Tecnica: Shore Jigging
Aghios Paulos, Sud di Creta
Orario cattura: 18 circa
Acme di alta: 17
Dopo tanto tempo, circa 4 mesi se non vado errato, torno a praticare questa splendida ma faticosa disciplina. La scusa fantastica è una vacanza di un paio di giorni nel sud dell'isola, posto incontaminato, natura selvaggia, sole a bestia e soprattutto niente pescatori da riva=pesce in giro. La giornata si apre con viaggio in macchina di due ore, scelta della pensione, spiaggia con cane e famiglia fino alle 17 circa, dopodiché accompagno famigliola stanca alla pensione e ridiscendo con attrezzatura casualmente portata con me calabria. Grazie alla dritta di un amico mi reco su uno spot sicuro, a due passi dalla spiaggia su un piccolo promontorio a picco che alla base ha una scogliera molto comoda da raggiungere. Non c'è nessuno, cosa assolutamente improbabile al nord dell'isola, dove anche i posti più inaccessibili spesso sono praticati dai pescatori di ogni specie. Ringraziando il cielo ed il paesaggio, che potete ammirare dalle fotografie, decido di fermarmi per un paio di orette perché sono stanco e cotto dal sole. Sono in solitaria munito solo di raffio, per cui do un'occhiata preliminare alla scogliera e lascio il raffio nella zona più bassa, sapendo che in caso di big devo cavarmela da solo. Comincio a jiggare e mi rendo conto che la profondità è paurosa, come spesso accade al sud, parliamo di 60-70 metri di profondità a circa 70-80 metri di lancio. Un fastidiosissimo vento del nord che spira alla mia destra e soffia a raffica rende molto difficile la jiggata, oltre alla profondità. Alterno long e short jig, per non stancarmi, perché vi assicuro che jiggare jig di 80-100 grammi a 70 metri non è la cosa più agevole del mondo e i jigs di 50-60 grammi in questo spot, prendono diverse correnti in discesa, per cui non lavorano bene, così come alcuni jigs con peso in testa, decido per alcuni slim con peso al centro o jigs con peso in coda. Metto finalmente un gekito da 65 grammi, non lo faccio scendere al fondo ma a circa 40-45 metri, e quando arriva in superficie vedo una sagoma marrone di una ricciola che lo insegue e sparisce alla velocità della luce. Rilancio nella stessa zona e a mezz'acqua arriva la botta, combattimento molto bello, sembra più grande di quello che è: il perché è presto detto quando sale a galla, si è allamata dalla coda. Il rilascio è impossibile in quanto ha perso molto sangue e la coda è quasi mozzata in due ed è un peccato davvero, ma pazienza. Qualche minuto dopo ne abbocca un'altra stessa taglia che riesco a rilasciare rapidamente. Dopo un'oretta, quando jiggavo già in maniera stanca e pensavo di andarmene arriva quasi a galla un'altra botta ma mi scappa, forse non ho avuto la ferrata fresca, oppure solo sfiga: ricciola anche quella, forse più grande, come tutti i pesci che si perdono
Insomma giornata divertentissima conclusa con pranzo il giorno dopo a base di pesce, tra cui la buonissima ricciola cucinata per noi da una taverna cretese tradizionale di un paese vicino. Poi ripartenza per Iraklio e nostalgia del paradiso del sud, bello per farci il bagno, bello per farci foto, bello per farci qualsiasi tipo di pesca.
Mare: da calmo a poco mosso
Canna: Apia Foojin' Black Line 99H
Mulinello: Shimano Saragosa SW 6000
Treccia: Daiwa Tournament 8 Accudepth Multicolor
Terminale: Seaguar FXR 0,52
Nodo di giunzione FJ+palomar+girella+split
Jig: Gekitou 65 gr giallo-rosa
Recupero: short jig
Preda: Ricciola non pesata