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Messages - catfish

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Bene, eccomi di ritorno.
Avevo mal interpretato la tua risposta goliardica.
Sai quanto siano suscettibili certi pescatori e io, in quanto a questo, - purtroppo - non mi tiro indietro.
Proprio pochi giorni fa mi sono trovato in una situazione che si adattava alla perfezione a quanto da te descritto.
Dunque:si pescava la Spigola. Mare piuttosto calmo. Ore del primissimo mattino. Pescavo con un galleggiante simil-inglese 2+1 e montatura canonica: finale 0.08 e 170 cm. di svolazzo. Accanto a me pescava un tipo simpatico con una montatura raccapricciante: galleggiante di 3 grammi con una decina di piombini a tarare alla perfezione, distribuiti da metà lenza a scendere, ovvero su 70-80 cm. Finale di 50 (dico cinquanta) cm. della Hard Falcon f.c. (come mi ha poi detto).
Bene, io non ho preso una toccata. Lui ha preso una Spigoletta sotto-misura (rilasciata) e un'altra Spigola belloccia. Ho provato a piazzare un paio di pallini dell'8 all'attacco col finale ma la situazione non è cambiata.
Avrei dovuto staccare tutto e pescare come lui?
Credo di essere un buon osservatore e quando c'è da imparare qualcosa, non mi faccio pregare: ho chiuso la canna e mi sono messo a osservare lui. Era veramente un piacere guardare come il galleggiante da 3 gr. si inabissava sotto mangiate prepotenti.
Ci ho pensato su e ho creduto di arguire che, essendoci probabilmente corrente di fondo,il pesce esigeva di mangiare da fermo. Come facesse poi la Spigola a non avvertire tutto quel peso, rimane un mistero (le abboccate erano evidentissime).
Ho imparato qualcosa di nuovo, però -ammetterai - che ci sia rimasto di stucco e che accettare una novità del genere non era semplice. Cordialmente, catfish.

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".....Tutto mesto me ne torno a casa, acchiappo il famoso manuale scritto dal plurifamoso Pinco Pallino, tasto la carta su cui è stampato e, trovandola alquanto ruvida, opto per buttarlo nel caminetto.
In altri tempi, quando si faceva largo uso di pillole di saggezza, si diceva: "Vale più la pratica che la grammatica".

 Caro nonno, siccome non mi va di polemizzare, rispondo ora e poi taccio (metaforicamente) per sempre. La pesca è fatta di pratica e di tecnica. La pratica prevale sempre sulla tecnica, dato che ne è ispiratrice.  Una volta in pesca magari facciamo cose poco raziocinanti e se diventano produttive perseveriamo, tuttavia noi siamo esseri raziocinanti, dunque ci chiediamo il perchè delle cose.  Del tuo amico che pesca Orate a ripetizione mentre io e te discutiamo sui massimi sistemi, puoi immaginare bene quanto me ne freghi. Cambierei volentieri le mie prossime Orate con la certezza di sapere perchè le ho prese. Ciao, Giorgio.

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Caro nonno, ti ringrazio per la risposta tempestiva. Questa tecnica mi intriga assai, tuttavia ci sono alcuni aspetti che cozzano (scusa l'espressione ma, dato che siamo in tema...) con quanto comunemente assodato.
Dunque: 1) Noi stiamo pescando l'Orata. 2)Stiamo su fondo sabbioso. 3)Porto o pennello che sia, si presume che il mare sia calmo. Ora: 1) cosa ci fa una Cozza su un fondo sabbioso? 2)Se ne sta andando a spasso in mare calmo? 3)E come ci casca la super-sospettosa Orata?
Che la Cozza spicchi sul manto sabbioso come uno specchietto non ci piove, ma l'Orata si comporta davvero come un'Allodola in questo caso?
Se le cose stanno così ( e non metto certo in dubbio il tuo reportage) c'è veramente da riscrivere qualcosa su sua maestà l'Orata!

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PESCA ALL'INGLESE & BOLOGNESE / Orata con la cozza a "farfalla"
« on: June 12, 2010, 17:35:37 »
Ho letto un vecchio post di nonnoroby sulla pesca all'Orata con la cozza (tecnica cosiddetta "a farfalla").
Dato che questa tecnica mi interessa parecchio chiedo qualche info suppletiva sul tipo di terminale, danaratura del nylon etc.etc.
Una cosa mi lascia perplesso: dato che è una tecnica che impiega il galleggiante e visto che - immagino - la cozza sia adagiata sul fondo, il galle serve solo da segnalatore visivo?
E' preferibile impiegare questa tecnica sul misto o va bene anche sulla sabbia? Grazie.

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Carissimo nonnoroby
ho letto che i complimenti ti imbarazzano, tuttavia non posso esimermi dal lodare la meticolosità e l'ingegnosità con cui realizzi i tuoi artifici piscatori. Anche io mi diletto col fai da te, applicato in questo caso alla pesca, tuttavia sono estremamente "raffazzonato" e miro al sodo, ovvero al risultato utile, a scapito dei particolari, cui invece tu tieni tantissimo e che io - credimi - ammiro e un pò anche invidio.
Inutile dire che mi sono cimentato anch'io con i galleggianti, per esempio come trasformare un galleggiante da bolo in un bodied, cosa oltremodo facile grazie alla bicomponente che tutto amalgama e unisce, permettendoti di fare a meno di snodi e attacchi vari.
Sono rimasto anche io attratto dalla possibilità di sfruttare le cannucce da bibita per autocostruire degli insert, cosa che faccio normalmente, ma che mi guardo bene dal postare in quanto, esteticamente, sono delle autentiche schifezze.
Leggendo i tuoi post ricordo che lamentavi tre inconvenienti:
a) la non rigidezza della cannuccia;
b) la lunghezza limitata della cannuccia medesima;
c) l'impossibilità di realizzare insert con "cappelletto" (perdonami il termine ma quello corretto proprio non mi viene) da 4,5 mm.
Adesso, credimi, sono in difficoltà perchè proponendoti la soluzione di questi tre handicapp, vado un pò a sminuire le tue opere che - ripeto - ammiro e mi sono anche da sprone per miglioramenti vari ai miei pastrocchi, tuttavia penso che sia più importante mettere a disposizione degli utenti di questo forum le nostre conoscenze, anche perchè se 2 euro per un insert non sono certo scandalosi, vuoi mettere la soddisfazione di pescare con un galle autocostruito!
Allora: punto a) La mancata rigidezza della cannuccia viene bypassata semplicemente raddoppiandola. Si fa così: si pone una cannuccia su un cartoncino robusto (altrimenti se righiamo il tavolo o la scrivania son...dolori) e con un cutter la si incide per il lungo. Bastano due passate: una per il solco e l'altra per l'incisione vera e propria. Così non ci si fa male e si va diritti a mano libera. Effettuato il taglio trasversale, prendiamo la cannuccia sezionata e la inseriamo all'interno di quella integra. Con un minimo di manualità il passaggio avviene facilmente. Ora disponiamo di una cannuccia decisamente più rigida, però non flettiamola troppo perchè resta pur sempre una cannuccia da bibita.
b) lunghezza limitata. Se prendiamo la guaina in silicone che correda lo star-light da 4,5 mm. (non dobbiamo acquistarla apposta, basta recuperarla dalle bustine che qualche sporcaccione lascia invariabilmente sul posto. Già che ci siamo, recuperiamo pure la bustina e gettiamola in un contenitore per rifiuti) vediamo che entra a filo nella cannuccia, forzando leggermente. Due puntini di ciano-acrilica sul pezzetto di guaina e poi lo inseriamo all'interno della cannuccia da bibita, fino a metà corsa. (A proposito: non dobbiamo spendere necessariamente un piccolo patrimonio per acquistare la ciano-acrilica: basta andare al mercatino rionale o nei negozi dei cinesi e acquistare ottima ciano-acrilica a 1 euro)
Ora abbiamo un mini spigot pronto per ricevere un altro spezzone di cannuccia, della lunghezza desiderata, che ci dia la possibilità di andare oltre un canonico 2+1.
c) Come avrete già intuito, se la guaina porta star-light si incastra a perfezione nella cannuccia, ecco come il nostro novello insert possa ospitare uno star-light da 4,5 mm. Certo, bisogna fare a meno delle diavolerie di nonnoroby ma se vi accontentate....

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PESCA ALL'INGLESE & BOLOGNESE / Re: IL GALLEGGIANTE DOPPIO
« on: May 30, 2010, 19:37:45 »
Questa tecnica veniva usata sul lago di Garda per la pesca dei Cavedani. Veniva chiamata "pesca col velettone" dove, col termine di velettone, si intendeva un galleggiante in legno, autocostruito, dotato appunto di foro passante. La tecnica non era per niente semplice: una volta effettuato il lancio, bisognava "frustare" la canna con un colpo secco, per far allontanare il velettone dal galleggiantino vero e proprio, altrimenti il Cavedano mai avrebbe abboccato. Parlo al passato perchè, come d'altronde ha sostenuto lo stesore dell'articolo, sono tecniche antiche, ormai desuete. Ciao e scusa l'intromissione.

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Ciao a tutti, scusate l'intromissione.
Ho provato a pescare col pellet, ma risultati zero. Per l'innesco non ho problemi, ma naturalmente sbaglio qualcosa. Vi faccio qualche domanda, sperando abbiate la pazienza per rispondermi:
a) pasturate col solo pellet o con Bigattino misto a pellet?
b) la pastura col pellet è simile a quella col Bigo, ovvero pochi granelli, ma spesso?
c) è una pesca in calata o viene praticata sul fondo?

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PESCA ALL'INGLESE & BOLOGNESE / Re: consiglio su finale...
« on: May 30, 2010, 18:09:17 »
Scusate ragazzi ma questa non è una discussione; mi pare un tutti contro tutti e la domanda iniziale (può un trecciato 004 essere usato come finale, immagino nella pesca alla Spigola) rimane ancora in attesa di una risposta chiara. Siccome, per i motivi che esporrò, anche a me interessa sapere qualcosa di preciso prima di andare a buttare 25 cocuzze, vorrei pregare nonno Roby, della cui competenza alieutica tutti siamo più che certi (o almeno presumo) di esprimere la propria opinione (se lo usa, se lo ha visto usare, con che risultati, con quali problemi etc. etc.).
Questo discorso (nylon, fluorocarbon, trecciato, comunque "bava" finissima) mi interessa in modo particolare perchè qui a Ladispoli dove ho la sfortuna (o fortuna?) di pescare, in acque quasi perennemente "velate" (di cosa, ve lo lascio immaginare...) la Spigola, di giorno, se non si usa uno 0,10 non c'è verso di prenderla.
Vi racconto un aneddoto curioso, successomi parecchi anni fa, all'epoca del mio trasferimento a Cerveteri (prima, ero un pescatore d'acqua dolce): pescavo rigorosamente 0,10 e Bigattino eppure non vedevo mai una coda... Oramai ero più che sfiduciato, mi ero comperato una lente di ingrandimento per legare ami del 22... mi arrovellavo sulle montature, disponendo i pallini nel modo più astruso e più adatto a solenni "incatigliamenti", finchè un altro pescatore, conosciuto sul posto, mi svelò l'arcano: io pescavo col monofilo della Asso Ultra che di 0,10 aveva solo il nome ma di fatto era quasi uno 0,115. Mi consigliò di usare un Falcon, anzi me ne diede una metrata e mezzo dal suo rocchetto e, come per incanto, presi la mia prima Spigoletta (non di misura e quindi prontamente rilasciata).
Quanto ho raccontato, non è per denigrare l'Asso Ultra (che resta un ottimo filo, solo non da Spigola, almeno nella pesca col Bigattino) ma per rimarcare il fatto che la Spigola, di giorno, in acque non propriamente limpide, è in grado di rimarcare la differenza tra uno 0,10 e uno 0,115 e decidere di conseguenza. Poche sere fa, pescavo accanto a un tizio (locale) che mi raccontava, come sempre accade, dei bei tempi passati... Lui non ha visto una tocca, e naturalmente io pure, però lui pescava con lo 0,08 (che per me, brusco come sono, è assolutamente impensabile). Tutto questo, solo per dire che, a Ladispoli, se non si pesca di fino, le Spigole non si vedono. Ecco perchè il discorso di uno 0,04, pur trecciato, è per me oltremodo interessante. Tuttavia questo discorso ne apre un altro: Possibile che la Spigola "veda" la danaratura del nylon e decida di conseguenza? A me, francamente, pare una prospettiva da fantascienza. Se così fosse, allora perchè la Spigola capitola su uno 0,18 con un Gamberetto attaccato? Secondo me, lo spessore del nylon (danaratura) è legato all'andamento in acqua del Bigattino (naturalmente stiamo parlando di pesca in acqua calma o leggermente  mossa, con profondità sui 3-4 metri. Solo lo 0,10 e lo 0,08 uniti a piombatura appropriata, meglio se assente, assicurano una discesa ottimale del Bigo. In ragione di questo convincimento, chiedo: il multifibra 0,04 che, come sappiamo, è decisamente rigido, è in grado di compensare con la microscopicità questa sua rigidità?
Nonno Roby e frequentatori del forum, se ci siete, battete un colpo!

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Un saluto a tutti gli utenti di questo bellissimo forum, di cui sono assiduo frequentatore.
Mi sembrava giusto iscrivermi e così eccomi qui.
Sono di Cerveteri (Roma) e saltuariamente vengo in Calabria (Crotonese). Sono appassionato di pesca col galleggiante e ho sempre ritenuto che la pesca a fondo fosse una pesca per pensionati. Ora però che ci sono diventato mi toccherà scocciarvi per chiarire qualche dubbio.
Ancora complimenti allo staff direttivo e un buon forum a tutti.

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