Rapporto sullo stato di salute dei Mari

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on: July 06, 2011, 12:18:57
PRIME ANTICIPAZIONI DEL RAPPORTO ANNUALE SULLO STATO DI SALUTE DEI MARI DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA TERRA

di Mario Pileggi, geologo  del Consiglio Nazionale Amici della Terra

 
Lamezia Terme, 2 lug. - In miglioramento lo stato di salute delle acque marine che bagnano i 102,6 chilometri di costa del Tirreno e dello Jonio della Provincia di Catanzaro. Di qualità “eccellente” sono stati classificati ben 97 tratti dei complessivi 102 distribuiti sul Tirreno e sullo Jonio catanzarese. La classificazione delle acque marine effettuata per l’inizio della stagione balneare, inoltre, ha evidenziato: due tratti con acque di qualità “buona”, due tratti di qualità “sufficiente” e un tratto di qualità “scarsa”. Un tratto non è stato classificato. Segnali di miglioramento anche nel lametino dove nei comuni di Curinga, Falerna e Gizzeria la qualità delle acque di balneazione è risultata ovunque di qualità eccellente. Un solo divieto di balneazione alla foce del Fiume Savuto nel comune di Nocera Terinese.  In controtendenza invece la condizione sui litorali del comune di Lamezia Terme dove, rispetto alla data di apertura della stagione balneare, viene segnalato un aumento dei divieti di balneazione. La prima classificazione delle acque di balneazione effettuata dall’Arpacal sulla base dell’elaborazione dei dati relativi alle analisi effettuate dal 2007 al 2010, evidenziava: sette tratti, complessivamente di 7.330 metri, con acque di qualità “eccellente”; un tratto di qualità sufficiente e un solo tratto di qualità scarsa e, quindi, non idoneo alla balneazione.  Successivamente, con Ordinanza N° 235 dell’8 giugno 2011, il comune di Lamezia Terme ha posto il divieto di balneazione su alcuni tratti della lunghezza complessiva di 2.447,29 metri. Gli stessi divieti riportati nell’Ordinanza sono localizzati: a destra e a sinistra della Foce del Fiume Amato per una lunghezza di 400 metri; a destra e a sinistra della Foce del Fiume Bagni per una lunghezza di 400 metri; duecento metri a Sud Fiume Amato per una lunghezza di 847,29 metri; Tratto di costa ricadente tra Pontile sito in ex area Sir e foce in destra del Torrente Turrina lungo 800 metri.  Attualmente, nel comune di Lamezia Terme, il Ministero della Salute segnala anche con divieto di balneazione per inquinamento: un tratto lungo 853,68 metri localizzato duecento metri a Nord del Fiume Amato; un tratto lungo 1.210,74 metri in Direzione Stazione FFSS San Pietro a Maida.  Nonostante i miglioramenti generali e su scala regionale, va ribadito che numero ed estensione di divieti di balneazione restano ancora rilevanti sia per l’elevato pregio e preziosità di ogni metro di spiaggia calabrese sia perché gli stessi divieti sono legati essenzialmente a reflui e scarichi non di origine di forti pressioni industriale. E, quindi, a differenza di tante altre realtà gravemente compromesse del Mediterraneo, nei nostri mari i divieti, localizzati essenzialmente in prossimità della foce dei corsi d’acqua e di scarichi non depurati delle acque reflue, possono essere risanati e revocati con puntuali e adeguati interventi di risanamento.

Altri aspetti sviluppati nel Rapporto sullo Stato di Salute dei mari evidenziano la rilevanza e specificità del patrimonio costiero.  Sulla disponibilità di spiagge con mare balneabile e, quindi, anche delle potenzialità dell’offerta turistica appare evidente se si considera che la lunghezza complessiva dei tratti di costa con acque di balneazione classificate di qualità eccellente della Provincia di Catanzaro è come la disponibilità complessiva di tre province come Rimini, Ravenna e Ferrara. È inoltre da considerare che il patrimonio costiero dell’Istimo catanzarese  risulta caratterizzato da grande varietà di habitat e di specie marine anche rare sottoposte a salvaguardia da Direttive europee. Alcune specie come ad esempio i cavallucci marini Hippocampus hippocampus molto diffusi nel Parco Marino regionale “Baia di Soverato” rappresentano una rarità in tutto Mediterraneo. La straordinaria biodiversità e le specificità degli ecosistemi rilevati nelle acque del Tirreno e dello Jonio, e la grande varietà di minerali e rocce con dati di tutte le Ere geologiche che formano il territorio della provincia rappresentano un patrimonio unico in tutta la Penisola. Basta considerare in proposito ai bellissimi tratti di costa alta formati dagli ammassi di rocce granitiche che formano le spiagge ioniche da Copanello a Soverato non meno rilevanti di quelle della Sardegna dalle quali sono state allontanate da imponenti movimenti della crosta terrestre e dei noti processi di oceanizzazione del Tirreno iniziati alcuni milioni di anni fa. Oltre ad una grande varietà di preziosi aspetti naturalistici ed ambientali, sulle rocce che formano le nostre coste sono impresse le ampie e più remote testimonianze della nascita ed evoluzione sia del paesaggio terrestre del Mediterraneo sia degli insediamenti umani; testimonianze di grandissimo interesse scientifico e sempre più oggetto di visite, ricerche e studi dei maggiori centri di ricerca e università del Pianeta. Spiagge rare e preziose, con mari trasparenti, fondali in gran parte privi dai fenomeni d’accumulo di sostanze nocive per la salute e, quindi, ideali anche per immersioni.  Sulle potenzialità di sviluppo legate alle disponibilità del prezioso patrimonio costiero, non sono da sottovalutare quelle legate alla maricoltura; si pensi all’antico sito romano di acquicoltura di Cassiodoro ed al fatto che la domanda di pesce cresce mentre la quantità di pescato si contrae.  D’altra parte, la qualità dell’acqua marina giova anche all’agricoltura, come dimostrano i risultati di altre ricerche che impiegano  acqua salata per annaffiare ortaggi. Significativo l’esempio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, dei pomodori ciliegia innaffiati con un mix di acqua dolce e acqua di mare risultati più ricchi (anche oltre il 30%) di vitamine C, E e altri antiossidanti, rispetto ai pomodori innaffiati con sola acqua dolce. A partire dall’attuale stagione balneare l’Italia si adegua alla nuova Direttiva quadro sulle acque (2006/7/CE)e, quindi, ai nuovi studi epidemiologici dell’OMS e alle nuove normative europee adottate dopo il ’76 nel settore delle acque.  Le acque di balneazione europee devono rispettare gli standard definiti nella Direttiva che aggiorna e semplifica la normativa precedente. La stessa direttiva doveva essere recepita nelle legislazioni nazionali entro marzo 2008 e prevede che per la classificazione della qualità delle acque di balneazione vengono considerati soltanto due indicatori di contaminazione fecale di provata rilevanza sanitaria, streptococchi fecali e Escherichia coli (nella precedente normativa i parametri da ricercare erano 19).  Con le nuove norme, le acque di balneazione sono classificate secondo 4 classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente e scarsa, sulla base delle densità di questi indicatori (95 percentile ricavato dai dati degli ultimi tre/quattro anni). La categoria "sufficiente" è la soglia minima di qualità alla quale giungere entro la fine della stagione 2015. Quando l'acqua è classificata di qualità "scarsa" per 5 anni consecutivi,è disposto un divieto permanente di balneazione o un avviso che sconsiglia permanentemente la balneazione.  Per quanto riguarda gli altri parametri come i cianobatteri, le macro-alghe, il fitoplancton marino, residui bituminosi e materiali quali vetro, plastica, gomma o altri rifiuti, qualora si individui un rischio per la salute, si dovranno adottare provvedimenti di gestione adeguati per prevenire l’esposizione, includendo l’informazione ai cittadini. Tali parametri non sono comunque considerati ai fini della classificazione così come sono escluse dalla lista delle acque di balneazione quelle non adibite a tale scopo, quali aree portuali, foci di fiumi, aree militari, etc. Le novità introdotte, oltre che sul controllo e monitoraggio per riconoscere e ridurre le possibili cause di inquinamento, puntano maggiormente sulla gestione integrata, sulla prevenzione, sull’informazione e sulla partecipazione pubblica al processo decisionale, al fine di utilizzare i cittadini come leva per promuovere interventi di miglioramento ambientale ed esercitare conseguentemente azioni significative sulla salute, sull’economia e sullo sviluppo.  Janez Potočnik, commissario europeo per l'ambiente, ha dichiarato in proposito: "Negli ultimi trent'anni la qualità delle acque di balneazione in Europa è notevolmente migliorata grazie a norme europee e nazionali, ma il nostro lavoro non è finito. Anche se ormai da dieci anni la qualità delle acque fa registrare livelli molto positivi, dobbiamo continuare a impegnarci per mantenere i risultati ottenuti e per migliorare".  La direttrice esecutiva dell'Agenzia europea dell'ambiente Jacqueline McGlade ha commentato: "Per migliorare ancora la qualità delle acque di balneazione europee è necessario coinvolgere i cittadini, che dovrebbero innanzitutto informarsi sullo stato attuale dell'ambiente e comprenderlo, e successivamente esigere dalle autorità competenti acque più pulite. I nostri strumenti internet consentono ai cittadini di accedere facilmente alle informazioni sull'ambiente e servono da tribuna in cui possono esprimere le loro osservazioni". Nell’ultimo rapporto annuale, Bathing Water Report, pubblicato nelle scorse settimane dall'EAA, Agenzia dell'Ambiente Europea, e dalla Commissione Europea, è stato evidenziato che la qualità delle acque di balneazione in Europa è leggermente diminuita tra il 2009 ed il 2010 ed il numero delle spiagge che raggiungono i valori guida è diminuito del 9,5 per cento.  In proposito  Jacqueline McGlade ha sottolineato che “il cambiamento climatico inciderà sul ciclo idrico creando una pressione che occorrerà governare con attenzione, tornando al trend di miglioramento dei controlli sulla balneabilità che ha caratterizzato gli anni Novanta e che ora sta subendo una battuta d'arresto”. Sempre di recente c’è stata la Decisione della Commissione, del 27 maggio 2011, che stabilisce, ai sensi della direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, un simbolo volto ad informare il pubblico della classificazione delle acque di balneazione e di ogni eventuale divieto di balneazione o avviso che sconsigli la balneazione.

Fonte: lameziaoggi.it
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