A CACCIA DI...... OMBRINE

This is a discussion for the topic A CACCIA DI...... OMBRINE on the board SURFCASTING.

Author Topic: A CACCIA DI...... OMBRINE  (Read 5025 times)

^OLTREMARE^

  • Super Moderatore
  • ^Forum Expert^
  • *
  • Posts: 6153
on: December 04, 2013, 12:03:19
        

PREMESSA
Se dovessi stilare una mia personale classifica  dei pesci preferiti inserirei l’ombrina al primo posto ma non per valenza sportiva o ricorrenza nelle catture. Molto probabilmente è l’aspetto, il portamento “regale” e imperturbabile che condiziona il mio giudizio. In effetti, oltre a quello estetico, vi sono altri motivi che, nel corso degli anni, hanno fatto sviluppare il mio debole per questa specie. Il primo riguarda una battuta di pesca a Nouadhibou in Mauritania organizzata e programmata nei minimi dettagli una trentina d’anni fa con altri due amici e mai portata a termine per sopravvenuti problemi di ordine pubblico in quel paese. Lo stato africano era (forse ora non lo è più) considerato il paradiso della pesca al Bocca d’oro e riuscire a battere le sue spiagge oceaniche probabilmente ci avrebbe segnato per tutta la vita…… peccato. Il secondo riguarda un altro paradiso più vicino a noi, la Corsica. In effetti non vi ho fatto molte spedizioni ma la cosa peggiore è che quelle poche volte in cui ci sono stato non sono mai riuscito a battere le spiagge più quotate per questo pesce oppure son capitato in condizioni poco favorevoli. L’ultimo motivo è un’ombrina persa non molto tempo fa durante una battuta. Un esemplare di taglia inusuale per le spiagge liguri e in uno spot poco avvezzo a questa specie. A questi miei personali aneddoti si aggiunga la sporadicità di catture lungo la penisola ed ecco giustificato il gradino più alto del mio podio.
DOVE
In effetti ci sono zone dove l’ombrina è più frequente ed anche di pezzatura considerevole come il centro tirreno (Toscana e Lazio) ed anche in Liguria è abbastanza presente anche se non in maniera costante. Non conosco le statistiche relative alla nostra regione ma è comunque segnalata ad ogni latitudine della penisola, sia su spiagge basse che profonde, comunque sabbiose o fangose, anche se la scienza ci dice che depone le uova e si riproduce su fondali bassi e questo ha contribuito alla rarefazione del numero di esemplari in circolazione. Da ciò ne consegue che andremo ad insidiare la nostra amica su spiagge e spiaggioni sabbiosi anche se personalmente, per mia indole, preferisco sempre spiagge piccole e delimitate. Non occorreranno grandi gittate per portare l’esca davanti al suo muso ma, ricordo, che ciò è un aspetto sempre molto relativo per cui, se non ci son segnali, si varia la distanza. Un dato statistico che posso affermare in base alla mia esperienza e a quella di alcuni amici è che bazzica spesso le foci dei fiumi e pare anche che, al pari della spigola, ne risalga brevi tratti. La maggior parte delle catture da me effettuate è infatti avvenuta davanti alla foce di un fiume. Ricorderò sempre, diversi anni fa, che un amico sub un giorno mi diede indicazioni sulle zone da evitare nel posizionare le esche in questo spot. “Non tirare lì perché è una distesa di fango che inghiotte tutto” mi disse.  Ebbene, alla prima occasione posizionai un calamento con un bracciolo da poco più di un metro attaccato ad uno snodo posto a due metri dal piombo che mi regalò tre ombrine discrete. Ovviamente alla prima mareggiata con scarico copioso del fiume il pascolo fangoso sparì.
COME
E’ un grufolatore di indole tranquilla che non richiede grossi mezzi per essere insidiato sempreché non lo si tenti in condizioni d’alta turbolenza nel qual caso occorrono i soliti attrezzi specifici da surf. Nelle condizioni ottimali di scaduta può andar bene una robusta telescopica da 170/180 gr. abbinata ad almeno un 7000 affidabile caricato con nylon dello 0.28/0.30 più shock di diametro idoneo al piombo impiegato ed alle condizioni del mare. Un’attrezzatura in grado comunque di contrastare le potenti reazioni dopo l’abboccata. Bisogna ricordare che l’ombrina è quasi sempre un incontro casuale, almeno in certe zone, per cui non esistono tecniche specifiche o accorgimenti finalizzati alla sua cattura. Come detto prima è un grufolatore nel senso più stretto del termine e d’altronde basta vedere dov’è posizionata la sua bocca. Ciò ci indirizza verso calamenti e terminali che lavorino attaccati al fondo. Dalle statistiche in mio possesso non risulta un calamento specifico su cui indirizzarsi per aver maggior possibilità di successo, forse l’unico accorgimento da adottare è di non eccedere con la lunghezza dei braccioli. Quindi short con attacco basso, long non esagerati, scorrevoli ecc. Se vado ad esaminare le mie personali catture vedo però la maggior parte delle ombrine appese ad un bracciolo attaccato in alto, doppio short o short/long rovesciato. E’ probabile che sia una caratteristica degli spot da me frequentati, molto profondi, per cui è sempre valido il detto “proviamole tutte”.
Per le esche non ci son problemi di sorta: anellidi di buone dimensioni compreso (sigh!) l’arenicola più cicciotta con preferenza per americano, bibi e muriddu e poi molto valido e selettivo il cannolicchio senza disdegnare tutti gli altri bivalve. E attingendo anche qui ai miei dati personali, metto il cannolicchio al primo posto. L’azione di pesca è anch’essa semplice: una canna fuori e l’altra più vicina, leggera tensione e qualche giro di mulinello di tanto in tanto giusto per solleticare la curiosità. L’abboccata non è quasi mai decisa, specie con gli esemplari più grossi (almeno per la mia esperienza). Sembra di aver a che fare con un saraghetto che cerca di sfilare impunemente l’esca dall’amo a piccoli morsi. Una volta che ha abboccato parte come una locomotiva e, se si tratta di grossi pesci, c’è da sudare. Altre volta imitano le mormore venendo velocemente verso riva e riavvolgendo si ha quasi l’impressione di aver perso il calamento.
QUANDO
Un altro aspetto che mi affascina di questa specie è l’imprevedibilità. Si può catturare in qualunque periodo dell’anno a seconda delle zone anche se il clou è rappresentato dalla primavera e dall’autunno. Per la mia esperienza diretta il periodo migliore è settembre/ottobre. E’ un pesce annoverato fra le prede tipiche del surfcasting e quindi è in queste condizioni che va, prioritariamente, ricercato. La scaduta, quando le acque sono ancora opache ma non più torbide, è il momento migliore.
CONSIDERAZIONI FINALI
E’ un vero peccato che questo pesce maestoso sia piuttosto raro lungo le nostre coste. Qualche amico mi racconta di grossi esemplari presi a traina anni fa ma io penso che si trattasse di altre specie di ombrina non quella di cui stiamo parlando, assolutamente inadatta a predare. Quello che mi fa sperare che non sia imminente la scomparta definitiva e totale è che, periodicamente, si rifanno vive. Magari quest’anno non se n’è vista una e l’anno successivo ci faranno divertire. In fine la solita raccomandazione: gli esemplari giovani viaggiano spesso in folti branchi e pesc… assassini senza scrupoli ne fanno delle stragi. Ridiamo loro la libertà e se continuano imperterrite ad abboccare, cambiamo posto.
STATE TRANQUILLI.........LO SHOCK LEADER NON MORDE

TUTTO QUEL CHE DICO SONO MIEI PARERI PERSONALI

PREFERISCO DI GRAN LUNGA CHI SI ESPONE ALL'ERRORE A CHI SE NE STA ALLA FINESTRA A GUARDARE (cit. Peppino)

- se peschi festeggia con una bottiglia di vino e del buon cibo - se non peschi consolati con una bottiglia d vino e del buon cibo -  (motto del gruppo PAM & PAM)


vincearchery

  • ^Hero Member^
  • *
  • Posts: 501
  • NEL MARE GROSSO, SI PIGLIANO I PESCI GROSSI..
Reply #1 on: December 04, 2013, 12:27:35
Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login
       

PREMESSA
Se dovessi stilare una mia personale classifica  dei pesci preferiti inserirei l’ombrina al primo posto ma non per valenza sportiva o ricorrenza nelle catture. Molto probabilmente è l’aspetto, il portamento “regale” e imperturbabile che condiziona il mio giudizio.

Anch'io la prediliggo, come dissi in un'altro post qualche tempo fa, in primis l'ombrina, poi la mormora, l'orata e via... non solo per l'aspetto regale che ha, ma anche e forse sopratutto, per il gusto delle sue carni fine e raffinate..
NON IMPORTA CHE TIPO DI PESCA FAI.. L'IMPORTANTE E' POTER RACCONTARE DI AVERLO FATTO..


Tags: