Qualsiasi nodo rappresenta la parte più debole della lenza: nessun nodo conserva il carico di rottura originale di una lenza (il massimo appurato in laboratorio è del 95%). Se, durante le prove o durante l'utilizzo, si rompe la lenza in un punto qualsiasi che non sia il nodo, allora la lenza aveva proprio li un punto più debole del nodo stesso.
Se invece il nodo si scioglie, i casi sono due:
- quel tipo di nodo non è adeguato per legare un artificiale, un amo, due lenze tra loro (p.e. come il nodo di sangue, quando viene usato per congiungere due lenze che abbiamo diametri differenti, oppure due lenze di diverso materiale, come nylon+multifibra, nylon+fluorocarbon, multifibra+fluorocarbbon, ecc.)
- il nodo non è assucato bene. Un nodo che non sia stato ben lubrificato, un nodo fatto con una lenza di diametro alto, un nodo che presenta spire sovrapposte, è sicuramente soggetto a sciogliersi sotto sforzo. A volte è sufficiente anche uno sforzo minimo.
Personalmente, quando utilizzo lenze di diametro elevato, lubrifico il nodo con una goccia di olio di vasellina che, una volta assucato il nodo, viene via facilmente con uno straccio senza lasciare tracce.
Con lenze più sottili uso un vasetto d'acqua in cui immergo il nodo prima di assucarlo.
Se anche una sola spira è sovrapposta, non esito a rifare il nodo, così come non esito a rifarlo se solo mi viene anche il minimo dubbio: perdere un artificiale fa male alla borsa, ma perdere un artificiale con la preda attaccata fa male al cuore...