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PESCA A BOLENTINO & VERTICAL JIGGING / VERTICAL JIGGING
« on: March 28, 2008, 15:04:56 »
VERTICAL JIGGING


Vertical jigging : (metal jig) armate con ancorette in coda o [g]assist hook[/g] in testa ; varianti: light jgging (jigging leggero su basse profondità) deep jigging (jigging fatto su alti fondali ) Questa e' una tecnica di pesca basata sul recupero in verticale a strattoni di esche artificiali metalliche.


Metal Jig: esche dalla caratteristica forma idrodinamica quasi sempre da peso specifico elevato e ,  riproduce vagamente il corpo di un pesce essi appartengono alla vasta categoria dei jigs; varianti short, long, con varie distribuzioni di peso: in testa, in coda, al centro, alle estremità.



Da Shimano, Gyro Jig
Rivoluzionario jig "rotante". Williamson propone un'esca con caratteristiche e potenzialità senza precedenti. Incredibile distanza di lancio ed un'azione unica "Wounded Minnow" sono il suo punto di forza. Quest'esca può essere recuperata costantemente, sottoposta a potenti Jerk, trainata o semplicemente "pompata" e sarà sempre efficace... con tutti i pesci del pianeta.

- Una girella a sfera è inserita nel corpo dell'esca per evitare torsioni al filo.
- La sagoma asimmetrica garantisce una risalita angolata e discontinua, attraverso la colonna d'acqua
- Può essere recuperata in modalità costante, ma effettuando Jerk sostenuti si ottiene l'effetto "Wounded bait" pesce ferito.
- La finitura olografica fa di questa serie la miglior scelta per insidiare i predatori




 Kabura jig: come da figura, si presenta una esca di forma tonda alla quale sono attaccati due assist hokk e delle striscie (gonnelline) di materiale plastico. Esche create per la cattura di pesci grufolatori, tipo i saraghi fragolini ecc. questo artificiale si è rivelato catturante anche per i dentici , esso va fatto saltellare sul fondo con piccoli strattoni ed ogni tanto recuperato di qualche metro dal fondo per poi farlo ricadere ,
 


Kabura jig
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Assist hook:composto da un corto bracciolo di grosso diametro di trecciato in kevlar o altre fibre resistenti all’abrasione, da una parte c'e' l’amo e dall'altra c’e’ oun cappio o un anello saldato(solid ring) per congiungerlo al jig , l’amo si monta in testa al jig, ad un terzo della sua lunghezza e si lascia libero di muoversi durante il recupero.



Solid ring: anellino di acciaio chiuso che si usa per congiungere i jig o gli assist al terminale

Split ring
: è un anellino spaccato (tipo portachiavi) e congiunge tra loro assist e jig

Jerking
: movimento verticale, che si da alla canna per imprimere al jig il movimento desiderato (tipo strattoni molto decisi).

Short jerking: si coordina il movimento della canna con quello del recupero, caratterizzato da brevi strattoni coordinati  per giro di manovella; la frequenza e la velocità determina l’ulteriore classificazione in slow, moderate, speed ed extraspeed, tecnica più adatta a ricciole

Long jerking: movimento verticale della canna, con sollevamento della canna e richiamo della lenza in discesa;  costituita da una azione simile ad una ferrata, più o meno rapida, che durante il successivo abbassamento comporta il recupero del filo con più o meno tre giri di manovella, tecnica più adatta ai pelagici.

Jerking Underarm: la migliore impostazione per il controllo del jig derivante dalla scuola giapponese, il Jerking si esegue col manico della canna sotto l’ascella ; si contrappone alla tecnica con canna in pancera, più adatta in generale al long jerking e sicuramente molto meno affaticante.

Brasil Jerking:di stile brasiliano , il movimento del jig viene fatto saltellare sul fondo per 10/15 metri, con delle partenze improvvise e poi lo si riaffonda.


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NOTIZIE E SEGNALAZIONI / EFFETTO SERRA !
« on: March 22, 2008, 23:20:01 »




Quello che prima sembrava un paradosso, oggi e' sempre piu' vicino alla realta'!
Con l'inquinamento atmosferico e delle falde acqifere gravi sono le conseguenze che si riperquotono su tutto l'eco sistema.
Con il buco nell'ozono si e' creato il cosiddetto effetto serra, causa del riscaldamento del globo e di conseguenza delle acque che lo avvolgono, alcuni campanelli di allarme li abiamo proprio dal mare, con il sempre piu' avvicinarsi di pesci tropicali ,che purtoppo sono sempre piu' frequenti nei nostri mari.
Dico purtroppo, perche' con l'avvicinarsi di tali pesci strutturalmente piu' forti  e l'inquinamento presente nei nostri mari che stordisce il pesce comune, la flora e la fauna ittica che caratterizzano le nostre coste, sono destinati a soccombere.
Qui, agiungo un altro, purtroppo, tutto cio' fa parte dell'autodistruzione dell'essere umano, che giorno per giorno compromette la propria sorte e quella del futuro che sara'.

Allego un articolo che credo troviate interessante ed istruttivo nel caso vi dovreste trovare in situazioni analoghe.




Non è una bella notizia, ma è bene sapere: nel mare della Calabria sono arrivati pesci palla tropicali  molto velenosi. Chi li mangia muore, e non è conosciuto antidoto alcuno. “Ce ne sono a centinaia e centinaia, i pescatori professionisti ormai li sanno riconoscere e li ributtano a mare. Il problema sono i dilettanti”, dice Sebastiano Stranges, che per primo si è accorto della loro presenza l’anno scorso e che dice di aver avvisato del pericolo le autorità senza trovare ascolto. Pochi giorni fa per un puro e fortunato caso sua figlia ha disinnescato una grigliata di pesce che avrebbe sterminato - il vocabolo non è eccessivo - due famiglie.  

Stranges abita a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, ed è ispettore onorario del ministero per i Beni culturali e ambientali. Lungo le coste del “suo” mare ha scoperto non una, ma tre specie di pesce palla tropicali e velenosi, entrati nel Mediterraneo dal canale di Suez, complice il riscaldamento globale. Le “specie aliene” ormai non fanno più notizia, talmente sono numerose, ma queste, data la pericolosità, meritano un’attenzione particolare. Due dei pesci palla che egli ha identificato in Calabria sono rari, il Lagocephalus sceleratus e lo Sphoeroides pachygaster. A sentire Stranges, particolarmente diffuso e ormai facile da pescare è invece il Lagocephalus inermis, che compare in tutte queste foto e che si è saldamente insediato “tra Palizzi Marina e Reggio Calabria e in buona parte della Sicilia, dove le acque marine non scendono sotto i 14 gradi. La frequenza delle catture è alta, si rinvengono spesso le carogne buttate in mare dai pescatori che li hanno trovati fra le reti”.



Menomale se non altro che i pesci palla non sono mai finiti sulle bancarelle del mercato, ma ributtarli a mare, aggiunge Stranges, non è per nulla saggio: “I pesci che se ne mutrono muoiono, e contemporaneamente diventano essi stessi veicolo del micidiale veleno”. Sperare che, così come sono venuti, i pesci palla se ne vadano dalle coste calabresi? Impossibile, sostiene: “Coloro che li hanno studiati li definiscono ‘la gramigna del mare’. E’ necessario che le istituzioni facciano urgentemente qualcosa per correre ai ripari”. Per il momento, una pezza ce l’ha messa sua figlia di 22 anni, Alessia, che l’altra settimana ha riconosciuto il micidiale pesce palla fra gli ingredienti di una grigliata apparecchiata per due famiglie. E’ saggio fare molta attenzione: lungo le coste greche si è acclimatato un altro pesce palla tropicale. L’hanno mangiato in dieci, e tutti sono finiti al Creatore.

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Lamezia Terme: Pesca con l´amo uno squalo Mako da 15 chili 20/09/2007

Un giovane parrucchiere lametino di 30 anni, Vincenzo Ammendola, nel giorno del suo riposo settimanale va a pesca, ilsuo hobby preferito, e si trova attaccato all´amo uno squalo, a sole due miglia distante dalla costa.

Ammendola parte di buon mattino e giunto sul posto comincia a preparare la sua piccola barca di 5 metri intenzionato e pronto alla pesca del tonno, che in questo periodo, a suo dire, è particolarmente buoni. Sistemato i palamiti, oltre trecento ami con esca di sarda, e si mette in mare pieno di gioia, Peraltro la giornata è splendida ed il mare una immensa tavola blu.

Tutto fa presagire una buona pesca e comunque una giornata divertente e rilassante.

A circa due miglia dalla battigia fa i necessari gesti rituali: cala nell´acqua i palamiti, sistema la barca e inizia la pesca. Ma di tonni neanche l´ombra. Ad un certo punto e ad ora ormai di pranzo, circa le 13, dopo averci messo in mare trecento ami, sente uno strappo irruento e deciso.

 

Tira su la lenza ed in invece di vedere attaccato all´amo un bel tonno trova con sua enorme sorpresa uno squalo Mako di oltre 15 chili. Da pescatore amatoriale è comunque contento, anche perchè lo squalo, una volta a terra, finisce sulla griglia essendo la carne assai prelibata. Il problema però continua in mare: i Mako sono veri e propri predatori e attaccano l´uomo. Quanti altri ce ne sono nelle acque Golfo?


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CATANZARO / Hot spot - Falerna (CZ).
« on: March 11, 2008, 00:07:19 »
Descrizione: Falerna Marina è un comune che fa parte della Comunità Montana Monti Reventino Monti Tiriolo Mancuso. Sorge a oltre 500 m. di altezza s.l.m. e conta oltre 3.000 abitanti. La spiaggia di Falerna Marina si trova non lontano da Lamezia Terme. La spiaggia è caratterizzata da un arenile ampio e luminoso.

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Come viene chiamato: italiano: Pesce spada - inglese: Sword fish - francese: Espandon - spagnolo:Pez espada - tedesco: Schwertfisch.


Ordine: Perciformes
Famiglia: Xiphiidae
Genere: Xiphias



Morfologia.


Il lungo rostro a forma di lama, acuminata in punta e schiacciata ai bordi per renderli taglienti, rappresenta il lato pi? saliente nella configurazione morfologica del pesce spada. Questo singolare pesce si distingue inoltre per il corpo cilindrico a siluro che termina posteriormente in una grossa coda a falce. La pinna dorsale, appare anchessa falciforme e di notevoli dimensioni.
Molto sviluppate risultano essere le due pinne laterali parimenti a forma di falce e collocate molto in basso sopra il ventre.
La testa con l'occhio grande, fiero, vivace, termina sulla mascella superiore nella lunga spada gia' menzionata, e su quella inferiore, in un becco appuntito.
I colori.
Dorso bleu scuro e fianchi ugualmente di un colore bleu intenso che sfuma leggermente nell'azzurro verso la pancia. Questultima ? di color bianco latteo, mentre le pinne e la coda appaiono nerastre. La bellissima colorazione del pesce spada sparisce con la morte ed allora il pesce assume una tinta bruna pi? o meno scura.

Osservazioni
.

Migratore instancabile, il pesce spada rivela una natura antigregaria per eccellenza ed ? forse fra i grossi pesci pelagici il pi? solitario di tutti. Si incontra con individui della sua specie e di sesso opposto solo nell'epoca della riproduzione, ollorche' maschi e femmine si uniscono per seminare i loro prodotti sessuali nel mare mantenendosi pero', anche in questo caso, a dovuta distanza l'uno dall'altro.
Tipicamente pelagico e d'alto mare, il pesce spada non disdegna di avvicinarsi alle coste, dove, specie nei mesi primaverili, pu? essere avvistato immobile in superficie, anche a poche centinaia di metri dalla riva.
Mentre tutti i pesci muniti di rostro risultano essere esclusivamente alturieri, il pesce spada fa eccezione alla regola, perch?, lo si pu? incontrare a centinaia di miglia a largo, come ad un colpo di fucile dalla sponda.
Questo superbo predatore, che non ha nemici nel mare ad eccezione dello squalo mako e forse delle orche, si nutre soprattutto a spese di pesci di varie speci e di calamari. Di rado inghiotte direttamente le sue vittime e per tanto la sua tattica di cattura si divide in due fasi.
La prima fase consiste nell'attacco sempre deciso e veloce che lo spada effettua menando grandi fendenti con la sua arma a doppio taglio, per tramortire l'avversario ed anche per dividerlo in due pezzi.
La seconda fase consiste nell'ighiottimento; quando afferra il boccone nelle fauci, il pesce spada, rivela una eccezionale calma, accompagnata da non minore prudenza.
Molte paggine sono state scritte, sulla natura irascibile di questo pesce che spesso lo spinge ad attaccare oggetti flottanti od immersi, senza che esista una previa provocazione. Non si tratta, nel caso specifico dello spada, di fantasia popolare, perch? vi sono documentazioni non solo antiche, mas anche recentissime, sul suo comportamento aggressivo nei confronti dei pi? disparati oggetti soprattutto se di grossa mole, quali: balene, navi, imbarcazioni e persino sommergibili. In tali casi il pesce spada non mena fendenti, ma si lancia a tutta forza, come un toro infuriato, infilando la sua spada direttamente nel suo obbiettivo.






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PARCHI NAZIONALI ED AREE PROTETTE DELLA CALABRIA

PARCHI NAZIONALI

PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
Istituzione: legge 11 marzo 1988, n° 67
Estensione: 196,437 ettari
Regioni: Calabria (102,197 ettari) e Basilicata (93,500 ettari)
Tel. 0973/661692

PARCO NAZIONALE DELLA CALABRIA

Istituzione: 1968 – Con la legge 8 ottobre 1997, n° 344, viene
rideterminata l’estensione costituendo il Parco Nazionale
della Sila – Comprende la Sila Grande e la Sila Piccola
Provincia: Catanzaro
Tel. 0961/721817

PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE

Istituzione: legge 29 agosto 1989, n° 305
Estensione: 78.517 ettari
Provincia: Reggio Calabria
Tel. 0965/743060

PARCHI REGIONALI


PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE

Istituzione: L.R. 5 maggio 1990
Estensione: ancora non perimetrato
Tel. 0963/311022

AREA NATURALE COMUNITA’ MONTANA MEDIA VAL DI CRATI

Istituzione: 25 dicembre 1988
Estensione: 100.000 ettari
Provincia: Cosenza
Tel. 0984/931487

RISERVE NATURALI REGIONALI DEL LAGO DI TARSIA E DELLA FOCE DEL FIUME CRATI

Istituzione: L.R. 15 maggio 1990, n° 52
Estensione: 400 ettari foce fiume Crati e 600 ettari lago di Tarsia
Provincia: Cosenza
Tel. 0981/952185

RISERVE ED OASI MARINE

RISERVA NATURALE MARINA “CAPO RIZZUTO”
Istituzione: D.M. Ambiente 27 dicembre 1991
Estensione: 13.500 ettari
Provincia: Crotone
Tel. 0962/790000

OASI BLU SCOGLI DI ISCA
Istituzione: concessione demaniale al WWF del 1991
Estensione: 6 ettari
Provincia: Cosenza
Tel. 0982/47248

OASI FAUNISTICHE

OASI WWF DEL LAGO ANGITOLA

Istituzione: D.P.G.R. 12 maggio 1975
Estensione: 300 ettari
Provincia: Vibo Valentia
Tel. 0968/29548

OASI DI PROTEZIONE E RIFUGIO “FOCE DEL FIUME NETO”

Tra i Comuni di Crotone e Cirò Marina

RISERVE NATURALI BIOGENETICHE ED ORIENTATE


RISERVE NATURALI BIOGENETICHE

- “Gallopane” (CS)
- “Golia Corvo” (CS)
- “Iona Serra della Guardia” (CS)
- “Macchia della Giumenta – S. Salvatore” (CS)
- “Serra Nicolino Piano d’Albero” (CS)
- “Tasso Camigliatello Silano” (CS)
- “Trenta Coste” (CS)
Tel. 0984/76760
- “Coturelle Piccione” (CZ)
- “Gariglione Pisanello” (CZ)
- “Poverella Villaggio Mancuso (CZ)
Tel. 0961/701428
- “Cropani Miconi” (VV)
- “Marchesale” (VV)
Tel. 0963/311022

RISERVE NATURALI GUIDATE BIOGENITICHE

- “I Giganti della Sila” (CS)
Tel. 0984/76760

RISERVE NATURALI ORIENTATE
- “Valle del Fiume Argentino” Comune di Orsomarso (CS)
- “Gole del Raganello” Comune di S. Lorenzo Bellizzi (CS)
Tel. 0984/76760
- “Valle del Fiume Lao” Comune di Papasidero (CS)
Tel. 0973/661692

Elenco Aree Protette

P.N. del Pollino
P.N. della Sila
P.N. dell'Aspromonte
R.M.S. Isola di Capo Rizzuto
R.M.S. Scogli di Isca


P.N.R. Delle Serre
R.N.S Coturelle Piccione
R.N.S. Cropani Micone
R.N.S. Gallopane
R.N.S. Gariglione Pisarello



R.N.S. Gole del Raganello
R.N.S. Golia Corvo R.N.S. I Giganti della Sila
R.N.S. Iona Serra della Guardia
R.N.S. Macchia della Giumenta - S.Salvatore
R.N.S. Marchesale
R.N.S. Poverella Villaggio Mancuso
R.N.S. Serra Nicolino Piano D'albero


R.N.S. Tasso Camigliatello Sialno
R.N.S. Trenta Coste R.N.S. Valle del Fiume Argentino
R.N.S. Valle del Fiume Lao
R.N.S. Giganti del Pesco
R.N.R. Lago di Tarsia
R.N.R. Foce del Fiume Crati


A.A. Lago dell'Angitola
P.N.R. Monte Caloria

R.M.S. Isola di Dino
R.M.S. Isola di Cirella
R.M.S. Costa Viola
R.N.R. Santuario delle Felce Tropicale
A.A. Stagno di Saline Ioniche
A.A. Foce del Neto
A.A. Oasi di Scolacium
A.A. Pantano dell'Imbutillo
A.A. Laghi La Vota
P.N.R. Monte Mancuso

P.N.R. Catena Costiera
R.M.S. Amendolara


[pdf]http://www.aquatech-calabria.it/pdf/progetti/siti/allegatobvol1.pdf[/pdf]

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NOTIZIE E SEGNALAZIONI / CROTONE - PESCA DI FRODO NEL PARCO
« on: February 21, 2008, 13:20:29 »
DUE PERSONE DENUNCIATE NEL CROTONESE DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO

Sono state colte in flagranza all?interno del Parco Nazionale della Sila e di un?area SIC. L?accusa ? violazione alla legge sulle aree protette, pesca con mezzi vietati e deturpamento di bellezze naturali.

Sabato scorso il personale del Nipaf (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale) di Crotone, hanno deferito all?Autorit? Giudiziaria due persone, C.A e C.D rispettivamente di anni 60 e 45, per violazione alla legge sulle aree protette e pesca con mezzi vietati.
Le due persone sono state fermate dal personale del Corpo forestale dello Stato in localit? ?Migliarite? del comune di Cotronei in zona 1 del Parco Nazionale della Sila in prossimit? del torrente ?Migliarite?, intente a caricare il frutto di una pesca illegale, oltre 7 chilogrammi di trote, praticata con l?ausilio di un generatore di corrente elettrica a 230 volt usato per stordire la fauna ittica ed altre attrezzature correlate per questo tipo di pesca di frodo.
Il corso d?acqua in cui e? avvenuto il reato, ricade in zona di grande valenza paesaggistica ed ambientale, tant?e? che fa parte di una area s.i.c. (sito di importanza comunitaria), e per tale aspetto agli autori ? stata anche contestata l?ipotesi di reato di deturpamento di bellezze naturali.
Il materiale rinvenuto e? stato posto sotto sequestro e la fauna ittica sequestrata e? stata consegnata ad un istituto religioso di Mesoraca, dietro disposizioni del sostituto procuratore della repubblica di turno.
Ai responsabili gli sono state anche comminate le sanzione amministrative previste dalle leggi statali e regionale in materia di pesca.
La pesca nelle aree protette ? vietata, come la cattura del pescato per mezzo di corrente elettrica, pratica che incide in maniera eccessiva all?impoverimento della fauna ittica presente in tale habitat, e allo stesso tempo ? anche motivo di grande avvilimento per tanti pescatori rispettosi delle regole, che vedono nel esercizio della pesca un momento, oltre di svago, di intenso contatto con la natura.

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CATANZARO / PESCA A GIZZERIA - laghi di Gizzeria (LAGO LA VOTA)
« on: February 21, 2008, 03:01:02 »
PESCA  A GIZZERIA (LAGO LA VOTA)
lat="38.934777001538045" lng="16.203975677490234"



Con il termine La Vota si indica una serie di laghetti di acqua salmastra lungo la costa del comune di Gizzeria in provincia di Catanzaro.

I laghi principali sono: La Vota, che è il lago più grande, La Vota Piccola che è poco più che una pozza, e La Vota Piraina, nei pressi dell'abitato Gizzeria Lido ,che viene collegato al mare per far defluire l'acqua. Negli anni 80 si Gizzeria (LAGO LA VOTA)[

Come Raggiungerlo

In autostrada puo' essere raggiunto facilemente tramite:


    * Autostrada A3:
          o uscita Lamezia Terme
          o uscita [map]Falerna[/map]

Imboccando la SS18 in direzione nord se si proviene da Lamezia Terme o in direzione sud provenendo da Falerna si incontrano, dopo pochi chilometri, i laghi La Vota, posti a sud di Capo Suvero, dove si apre la vasta Piana di Santa Eufemia lamezia.

La navigazione

Proprio grazie al collegamento con il mare, La Vota Piraina è usato come piccolo porto naturale, gestito da privati, per piccole imbarcazioni da diporto. Dotato di acqua ed energia elettrica, ma non di rifornimento di carburanti, il porto è un ottimo luogo di partenza per la pesca col bolentino e il Vertical Jigging sulle secche circostanti. Il porto di origine borbonico invece era ubicato proprio nel lago La Vota

Inoltre è meta di molti appassionati di pesca sportiva che all' interno dei laghi  pratica la pesca all' inglese e bolognese e lo spinning .

ALTRI ARTICOLI SULLA PESCA A GIZZERA E I LAGHI LA VOTA QUI

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VIBO VALENTIA / Pizzo Calabro
« on: February 21, 2008, 02:54:14 »
Pizzo Calabro
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Piedigrotta
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49
VIBO VALENTIA / Tropea e la sua costa
« on: February 21, 2008, 02:34:14 »
Tropea e la sua costa
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La citt? di Tropea e il suo mare
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Capo Vaticano-Tropea
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Lo sapevate?
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50
CROTONE / La costa e il mare di Crotone
« on: February 21, 2008, 02:20:32 »
La costa e il mare di Crotone
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Capo Rizzuto - Crotone

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Capo Colonna - Crotone
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Crotone - la citta' -
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51
ITINERARI HOT SPOT DI PESCA / LE BELLEZZE DELLA SILA (VIDEO)
« on: February 21, 2008, 01:44:11 »
LE BELLEZZE DELLA SILA (VIDEO)
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52
LA SPIGOLA / Pescare la Spigola di notte col gamberetto
« on: February 19, 2008, 16:19:29 »
Pesca alla  Spigola di notte col gamberetto

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NOTIZIE E SEGNALAZIONI / Multato per non aver ucciso un animale
« on: February 19, 2008, 04:55:51 »
Notizia di qualche tempo fa....................

?Multato per non aver ucciso un animale?. Questa scritta provocatoria, istoriata da una raffica di punti esclamativi, faceva bella mostra di s? sulle magliette che Yuri Grisendi e Giancarlo Benuzzi indossavano durante l'originale conferenza stampa con cui, hanno voluto raccontare ai giornali la storia di una multa da 102 euro che ?, in realt?, la storia di un'inedita forma di protesta contro la legge regionale sulla pesca. Probabilmente il primo caso di ?obiezione di coscienza? sollevato in Italia a proposito di attivit? venatorie.

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PESCA A SPINNING / Big Bass on the flats
« on: February 18, 2008, 02:58:59 »
Big Bass on the flats

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Elasticità e rigidità delle canne da pesca.
« on: February 18, 2008, 01:56:15 »
   
Le canne si possono distinguere in due categorie, secondo i loro tipi di azione, cioè di risposta alle sollecitazioni: l'azione morbida o parabolica, in cui la canna lavora in tutta la sua lunghezza, esclusa l'impugnatura, e l'azione rigida, in cui la canna svolge la sua funzione di ammortizzare le sollecitazioni del pesce e del lancio soltanto nei segmenti terminali, di punta.
Il maggior pregio della canna ad azione morbida è la sua possibilità di lanciare pesi piccoli a distanze accettabili.
Risponde inoltre ottimamente alle sollecitazioni di un pesce allamato, anche se di grandi dimensioni.
La sua sensibilità è quindi accentuata.
Un difetto, invece, è il notevole ritardo rispetto alle canne piu' rigide nella ferrata, per cui, se non si reagisce con un buon anticipo all'abboccata, è facile perdere il pesce appena catturato.
La canna ad azione rigida è caratterizzata da un' estrema rapidità di reazione (si dice infatti che le canne rigide sono "nervose") che consente una ferrata piu' immediata e precisa.
Per contro non si presta particolarmente, pechè manca appunto di elasticità, a staccare un' eventuale grossa preda e, proprio perchè rigida, puo' creare qualche difficoltà durante il lancio, fase in cui è fondamentale l'elasticità.
La canna ideale sarebbe quindi un insieme delle due di cui ho parlato, e in effetti questo è un canone che tutti i proggettisti tendono a realizzare, per soddisfare i pescatori piu' esigenti.


TEST  SU CANNA IN FIBRA DI CARBONIO

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All'inizio dello scorso secolo le canne erano in bambu', pesantissime, e richiedevano al pescatore un braccio d'acciaio.
Poi, negli anni '50 comparvero le canne telescopiche in conolon: materiale sintetico robusto ma ancora pesante con cui si realizzarono canne via via piu' leggere e resistenti.
Segui' la fibra di vetro, spesso abbinata al conolon: le parti della canna a sezione magiore erano in conolon, quelle piu' sottili e il cimino in fibra di vetro.
Sembrava che non ci potesse essere niente di meglio fino alla comparsa negli anni '80 delle canne in fibra di carbonio che rivoluzionarono il peso e il rapporto tra rigidita' ed elasticita'.
La tecnica di trattamento del carbonio si ? quindi ulteriormente evoluta e il carbonio ? stato lavorato con intrecci lamellari, a nido d'ape, a strati, e con intrecci incrociati che riducono ulteriormente le sezioni e il peso delle canne, pur mantenendone la robustezza ed elasticita'.
Attualmente al carbonio si sono affiancati altri materiali come il baron, il kevlar, il titanio, il litio, l'amorphous e la fibra di ceramica.
Il carbonio ? comunque sempre presente, ma non piu' ? solo, perche' viene mescolato con le suddette fibre.
La fusione ? l'assemblaggio di questi materiali, la cui distribuzione sul corpo della canna viene ormai studiata e progettata esclusivamente al computer, hanno permesso la creazione di canne sempre piu' sofisticate.

Custom Rod Builder
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COSENZA / Coreca Amantea, CS.
« on: February 10, 2008, 00:03:52 »
Amantea è una città turistica ed uno dei centri commercialmente e socialmente più animati del Tirreno cosentino, sede di numerose istituzioni culturali che ne fanno anche un centro-perno dell'intera area circostante.

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Il territorio del comune di Amantea si estende su una superficie 33.16 km2 in direzione nord-sud parallelamente al mar Tirreno. I confini naturali del comune di Amantea sono delimitati a nord con Belmonte Calabro dal fiume Verre, a ovest dal mar Tirreno, a sud con Nocera Terinese in provincia di Catanzaro dal fiume Savuto, e infine a est da alcune cime della Catena Costiera con i comuni di Cleto, Serra d'Aiello e con l'ex-frazione di San Pietro in Amantea.

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SPINNING CATTURE / Calabria Spinning, by Gio.
« on: February 03, 2008, 00:21:42 »
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PESCA FORUM BAR / Il ballo del Piombo.
« on: January 09, 2008, 07:06:00 »
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PESCA A FONDO / Calabria pesca on line, Crabs.
« on: January 08, 2008, 23:34:37 »
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