Caro Yuri, mi metti sempre in difficoltà con queste domandine nel senso che il mio principio di essere chiaro e conciso nelle risposte va a farsi benedire in quanto occorrerebbe un intero trattato per cercare di dare una spiegazione logica e accettabile. Me la caverò dicendo che ogni ripartita è una storia a se e alcune di queste, come la oltremare cui hai fatto cenno, hanno fatto la storia del surf e del long casting, almeno in Italia. Tante volte ho detto che è molto difficile catalogare e imbrigliare entro certi stereotipi questa disciplina e qui lo ribadisco per le canne. E’ vero, si fanno distinzioni in base alla potenza perché ognuno può scegliere in base alle proprie esigenze, ciò in linea di massima perché qui le eccezioni diventano la regola. Per le altre tipologie di canne, a parte il livello qualitativo, non vi sono grosse differenze sostanziali, nel campo delle rip c’è la possibilità di scegliere in base alle proprie esigenze, caratteristiche fisiche, di pesca e preferenze. Dopo sto preambolo torniamo alla nostra. La oltremare dei tempi che furono aveva uguale range fra le due versioni, 180 gr (o 170 non le ho sottomano quindi non ricordo bene), a dirla in termini convenzionali 6 once più o meno qualche libbra. Eppure è una canna che viaggiava e viaggia intorno ai 250 metri su prato oltre ad essere compagna insostituibile di viaggio nelle mareggiate più impegnative. Io raramente ho guardato la potenza serigrafata sul fusto delle mie oltremare. E’ una canna che appena la soppesi e manovri capisci che ha un potenziale maggiore ed infatti ci abbiamo tirato anche piombi da un quarto di chilo senza problemi. La oltremare, ripeto, è una canna tecnica e per venirne a capo occorre avere pazienza ed impegnarsi nell’esecuzione corretta dei lanci. La Catana, l’unica che ho provato in casa Shimano (a parte due tiri con la Aspire), è si una 8 oz ma, a pesca, intendo come tenuta, non è certamente superiore alla Italcanna che comunque risulta più godibile come lancio e risposta. Insomma, la differenza tra un purosangue e un buon cavallo. Se posso esprimermi così, senza offendere nessuno, la Catana è un’ottima canna da pesca ma senza una personalità di rilievo. Non reputo che sia la rip ideale per iniziare a farsi le ossa non perché sia un palo della luce anzi, ma perché è massiccia, poco maneggevole e ingombrante nelle mani di chi ha poca esperienza e questo mette profondamente a disagio, in questo senso meglio, come dici, una 5/6 once entry level. In questo senso io consiglio quasi sempre la Greys GRX, 6 once che non disdegna ,anch’essa, pesi superiori. Ritornando alla oltremare e alla tua domanda specifica, occorre non cadere nell’errore di valutare solo la potenza massima della canna, aspetto certamente importante, ma non primario come l’azione e le caratteristiche di massima. La oltremare, come ho già detto sopra, è una ripartita piuttosto tecnica con una cima da pesca, diremmo match, un pedone piuttosto rigido ed un arco non proprio semplicissimo da caricare. Occorre abbastanza mestiere nelle braccia altrimenti si rischia di starsene qualche giorno a riposo con la schiena fulminata come era successo a me. Ma, ovviamente ciò dev’essere uno sprono non un deterrente. I 160 gr (ho notato che hanno spompato il modello A) sono quindi da prendere con le pinze. Oltre al fatto che sono da intendere in pendolare, bisogna ricordare che un certo Paul Kerry, bruciava l’erba dei prati inglesi e di tutto il mondo con la Whisker Kevlar Tournament (WKT) canna prodotta da Daiwa nel range massimo delle 6 once. Insomma, per dirla anche in termini economici, se una canna costa 3 o 4 volte più di una concorrente, un motivo ci sarà. calabria