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MERCATINO DEL PESCATORE / TUTTO PESCA - EBAY
« on: May 15, 2007, 00:20:26 »
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PESCI E TECNICHE DI PESCA / FOTO DI PESCI.
« on: May 07, 2007, 00:46:18 »
sugarello (sauro, suro ).

 
 

 La forma del corpo e delle pinne sono caratteristiche del genere.
Le due pinne dorsali si ripiegano indietro e restano nascoste in un solco che esiste sul dorso. La pelle è coperta di scaglie piccolissime, sottili, lisce e molto caduche.
La linea laterale è tutta ricoperta da scudetti ossei, sovrapposti ad embrice, dotati di una punta nel bordo posteriore. Dalla metà circa della linea laterale  le spine formano una specie di carenatura corazzata. Il numero degli scudetti varia tra 69 e 79 e costituisce uno dei due caratteri più evidenti per la distinzione della specie.
Anche la linea laterale accessoria, tra l'inizio della prima dorsale e i primi due terzi della seconda, caratterizza la specie.
La testa è punta, con bocca ampia, obliqua, con la mandibola lievemente prominente. I denti sono disposti in una sola fila in ambedue le mascelle ed esistono anche sul vomere, sul palatino e sulla lingua.
L'occhio è piuttosto grande ed è munito di due palpebre adipose fisse, una anteriore ed una posteriore, che lasciano una apertura centrale dove appare la pupilla.


triglia.


  
   


Il corpo è mediocremente allungato e leggermente compresso lateralmente.
La testa è grossa con bocca terminale orizzontale poco protrattile.
Nella parte inferiore della sinfisi mandibolare vi sono due barbigli tattili.
La prima dorsale, a raggi spinosi col primo raggio rudimentale, è composta di sette o otto spine.
La seconda a raggi molli inizia a circa metà del corpo ed ha da otto a nove raggi.
La codale è forcuta con lobi uguali. Anale più corta della seconda dorsale.
Pettorali ben sviluppate e ventrali più corte delle pettorali.  



mormore.

  

  
Corpo allungato, molto compresso lateralmente, con testa grande acuminata.
Occhio relativamente piccolo e posto nella parte superiore della testa.
La bocca è situata inferiormente ed è abbastanza ampia, leggermente protrattile e con labbra spesse.
Le mascelle sono munite anteriormente di denti sottili su diverse file.
Superiormente vi sono tre o quattro file di molari e due o tre file inferiormente.
Ha una sola dorsale molto bassa con 11/12 raggi spinosi e altrettanti molli.
 Anche l'anale è bassa e con tre raggi spinosi.



Serrano (perchia o sciarrano).


 Corpo meno allungato di S. cabrilla, abbastanza alto, non molto compresso, coperto di scaglie abbastanza grandi.
Le guance e gli opercoli sono muniti di scaglie; ne è privo il muso (acuto e affilato). Occhio proporzionalmente meno grande di quello della perchia.
Bocca ampia e obliqua, con la mandibola lievemente più avanzata della mascella, che è protrattile.
La bocca è munita di denti piccoli, insieme ad altri più grandi a forma di canini.
Tre spine all'angolo superiore dell'opercolo e margine posteriore del pre-opercolo seghettato.
Una sola dorsale con 10 raggi spinosi anteriormente e 14-16 molli. Anale con tre spine, ventrale con una.



orata.


  Il corpo è ovale, compresso con testa corta e massiccia con bocca terminale inferiore (labbra spesse).
Il profilo è tondeggiante con muso ottuso.
Gote munite di squame.
La mascella superiore è lievemente più avanti della mandibola e porta anteriormente due o tre paia di denti conici, seguiti da quattro a cinque file di denti molariformi tondeggianti.
 
Nella mandibola vi è lo stesso numero di denti conici e robusti, seguiti soltanto da tre o quattro serie di molari.
Vi è una sola dorsale con undici raggi spinosi che si possono ripiegare e nascondere in un solco del dorso
 



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PESCA A BOLENTINO & VERTICAL JIGGING / ECOSCANDAGLIO
« on: April 27, 2007, 00:54:00 »
Ecoscandaglio

L'ecoscandaglio (o ecogoniometro) è uno strumento usato per misurare la profondità del mare (laghi, fiumi ecc.), sinonimo di SONAR (SOund Navigation And Ranging, navigazione e misura distanze col suono), tecnologia che usa un segnale sonoro che viene riflesso dal fondo; il tempo impiegato dal segnale per compiere il percorso barca-fondo-barca viene misurato e diviso per due. È la diretta evoluzione dello scandaglio, antico strumento usato per millenni dai marinai.

L'ecoscandaglio stabilisce la posizione del corpo sommerso trasmettendo vibrazioni. Queste vibrazioni ritornano all'apparecchio dopo aver colpito l'oggetto. Le navi da guerra e gli aerei militari usano l'ecoscandaglio per accertare la posizione dei sottomarini nemici. Le navi ricorrono all'impiego dell'ecoscandaglio per determinare la profondità dell'acqua sotto le loro chiglie.

L'ecogoniometro è composto dal trasmettitore, dal trasduttore, dal ricevitore e dall'indicatore. Il trasmettitore invia segnali elettrici al trasduttore. Il trasduttore è un apparecchio simile ad un'antenna, immerso nell'acqua. I segnali elettrici passano dal trasmettitore al trasduttore e vengono convertiti in onde sonore. Le onde sonore usano frequenze che variano tra 5.000 e 25.000 Hz. Le onde sonore ritornano all'ecogoniometro sulla nave dopo aver colpito un sommergibile o toccato il fondo dell'oceano. Le onde sonore, raccolte dal ricevitore, sono cronometrate dall'indicatore. Il suono viaggia nell'acqua di una velocità di circa 1.500 metri al secondo. L'indicatore traduce automaticamente le onde sonore che giungono all'ecogoniometro in una misura di distanza, determinando la posizione del sommergibile o la profondità del fondo dell'oceano.



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PESCI & CATTURE / SPINNING CATTURE (di peppino)
« on: February 26, 2007, 14:24:47 »
Ecco PEPPINO con una delle sue impressionanti prede: spigola a spinning



[allegato eliminato da un amministratore]

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ACQUE INTERNE ITINERARI / PESCA A GIZZERIA LA LAGUNA
« on: January 11, 2007, 00:24:08 »
Un ambiente acquatico particolare, vicino a estuari e coste sabbiose, ricchissimo di fauna marina.

Dove i grandi fiumi sfociano in mare o a ridosso di zone costiere basse, dove esistono avvallamenti appena al di l? della striscia di sabbia, si formano le lagune.

Questi sono specchi di acqua salmastra, che costituiscono un habitat dalle caratteristiche uniche, ideale per molte specie di pesci di mare che qui si trovano in abbondanza e che richiamano un gran numero di pescatori.

Nella maggior parte delle zone lagunari l'acqua di mare si mescola all' acqua dolcie dei fiumi, dando luogo ad una concentrazione di sali che varia a seconda delle stagioni e dell'andamento delle piogge.
Generalmente le lagune sono piu' salate l'estate e durante i periodi di siccita', meno salate per il maggior apporto di acqua dolce in primavera.

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PESCA FORUM BAR / Re: Presunti pesci anomali
« on: November 04, 2006, 00:21:18 »
RITROVATO IL CADAVERE DI UNA SIRENA?

 

Venezuela.

25 ottobre 2006

Le immagini che seguono mostrano il corpo senza vita apparentemente di una Sirena o di un Tritone ritrovato da dei pescatori nella zona di Los Olivitos nel Lago di Maracaibo.

Il corpo della creatura non identificata ? stata presa in consegna dalle autorit? e sar? sottoposta a studi.


Il corpo misura approssivamente 1.70 metri di lunghezza, la creatura potrebbe essere un maschio in quanto non presenta seno.







Queste immagini sono state scattate da un operaio che effettua impianti di manutenzione prima dell'arrivo delle autorit?, egli ha nascosto la macchina fotografica per evitare il sequestro della stessa.

Se ? un Fake, un falso,(al 99 %) ? un falso eseguito molto bene.


Fonte:guarico.com Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login



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PESCI E TECNICHE DI PESCA / FASI LUNARI & MAREE
« on: October 20, 2006, 22:23:37 »
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Le maree non sono altro il ritmico innalzamento del livello dell'acqua marina dovuto all' influenza della luna sulla superfice terrestre.

Poichè questi movimenti non avvengono nello stesso momento in ogni punto della terra, è stato necessario realizzare delle tabelle che indicano l'ora in cui si ha il massimo livello d'innalzamento e di abbassamento dell'acqua , che si chiamano, appunto, massimi e minimi di marea.

Per avere dei riferimenti precisi, sono stati presi come indicativi i principali porti italiani.

La durata di un ciclo di marea è di circa 12 ore, durante le quali l'acqua cresce per circa sei ore e decresce per un periodo uguale.

In totale, nelle 24 ore della giornata, avremo due massime e due minime di marea.

L' INFLUENZA DELLA MAREA SUI PESCI

E' innegabile che la marea gioca un ruolo fondamentale sull'attività dei pesci, è provato, sono più facili da catturare nelle sei ore che portano al culmine di marea, mentre la loro attività decresce o cessa del tutto durante la discesa, cioè in bassa marea.

Tale fenomeno coinvolge anche le zone presso le foci e tutto il tratto di fiume che risente degli innalzamenti ed abbassamenti d'acqua .

Sono soprattutto le specie marine a risentirne, mentre quelle d'acqua dolce, anche se vivono in zone dove la marea si fa sentire risultano molto meno sensibili .

Ci sono specie come la Spigola, che sono quasi impossibili da catturare durante le ore di bassa marea.

Ecco perchè le maree sono un punto importate da consultare, per ottenere un buon risultato, prima di partire per una bella battuta di pesca .

Un altro topik interessante lo trovate qui Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

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PESCA FORUM BAR / CURIOSITA'
« on: October 20, 2006, 21:26:35 »
Lo sapevate che la stella marina in realtà è un voracissimo predatore? Infatti, possiede 5 braccia mobili cosparse di ventose, la bocca si trova al centro del corpo. E' molto ghiotta di molluschi, infatti, con le sue braccia mobili, una volta catturata la preda, in genere molluschi, riesce ad aprire le valve ed a cibarsi del malcapitato.
Una particolarità di alcune stelle marine: hanno la capacità di rigenerare sia parti mancanti del loro corpo, che braccia.





 

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NOTIZIE E SEGNALAZIONI / Allarme Tonno Rosso!!!!!!!!
« on: October 14, 2006, 22:09:44 »
Allarme per il tonno rosso.

La Commissione Pesca del Parlamento Ue ha organizzato nei giorni scorsi un?audizione a Bruxelles alla quale hanno partecipato esperti scientifici, rappresentanti delle organizzazioni ambientaliste e del settore pesca dei paesi Ue.
E? sempre pi? grande la preoccupazione per le popolazioni di tonno rosso del Mediterraneo tanto che alcuni esperti parlano di vero e proprio rischio biologico.Tra i motivi discussi c?? da considerare il fenomeno della pesca illegale che fa superare ampiamente la quota annuale di pescato consentita raggiungendo in Mediterraneo un quantitativo di catture che supera le 50.000 tonnellate. Tra le cause che hanno cos? drasticamente ridotto gli stock di tonno rosso nel Mediterraneo c?? anche innanzitutto la forte richiesta di prodotto del Giappone che predilige il ?nostro? tonno per la qualit? delle carni e la giusta dose di grasso.

Il riscontro e stato che per alcuni sarebbe meglio aumentare di molto la taglia minima per le catture, a questo proposito si ricorda che attualmente questi limiti di taglia sono diversi fra Mediterraneo ed Atlantico, per altri sarebbe meglio ridurre il periodo consentito per la pesca. Per il rappresentante della Commissione Ue invece si tratta di ridimensionare la flotta avviando un processo di ristrutturazione.
Il problema del tonno rosso verr? affrontato dal 17 al 26 novembre 2006 a Dubrovnik in Croazia durante la riunione della Iccat la Commissione Internazionale per la conservazione del tonno e in quella occasione verr? stabilito il numero delle catture per il 2007 ed eventuali nuove misure per il recupero dello stock.



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NOTIZIE E SEGNALAZIONI / ACIDITA' DEL MARE.
« on: October 14, 2006, 22:05:24 »
Acidit? del mare


La sopravvivenza di molti organismi marini, soprattutto plancton e coralli, ? seriamente in pericolo.
 L?acidit? degli oceani ? in continuo aumento e questo perch? l?acqua marina assorbe biossido di carbonio presente in grandi quantit? nell?atmosfera. La domanda ? se gli organismi marini siano in grado di adattarsi alle nuove condizioni di acidit?.
Ricercatori hanno preso in esame le alghe coccolitofori, microalghe unicellulari rivestite da piccoli strati calcarei presenti nel fitoplancton ed esemplari fossili delle stesse.
Negli esperimenti condotti dall?Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research (AWI) in laboratorio queste microalghe hanno manito un evidente disadattamento ai cambiamenti di acidit? dell?ambiente acquatico sviluppando uno scheletro di carbonato di calcio visibilmente deforme.
Gli esemplari fossili risalenti a periodi diversi che vivevano in condizioni di acidit? molto variabili non presentavano per? gli stessi segni di disadattamento a prova che in tempi molto lunghi questi organismi marini sono in grado di sviluppare meccanismi di adattamento.
Fonte Le Scienze.it




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LE RICETTE DEL FORUM / Tonno sott'olio
« on: October 09, 2006, 21:16:34 »
Tonno sott'olio

Il miglior modo di consumare il Tonno e'sott'olio, il procedimento e'molto semplice,alla portata di tutti.L'unico punto veramente delicato e' di osservare la massima pulizia.
Si ottiene un prodotto squisito molto superiore a quello industriale che,normalmente,non e'proprio Tonno,ma Palamiti (con il nome Bonito) o Albacore (Alalunga),infatti il Tonno rosso viene venduto in Asia a prezzi esorbitanti che ne rendono anti economico l'impiego conserviero.
Il procedimento e' il seguente :
Pulite i Tonni eliminando testa e coda,tagliateli in 2 o 3 parti e lavateli accuratamente per eliminare il sangue.
Bollite in acqua che avrete precedentemente misurato,aggiungendo 100 gr di sale ogni litro impiegato. La bollitura dovra' durare 120 minuti.
Al termine della bollitura pulite il Tonno togliendo pelle,lische e parti di colore scuro (contengono molto sangue e producono un sapore eccessivamente forte).
Disponete i pezzi su un panno,copritelo,sempre con un panno e fate asciugare per un minimo di 12 ore. (Aumentando il tempo di asciugatura si ottiene un prodotto piu' consistente,quidi regolatevi secondo le vostre preferenze).

Dopo l'asciugatura il Tonno e' pronto per essere messo nei vasetti che dovranno essere del tipo conserviero (resistenti alla bollitura) ed accuratamente puliti.
Prima di metterlo nei vasetti procedete ad una seconda pulitura per eliminare i residui di sangue e tagliatelo a pezzi non troppo grandi.
Mettendo i pezzi nei vasetti non riempiteli troppo,ma arrivate sotto al collo del vasetto.
Riempite di olio (oliva o meta'oliva e meta'semi),facendo attenzione che l'olio penetri in tutte le parti,senza lasciare bolle d'aria.Il livello dell'olio deve essere sufficente a coprire completamente il Tonno senza pero' arrivare al tappo,lasciate quindi circa 1/1,5 cm tra livello dell'olio e tappo.
Se vi piace inserite alcuni grani di pepe nero.

Dopo aver chiuso accuratamente il tappo (che dovra' essere rigorosamente nuovo,non riutilizzati i tappi) incartate i vasetti in fogli di giornale per evitare che gli urti,nella successiva bollitura,possano romperli e bolliteli per 30 minuti.
A freddo estreteli e conservateli,meglio se in luogo fresco e buio.Il prodotto assume le migliori caratteristiche dopo alcune settimane e si mantiene inalterato per oltre un anno.



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DA TARANTO A REGGIO CALABRIA
COSTA JONICA STATALE 106





La Strada Statale 106 Jonica (SS 106) è una strada statale che percorre 481 km da Taranto a Reggio Calabria, percorrendo tutta la costa jonica di Puglia, Basilicata e, soprattutto, Calabria.

Si tratta di un'arteria fondamentale per i trasporti calabresi, mezzo di comunicazione privilegiato per collegare la parte della regione che si affaccia sullo Ionio, sprovvista di autostrada, con l'A14 adriatica per dirigersi verso il nord della Penisola, oltre che per il trasporto interno fra l'area della Sibaritide, il Crotonese, lo Ionio Catanzarese, la Locride e il versante sud-orientale dell'Aspromonte.

Negli ultimi anni, tuttavia, è stata catalogata come una delle strade più pericolose d'Italia, addirittura spesso nominata come "strada della morte", data l'elevata quantità di incidenti e scontri provocati dalle non ottime condizioni viarie, per la maggior parte senza spartitraffico e dotata di due semplici corsie di marcia.


Tratto Pugliese (39 km)

Il tratto pugliese si presenta agevole da percorrere, a due carreggiate con due corsie per senso di marcia e spartitraffico centrale.

La SS 106 si imbocca a Taranto sulla strada principale di Via Metaponto, all'interno dell'area urbana della città, oppure provenendo dalla Via Appia (SS 7) dirigendosi verso la zona industriale della città. La SS 106, litoranea, prosegue a ridosso del porto di Taranto e del Lido Azzurro e attraversa le località di Marina di Ferrara e Chiatona (comune di Massafra), Palagiano, Castellaneta Marina e Marina di Ginosa.

Tratto lucano (37 km)

Il tratto lucano, compreso nella provincia di Matera, è di uguale lunghezza rispetto a quello pugliese. Sostanzialmente diritto, è interessato da notevoli lavori di riammodernamento con l'obiettivo di rendere tutto il tratto a due carreggiate separate, risolvendo il problema dell'attraversamento di alcuni centri urbani nati e sviluppatisi a ridosso della statale.

Entrando in Basilicata, si attraversano dapprima il comune di Bernalda e il centro urbano di Metaponto (dove la SS 106 si incrocia con la SS 175 della Valle del Bradano e la SS 407 Basentana). Qui, nelle vicinanze, è possibile vedere il tempio dorico di Hera, detto delle Tavole Palatine.

La strada prosegue nei pressi di Pisticci, oltrepassa il fiume Cavone ed entra all'interno del centro abitato di Scanzano Jonico dove le corsie sono state, in parte, interrate sotto la città attraverso gallerie. Oltre l'incrocio con la SS 598 di Fondo Valle d'Agri, la SS 106 attraversa Policoro e la sua zona artigianale, si incontra con la SS 653 della Valle del Sinni ed entra in territorio di Rotondella e Marina di Nova Siri.

Tratto calabrese (405 km)


Il tratto calabrese, ad eccezione della parte iniziale, è caratterizzato dalla presenza di una sola carreggiata con due corsie di marcia, presenta un tragitto meno omogeneo dei precedenti, data la conformazione rocciosa della costa calabrese e l'attraversamento di numerosi centri abitati sviluppatisi attorno alla Statale: qui gli insediamenti sono decisamente numerosi e si rende necessaria, nei progetti di ammodernamento, la costruzione di una "statale parallela" per separare il traffico locale da quello a lunga percorrenza o interregionale. Il tratto più pericoloso è riconosciuto in quello in quello situato tra Pellaro e Bova marina. L'alta concentrazione di centri abitati e la quasi totale assenza di svincoli adeguati alle condizioni stradali rendono questo tratto della statale altamente rischioso. Abitazioni costruite sul ciglio della strada, assenza di corsie di ingresso ed uscita per molti svincoli, strade sterrate che si immettono improvvisamente nella carreggiata. la genrale assenza di controlli e i lughi rettilinei complicano le condizioni di marcia con una velocita teorica di 90 km/h nei tratti liberi e di 50 in quelli abitati che mai vengono ripettati.

Il volume "Localizzazione degli Incidenti Stradali 2006" realizzato dall'Automobile Club d'Italia in collaborazione con l'Istat riporta dei dati relativi alla pericolosità di due tratte calabresi della SS 106 Jonica: il tratto SS 106 ter in provincia di Reggio Calabria e quello SS 106 radd in provincia di Cosenza. Vengono riportati il numero di incidenti, il numero di morti, ed un indice di pericolosità espresso in morti/km. Tale indice per il tratto SS 106 ter è pari a 0,500, e per il tratto SS 106 radd è pari a 0,433. Il volume non riporta i dati aggregati relativi all'intera strada statale.


Tratto Cosenza (113 km)

Il primo di questi centri, situato nell'estesa provincia di Cosenza, è la marina di Rocca Imperiale, il più settentrionale tra i paesi della Calabria, con la località di Santa Venere. A seguire ci sono Montegiordano e Roseto Capo Spulico, dove si può ammirare un tratto suggestivo della linea costiera jonica con un antico castello collocato su uno sperone roccioso e perfettamente visibile dalla Statale.

Nella località Colfari di Amendolara c'è una congiunzione con la SS 481 della Valle del Ferro, per poi attraversare il centro urbano di Trebisacce e scavalcare la foce del fiume Saraceno. Tra le località successive ci sono la marina e lo scalo di Villapiana, per giungere dunque a Sibari, nel territorio di Cassano allo Ionio, importante snodo stradale della Calabria settentrionale.

In questo punto la SS 106 si biforca: un raccordo situato nei pressi della stazione ferroviaria di Sibari, consente di imboccare la SS 534 per raggiungere l'Autostrada A3 in direzione di Spezzano Albanese, mentre il tragitto della 106 prosegue verso la stazione ferroviaria di Corigliano Calabro e successivamente verso quella di Rossano, mentre il suo raccordo parallelo che è chiamato 106raccordo passa nei comuni di Corigliano Calabro (zona marina di Schiavonea) e Rossano, ed è il tratto a scorrimento veloce, creato per evitare che il traffico rallentasse addentrandosi nei centri dei due comuni. Dopo la stazione di Rossano il biforcamento si ricongiunge.

Dunque, è la volta dei paesi del Basso Ionio cosentino: Mirto Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Marina di Mandatoriccio e il centro balneare di Cariati Marina.

Tratto Crotone (84 km)


Con l'attraversamento del fiume Nicà, si entra nella provincia di Crotone: in questo tratto si attraversa Crucoli Torretta e la zona del Cirotano dove è possibile scorgere i vitigni da cui viene prodotto il vino doc di Cirò e Melissa.

La SS 106, dopo essere passata nei pressi del popoloso centro di Cirò Marina, attraversa Torre Melissa e la marina di Strongoli, dunque giunge a Crotone attraversando i quartieri Bucchi, Gabella e Margherita. Qui si ripropone un tratto a doppia carreggiata, lungo appena 5 km, che termina in località Passovecchio, dov'è possibile collegarsi con la SS 107 Silana Crotonese per raggiungere Cosenza.

La 106 attraversa l'area industriale di Crotone dove insistono le ex industrie chimiche che hanno scritto la storia economica della città, la sua zona commerciale e il quartiere sud di Poggio Pudano per giungere nei pressi di Cutro: la strada che conduce e che attraversa Cutro è denominata SS 106 vs, in quanto rappresenta il tragitto originario della 106, successivamente modificato.

Il percorso prosegue nella località Sant'Anna, che conduce verso l'Aeroporto di Crotone, Isola di Capo Rizzuto e la nota località turistica di Le Castella, per poi attraversare la marina di Cutro e la sua frazione Steccato.

Tratto catanzaro (76 km)



Oltre il fiume Tacina inizia il territorio della provincia di Catanzaro: dopo un breve tratto occupato dalla marina di Belcastro, la SS 106 si immette all'interno di due centri abitati, Botricello e Cropani Marina, che attraversa per intero; dunque la località Borda di Sersale, parte dell'abitato di Sellia Marina e le località Roccani e Marindi di Simeri Crichi.

Quindi si presenta il bivio per raggiungere Catanzaro centro, situata verso l'entroterra a circa 12 km, mentre la SS 106 prosegue attraversando per intero Catanzaro Lido. Al termine del centro abitato balneare del capoluogo calabrese, attraverso una rotatoria, è possibile congiungersi con la ex SS 19 che conduce verso il centro e la SP 48 per il quartiere Germaneto, tratta in fase di ammodernamento a seguito della costruzione in itinere della cittadella istituzionale della Regione Calabria, del campus universitario, della nuova stazione ferroviaria centrale.

La 106 continua, invece, il suo tragitto verso Roccelletta di Borgia da dove si ammira il parco archeologico di Scolacium, dunque si entra in Squillace Lido e nella località balneare di Copanello, si attraversa Santa Maria del Mare Torrazzo di Stalettì, la Costa degli Aranci di Montauro, Montepaone Lido, per giungere quindi a Soverato, snodo della Calabria centro-meridionale. Qui, dalla 106, si può imboccare la SS 182 delle Serre Calabre per raggiungere Vibo Valentia.

I rimanenti centri del Basso Ionio catanzarese attraversati sono i lidi di Davoli, San Sostene, Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, Isca sullo Ionio, Badolato, Santa Caterina dello Ionio e Guardavalle.

Tratto Reggio Calabria (132 km)


A questo punto si entra nella provincia di Reggio Calabria: la SS 106 passa all'interno di Monasterace Marina, della località Torre Ellera di Camini, di Riace Marina, attraversa il territorio di Stignano, oltrepassa la marina di Caulonia e si dirige verso due importanti località costiere, Roccella Ionica e Marina di Gioiosa Ionica, da dove nasce lo sbocco della trasversale, dalla zona Jonica a quella Tirrenica con la Strada Grande Comunicazione Jonio-Tirreno (Gioiosa-Rosarno) SS 682, per raggiungere l'Autostrada A3 SA-RC in direzione di Rosarno.

Proseguendo all'interno della Locride, si attraversa prima Siderno e poi la stessa Locri, per poi passare ai centri limitrofi di Sant'Ilario dello Ionio, Ardore e Bovalino, da dove la SS 112 offre un raccordo con l'A3 verso Bagnara Calabra. Da qui inizia la zona limitrofa alle montagne dell'Aspromonte: la SS 106 attraversa Bianco, Africo, la località Canalello di Ferruzzano, Brancaleone, Palizzi.

Giunta all'estrema punta della Calabria e dell'intero Stivale italiano, la SS 106 passa per Bova Marina, Condofuri Marina, Marina di San Lorenzo, il centro di Melito di Porto Salvo, le Saline Ioniche di Montebello Ionico, Motta San Giovanni per giungere infine all'interno del centro urbano di Reggio Calabria.

Qui attraversa la zona sud della città, nel quartiere Pellaro, passando nei pressi dell'Aeroporto di Reggio Calabria e giungendo a Ravagnese dove si congiunge con l'Autostrada A3.

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LE RICETTE DEL FORUM / LA MORMORA DEL PESCATORE.
« on: October 03, 2006, 22:05:54 »
LA MORMORA DEL PESCATORE.



Dosi per 4 persone: 1 mormora di 1 Kg - 1 litro di vino bianco secco - 3 cipolla di media grossezza - mezzo kg di pomodorini pachino - 1 foglia di alloro - 6 grani di pepe nero - 2 spicchi d'aglio - olio extra vergine d'oliva - sale e pepe macinato al momento.





Tagliate alla mormora le pinne dorsali, ventrali e branchiali. Squamatela, incidetela sul ventre con le forbici partendo dalla cavità anale fino alla testa: estraete branchie e interiora.
Lavate rapidamente il pesce sotto acqua corrente e asciugatelo. Mettete sul fuoco la pesciera con il vino, salate, unite, cipolla e pomodorini tagliati a fettine o a pezzetti, l'alloro e i grani di pepe.
Fatto un fondo con questi ingredienti adagiateci la mormora; alla ripresa del bollore abbassate la fiamma e cuocete il pesce per circa 20 minuti a recipiente scoperto.
Sollevate la mormora dal liquido di cottura e sfilettatela subito togliendo la pelle.
Deponete i quattro filetti in un piatto da portata caldo, nappateli con il sughetto e servite in tavola: buon appetito

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LE RICETTE DEL FORUM / VINO ROSSO ANTICANCRO?
« on: October 03, 2006, 21:44:01 »
VINO ROSSO ANTICANCRO?
Visto che siamo in tema di vendemmia lode a un buon bicchiere di vino rosso che puo' aiutare anche a ridurre il rischio di uno dei tumori piu' diffusi tra gli uomini, quello della prostata. Questo ? quanto e' emerso dallo studio pubblicato sull'International Journal of Cancer e condotto negli Stati Uniti, nel Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle. Dalla ricerca, condotta da Janet Stanford, risulta che ogni bicchiere di vino rosso bevuto a settimana, puo' ridurre il rischio di cancro alla prostata fino al 6%.

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LE RICETTE DEL FORUM / PENNE CON ZUCCHINE E COZZE.
« on: October 03, 2006, 21:37:53 »
PENNE CON ZUCCHINE E COZZE

Ingredienti
5 zucchine piccole
1 d?oliva
300 confezione di cozze surgelate
aglio e prezzemolo
olio
350 gr penne
sale e pepe

Preparazione
Puliamo le zucchine tagliamo a rondelle, in una padella mettiamo dell?olio, aglio e facciamo rosolare con le zucchine, scongeliamo le cozze uniamole alle zucche e cuociamo per 10 minuti. Cuociamo le penne versiamo nella padella del sugo mescoliamo con cura agg il prezzemolo tritato.
Possiamo sostituire le cozze con i gamberi

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LE RICETTE DEL FORUM / Filetto di Branzino (Spigola) ai Porcini Crudi
« on: October 03, 2006, 21:37:25 »
Filetto di Branzino ai Porcini Crudi

Ingredienti:
Per 4 persone: Un branzino di circa un kg., 250g. di funghi (porcini piccoli), 4 foglie di basilico, 4 cucchiai di olio d'oliva, mezza cipolla piccola, una carota piccola, una foglia di alloro, sale e 2 grani di pepe.

Preparazione:
Mondare il branzino, eliminando la testa, la coda, la lisca centrale e la pelle. Ricavarne quindi dei filetti con un coltello ben affilato. Con la carcassa e la testa preparare un litro di fumetto di pesce, unendovi la cipolla, la carota, l'alloro, pepe e sale. Dopodich? scottate i filetti nel fumetto e disporli su un piatto caldo. Pulire i funghi e passarli con un panno umido. Tagliarli a lamelle sottili, quindi condirli con oli, sale e basilico tagliato a listarelle fini. Disporre su un piatto tiepido una parte dei funghi, mettervi sopra i filetti di branzino e aggiungere i restanti funghi. Servire con una guarnizione verde, a piacere.
 
Tempo di cottura: 20'

 

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TRAINA / ESCHE ARTIFICIALI - AGUGLIA
« on: September 30, 2006, 23:27:26 »
Dopo averne tanto parlato ho deciso di comprarla.
Eccola qui e pronta ad essere innaugurata !
Domani si va a traina!

Aguglia snodata Carson (Strike pro) in tre pezzi, dotata di tre ancorette  WMC

Immagine non disponibile

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PESCE SERRA / Pesca del Serra da riva
« on: September 22, 2006, 11:56:10 »
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Tecnica pesca al pesce serra




Il Serra caccia in acque basse,sospingendosi fino sotto riva Sfruttando questa caratteristica,in determinate condizioni,puo'essere catturato da terra,utilizzando rigorosamente l'esca viva.
Con mare mosso,il rimescolio delle onde che frangono smuove la sabbia e scopre i piccoli animaletti che vi si nascondono,di cui i pesci costieri (Cefali,Marmore,Saraghi ecc.)sono ghiotti. i Serra,a loro volta,cacciano i cacciatori completando cosi' la catena alimentare.
Le condizioni del mare sono determinanti,infatti,con mare troppo calmo i Serra difficilmente si avvicinano alla riva,mentre con mare troppo mosso l'esca si rovina rapidamente.Le condizioni migliori,come per quasi tutti i tipi di pesca da terra, sono con mare in scaduta dopo una mareggiata.
I posti piu' idonei sono le foci dei corsi d'acqua,le spiagge intorno alle dighe dei porti e,in generale,tutte le spiagge e le coste rocciose frequentate dai pesci costieri,cosa di cui e' facile accertarsi con mare calmo vedendo i branchetti di Cefali.
In particolare lungo le coste rocciose le zone piu' frequentate sono quelle dove e' piu forte il movimento dell'acqua.
Gli orari e i periodi sono gli stessi della pesca a Traina (da Giugno a Novembre,al mattino prima che il sole sia alto e alla sera dal tramonto a notte).
Anche le localita sono le stesse indicate per la Traina.

La pesca si effettua lanciando l'esca ( o meglio calandola,come vedremo piu' oltre) poco prima della zona dove frange l'onda,in modo che si posizioni vicino al gradino di sabbia formato dai frangenti,che e' la zona piu' ricca di pesce e quindi piu'frequentata dai Serra.
Per maggiori informazioni andate su questa paggina:

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ITINERARI HOT SPOT DI PESCA / Isola Bella
« on: September 22, 2006, 01:01:26 »
Isola Bella
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 L'isola Bella ? un'isola situata nel Lago Maggiore, fa parte delle cosiddette isole Borromee e si trova nel golfo Borromeo a circa 400 metri al largo da Stresa. Misura 320 metri di lunghezza e 180 di larghezza ed ? interamente occupata dal giardino all'italiana del palazzo Borromeo, che occupa la costa nordoccidentale dell'isola.


Storia
Fino al 1632 l'"isola inferiore" o "isola di sotto" era uno scoglio roccioso occupato da un minuscolo villaggio di pescatori: in quell'anno Carlo III Borromeo inizi? la costruzione di un palazzo dedicato alla moglie, Isabella D'Adda, affidando i lavori al progettista milanese Angelo Crivelli al quale si deve anche la progettazione dell'impianto di base dei giardini.
I lavori subirono una pausa d'arresto verso la met? del XVII secolo a causa della grave epidemia di peste scoppiata nel ducato di Milano.

La costruzione riprese slancio quando l'isola pass? ai figli, il Cardinale Giberto III (1615-1672) e Vitaliano VI (1620-1690) quest'ultimo in particolare, con l'appoggio finanziario del fratello, affid? il completamento dei lavori all'architetto milanese Carlo Fontana e fece diventare la villa luogo di feste sontuose e rappresentazioni teatrali per la nobilt? europea.

Al suo successore, il nipote Carlo IV (1657 -1734) si deve invece il completamento dei giardini che furono inaugurati nel 1671. Al periodo di Giberto V Borromeo (1751 ? 1837) risalgono le frequentazioni pi? illustri dell'isola, da Napoleone con la moglie Josephine de Beaurneais e la principessa del Galles Elisabetta di Brunswick che ? secondo un aneddoto - innamoratasi del luogo fece di tutto per convincere i Borromeo a vendere l'isola Madre o i castelli di Cannero; di fronte al secco diniego ripieg? sulle coste del Lago di Como e si stabil? a Cernobbio a Villa d'Este.

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ITINERARI HOT SPOT DI PESCA / Isola Madre
« on: September 22, 2006, 00:53:15 »
 Isola Madre
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Isola Madre ? la pi? grande isola dell'arcipelago delle Isole Borromee sul Lago Maggiore. Larga 220 metri e lunga 330, l'isola ? occupata da alcune costruzioni e soprattutto da giardini. Anticamente era chiamata Isola di San Vittore e successivamente Isola Maggiore.

Storia
Le fonti storiche indicano che nella met? del IX secolo sull'isola ? presente la chiesa con abside a pianta quadra (edificio probabilmente costituente il riferimento alla matrice di una macropieve verbanese dedicata a S: Vittore), un cimitero (il cui ricordo si perpetua nella cosiddetta ?scala dei morti?); non si esclude che vi potesse sorgere anche un piccolo apprestamento militare, in analogia e assonanza con il castrum di S. Angelo sito sull?Isolino di S. Giovanni. Per certo si sa che vi erano coltivazioni di ulivi, la cui produzione veniva forse impiegata per usi sacri. A partire dal 1501 Lancillotto Borromeo, uno dei cinque figli di Giovanni III e Cleofe Pio di Carpi, introduce nell'isola le prime coltivazioni di agrumi fatti arrivare dalla Liguria insieme con un giardiniere ("hortolano") che li accudisca; ordina la costruzione di un primo nucleo della dimora gentilizia, che viene successivamente ampliata in forma rinascimentale negli anni '80 del Cinquecento da Renato I Borromeo. Sono gli anni in cui si avvicendano nella cura dei giardini gli esponenti di una dinastia di "hortolani", i Della Torre, che risiederanno all'Isola Madre sino al primo Ottocento. A partire circa dal 1823-25, per impulso dei conti Giberto V e Vitaliano IX Borromeo Arese, ad opera di Renato I, Giacomo e Francesco Rovelli, famiglia di giardinieri originaria di Monza, pur preservando il bosco nella parte verso Nord-Ovest dell'isola, i settori tenuti a frutteto dell'isola vengono convertiti in giardino romantico all'inglese, che ancora viene considerato tra i migliori esempi di quest'arte in Italia.

Monumenti
Palazzo Borromeo (edificato nel XVI secolo sui resti della primitiva chiesa, cimitero - e fors'anche castello - di S. Vittore) e relativo giardino all'inglese
Cappella gentilizia del 1858 (al contrario dell'Isola Bella, non contiene cenotafi o monumenti funebri)
e soprattutto dal grande e scenografico giardino all'inglese di 8 ettari, progettato su un precedente agrumeto, produttivo sino alla fine del '700. Famosa ? la "scala dei morti", che negli ultimi decenni ? stata arricchita con una importante collezione di Wistaria (glicine).

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