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L'impianto a carbone nel feudo dei padrini promette lavoro ma 'danneggia l'ambiente'


Nelle giornate terse, da Montebello Jonico e Saline Joniche, venti chilometri a sud di Reggio Calabria, si può ammirare l'Etna. Siamo in piena area Grecanica. Una meraviglia per gli occhi, oscurata dall'ecomostro dell'ex Liquichimica. Un monumento all'impunità frutto di un patto non scritto tra Stato e 'Ndrangheta. Uno tra i peggiori delitti ambientali rimasto impunito. Cemento e asfalto al posto della spiaggia, ferro arrugginito e strani bidoni a contatto con il mare. Entrati nell'ex Liquichimica lo scenario è apocalittico. La costa circostante è stata divorata dagli ingenti prelievi di sabbia servita alla realizzazione del porto e delle strade interne alla strutture struttura. Le strutture ferrose divelte e la rena che chiude l'entrata del porto sono i segnali che il luogo è off limits. Una bomba ecologica nel feudo dei padrini della cosca Iamonte. Capo carismatico è il boss massone don Natale Iamonte. Padrini, un tempo pastori e macellai, che sono diventati imprenditori grazie ai soldi dello Stato. Un potere che hanno esteso a suon di denari fino a Desio, nella profonda Brianza.

Sulle macerie dell'ex Liquichimica dovrebbe nascere una centrale a carbone da 1.320 megawatt. Carbone pulito, tranquillizzano dalla Sei, la società italo-svizzera che dovrebbe realizzare l'investimento. I partner di Sei sono Repower, Gruppo Hera, Foster Wheeler italiana e Apri sviluppo. Il socio di maggioranza è Repower, il colosso svizzero pubblico-privato. Tra gli azionisti della società c'è il cantone dei Grigioni, dove Repower ha sede. Hera è invece una creatura emiliano-romagnola. E attraverso le sue controllate Calenia ed Hera Med, partecipa in alcuni investimenti energetici del Sud. Uno su tutti, la centrale a Turbogas di Sparanise, in provincia di Caserta, dove tra i consiglieri del Consiglio d'amministrazione della società che gestisce l'impianto c'è Giovanni Cosentino, fratello dell'ex sottosegretario imputato per legami con la camorra.

Sulla gestione delle centrali energetiche campane è stata avviata un'istruttoria da parte dell'Antitrust che indaga su una possibile distorsione del mercato dovuta a un'intesa tra le società Egl, Calenia, Repower, Set spa e Tirreno Power. Secondo l'organo di vigilanza avrebbero creato una sorta di cartello per vendere energia a Terna, il principale proprietario della rete di trasmissione dell'energia elettrica. La centrale di Saline avrà un costo di oltre 1 miliardo di euro e, secondo i dirigenti dell'azienda, avrà ricadute sul territorio calabrese stimabili in 1 miliardo e 200 milioni di euro. Un'opera che coinvolgerà 1.500 addetti per la sua costruzione, oltre a diverse aziende locali che forniranno supporto per diverse attività e consulenza. E una volta realizzato, l'impianto impiegherà 300 persone. Almeno queste sono le cifre indicate dai manager svizzeri.

Numeri che non corrispondono a quelli del decreto Via, la valutazione impatto ambientale del ministero dell'Ambiente non ancora reso pubblico ma che "Re le Inchieste" ha potuto visionare, con cui si autorizza la realizzazione della centrale. Gli stessi dirigenti di Sei parlano di un'occupazione a regime di 140 unità. Promesse di lavoro, che ruotano attorno a un investimento economico imponente. Che potrebbero risvegliare appetiti clientelari e mafiosi. Come fu per la Liquichimica, alla cui realizzazione la parte del leone è toccata al clan Iamonte di Melito Porto Salvo, 10 chilometri a sud di Saline. In Italia le centrali a carbone funzionanti sono 12, tra queste le più inquinanti per produzione di Co2, secondo alcune stime, sono Brindisi Sud, la centrale ex Endesa di Fiume Santo (Ss) e l'impianto Enel di Fusina (Ve).

Autorizzazioni ministeriali contraddittorie La commissione Via del ministero dell'Ambiente si è espressa nel 2010, un decreto tenuto segreto che "Re le Inchieste" ha potuto sfogliare. E' prassi pubblicarli sul sito ministeriale, com'è avvenuto ad esempio per il parere negativo relativo alla riconversione a carbone della centrale a turbogas di Rossano, in provincia di Cosenza. Un progetto firmato Enel. Sul decreto si legge che la tecnologia a carbone "è in contrasto con il Piano energetico regionale" e "il progetto non è compatibile con l'ambiente". Per Saline la Via è invece positiva. La società elvetica sostiene, nella domanda presentata alla Commissione ambientale, che la centrale "potrebbe diventare occasione di valorizzazione e motore di sviluppo, anche in chiave paesistico-ambientale e turistica". Gli esperti del Ministero, pur dando il via libera al progetto, non condividono l'ipotesi della centrale come motore di sviluppo turistico.

"E' improbabile che la realizzazione della Centrale in progetto possa diventare un motore di sviluppo turistico". E lanciano un messaggio chiaro alla Regione: non esistono "progetti alternativi di recupero ambientale finalizzati allo sviluppo del turismo". Ma perché tenere nascosto quel parere? Di certo è in antitesi a quello espresso dal Ministero di Beni culturali, secondo cui la centrale non si può costruire perché sorgerebbe su un'area ricca di reperti dell'età ellenica.

(da Repubblica.it, articolo di Giovanni Tizian)

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PESCA A SPINNING / Anche questo è spinning
« on: February 14, 2012, 16:19:17 »
come direbbe Rino Gaetano. Cronaca di un cappotto, o meglio cronistoria di quando il destino è contro di te.

Stamattina decido di impiegare un po' del tempo libero per una spinnata, che è l'occasione per provare una telescopica mitchell che ho acquistato (lo so, i puristi si arrabbiano, ma mi serve per i luoghi davvero inaccessibili alle due pezzi). Mi porto il nexave 2500 con un trecciato 0,17 e un fluoro 0,34. L'obiettivo è sempre lei, la regina. Mi avvio verso la scogliera che divide il torrentello di Iraklio dalla spiaggia dello Stadio, decido di andare non alla solita foce, ma di fermarmi un centinaio di metri prima. Faccio qualche lancio col fido aile magnet, ma nisba. Cambio qualche artificiale, provo un picol'eau ma nisba. Mi sposto di qualche scoglio, aggancio il mio (sigh) mag darter 21 gr a al primo recupero, praticamente sotto i miei piedi, vedo un attacco selvaggio di un serra di almeno 2 chilli. Ferro per quanto possibile, perché è a due metri praticamente, lo allamo ma noto subito che l'ancoretta si è infilata allì'estremità superore del labbro, ho poco margine, non lo forzo, consapevole dell'equilibrio precario del tutto. Non avevo portato il guadino, perché avevo intenzione di provare la cannetta. Mi maledico, maledico gli dei avversi e - giusta punizione - dopo 5 secondi il serra fa una capriola, un salto, quel che è e si slama. Imprecazioni in napoletano, in cretese e in tutte le lingue del mondo. Decido di rilanciargli addosso ma il vento mi porta l'artificiale su uno scoglio affiorante. Si aggancia. Trac. Fluoro spezzato. Non mi consola il fido fj che regge, non mi consola proprio, perché era uno dei miei artificali preferiti. Rimetto la girella, cambio qualche artificiale e poi decido di fare un ultimo lancio col rapalino max 10, colla piumettina sull'ancorettina, tanto bellino. Parentesi: vi consiglio caldamente di non dire mai, non pensare mai che è l'ultimo lancio, fate finta che è il penultimo. Perchè porta una sfiga tremenda. Infatti lancio, si chiude l'archetto, e patatrac. Si spezza il trecciato al livello del guidafilo, cosa mai successa, perzio. Morale della favola: certi giorni così capisci che lo spinning è un'arte che richiede taaaaanta pazienza, infinita pazienza e capacità di assorbire le botte della sorte. Ti viene voglia di mollare tutto. Perdere un pesce fa parte del gioco, perdere due artificiali fa male al portafoglio. Poi mi rilasso, mi calmo, e penso già alla prossima uscita, a quel maledetto serra che, stamattina, se n'è tornato vincitore. Onore a lui, quel maledetto.

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ARTIFICIALI DA SPINNING / spanyid raider
« on: February 12, 2012, 09:29:08 »
C'è qualcuno che conosce questo artificiale? Un mio amico spinner ieri me lo ha fatto vedere, pare che sia molto performante in Au e Nz.

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NOTIZIE E SEGNALAZIONI / Reti reti reti maledette!!
« on: February 05, 2012, 10:07:17 »
non è un post su una partita di calcio, purtroppo. E' già da un paio di uscite, stamattina, che me ne devo tornare indietro dal mio spot preferito per lo shore jigging in quanto hanno cominciato a mettere, proprio davanti alla postazione di lancio, delle reti fisse da posta. Le mettono a sinistra dell'ingresso del porto di Iraklio, a una distanza di circa 50 metri dalla banchina ed è inutile e rischiosa lanciare lì, perché il rischio incaglio è sempre dietro l'angolo. Per non parlare poi della strage di ricciolette che stanno facendo, così mi hanno detto. Mi rendo conto che c'è gente che ci campa, e non è facile conciliare la nostra passione di pescatori sportivi, per la quale dedichiamo tempo, soldi, ore di sonno eccetera con una professione che è antica quanto l'isola. Ci siamo consultati, siamo praticamente in 3 a fare shore, e siamo andati alla capitaneria di porto per chiedere spiegazioni. Ci hanno detto che avendo piccole imbarcazioni con regolare licenza, possono gettare le reti anche vicino alla costa, se non ci sono spiagge frequentate da bagnanti. L'unico appiglio sarebbe quello che le gettano vicino all'ingresso del porto e potrebbero ostacolare i movimenti in entrata ed uscita dallo stesso. Io ho dato un'occhiata alla normativa europea, la quale dice che è vietata la pesca a meno di 3 miglia dalla costa per le reti a strascico e a meno di 300 per quelle fisse. Un altro appiglio è verificare se il fondale è meno di 30 metri, ad occhio lì il fondale dovrebbe essere al limite. Qualcuno di voi conosce meglio di me la normativa europea e può dare indicazioni? Comunque hanno detto che faranno dei controlli, ma io sinceramente della polizia greca non mi fido, sono abbastanza inetti nei controlli e molti sono anche corrotti, così dicono. Insomma, sono parecchio inca@@ato perché quello è praticamente l'unico spot adatto per lo shore in città. Mi sa che se non si risolve la situazione devo trovarne qualche altro girando per la costa nord dell'isola. Sarebbe un peccato però perché quello spot è vicino casa e facilmente raggiungibile  ;D. Maledette reti!!!

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MULINELLI DA SPINNING / Penn Atlantis 5000
« on: January 16, 2012, 15:01:48 »
Avrei la mezza idea di prendere per lo shore jigging (non adesso, quando avrò qualche soldino da parte) un penn atlantis 5000, da abbinare alla mia xzoga mastery 100 h2. Dalle specifiche tecniche mi sembra una vera e propria macchina da guerra, con 10 cuscinetti+1 e soprattutto una frizione da 10 kili, con un peso veramente ridotto (410 grammi). Ad occhio mi sembra un mulinello ideale per lo shore, ma vorrei sapere cosa ne pensate o meglio se qualcuno ce l'ha come si trova. Vi ringrazio.

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SPINNING CATTURE / Catture di Dariocreta
« on: December 03, 2011, 10:45:45 »
Sveglia ore 5, arrivo allo spot alle ore 6, barriera esterna del porto di Iraklio. Arrivo sul posto e incontro un altro spinner. Provo prima con un abu garcia rocket minnow, ma nisba. Poi, su suggerimento dell'altro spinner monto un bel cristal minnow 14 cm. Lancio e rilancio, inseguimenti divertentissimi. All'ennesimo lancio dopo 2 metri zac, strike!!!Il combattimento dura poco perché la preda è modesta, notare che sto pescando da una murata alta 8 metri: praticamente lo salpo di peso, col terrore che vada a ramengo. Non sto nella pelle, sono emozionatissimo, fin quando non lo vedo scodinzolare in salvo (giuro, scodinzolava davvero!!!). Prendo un panno, lo afferro, lo porto giù e lo slamo: aveva abboccato all'ancoretta di coda e ho dovuto forzare perché era incastrata nella carne dura come il cuoio!!! Non prendetemi in giro per la preda (300 grammi e poco più di mezzo metro) perché è la mia prima preda a spinning, un barracuda, e non lo dimenticherò mai ('o primm'ammore). Finalmente scappotto dopo 2 mesi!!

Mare: bonaccia
Vento: assente
Ora cattura: le 6,30 circa

Attrezzatura: speedmaster 270 con exage 4000 caricato con power pro 0,23 e finale in fluorocarbon seaguar 0,47
Artificiale: cristal minnow yo-zuri


PS Scusate per la qualità delle foto, ma le ho fatte con l'autoscatto ed ero congelato (notare gli occhi rossi) e abbastanza rintronato!!!

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SPINNING ATTREZZATURE / Smontaggio mulinello
« on: November 30, 2011, 17:26:52 »
Oggi per perdere un po' di tempo e per esercitarmi ho smontato un hyperloop 2500, il primo mulinello che ho comprato. Dentro era nero di lerciume, nonostante lo abbia usato 20 volte al massimo. Ho lavato gli ingranaggi del carter con la benzina, li ho reingrassati, ho rimontato il tutto ed era scorrevole. Quando ho richiuso il dado del carter, l'ho chiuso al massimo, ma ho visto che il mulinello si intoppava, nel senso che era molto duro alla manovella e non girava fluidamente. Il problema scompariva allentando il dado del carter (quello che tiene fermo l'albero per intenderci). A questo punto ho lasciato il dado un po' allentato, chiudendolo con la vitina. Il dado adesso non è stretto al massimo, è un po' lento, ma è bloccato dalla vitina. Il mulinello sembra girare fluidamente adesso: ho commesso un errore? Dovrei stringere il dado al massimo? Ma se faccio così, perché il mulinello non gira ma è come bloccato? Vi ringrazio per i consigli, non è tanto per il mulinello, che non vale una cippa, ma per imparare ad acquisire dimestichezza con lo smontaggio.

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Ciao a tutti, vorrei un consiglio. Ho una shimano 210 vengeance 10/30 abbinata ad un hyperloop 2500. Vorrei prendere un mulinello migliore, per la pesca alla spigola, diciamo uno di fascia media, un 3000 o un altro 2500. Cosa mi consigliereste? Io sarei orientato verso il nuovo catana oppure l'Alcedo Pride wide spool 3000, o un Tica Spinfocus 3000, oppure un Penn Pursuit 3000 o un sienna 2500. Voi cosa mi consigliereste? Non vorrei spendere troppo ma vorrei un prodotto affidabile, visto che ho già preso una Speedmaster 270 con su un exage 4000. Grazie a tutti in anticipo!!!

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ARTIFICIALI DA SPINNING / Parrucche con cambio artificiali.
« on: November 20, 2011, 13:53:05 »
Mi è capitato alcune volte, specialmente in presenza di vento, di fare parrucche al cambio di artificiale, cioè da un artificiale pesante ad un più leggero, non subito ma dopo qualche lancio. Premetto che uso sempre il silicone spray prima e dopo la pescata e quando passo da un artificiale leggero ad uno pesante, il primo lancio non forzo e poi ritiro il filo tenendolo in tensione per tendere il trecciato (spiderwire 0,17) e non mi è mai capitato. Quando faccio, per esigenze di pesca, l'operazione inversa, parrucco. Avete dei suggerimenti da darmi? Magari devo prima usare i leggeri e poi i pesanti? Oppure è semplice casualità? Grazie a tutti dei preziosi suggerimenti, che mi stanno aiutando a migliorare piano piano. 

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ARTIFICIALI DA SPINNING / Dubbio jig e peppy
« on: November 17, 2011, 17:17:23 »
Salve, qualche tempo fa ho acquistato su internet, visto che costavano molto poco, un bomber Flair Hair jig e un Peppy della Robert (saponetta). Volevo chiedervi innanzitutto se posso attaccarli col metodo di Peppino, ossia girella e split ring e inoltre il tipo di recupero che consigliate per questi due artificiali e se avete esperienze di catture in mare, visto che sembra che siano artificiali per acqua dolce. Grazie a tutti.

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SPINNING ATTREZZATURE / Rumore Shimano hyperloop 2500
« on: November 12, 2011, 18:43:33 »
Salve a tutti, lo so che è un mulinello di fascia economica, ma volevo segnalarvi un problemino: il mulinello è perfetto in fase di recupero, non mi dà per ora alcun problema tranne il fatto che quando giro pianissimo la manovella - ad esempio per tirare un po' più su il filo per il lancio o per riavvolgere piano piano il filo - cigola, o meglio...non so come definirlo...ticchetta un po', poi quando giro veloce il rumore sparisce ed è fluido e silenzioso. Cosa potrebbe essere? Ho provato a lubrificarlo un po' sull'albero della bobina e la manovella dall'esterno, ma il problemino sussiste. Più che altro è una curiosità. Lo monto su una shimano 2,10.

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