gestione quotidiana dell'attività di pesca».

La commissaria europea alla pesca e gli affari marittimi, Maria Damanaki,  è soddisfatta: «Il voto odierno del Parlamento europeo inaugura una nuova politica che cambierà in maniera radicale la pesca in Europa, aprendo la strada a un futuro sostenibile sia per i pescatori che per le risorse delle nostre acque. Desidero ringraziare il Parlamento e il Consiglio per l'impegno e lo spirito visionario dimostrati, e per il generale sostegno dato alle proposte della Commissione. Grazie a ciò potremo ritornare in tempi brevi a una pesca sostenibile, ponendo fine a pratiche rovinose. La nuova politica della pesca è il mezzo per riportare nelle nostre comunità costiere crescita e occupazione, ciò di cui oggi abbiamo più bisogno in Europa».

[10 dicembre 2013] greenreport.it
#34
Il Porto Vecchio nella zona ESE della città è protetto da una larga scogliera banchinata internamente. Tutte le banchine sono munite di bitte da ormeggio. L'area detta Porto Vecchio presenta 5 banchine con superficie utile di circa 4.700 metri quadrati. I fondali sono bassi e sabbiosi ed è utilizzato come porto peschereccio e turistico.



Pericoli: con venti freschi dal II quadrante il mare frange all'imboccatura del porto, rendendo pericolosa la manovra di ingresso. L'illuminazione notturna cittadina ed alcune luci azzurrognole rendono difficoltoso il riconoscimento dei segnali luminosi del porto; scogli affioranti in prossimità della banchina foranea.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: contattare sul canale 16 vhf la Capitaneria di Porto di Crotone; è vietato l'ingresso in porto alle imbarcazioni di qualsiasi tipo che hanno pescaggio superiore a 2,00 m. Accedere seguendo la rotta perpendicolare alla linea congiungente i fanali d'ingresso e mediana alla suddetta congiungente.
Fari e fanali: 3408 (E 2122) - fanale a lampi verdi, grp.2, periodo 5 sec., portata 8 M, sulla testata del molo vecchio (mantenersi a non meno di 60 m dal fanale); 3410 (E 2123) - fanale a lampi rossi, grp 2, periodo 5 sec., portata 8 M, sulla testata del moletto Sanità.
Fondo marino: sabbia e fango
Fondali: in banchina da 3,5 a 5,5 m.
Radio: Vhf canale 16.
Posti barca: 600 di cui 20 per il transito.
Lunghezza massima: 25 m.
Divieti: è assolutamente vietato l'ingresso in porto alle imbarcazioni di qualsiasi tipo che hanno pescaggio superiore a 2,50 m. E' vietato l'ormeggio di fianco alle banchine. E' altresì vietata la sosta alle banchine di rifornimento carburanti: una volta terminate le operazioni di rifornimento le imbarcazioni devono obbligatoriamente lasciare libera la suddetta banchina.
Venti: Nord, Sud-Ovest, Nord-Ovest.
Traversia: Sud-Ovest, Sud-Est, Nord.
Ridosso: I e IV quadrante
Rade sicure più vicine: per i venti da Sud, la rada tra Capo Colonne e il Porto Vecchio. Per i venti da Nord, la rada di San Leonardo di Cutro (a Sud di Capo Rizzuto).
Esperto Locale: piloti del porto (ascolto h. 24 su canale 14 vhf).
Coordinate: PORTO VECCHIO - CROTONE 39°04'62" N 17°08'18" E



Aree riservate al diporto
Molo Sanità dato in concessione alla Lega Navale che ha provveduto alla sistemazione di n. 3 pontili galleggianti per 250 posti barca;
banchina di tramontana Blue Ship;
molo foraneo Autonautica Tricoli (100 posti barca + 20 posti riservati al transito), v. Porto Vecchio – 88900 Crotone tel./fax 0962.22852 cell. 340.8320909
PaolaGest
Yachting Kroton Club, banchina porto vecchio tel. 3206115069
ENI - CARMAR srl Porto Vecchio tel. 0962.20156

Servizi e attrezzature:
Distributore di benzina e gasolio in banchina (08,00-20,00)– prese acqua ed energia elettrica - acquaiolo – illuminazione banchine – scivolo - scalo d'alaggio - gru fissa fino a 12 t - 2 gru mobili fino a 75 t - rimessaggio all'aperto/coperto - riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in legno e vtr - riparazione vele - guardianaggio - pilotaggio - ormeggiatori - sommozzatori - servizio antincendio - ritiro rifiuti - servizio meteo – servizi igienici e docce - internet point – rifornimento alimentare – parcheggio auto – cabina telefonica.

Per contattare il Porto:
E-mail: crotone@guardiacostiera.it
Telefono: 0962-611603
#35
ll porto turistico di Amantea è costituito da un molo di sopraflutto curvilineo orientato per SW e per S e da un molo di sottoflutto che dalla costa si protende verso W; nel suo interno ci sono tre pontili galleggianti. Entrando in porto a dritta si apre una piccola darsena banchinata.
Pericoli: insabbiamento imboccatura: il fenomeno è più accentuato vicino al fanale verde. Verificare i fondali in funzione del pescaggio della propria imbarcazione.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: l'imboccatura è rivolta a sud e ha fondali di 5 m. Le unità che utilizzano lo specchio acqueo dovranno adottare tutte le precauzioni possibili sia in entrata sia in uscita a causa dell'insabbiamento nei pressi dell'imboccatura.
Fari e fanali: 2690 (E 1754.1) – fanale a lampi rossi, periodo 3 sec., portata 6 M sull'estremità del molo di sopraflutto; 2690.2 (E 1754.3) – fanale a lampi verdi, periodo 3 sec., portata 6 M sull'estremità del molo di sottoflutto.
Fondo marino: sabbioso.
Fondali: in banchina da 2,5 a 4 m.
Radio: Vhf canale 16.
Posti barca: 283 di cui 20 per il transito.
Lunghezza massima: 15 m (pescaggio max 2,7 m).
Divieti: balneazione, pesca; nei pressi di Amantea è stata istituita, in via sperimentale per tre anni, un'area marina protetta chiamata "Area prospiciente Amantea": in questa zona è vietata la pesca del novellame di qualsiasi specie e la pesca a strascico.
Venti: maestrale.
Traversia: 175°-330° (II, III, e IV quadrante).
Ridosso: 195°-315° (III e IV quadrante).
Rade sicure più vicine: Vibo Valentia Marina a sud, Cetraro a nord.
Coordinate: AMANTEA 39°03'25" N 16°05'52" E



Servizi e attrezzature per il diporto
Prese per acqua ed energia – illuminazione banchine – scivolo – gru da 25 t – rimessaggio all'aperto – riparazioni motori – riparazioni elettriche – ormeggiatori - guardianaggio – servizio antincendio – servizi igienici e docce – ritiro rifiuti – cabina telefonica.

Il porto turistico di Amantea è gestito direttamente dall'amministrazione comunale, tel. 338.6700136
per ogni eventuale comunicazione 334.60616543 Sig. Eugenio Mannarino Ufficio Porto.
email: porto@comune.amantea.cs.it

Autorità marittima:
Delegazione di spiaggia v. Margherita, 53 tel. 0982.425605 E-mail: amantea@guardiacostiera.it

Modulistica:
Domanda di assegnazione posto barca

Modalità di pagamento posto barca

Tariffe di ormeggio in vigore
#36
Situato lungo la costa dell'alto Tirreno cosentino, il porto di Cetraro è costituito da un molo di sopraflutto a due bracci, che si estende per sud-est, lungo quasi 450 m; a circa 160 m dalla testata si diparte il Molo Martello lungo 160 m orientato per nord-est che con il molo si sottoflutto di 240 m delimita l'imboccatura. Lo specchio acqueo interno è diviso in due dal pontile principale: la riva è banchinata. All'interno, a dritta entrando, si trova una darsena delimitata dal Pontile Principale e da due pontili secondari. Da luglio 2009 nel porto è stata aperta la darsena turistica con i pontili galleggianti muniti di servizi di acqua ed elettricità. La darsena può ospitare fino a circa 500 posti barca e sono presenti servizi igienici e docce.
La gestione è diretta dal Comune di Cetraro.

Mappa darsena turistica:


Servizi per unità da diporto

- Rifornimento carburante
- Accesso e assistenza h 24
- Erogazione di energia elettrica e acqua potabile a tutti i pontili
- Ascolto radio VHF ch 10 per accoglienza in darsena
- Assistenza all'ormeggio mediante ormeggiatori in banchina
- Scivolo
- Scalo di alaggio
- Gru mobile fino a 20 t
- Servizi igienici e docce
- Servizio antincendio
- Servizio meteo
- Riparazione motori
- Riparazioni elettriche
- Guardianaggio
- Parcheggio auto
- Smaltimento acque nere e di sentina, olii esausti

Pericoli: I fondali possono subire variazioni causa problemi di insabbiamento, comunicare pertanto l'ingresso in porto all'Ufficio Circondariale Marittimo. Prestare attenzione ai gavitelli e ai corpi morti ormeggiando al molo di sottoflutto.

Orario di accesso: Continuo

Accesso: Tutte le unità in entrata/uscita dal porto devono contattare l'Autorità Marittima tramite vhf canale 16 o tramite telefono. Per un raggio di 50 m dall'ingresso e all'interno del porto la velocità non deve essere superiore ai 3 nodi. Le unità in entrata/uscita devono mantenersi tra la mezzeria dell'ingresso ed il fanale verde causa parziale scostamento estremità molo Martello.

Fari e fanali:   
2686 (E 1750.5) - fanale a lampi rossi, periodo 4 sec., portata 6 M sull'estremità del molo foraneo;

2686.5 (E 1750.65) - fanale a luce fissa verde, 2 vert., portata 3 M sulla testata del molo di sottoflutto;

2686.3 (E 1750.6) - fanale a luce fissa rossa, 2 vert., portata 3 M sulla testata del molo a martello.

Fondo: Sabbia e fango.

Fondali: in banchina da 0,2 m a 4 m.

Radio:  Vhf canale 10 darsena turistica.

Posti barca: 500 di cui 30 per il transito.

Lunghezza massima: 40 m (pescaggio massimo 4 m circa).

Divieti: all'interno del porto e per un raggio di 200 m dall'imboccatura dello stesso e dalle opere portuali è vietata la pesca, comunque praticata, e la balneazione per un raggio di 500 m dal porto.

Venti: NE - NW

Traversia:    SE-SW

Contatti e informazioni:

PORTO DI CETRARO
Via Porto snc
87022 Cetraro (CS)
telefono 0982978274  3315720251  fax 098291300
info@portocetraro.it
ufficiodelporto@comune.cetraro.cs.it


#37
Il porto di Vibo Valentia Marina si trova nella parte meridionale del Golfo di S. Eufemia, è protetto a ponente da un molo foraneo a gomito e a levante da un molo di sottoflutto a due bracci completamente banchinato (banchina Generale Malta e Molo Cortese). Internamente al bacino portuale ci sono varie banchine (Fiume, Tripoli, Bengasi, Papandrea e Buccarelli) destinate sia alle operazioni commerciali, militari che al diporto. Dalla radice della banchina Generale Malta verso la banchina Fiume ci sono vari pontili galleggianti destinati alle imbarcazioni da diporto.


Coordinate: VIBO VALENTIA MARINA 38°43',26 N 16°07',80 E

Pericoli: circa 1 M a Nord del porto esiste un semaforo della linea ferroviaria che mostra una luce fissa bianca o verde o arancione, a seconda dei casi, che può essere confusa con i fanali del porto.
Orario di accesso: continuo.

Accesso: imboccare l'ingresso del porto quando si avranno le luci dei fari chiare nella definizione rossa e verde;

Fari e fanali:
2697 (E 1757) - faro a lampi bianchi con settore verde, periodo 5 sec., portata 15 M nel settore bianco e 12 M in quello verde, sulla testata del molo foraneo (settore verde da 230° a 068° e settore bianco da 068° a 230°);
2698 (E 1758) - fanale a lampi rossi, periodo 5 sec., portata 8 M, sulla testata del molo di sottoflutto.

Fondo marino: sabbioso.

Fondali: in banchina da 1 a 7 m.

Radio: Vhf canale 16.

Posti barca: 450 circa.

Lunghezza massima: 55 m c/o i pontili turistici.

Divieti: di intralcio alla navigazione di navi commerciali in entrata/uscita dal porto; velocità massima 3 nodi.

Venti: venti del III e IV quadrante producono forte risacca.

Traversia: NW.


Aree riservate al diporto

Pontile "Da Carmelo" (m 200) in concessione al Sig. Carmelo Ranieri;
pontile "Stella del Sud" (m 168, fondali da 1 a 6 m) in concessione alla Sig.ra Angela Marcellino;
pontile "Orchidea Blu" gestito dal sig. A. Santamaria;
Marina Azzurra di A. Dragone, pontile con 130 posti barca per ormeggio imbarcazioni con acqua, luce assistenza all'ormeggio/disormeggio, alaggio e varo.
Ormeggio, gestito dalla Capitaneria di Porto, sulla banchina Generale Malta per m 282, banchina Pola per m 100, banchina Tripoli per m 83, banchina Bengasi per m 320 e banchina Fiume per m 82: questi ormeggi sono destinati a unità da diporto e da pesca quando non sono previsti arrivi di navi mercantili.

Servizi e attrezzature

Distributore di benzina e gasolio sulla banchina Generale Malta (estate h. 24; inverno h. 07/17,30) - prese acqua ed energia elettrica - illuminazione banchine - scalo d'alaggio fino a 30 t - gru mobile fino a 41 t - riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - rimessaggio all'aperto/coperto - riparazione scafi tutti i tipi - guardianaggio - pilotaggio - sommozzatori - ormeggiatori - servizi antincendio - ritiro rifiuti - servizi igienici e docce - servizio meteo – rifornimento alimentare - cabina telefonica.

Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina

Comandante: C.F. (CP) Paolo MARZIO

Comandante in II:C.C. (CP) Fabio SERAFINO

Indirizzo: Via Molo n. 1 - 89811 Vibo Valentia (VV)

Telefono: 0963/5739201 - Fax: 0963/573561

PostaCertificat@: cp-vibovalentia@pec.mit.gov.it

E-mail: vibovalentia@guardiacostiera.it - cpvibo@mit.gov.it

Orari di apertura: dal Lun al Ven 09.00/12.00 - Mar e Gio anche 15.30/17.00

Come raggiungerci: La nostra sede è raggiungibile in treno, con fermata alla stazione di Vibo Marina oppure Vibo-Pizzo; in auto utilizzando l'autostrada A3 Salerno/Reggio Calabria da Nord, uscendo a Pizzo e proseguendo lungo la S.S. 522 fino a Vibo Marina; da Sud, uscita Vibo Valentia, procedendo sulla S.S. 18 verso Nord; in aereo, all'aeroporto di Lamezia Terme (che dista circa 30 Km dal porto) proseguendo sulla S.S. 18, e successivamente sulla S.S. 522 fino ad arrivare a Vibo Valentia Marina.
#38
Tra i paesi del Mediterraneo, la Spagna ha il più completo sistema di licenze basato su una gestione
regionale: la Spagna richiede che per l'esercizio della pesca ricreativa in mare sia necessario possedere la corrispondente licenza rilasciata dalle autorità competenti della regione in cui viene praticata l'attività
(Articolo 3 par.1 dell'ordine del 26 Febbraio 1999). Sebbene la situazione vari da regione a regione,
possiamo identificare sette tipi di licenze per la pesca ricreativa all'interno delle cinque regioni costiere della Spagna:

- Licenza per la pesca ricreativa da riva (RFL-S).1

- Licenza per la pesca ricreativa dalla barca (RFL-B).2

- Licenza combinata per la pesca ricreativa dalla barca e da riva (RFL-BS).3

-Licenza multipla per la pesca ricreativa dalla barca (barca singola con più pescatori) (MRLF).4
Questa licenza è rilasciata al proprietario della barca e consente a lui e ai passeggeri di praticare la pesca ricreativa RF. Questo tipo di licenza concerne le attività di charter pesca.

- Licenze per la pesca subacquea (URFL).5

- Licenze federali (FRFL).6
Questa licenza è necessaria per prendere parte a competizioni di pesca (gare dipesca in mare) e viene rilasciata dalla Delegazione regionale della "Federación Espanola de Pesca y Casting" (FEP y C).

- Licenze per la pesca ricreativa sportiva (SRFL).
Questa licenza esiste solo nelle isole Baleari ed è necessaria per praticare la pesca dalla barca o dalla costa durante le competizioni ufficiali e gli allenamenti. In pratica è una singola licenza che unisce RFL e FRFL.

Note:
1 - RFL-S richiesta in Andalusia ma non in Valencia.
2 - RFL-B richiesta in Andalusia, Baleari e Valencia.
3 - RFL-BS rilasciata in Catalogna, Valencia, Murcia e Baleari.
4 - MRFL rilasciata in Catalogna e alle Baleari.
5 - URFL richiesta in Catalogna, Valencia, Murcia, Andalusia e Baleari.
6 - FRFL richiesta in tutte le cinque regioni costiere.

La validità dei diversi tipi di licenze varia da una regione all'altra, ma globalmente la durata è di
tre anni, come per le autorizzazioni speciali per particolari specie rilasciate ai proprietari di barche.
Una licenza individuale, valida per tre anni, costa 10€ ma è gratuita sotto ai 18 anni e oltre i 65 anni.
In Spagna la tassa varia anche in funzione della  lunghezza della barca.
Le licenze per le barche inferiori ai sei metri costano 30 euro, mentre quelle superiori ai sei metri costano 55 euro. Le licenze collettive per la pesca dalle barche charter costano 300 euro all'anno.

Le eventuali licenze rilasciate da altri stati dell'Unione Europea, per la pesca subacquea ricreativa, sono
valide nelle acque sotto la giurisdizione della Catalogna.

Le limitazioni di cattura, spesso nella forma di limiti di carniere giornaliero espresso in numero di pesci o
peso totale, sono uno strumento comune nella gestione della pesca per aiutare a mantenere una pesca
sostenibile. La Spagna ha differenziato il limite giornaliero per la pesca ricreativa da riva (5 Kg a licenza) e dalla barca (25 kg a barca). Inoltre la Spagna ha adottato limiti di cattura giornaliera per alcune speci come misura di conservazione. Per esempio nell'attività di pesca da riva possono essere catturati solo quattro pesci a licenza per l'alalunga, il tonno obeso e il nasello. Inoltre il tonno rosso e il pesce spada sono oggetto di particolari misure di conservazione a livello nazionale e comunitario . Per pescare queste speci è anche richiesta una speciale autorizzazione dalle regioni. La sola specie per la quale la misura minima è quasi la stessa, in tutti i paesi del Mediterraneo, è il tonno rosso in accordo con le raccomandazioni dell' ICCAT ....ha recentemente adottato una risoluzione (BFT 06-05) che modifica il peso minimo a 30 kg. Tra le limitazioni sulle attrezzature, sia da terra che dalla barca possono essere usati massimo sei ami a licenza e 2 montature da jigging. Sia che si tratti di esche artificiali che naturali. Nel big game ogni canna deve avere un amo singolo per un massimo di sei canne ad imbarcazione.
I cefalopodi, i ricci di mare e i pesci pettine sono sottoposti a specifici limiti di cattura giornaliera solo in due regioni. In Catalogna è vietato l'ormeggio durante l'azione e la pesca dopo il tramonto. In Andalusia è viatata la pesca dopo il tramonto. Le speci proibite, su tutto il territorio nazionale, durante l'azione di pesca ricreativa sono i bivalvi, i coralli, tutti i tipi di crostacei ed ogni latra specie regolamentata dalla normativa Europea e/o da trattati dirmati dalla Spagna.

La "Federación Española de Pesca y Casting" (FEP y C) organizza competizioni nazionali e controlla le gare internazionali che si tengono sul territorio nazionale. Secondo l'articolo 39 della legge spagnola sulla pesca, è necessaria un'autorizzazione del Consejo Superior de Deportes (CSD) per tutte le gare internazionali.
Per le competizioni locali, le società di pesca federate possono organizzare un numero libero (illimitato) di
gare locali. Inoltre dal momento che i limiti di carniere giornaliero vengono generalmente superati durante le gare, occorre acquisire dall'amministrazione competente una autorizzazione riguardante le risorse e l'ambiente. Durante le gare di pesca sportiva il Direttorato Generale "Marina Mercante" (Ministerio de Fomento), che controlla le attività navali deve essere informato della gara di pesca. La maggior parte dei regolamenti gara coprono i seguenti punti: zone di pesca, equipaggio, barche in gara, distanza tra le barche, cancellazione della gara, tempi di pesca, attrezzature da pesca ed esche, sicurezza, giudici e classifica. Per le gare di big game vengono contemplati anche le specie e le lunghezze minime.

Anche in Spagna la vendita del pescato, proveniente dalla pesca ricreativa, è vietata, ma è permessa nelle manizioni sportive purchè il ricavato sia devoluto per scopi sociali o caritatevoli (Art. 9 del Decreto 69/1999 del 4 Giugno modificato nel 2002 dal Decreto 61/2002).

La Spagna richiede che le regioni costiere trasmettano due diversi tipi di informazioni:
- Dichiarazioni di cattura.
- Rapporto sulle licenze di pesca ricreativa emesse.

Al Segretariato Generale della Pesca Marina vengono comunicati diversi tipi di dichiarazioni di cattura:
- dichiarazioni giornaliere di attività dei singoli pescatori/barche, dati di cattura in acque interne e
dichiarazioni di cattura di gara.
Le dichiarazioni giornaliere di attività dei singoli pescatori/barche sono obbligatorie per le specie comprese nell'appendice III dell'Ordine del 26 Febbraio, 1999. Le dichiarazioni di cattura possono riferirsi alla barca o alla licenza ma deve essere specificato il numero di autorizzazione della barca. Il pescatore, il proprietario della barca o il club o società o federazione di pesca riconosciute, devono inviare la dichiarazione al Segretariato Generale della Pesca Marina entro sette giorni dalla giornata di pesca.
Per le dichiarazioni di cattura nelle gare di pesca, la procedura è esattamente la stessa per la
comunicazione dei dati al Segretariato Generale della Pesca Marina al livello nazionale. In Catalogna, la
Federazione Pesca Sportiva deve presentare la dichiarazione di cattura di gara entro trenta giorni
dall'evento. Nelle isole Baleari, i club organizzatori e/o la federazione devono inviare i risultati della gara
entro 15 giorni al Dipartimento della pesca e Acquacoltura.
Tuttavia nessuna regione obbliga i pescatori ricreativi a dichiarare le catture per le giornate di pesca
( singolo pescatore/barca) . Per le dichiarazioni di cattura di gara solo la Catalogna e le isole Baleari le
impongono (club o società di pesca).
#39
Dalla data del 29.10.2013 e fino al 20.10.2014, l'area demaniale marittima relativa alla banchina al muro paraonde del Molo Nord del Porto di Maratea  sarà interessata da lavori di completamento infrastrutturale.

Limitatamente al predetto periodo di tempo, nello specchio acqueo di mare antistante la zona dei lavori , ovvero, entro il raggio d'azione dei mezzi meccanici, e compreso nei punti di coordinate geografiche, rilevate al Gps comunicate dalla ditta appaltatrice, come di seguito indicati e riportati in allegato su planimetria fornita dalla ditta interessata:

A)  39°59' 20,63" N – 15° 42' 25,64" E
B)  39°59' 20,40" N – 15° 42' 23,54" E
C)  39°59' 18,85" N – 15° 42' 25,33" E
D)  39°59' 19,13" N – 15° 42' 26,41" E

è vietato:
-   navigare, ancorare e sostare con unità di qualsiasi tipo (pesca, diporto, traffico ecc.);
-   praticare la balneazione;
-   effettuare attività di immersione con qualunque tecnica;
-   svolgere qualsiasi attività di pesca;
-   svolgere ogni attività di superficie e subacquea;
-   navigare, transitare e sostare nel raggio d'azione dei mezzi utilizzati per i lavori citati in premessa.

Alle unità, di qualsiasi tipo (pesca, diporto, traffico ecc.), è fatto, altresì, divieto assoluto di attraversare, per alcun motivo, lo specchio acqueo antistante la zona dei lavori.

Ordinanza n. 21/13 del 28 Ottobre 2013 CP Maratea

Contiene altre informazioni, deroghe, avvisi di pericolosità, prescrizioni di sicurezza e stralcio planimetrico
#40
PESCA FORUM BAR / Buon Compleanno Giovanni
Ottobre 29, 2013, 00:30:03
Oggi è il compleanno del nostro amico Giovanni (Tiburon88).

Augurissimi!!
#41
ROMA – Due pesci remo sono stati rinvenuti in una settimana spiaggiati in California, a Catalina Island prima e a Oceanside poi. Ma cosa sono questi giganti che sembrano serpenti marini e che dagli abissi arrivano alla superficie? I pesci remo, detti anche i "re degli abissi", sono i più grandi pesci ossei esistenti: le loro dimensioni possono raggiungere anche gli 11 metri.


Questi giganti degli abissi marini vivono nelle acque oceaniche temperate e tropicali, ma avvistarli è rarissimo, motivo per cui i due ritrovamenti in California costituiscono un evento più che eccezionale.

Per via della loro forma allungata sin dall'antichità sono stati considerati giganteschi serpenti marini, pur essendo dei pesci. Un avvistamento da Guinness record risale al 1996, quando nel Golfo del Messico una nave della marina americana disse di aver osservato un pesce remo lungo 17 metri.

Il corpo lungo e affusolato ha un colore argentato, mentre la pinna dorsale varia colore dal rosato al rosso cardinale. La pinna dorsale poi parte dagli occhi di questo pesce e percorre l'intera lunghezza del corpo, che va dai 3 agli 11 metri. La sua pelle è priva di squame, ma la sua carne gelatinosa lo rende non mangiabile.

Il pesce remo, per quanto possa sembrare spaventoso non è un predatore: infatti si nutre di zooplacton, calamari, meduse e piccoli pesci. Il grande serpente marino però è una facile preda per i grandi carnivori dell'oceano, come lo squalo bianco.

di Veronica Nicosia
fonte: blitzquotidiano.it
#42
Aveva 71 anni. Le cause della morte sarebbero sconosciute

Lou Reed è morto oggi. Lo scrive Rolling Stone nel suo sito online. Aveva 71 anni e, per il sito della celebre rivista, le cause della morte sarebbero sconosciute. Il leader dei Velvet Underground era nato il 2 marzo del 1942 a Brooklyn

Lou Reed, vero nome Louis Allen Reed già dalla nascita (2 marzo 1942), voleva fare il musicista ispirato dal rock and roll. Suona la chitarra e incide presto un singolo con una band chiamata The Shades. Ma la sua attività e i suoi orientamenti sessuali preoccupano i genitori che lo mandano ad un centro psichiatrico per farlo curare e viene anche sottoposto all'elettroshock cosa che cambia profondamente la sua vita. All'inizio degli anni 60 si iscrive alla Syracuse University dove studia con il poeta Delmore Schwartz che lo influenza fortemente. Si sposta poi a New York dove diventa compositore pop professionale per la Pickwick Record. Lì conosce John Cale, con il quale nel 1966 fonderà i Velvet Underground. Il famoso album con la banana in copertina arriva nel 1967, si chiama The Velvet Underground & Nico, ed è prodotto da Andy Warhol.

Nel '68 esce White Light/White Heat. Ma è a Londra che nel 1970 incide il suo primo album solista Lou Reed, anche se i Velvet Undergroud si riuniranno poi nel 1993 per un grande tour mondiale. A Londra nei primi anni '70 incontra David Bowie e nasce la loro collaborazione. Con Bowie inizia anche la trasformazione con il look glam del 1972, da cui nasce Transformer che lo lancia facendolo diventare un idolo. Del 1973 è il suo capolavoro maledetto, Berlin che parla di una coppia di tossicodipendenti. Nella sua lunga carriera, fatta di colpi di scena, nel 2000 esce con Ecstasy che ricorda il Lou Reed degli anni Settanta. Tra gli ultimi lavori The Raven, del 2003, tratto dalle poesie di Edgar Alla Poe. Nell'aprile 2008 si è sposato con una cerimonia privata in Colorado con la compagna Laurie Anderson. Il 1§ luglio 2013, stando a quanto riferito dal New York Post, Lou Reed è stato ricoverato d'urgenza in un ospedale di Long Island, a New York, il Southampton Hospital, per una acuta forma di disidratazione. Nel maggio precedente, Reed si era sottoposto ad un trapianto di fegato.

www.youtube.com/embed/WZ88oTITMoM?

fonte: Ansa
#43
PESCA FORUM BAR / Buon Compleanno PePpE
Ottobre 04, 2013, 11:13:15
Oggi è il Compleanno del nostro amico PePpE (chiaravadrhotu)

Augurissimi 
#45
La presente ordinanza disciplina l'accesso, la circolazione e la sosta delle persone e dei veicoli nell'ambito portuale di Roccella Jonica. In evidenza, nella presente ordinanza, la suddivisione per zone di competenza suddivise per responsabilità tra la Capitaneria di Porto e il Comune di Roccella Jonica. Contiene informazioni, divieti, deroghe, stralcio planimetrico a colori e modelli per il rilascio delle autorizzazioni per l'accesso, la circolazione e la sosta, all'interno del Porto.

ORDINANZA N. 30/2013 CP Roccella Jonica

Visionabile e/o scaricabile su PC
#46
I risultati sperimentali del progetto saranno presentati in occasione dell'incontro internazionale H.Ea.R.T 2013 (Historic Earthquake-Resistant Timber Frames in the Mediterranean Area), che si terrà a Cosenza il 4 e il 5 novembre 2013

Fare prevenzione sismica significa costruire con criteri antisismici e il Cnr invita a guardare agli insegnamenti che vengono dal passato anche per adeguare la normativa attualmente vigente nella nostra legislazione, che risale al 2008 e che ora è in corso di revisione.

Il Consiglio nazionale delle ricerche fa presente che il primo regolamento antisismico d'Europa fu imposto dai Borboni subito dopo il catastrofico terremoto che nel 1783 distrusse gran parte della Calabria meridionale, con circa 30.000 vittime. Fu allora redatto un codice per la costruzione degli edifici che raccomandava l'utilizzo di una rete di legno all'interno della parete in muratura.

L'efficacia di questo sistema costruttivo si dimostrò durante i successivi eventi tellurici che colpirono nuovamente la Calabria, nel 1905 e nel 1908 (magnitudo 6.9 sulla scala Richter): danni non significativi con limitate porzioni di muratura collassate e in nessun caso crolli totali. Allo stesso modo si comportò anche il palazzo del Vescovo di Mileto, ricostruito dopo il 1783 adottando gli accorgimenti antisismici contenuti nel regolamento borbonico. L'edificio è ora completamente abbandonato e in evidente stato di degrado, ma la sua struttura ha attraversato oltre 200 anni di storia senza cedimenti.

Questa stessa tipologia strutturale è stata ora sottoposta a una serie di test nel laboratorio di prove meccaniche dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ivalsa) di San Michele all'Adige (TN), visionati da studiosi di tutto il mondo.

La parete è stata costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienza della Terra dell'Università della Calabria (Unical) per analisi chimiche e petrografiche al fine di ottenere, oltre alle caratteristiche dimensionali e di apparecchio della muratura intelaiata, anche simili prestazioni meccaniche di malta e pietre.

«Si tratta di una riproduzione pressoché identica di una parete dell'edificio vescovile a Mileto, in scala 1:1, costituita da muratura rinforzata da un'intelaiatura lignea di castagno calabrese» ha spiegato Nicola Ruggieri, ricercatore di Unical. «Per le prove abbiamo imposto alla sezione una serie di spostamenti alternati nelle due direzioni via via crescenti, così da simulare il comportamento alle azioni sismiche, anche le più importanti, della parete intelaiata» ha aggiunto Ario Ceccotti, direttore di Ivalsa e responsabile scientifico del progetto insieme a Raffaele Zinno dell'ateneo calabrese. E i risultati sono stati quelli attesi: la parete ha mostrato un eccellente comportamento antisismico, evidenziando una buona duttilità garantita dal riempimento interno dei telai, con qualche piccola espulsione di muratura, mentre gli stessi telai di legno (sia le aste sia i nodi) sono rimasti quasi completamente integri.

«L'esito del test ha dimostrato chiaramente che un sistema costruttivo ideato a fine Settecento come quello borbonico è in grado di resistere a eventi sismici di una certa rilevanza e che questa tecnologia, una volta compiuti i dovuti approfondimenti e adottando sistemi di connessioni innovativi, potrebbe essere favorevolmente applicata a edifici moderni garantendone stabilità e dando sicurezza alle persone che li abitano» ha concluso Ceccotti.

Alla prova ha assistito una delegazione del COST Action FP 1101 Assessment, Reinforcement and Monitoring of Timber Structures, composta da circa cinquanta studiosi provenienti da tutto il mondo. I risultati sperimentali del progetto saranno presentati in occasione dell'incontro internazionale H.Ea.R.T 2013 (Historic Earthquake-Resistant Timber Frames in the Mediterranean Area) organizzato da Unical e Cnr-Ivalsa, in collaborazione con Università di Minho, Atene e Istanbul e ICOMOS Wood Scientific Committee, che si terrà a Cosenza il 4 e 5 novembre. Al convegno verranno portati contributi da molti paesi del Mediterraneo (Marocco, Portogallo, Albania, Grecia, Turchia, Egitto, Italia, Usa, Giappone e Cina) che si contraddistinguono per la presenza sul territorio di edifici caratterizzati da pareti in muratura con intelaiature lignee simili a quelle realizzate in Calabria alla fine del '700.

FONTE: greenreport.it
#47
Impepata di Cozze (ingredienti per 4 persone)

1 kg di cozze
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
4 spicchi di aglio
5 rametti di prezzemolo
Pepe nero macinato al momento

Pulite le cozze lavandole accuratamente sotto l'acqua corrente fredda. Raschiate la superficie esterna della conchiglia per rimuovere eventuali incrostazioni e staccare il bisso con la lama di un coltello.
Mettere in una padella capiente l'olio, l'aglio spellato, le cozze e portela sul fuoco.
Coprite la padella con un coperchio e, a fiamma vivace, attendete che le cozze si aprano. Mescolare di tanto in tanto scuotendo la pentola.
Nel frattempo lavate il prezzemolo, selezionando le foglie e tritatele finemente.
A cottura avvenuta, generalmente occorrono 6-8 minuti, togliete le cozze che sono rimaste chiuse. Unite il prezzemolo tritato, una generosa macinata di pepe, mescolate bene e servite.



Involtini di alici al forno (ingredienti per 4 persone)

500 gr di alici sviscerate e pulite
2 cucchiai di pangrattato
3 cucchiai di olio
1 cucchiaio di capperi
1 spicchio di aglio
prezzemolo

Mescolate insieme, in una terrina, il pangrattato con l'olio, i capperi, il prezzemolo ed l'aglio (dopo averlo tagliato finemente) fino a formare un composto (che chiameremo ripieno).
Posizionate un pò di ripieno su ogni alice e poi arrotolatela per formare un involtino.
Disponete le alici in una teglia da forno unta e cospargete con il ripieno rimasto.
Cuocete in forno caldo a 180° per 10 minuti e servite.


Spiedini di gamberi (ingredienti per 4 persone)

600 gr di code di gamberi
20 gr di grana
50 gr di pangrattato
erba cipollina
salvia, menta
rosmarino, sale, pepe
olio extravergine d'oliva
8/10 stuzzicadenti grandi per spiedini

Tritate le erbe e disponetele in un piatto insieme al pangrattato, la grana, il sale, e il  pepe. Lavate e sgusciate le code di gamberi, togliendo  il filamento nero sul dorso, quindi impanateli nel pangrattato facendo ben aderire la panatura su entrambi i lati.
Infilate 5 gamberi per spiedino e metteteli su una piastra antiaderente versando un filo d'olio sulla superficie. Quindi cuocete per 5 minuti per lato e servite.
#48
Determinare la provenienza del pescato permetterebbe di sapere esattamente quali stock vengono sfruttati nella pesca e se vengono rispettate le regole internazionali di prelievo.

Un'attività di pesca spesso illegale ed eccessiva è stata la causa negli ultimi anni di un repentino e massiccio impoverimento delle risorse ittiche mondiali sebbene esistano a livello internazionale delle leggi che regolamentano tale attività. Alcune organizzazioni indipendenti no profit come la MSC (Marine Stewardship Council) hanno recentemente attirato l'attenzione dell'opinione pubblica sulla necessità di preservare i grandi stock di pesca, creando anche dei sistemi di "eco-certificazione" per una pesca eco sostenibile da rilasciare ai singoli pescatori.

Queste e altre soluzioni hanno avuto purtroppo un'efficacia troppo imitata e si sente l'esigenza di avere strumenti di controllo più incisivi come la possibilità di poter definire l'area geografica o la popolazione di origine dei singoli pesci in modo da impedire le sempre più frequenti frodi nei mercati ittici dovute ad una non corretta identificazione geografica del pescato.

Le moderne tecniche della biologia molecolare permettono oggi, con costi relativamente contenuti, di poter tracciare con elevata affidabilità il pescato e i relativi prodotti di lavorazione dalla nave sino alla tavola dei consumatori (from fish to fork) e di poter individuare la provenienza geografica con margini di errore molto bassi.

Nella pubblicazione su Nature communications si spiega che è stato usato un approccio di tipo "genome-scan" per individuare regioni genomiche sotto selezione divergente tra le popolazioni naturali di pesci ad alto sfruttamento commerciale.

Si assume infatti che nelle popolazioni naturali ci siano dei geni più adattati alle particolari condizioni locali. Tali geni possono essere usati come "marchio di origine" dei singoli individui. La tecnica del "genome-scan" è stata applicata a quattro specie marine di grande importanza commerciale e legate a problemi di pesca illegale e sovrasfruttamento degli stock: Merluzzo atlantico (Gadus morhua), Aringa (Clupea harengus), Sogliola (Solea solea) e Nasello (Merluccius merluccius)

L'approccio "genome-scan" ha permesso di sviluppare per la prima volta marcatori molecolari in grado di tracciare in modo accurato l'origine geografica del singolo esemplare. In specie soggette a pesca illegale e/o ad eccessiva pressione di pesca ciò rappresenta è un prezioso strumento per prevenire il collasso degli stock naturali che comporterebbe non solo l'estinzione di molte popolazioni locali ma metterebbe a rischio l'intera specie - come è recentemente avvenuto per il merluzzo atlantico. La possibilità di tracciare con strumenti genetici l'origine geografica dei prodotti della pesca è inoltre essenziale per smascherare molte frodi commerciali altrimenti molto difficili da identificare.

FONTE: lswn.it
#49
Il governo del Messico ha compiuto un passo decisivo per salvare la vaquita (Phocoena seno), probabilmente il cetaceo attualmente più a rischio estinzione del pianeta, promuovendo la pesca sostenibile nell'Alto Golfo de California, a beneficio dei pescatori e delle loro famiglie. Il Wwf Mexico spiega che «Il nuovo regolamento, denominato Norma Oficial Mexicana, arriva dopo che oltre 38.000 persone provenienti da 127 Paesi hanno firmato la petizione del Wwf  al  presidente del Messico Enrique Peña Nieto chiedendo misure per salvare la vaquita e permettono pescatori di continuare a guadagnarsi da vivere con la pesca sostenibile».

Tra tutti i cetacei, balene, delfini e focene, la vaquita è l'unico endemico del Messico e quello con l'areale di diffusione più ristretto, limitato al solo Alto Golfo de California. La Phocoena seno è anche il cetaceo più piccolo del mondo, raggiunge al massimo gli 1,5 metri di lunghezza ed è quello con il più alto rischio di estinzione. Secondo il Comité Internacional para la Recuperación de la Vaquita, attualmente sopravvivono meno i  200 vaquitas (nel 2007 la Lista Rossa Iucn ne calcolava circa 150) e  tra le 39 e le 84 vaquitas ogni anno muoiono annegate nelle reti dove restano impigliate. Infatti la principale minaccia per questa piccola focena viene dalla cattura accidentale nelle reti da posta derivanti ed a strascico per la cattura di gamberi, squali, razze e altri pesci, dove questi cetacei annegano. Inoltre le vaquitas continuano  a morire intrappolate nelle reti da posta utilizzati per la pesca illegale del totoaba (Totoaba macdonaldi) , un pesce a rischio di estinzione.

Il nuovo regolamento stabilisce norme per la pesca dei gamberi in Messico e definisce gli attrezzi da pesca consentiti nelle diverse aree del Paese ed Omar Vidal, direttore generale del Wwf Mexico, sottolinea che «Con questa norma, le reti da posta derivanti, una delle reti utilizzate nella pesca artigianale dei gamberoni nelle quali le  vaquitas muoiono accidentalmente, saranno gradualmente sostituite, nel corso di un periodo di tre anni, con attrezzi selettivi che non uccidono questa focena, ma che consentono ai pescatori continuare a guadagnare il loro sostentamento. L'effettiva applicazione della norma richiede la partecipazione e l'impegno dei pescatori locali. L'uso ottimale della rete richiede lo sviluppo di particolari abilità, quindi, il sostegno del governo e di altre organizzazioni attraverso la formazione e programmi di compensazione temporanea sarà fondamentale lungo la curva di apprendimento dei pescatori.. Questa è una decisione concreta e decisiva, prodotta dalla collaborazione di più di 5 anni tra le autorità  ambientali, la Secretaría (ministero, ndr)  de Medio Ambiente y Recursos Naturales, attraverso la Comisión Nacional de Áreas Protegidas,  e della pesca (la Comisión Nacional de Acuacultura y Pesca e l' Instituto Nacional de Pesca), i pescatori locali e la società civile ed il settore privato. Questo rappresenta una grande opportunità per promuovere una pesca sostenibile nella regione e  per proteggere questa focena messicana Il Wwf riconosce l'impegno del governo messicano per salvare la vaquita dall'estinzione».

La Norma Oficial Mexicana (NOM-002-PESC-1993) stabilisce gli standard per la pesca dei gamberi e definisce le attrezzature da pesca consentite nelle diverse aree della costa mewssicana, con le modifiche apportate dalla nuova Norma, il governo ordina la sostituzione graduale (30% il primo anno, 30% il secondo e 40% il terzo) delle reti derivanti con la nuova "Red Selectiva del Instituto Nacional de Pesca-México" (Rs.Inp.Mx) è stata progettata per essere utilizzata da piccole imbarcazioni di massimo 6 metri, in fibra di vetro e motore fuori bordo 4 tempi a benzina.  Realizzata e testata dall'Instituto Nacional de Pesca (Inapesca) de la Secretaría de Agricultura, Ganadería, Desarrollo Rural, Pesca y Alimentación (Sagarapa), in collaborazione con la Comisión Nacional de Áreas Protegidas (Conanp) de la Secretaría de Medio Ambiente y Recursos Naturales (Semanart) ed Ong tra le quali il Wwf, grazie all'appoggio dell'Alianza Wwf-Fundación Carlos Slim, Fundación Marisla, Walton Foundation, Packard Foundation e dell'International Whaling Commission.

La rete Rs.Inp.Mx, è realizzata in 7 elementi che la rendono selettiva: Escluditore di tartarughe approvato dal Sermarnat con la Norma Oficial Mexicana dr emegenza del 1996; Escluditore di pesci tipo "Ojo de Pescado," approvato dalla Carta Nacional Pesquera che esclude le specie di taglia più piccola; Riduttori dell'impatto sul fondo marino; Uso di materiali più leggeri di quelli convenzionali per effettuare le operazioni di pesca con il minor utilizzo possibile di carburante e meno danno al fondale; Riduzione progressiva delle dimensioni delle maglie lungo la rete per eviatere la cattura di altre specie; "Porta-strascico" idrodinamici tre per ridurre la resistenza ed aumentare l'efficienza; Piccole dimensioni adatte alla pesca costiera con "panga" e minore area interessata.

FONTE: greenreport.it
#50
Si chiama Massiccio Tamu e ha una superficie più o meno pari a quella dell'Italia peninsulare: potrebbe trattarsi di uno dei più grandi vulcani del Sistema Solare insieme a quelli di Marte

Sul fondo dell'Oceano Pacifico, a circa 1.600 chilometri a est del Giappone, è stato scoperto un vulcano grande più o meno quanto l'Italia: secondo uno studio appena pubblicato su Nature Geoscience si tratta del vulcano più grande della Terra e di uno dei più grandi del sistema solare.

Finora si era creduto che il vulcano gigante, chiamato Massiccio Tamu, fosse costituito da un insieme di strutture più piccole, ma ora sembra che gli scienziati debbano mettere in discussione nozioni di geologia marina acquisite da tempo.

"La scoperta che si tratti di un unico enorme vulcano contrasta con le nostre convinzioni", dice William Sager, professore di geologia alla University of Houston in Texas che ha condotto lo studio.

"È allo stesso livello dell'Olympus Mons che si trova su Marte, considerato il più grande vulcano del sistema solare", dice Sager.

Il Massiccio Tamu ha una cima arrotondata che si trova circa 2.000 metri sotto la superficie dell'oceno e misura circa 450 per 650 chilometri, per un totale di oltre 250.000 chilometri quadrati, più o meno quanto l'Italia peninsulare. La base si estende fino a 6.400 metri di profondità. In confronto al Massiccio Tamu il vulcano attivo più grande sulla Terra, il Mauna Loa delle Hawaii, che misura circa 5.200 chilometri quadrati, risulta minuscolo.

Costituito di basalto, il Massiccio Tamu è la parte più antica e grande della Shatsky Rise, una serie di rilievi sottomarini che si trova nella parte nord-occidentale dell'Oceano Pacifico. L'area totale del rilievo è confrontabile con quella del Giappone o della California.

Sager aveva cominciato a studiare il Massiccio Tamu una ventina di anni fa. Il nome Massiccio Tamu è proprio un'abbreviazione di Texas A&M University, dove lo scienziato lavorava allora.
L'esistenza della Shatsky Rise è nota fin dall'inizio del Novecento: "Sapevamo che si trattava di una grande catena montuosa, ma non sapevamo quale fosse la sua struttura o come si fosse formata", dice Sager.

Il Massiccio Tamu, aggiunge lo scienziato, è diverso dalle classiche montagne sottomarine, tra cui decine di migliaia di vulcani che si innalzano dal fondo dell'oceano. Il Tamu è infatti molto più grande, con una pendenza molto minore rispetto alle classiche montagne sottomarine.
Sulla cima del Massiccio Tamu la pendenza è di circa un solo grado, continua Sager. Più in basso, lungo il fianco, la pendenza è di mezzo grado, e vicino alla base è anche minore (per avere un'idea, si pensi che la pendenza media di una scala è di 40 gradi, e quella di una pista da sci facile è intorno ai 10 gradi). "Se ci trovassimo in cima al massiccio, sarebbe difficile sapere quale strada porta giù", conclude Sager.

Una struttura insolita

Gli scienziati pensavano che l'enorme Shatsky Rise si fosse formata nel corso del tempo come un insieme di diversi vulcani cresciuti insieme, in un processo simile a quello che ha prodotto l'isola di Hawaii, la maggiore dell'arcipelago, creata dalle effusioni di cinque diversi vulcani molto vicini.
Ma quando Sager e i suoi colleghi hanno analizzato i dati sismici che riguardavano il Massiccio Tamu, sono rimasti sorpresi: "Abbiamo visto flussi di lava che uscivano dal centro del vulcano in tutte le direzioni, senza una sorgente secondaria", dice Sager.

Effettuando analisi geochimiche su campioni prelevati dal massiccio, gli scienziati hanno poi scoperto che l'enorme struttura sembrava costituita tutta della stessa roccia, risalente alla stessa epoca.

In questo modo hanno potuto concludere che il Massiccio Tamu era stato creato da un unico vulcano, e probabilmente in un periodo di tempo relativamente breve, di pochi milioni di anni. Il vulcano si è "estinto", cioè è diventato inattivo, poco dopo la sua formazione, aggiunge Sager, probabilmente in un periodo che va dal Tardo Giurassico al Primo Cretaceo, intorno ai 145 milioni di anni fa.

"Se quello che affermano è vero, si tratta proprio di un vulcano imponente", dice Brian Jicha, geologo della University of Wisconsin che ha ricevuto fondi da National Geographic per studiare la formazione delle Isole Aleutine.

"Esistono molti di questi altopiani oceanici, per cui, se alcuni di loro sono davvero vulcani, questa ricerca potrebbe cominciare a cambiare il modo in cui crediamo che questi altopiani - e forse anche alcuni degli altopiani di basalto continentali - si siano formati", dice Jicha, non coinvolto nello studio.

Anche Sager ritiene che servano ulteriori ricerche su altri altopiani oceanici, perché "ci potrebbero essere circa una dozzina di questi vulcani enormi sotto il mare".

Sager sottolinea che, nonostante al momento sembri che il Massiccio Tamu sia il più grande vulcano sulla Terra, esistono complessi vulcanici ancora più grandi, come le Siberian Traps, che potrebbero racchiudere altri misteri. Probabilmente si formarono da roccia fusa proveniente da diverse sorgenti, dice, a differenza della formazione del Massiccio Tamu.

Come si formò questo vulcano?

Secondo Sager, i dettagli su come si sia formato il Massiccio Tamu sono ancora oggetto di studio. Secondo lo studioso, è probabile che quel punto sul fondo del mare avesse il giusto mix di elementi, tra i quali un confine tra tre placche tettoniche, una crosta sottile e, al di sotto di questa, una sorgente di magma bollente in grado di far arrivare bolle fino in superficie. La roccia fusa sgorgò fuori formando, via via che si raffreddava, un rilievo dalla base molto ampia e dalla pendenza graduale.

Il modo in cui il magma sia giunto fino alla superficie è una questione aperta. Forse una massa informe di roccia si surriscaldò e fu spinta verso l'alto. Oppure, si aprirono crepe nella crosta da cui fuoriuscì la roccia fusa.
Il prossimo passo sarà lavorare per capire quale sia stata la sorgente del magma, dice Sager, che punta a tornare sul posto a bordo di un battello equipaggiato con GPS per misurare le proprietà magnetiche della roccia. I dati raccolti, sostiene, forniranno un'idea più chiara di come la lava si sia diffusa.

Jicha aggiunge che "se si tratta di un solo vulcano, e la tesi è abbastanza convincente, la quantità di magma che è passata attraverso la crosta della litosfera è veramente inaudita".

"Non solo il Massiccio Tamu ci sorprende come vulcano gigante, ma getta anche nuova luce su uno dei modi in cui si sono formati i rilievi oceanici", prosegue Sager.
Il vulcano darà informazioni utili anche allo studio dell'Olympus Mons, il gigante marziano? Sager non ne è sicuro: "in realtà", dice, "osservare la superficie di Marte è più facile che studiare il fondo dell'oceano".

Il Massiccio Tamu, conclude, "è rimasto nascosto per 145 milioni di anni perché ha trovato un buon posto per nascondersi".

di Brian Clark Howard
fonte: nationalgeographic.it