Caro Roberto, come ben sai le 3 pezzi sono state le nostre prime canne e come si può rinnegare un passato pionieristico fatto di pura forza fisica, sacrificio e fide compagne d'avventura come le Mitchell Mariner Strong prima e le Italcanna Revolution poi. Non erano canne da lancio ma sopportavano, con qualche lamento nelle giunture, ma senza scomporsi più di tanto i primi grotteschi tentativi di ground e pendolare. La distanza non era (e non è) tutto ma si sentiva la necessità di poter ragiungere, all'occorrenza, quella decina di metri in più. Questa lacuna è stata colmata dall'arrivo delle canne ripartite e qui, oltre che talebani ortodossi, ci hanno accusato anche di essere fissati, snob ed esterofii. Pochi però hanno considerato il fatto che la produzione nostrana era limitata a pochissimi modelli e che il meglio si trovava (e si trova) oltremanica. Fissati e snob, poi, non direi proprio. La necessità di usare una rip dipendeva dall'esigenza di raggiungere quei metri in più di cui sopra e dal poter svolgere l'azione di pesca in tutta tranquillità e sicurezza, cose non fattibili con una tre pz o una supertele nelle tipiche condizioni da surf (provate a smentirmi con i fatti). In questo sta l'evoluzione vera di questa disciplina (e qui mi collego all'ultimo intervento di Spaccotutto e mi fa venire in mente un mio lavoretto che giace da oltre un anno nell'hard disc del pc). Seguire le mode e il mercato spesso è stato deleterio per questo sport e ci ha portato alle "gare di surfcasting" mani
zioni in cui organizzatori e concorrenti invocano gli dei per avere il mare piatto come una tavola. Mani
zioni in cui fà punteggio un pesciotto che nel vero surf sarebbe insufficiente per un innesco. Ci ha portato ad osannare video in cui alcune canne con azione "fiorentina" riescono ad effettuare lanci tecnici ma solo se al posto dei 250 gr. di potenza nominale usi una torpille da 10 grammi. E accenniamo soltanto alla stampa di settore che si è accodata alla moda del momento. Mi dispiace ma su queste basi non ci può essere alcun confronto per il semplice fatto che il surfcasting non ha nulla da guadagnare.