Il "BRUCO"

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Author Topic: Il "BRUCO"  (Read 20864 times)

paura

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Reply #40 on: April 10, 2012, 01:08:09
Io uso il klinch da parecchio tempo e devo dire che mi trovavo bene,ma proprio l'altro giorno mi ha tradito,stavo spinnando e usavo artificiali pesanti perchè avevo il vento contro dopo un paio d'ore che lanciavo all'improvviso ciaoooooo il mio fat kit da 32g della zebco mi ha salutato.....lo avevo appena comprato ;D
La prossima volta il fc lo passerò due volte nella girella come hai illustrato tu PEPPINO!!!!!
grazie a tutti stefano....


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Reply #41 on: April 10, 2012, 11:18:13
Io uso il palomar e finora mi sono trovato benissimo. Nessuno lo usa? E' un nodo che usano anche a vertical jigging.


adrenalina

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Reply #42 on: April 10, 2012, 19:58:50
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Io uso il palomar e finora mi sono trovato benissimo. Nessuno lo usa? E' un nodo che usano anche a vertical jigging.
Il Palomar è un eccellente nodo, nei diametri sopra il 50 mi si deforma leggermente accanto alla clip, per questo ho scelto il WFK (Word's Fair Knot). Il clinch raddoppiato lo uso, su consiglio di Peppino, sul solid quando il gioco si fa duro ;D
Gianni


paura

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Reply #43 on: April 23, 2012, 21:19:08
spero di non uscire fuori tema........ma ho provato il klinch passandolo due volte nella girella e sta volta ho perso un max rap 15 cm 23g durante il lancio,premetto che uso un fc 0,41 berkley con quel nodo avevo lanciato una giornata non era un nodo usurato da tante pescate,ma comunque il filo ha ceduto dal nodo....
Dove sbaglio? nel lancio,il fluorocarbon non è buono o troppo sottile? il nodo mi sembra ben fatto!!
Aiutatemi stò facendo una strage di artificiali.......


yuno

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Reply #44 on: April 23, 2012, 22:18:30
Purtroppo capita, soprattutto agli inizi, quasi sicuramente il nodo era fatto male, ho avuto recentemente lo stesso problema, Finder jerck perso alla seconda uscita  ;D
Ti rimando a Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Logindiscussione dove spiega bene come fare il miglior nodo per legare le girelle, impra bene il nodo prima del collaudo effettivo, e prestaci molta attenzione ogni volta che lo fai, e magari, dopo 3-4 uscite ti consiglio di cambiare il finale. ;D


crokicio

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Reply #45 on: April 23, 2012, 23:42:00
il mio nodo ,che toccando ferro mi ha portato a non perdere nemmeno un artificio sin ora,è il semplice cappio.Che pero un amico napoletano mi ha detto di farlo passare di nuovo nel cerchio che si forma prima di chiudere il tutto..Lo utilizzo sempre anche in fiume,e sin ora solo se si rompe il filo perdo tutto se no mai perso niente...(comunque tocco ferro :) )
spinning forever


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Reply #46 on: April 24, 2012, 10:23:05
Qualsiasi nodo rappresenta la parte più debole della lenza: nessun nodo conserva il carico di rottura originale di una lenza (il massimo appurato in laboratorio è del 95%). Se, durante le prove o durante l'utilizzo, si rompe la lenza in un punto qualsiasi che non sia il nodo, allora la lenza aveva proprio li un punto più debole del nodo stesso.
Se invece il nodo si scioglie, i casi sono due:
- quel tipo di nodo non è adeguato per legare un artificiale, un amo, due lenze tra loro (p.e. come il nodo di sangue, quando viene usato per congiungere due lenze che abbiamo diametri differenti, oppure due lenze di diverso materiale, come nylon+multifibra, nylon+fluorocarbon, multifibra+fluorocarbbon, ecc.)
- il nodo non è assucato bene. Un nodo che non sia stato ben lubrificato, un nodo fatto con una lenza di diametro alto, un nodo che presenta spire sovrapposte, è sicuramente soggetto a sciogliersi sotto sforzo. A volte è sufficiente anche uno sforzo minimo.
 Personalmente, quando utilizzo lenze di diametro elevato, lubrifico il nodo con una goccia di olio di vasellina che, una volta assucato il nodo, viene via facilmente con uno straccio senza lasciare tracce.
Con lenze più sottili uso un vasetto d'acqua in cui immergo il nodo prima di assucarlo.
Se anche una sola spira è sovrapposta, non esito a rifare il nodo, così come non esito a rifarlo se solo mi viene anche il minimo dubbio: perdere un artificiale fa male alla borsa, ma perdere un artificiale con la preda attaccata fa male al cuore...
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paura

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Reply #47 on: April 26, 2012, 21:56:54
certo che l'inesperienza fa brutti scherzi ed ultimamente ha messo a dura prova la mia neo passione per lo spinning, in tre uscite ho perso quattro artificiali di cui tre durante il lancio e uno che si era incagliato negli scogli,tutte rotture avute dal nodo ieri ho provato il palomar grazie a YUNO e MARIOCRETA non ho avuto perdite di artificiali.......speriamo bene!!!!!! ;D


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Reply #48 on: April 27, 2012, 14:30:00
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certo che l'inesperienza fa brutti scherzi ed ultimamente ha messo a dura prova la mia neo passione per lo spinning, in tre uscite ho perso quattro artificiali di cui tre durante il lancio e uno che si era incagliato negli scogli,tutte rotture avute dal nodo ieri ho provato il palomar grazie a YUNO e MARIOCRETA non ho avuto perdite di artificiali.......speriamo bene!!!!!!

Sono contento di essere stato utile, anche se mi chiamo Dariocreta   calabria


paura

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Reply #49 on: April 27, 2012, 15:17:28
scusa DARIOCRETA sai il sonno!!!!! calabria


magosub88

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Reply #50 on: December 07, 2014, 19:58:08
Buonasera a tutti... Avete accantonato questo nodo? Sembra simile al solid knot, dalle mie prove il solid è quello con maggiore tenuta... Aspetto vostre risposte


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Reply #51 on: December 07, 2014, 23:50:09
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Buonasera a tutti... Avete accantonato questo nodo? Sembra simile al solid knot, dalle mie prove il solid è quello con maggiore tenuta... Aspetto vostre risposte

Io lo uso ogni tanto, soprattutto a shore, quando ho un po' di tempo e sono in una posizione diciamo così comoda, perché richiede un po' di lavoro in più. In Giappone è conosciuto come AG Chain Knot, in Italia come Bruco. Sinceramente non so chi l'abbia inventato per primo; il suo vantaggio, oltre al carico di rottura, è l'elasticità e la protezione del terminale dagli urti dell'assist, per questo va fatto abbastanza lungo. L'unico svantaggio secondo me è che con i diametri più grandi non esce benissimo, nel senso che le spire non si accavallano in maniera uniforme e bisogna assuccarlo bene, quindi ci vuole un po' di tempo e di perizia.


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