ELEMENTI DI LANCIO (da pesca)

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Author Topic: ELEMENTI DI LANCIO (da pesca)  (Read 30735 times)

OLTREMARE

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on: November 20, 2008, 14:59:55
Ciao ragazzi,
Probabilmente l’ho già detto, io non sono un lanciatore nel senso tecnico del termine. Mi reputo un pescatore che cerca di accrescere ed affinare il proprio bagaglio tecnico per essere preparato a qualunque evenienza. L’esecuzione di un buon lancio è uno di quegli elementi che non dovrebbero mancare nel bagaglio di un buon pescatore e questo non per un discorso di distanza fine a se stessa. Nella mia visione del Surfcasting, oltre alla cattura delle prede, vi sono altri aspetti che soddisfano l’ego del pescatore fra cui il riuscire a stare in pesca in certe condizioni e, in queste condizioni, qualche volta c’è la distanza. Personalmente ho i miei lanci da pesca che soddisfano le mie esigenze e questo mi basta. Non voglio snobbare chi si dedica al lancio tecnico, anzi, li invidio perché raggiungere nuovi traguardi nella vita, anche se parliamo di sport, fa sempre piacere. Diversi anni fa mi cimentavo in questa attività che, non vi nascondo, ha il suo grande fascino e per svolgerla al meglio ha bisogno di assoluta dedizione e spirito di sacrificio. Ho alcuni amici, che mi pregio di aver trascinato in questo ambiente, che settimanalmente vanno a lanciare invitandomi spesso a seguirli ma per un motivo o per un altro non ci riesco quasi mai. Mi fa comunque piacere vedere che le distanze ridicole dei primi approcci oggi sono diventate, per loro, misure abbondantemente sopra i 200 metri. Chiusi preambolo e parentesi lancio tecnico.
Essendo, come dicevo, i miei aggiornamenti in materia di lancio, fermi nel tempo e non ritenendomi poi persona idonea all’insegnamento, volevo, con questo post, dare semplicemente dei piccoli suggerimenti agli utenti che sono magari alle prime armi nell’operazione di scagliare un piombo in acqua. Mi capita ancora di vedere sulle spiagge persone che lanciano con molta approssimazione e ciò mi fa sorridere pensando che tutti abbiamo fatto quella trafila. Ritengo che in questa fase il margine di miglioramento possa essere apprezzabile già con piccoli accorgimenti tecnici senza necessariamente andare alla ricerca di un lancio diverso dal nostro tanto vituperato lancio sopra la spalla e mi preme comunque ricordare che in questo campo bisogna  andare per gradi, senza fretta e forzature, anche nella correzione di piccoli ed insignificanti gesti.
Tanti di noi, io compreso, le prime volte che abbiamo preso una canna in mano con un piombo attaccato cosa abbiamo fatto?  Abbiamo portato il piombo ad un palmo dall’anello apicale, abbiamo messo la canna sospesa sulla spalla destra, abbiamo guardato il mare e siamo partiti verso la battigia quasi come un attacco alla baionetta, ci siamo fermati con la punta delle scarpe in acqua ed abbiamo frustato facendo fischiare la canna fino a farle toccare il cimino nella risacca. Le posizioni di chiusura ricordavano poi le forme più disparate assunte nel gioco delle belle figurine della nostra infanzia, dalla canna tenuta tesa per il tappo con i polpastrelli della sola mano destra e gamba sinistra svolazzante in aria tipo lago dei cigni, alla torsione a 360° del polso per portare il mulinello rivolto verso l’alto. A parte gli scherzi, in questi pochi ed elementari gesti che possono farci sorridere, ce ne sono almeno quattro che penalizzano oltremodo la distanza di lancio e che possono essere corrette immediatamente, e partiamo proprio da questi, ossia: 1) la corsetta verso il mare, 2) il drop, cioè la lunghezza dello spezzone di filo fra cimino e piombo, 3) il piombo sospeso e 4) la posizione della canna in chiusura. Il primo elemento(corsetta verso il mare) prescinde da qualunque altro elemento e considerazione: è un’azione improduttiva che fa solo perdere concentrazione e precisione. Non è la spinta e la velocità del nostro corpo che fanno fare più metri al piombo ma l’azione coordinata di alcune parti di esso, ovvero: testa, busto, braccia e gambe. Inoltre, il ballonzolare del piombo, ancorchè sospeso, può provocare l'ingarbugliamento del bracciolo ancor prima di raggiungere l'acqua.
Il drop. Lo so che, specie per chi è agli inizi, lanciare con un drop lungo un palmo dà maggiore sicurezza e l’impressione di poter tirar fuori tutta la forza della canna. Purtroppo è solo un’illusione fisica come il far fischiare la canna è un’illusione acustica. Vi è certamente una maggiore precisione del lancio ma non maggiori distanze. Immaginate il drop come una leva e in quanto tale la sua lunghezza incide sulla forza che può imprimere. Un drop corto eserciterà una pressione minima e quindi un basso caricamento della canna rispetto ad un drop lungo. La precisione verrà poi con il tempo. Non preoccupiamoci subito di scagliare il piombo dritto ma di usare un drop lungo anche se inizialmente i nostri lanci saranno spaventosamente a destra o a sinistra e non avremo l'impressione che il piombo sia attaccato al filo. I miei lanci (ovviamente a pesca) li eseguo normalmente con il piombo che sfiora la mia mano destra e vi posso garantire che questo braccio di quasi tre metri ormai non mi condiziona più anche in termini di precisione. Ovviamente la lunghezza del drop ha una certa relazione con il tipo lancio che eseguiremo e con l’attrezzatura che utilizziamo. Rimanendo nella media e supponendo che stiamo pescando con una telescopica di media potenza, allunghiamo tranquillamente il nostro drop a 150 cm, anche perché questa misura ci mette in relazione con il terzo punto, ovvero il piombo sospeso. Naturalmente avremo delle situazioni come la scogliera o le spiagge accidentate che ci costringeranno ad utilizzare un lancio con il piombo sollevato e non potremmo fare diversamente. In questi frangenti allunghiamo comunque quel palmo di drop portandolo ad almeno 50 cm e più, se possibile. Se invece siamo su una bella spiaggia di sabbia o ghiaia, cominciamo ad allungare, come dicevo prima, il drop a 150 cm. e distendiamolo alle nostre spalle poggiando il piombo per terra. Eseguiamo il nostro lancio come abbiamo sempre fatto, sostituendo alla corsetta un leggero movimento del busto che accompagni quello delle braccia, con l’accortezza di bloccare la nostra canna (4° punto) quando la cima si trova ancora sopra la nostra testa, senza farla andare più in giù. Mi fermerei a questo primo stadio con la promessa, se gradito, di passare a fasi successive.  Proprio per mia volontà specifica non ho fatto cenno all’impostazione del lancio ed alla postura del corpo. Eseguiamo il nostro lancio di sempre adottando gli accorgimenti di cui sopra che riepilogo velocemente: 1) effettuare il lancio da fermi senza corse e rincorse. 2) allungare il drop fino a 150 cm. 3) il piombo va tenuto per terra con il drop bello disteso. 4) non abbassare troppo la canna ma fermarla all’altezza della nostra testa.
Alla prossima


ziolucky

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Reply #1 on: November 20, 2008, 15:59:05
è cosi esauriente che non posso fare a meno di dirti che aspetto le prossime puntate, Complimenti.
sai divoro tutto quello che posso su questo forum cercando di imparare più alla svelta possibile ( perchè ho tantissimo da imparare) e tutto quello che leggo sembrano per me delle cose nuove ma per chi pratica questa disciplina da tanto tempo sono la normalità, quindi avevo deciso che non avrei fatto più complimenti altrimenti mi toccava farli a tutti e rischiare di apparire un antipatico paggio, ma quando una cosa è fatta bene non ci si può esimere.


amarone

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Reply #2 on: November 20, 2008, 23:50:41
Nicola ma dovevi proprio abitare a mille kilometri di distanza? Per l'amor di Dio tu sei chiarissimo. Ma sarebbe tutta un'altra cosa la spiegazione pratica. Avrei tante di quelle domande che non so da dove iniziare. Allora, io il 90% delle volte pesco con piombo da 100 agganciato ad un mini-antitangle scorrevole (in modo che il piombo non influisce sulla toccata) con terminale da 1,50-2mt. esca tranci di sarda (quindi abbastanza pesanti). Se lancio con piombo ad 1,50 dal cimino mi fà effetto elica. Tante volte quindi devo sollevare 2 cm l'esca da terra ma con lanci ridotti. Che devo fare?


OLTREMARE

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Reply #3 on: November 21, 2008, 08:34:30
Nel fare questo post mi sono calato nei panni di chi davvero è alle prime armi ma anche di chi pesca da un pò di tempo ma per un motivo o per l'altro non si è mai posto l'obiettivo di migliorare qualcosa (e ne vedo tanti sulle spiagge). C'è in me anche la consapevolezza che certe cose andrebbero trattate "de visu" , come dice Amarone, perchè diventa estremamente difficile convertire in parole certe azioni spesso elementari. Ho voluto iniziare dando alcuni piccoli suggerimenti tecnici che potessero essere messi in pratica da chiunque prendendo spunto dagli "errori" che normalmente riscontro dal vivo. Quello del lancio è un tema estremamente soggettivo per cui si corre il rischio di essere mal interpretari e soprattutto paragonati. Comunque, vi ringrazio intanto per i complimenti, e spero di continuare ad essere utile.

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Nicola ma dovevi proprio abitare a mille kilometri di distanza? Per l'amor di Dio tu sei chiarissimo. Ma sarebbe tutta un'altra cosa la spiegazione pratica. Avrei tante di quelle domande che non so da dove iniziare. Allora, io il 90% delle volte pesco con piombo da 100 agganciato ad un mini-antitangle scorrevole (in modo che il piombo non influisce sulla toccata) con terminale da 1,50-2mt. esca tranci di sarda (quindi abbastanza pesanti). Se lancio con piombo ad 1,50 dal cimino mi fà effetto elica. Tante volte quindi devo sollevare 2 cm l'esca da terra ma con lanci ridotti. Che devo fare?
Allora caro Marcello, che ti devo dire, è già un pò che rimando il mio viaggetto in Calabria. Spero che questa bronchitella che continua a perseguitarmi mi abbandoni prima che arrivi il grande freddo. Intanto ti chiedo di spiegarmi meglio cosa intendi per effetto elica. Comunque se è, come intendo io, lo sfarfallamento del bracciolo con l'esca, ti dico che a mio modo di vedere non dipende dall'appoggiare o meno il piombo ma proprio dall'attacco scorrevole. Sempre a mio modo di vedere, l'antitangle non si presta per esche voluminose. L'ideale in questi casi è sempre il piombo fisso terminale che ha anche doti balistiche superiori. Non devi aver timore che il fisso venga avvertito in fase di abboccata perchè su un bel trancio di sardina non ci va certo un'acciuga. Sarebbe poi consigliabile un bait-clip anche doppio su bracciolo da 2 mt.
Comunque scusami ma non riesco a vedere il miglioramento con il piombo sollevato di pochi cm. rispetto a quello poggiato per terra. Hai provato a stendere per bene il drop ed il bracciolo? Quando lanci fai strisciare il piombo? Se 150 cm. di drop ti sembrano troppi accorcia un pò ma sempre nel limite di poter tenere il piombo a terra. Fammi sapere.
Ciao


PRIVILEGE

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Reply #4 on: November 21, 2008, 14:19:00
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Mi fermerei a questo primo stadio con la promessa, se gradito, di passare a fasi successive.  Proprio per mia volontà specifica non ho fatto cenno all’impostazione del lancio ed alla postura del corpo.

Carissimo Nicola, è inutile ripetere sempre le stesse cose, i tuoi topic sono sempre una meraviglia. Dopo questa prima infarinatura, io aspetto con ansia il completamento del tuo articolo. Continua così 
Il mare, la mia passione


amarone

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Reply #5 on: November 21, 2008, 17:07:06
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Spero che questa bronchitella che continua a perseguitarmi mi abbandoni

Ecco la medicina: il mare che preferisci per la tua tecnica e  una temperatura accettabile

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MINOSSE

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Reply #6 on: November 21, 2008, 17:53:36
Questa medicina per Nicola è troppo forte, potrebbe essere controproducente...... calabria
Queste foto le ho scattate oggi alle 15:00, ma il bello deve ancora arrivare, tra questa sera e domani il mare dovrebbe arrivare a forza 6 ed anche di più, almeno stando alle previsioni.
Ciao Mino..
Loc. Coreca.
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Loc. Coreca.
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NON LASCIAMO LE SCATOLETTE DEI VERMI SULLA SABBIA,
    QUESTA ABITUDINE E' SEGNO DI GRANDE INCIVILTA'


^NANDONE^

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Reply #7 on: November 21, 2008, 22:19:55
Le foto certamente non rispecchiano la situazione veramente impressionante del mare, ma vi posso assicurare da ciò che mi diceva Marcello, e da ciò che ho visto di persona, che a Falerna per esempio, il mare è arrivato ai parcheggi!!!!!


OLTREMARE

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Reply #8 on: November 24, 2008, 09:15:02
Ho sentito e visto le notizie della mareggiata nel golfo di S. Eufemia e spero tanto che non abbia fatto danni eccessivi. Anche qui nei giorni scorsi c'era un mare che faceva leccarsi i baffi ma l'anno scorso sono rimasto fregato da una battuta ai primi di dicembre con grecaletto teso e freddo.
Comunque la situazione fotografata da Mino comincia ad essere davvero al limite soprattutto per il vento.
Le foto di Amarone rispecchiano invece una situazione, per me, da sballo. Mi sembra una spiaggia abbastanza profonda a giudicare dall'inclinazione della battigia ma allo stesso tempo si comporta come una spiaggia a bassa energia. Moooolto interessante. Ti posso chiedere che posto è?


amarone

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Reply #9 on: November 24, 2008, 17:36:20
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Moooolto interessante. Ti posso chiedere che posto è?
Ultimo tratto di costa falernese (di fronte allo svincolo autostradale di Falerna). Poi inizia Nocera Marina. Questo è il punto esatto dove stazionarono per qualche giorno quintali di orate (e stranamente rarissime spigole che scelsero altre zone) nell'ormai celeberrima rottura delle vasche di allevamento avvenuta il giorno di San Valentino di qualche anno fà nel golfo di Santa Eufemia. E dove la bramosia degli umani portò addirittura al blocco della Statale 18 con mega-risse causate dall'inevitabile aggrovigliamento di lenze e l'intervento di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Per diversi mesi il costo delle orate e delle spigole scese a 2-3 euro al Kilogrammo. E i ristoratori della zona proponevano agli ignari turisti quantità industriali di "Specialità della casa": "Spigole alla bellavista" e "Orate al cartoccio"!

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OLTREMARE

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Reply #10 on: November 25, 2008, 07:46:06
Grazie mille Marcello, ribadisco: spot interessantissimo. Anche se l'immagine può sfalsare le distanze, direi che all'ultimo frangente si potrebbe arrivare. Per non parlare poi di quella schiuma, una goduria. calabria


Corrado

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  • Aretuseo originario
Reply #11 on: January 22, 2009, 23:31:10
Tutto molTo interessante
grazie
WIWA       Inter


OLTREMARE

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Reply #12 on: February 02, 2009, 16:13:59
Ciao ragazzi,
dopo aver visto alcuni accorgimenti “tecnici” che, a mio modestissimo parere, possono consentire di guadagnare qualche metro in più in termini di lancio, addentriamoci un po’ di più nella tecnica ma sempre, beninteso, a piccoli passi e partendo dagli elementi più basilari.
Ripeto ancora una volta che in questo campo non bisogna aver fretta ed occorre tenere bene in mente che fino ad una certa distanza tutto è relativamente facile, andare oltre è frutto di impegno costante, sacrifici e delusioni. In nostro punto d’arrivo dipende quindi dall’impiego che dovremo fare dei nostri progressi: se sono limitati alla pesca possiamo accontentarci di certi traguardi, se invece siamo stati contagiati dal virus del lancio tecnico su prato, allora non avremo mai un punto d’arrivo.
Il passo successivo che vorrei illustrare, e continuo a ripetere che è maledettamente difficoltoso spiegare a parole o con disegni queste cose, lo possiamo inquadrare in quello che è normalmente definiti “side cast”. A mio modo di vedere il side non è altro che la fase di chiusura dei due lanci più evoluti ovvero il ground ed il pendolare. Di conseguenza, essendo privo delle fasi preliminari, ovvero del massimo caricamento della canna,  che contraddistinguono questi ultimi, avrà una portata limitata.
Una volta arrivati in spiaggia o su prato, cerchiamo di disegnare, in modo immaginario, intorno a noi un quadrante d’orologio in cui le ore 18 sono rappresentate dalla battigia e le ore 12 il terreno/sabbia alle spalle. Questo ci servirà da riferimento per le varie posizioni.
Ricordo ancora che un buon lancio è il frutto della coordinazione del movimento di gambe, braccia e busto, senza tralasciare il ruolo fondamentale che assumono anche i piedi e la testa.
Partiamo dall’impostazione illustrata precedentemente Ovvero: drop di circa 150 cm. con shock leader bello steso alle nostre spalle.
 Il busto è leggermente ruotato a destra, verso ore 9 (se siamo mancini ovviamente è tutto il contrario) con la spalla sinistra rivolta verso il mare (ore 18) ed andrà ad assumere una posizione leggermente inclinata verso la spalla destra.
Le gambe saranno leggermente divaricate, con quella destra leggermente incurvata nel sostenere il peso del corpo.
Il piede sinistro è rivolto quasi verso il mare ed appoggia solo di punta con pianta e tallone sollevati; il piede destro è rivolto verso a ore 9 come il busto e sarà totalmente poggiato per terra in quanto su quest’arto graverà tutto il peso del nostro corpo in questa fase.
Il braccio sinistro sarà completamente teso con il pugno all’altezza della nostra testa a stringere la parte finale della canna. Il braccio destro sarà solo leggermente piegato; ribadisco questo in quanto a causa del peso da sostenere (canna +  mulinello) siamo naturalmente portati a piegare l’avambraccio verso il corpo per bilanciare il peso: l’incavo del gomito deve formare solo un angolo impercettibile. In sostanza, la canna non dovrà mai e poi mai avvicinarsi al nostro corpo: teniamo in mente questo aspetto che è fondamentale.
La canna risulterà pertanto in posizione obliqua con il tappo all’altezza della nostra testa e la cima a pochi cm. da terra, con lo shock leader teso.
Posizioneremo il piombo fra ore 12 e ore 13 a seconda delle caratteristiche della canna (più si angola e più si sollecita la canna).
Abbiamo così completato la posizione statica di partenza.
Nella fase successiva andremo a ruotare solo la testa verso la direzione di lancio, mantenendo tutto il resto (braccia, busto, gambe e piedi) fermi nella posizione di partenza. Indirizzeremo il nostro sguardo verso la direzione di lancio (ore 18) fissando un punto alto nel cielo. Evitate di guardare il mare o l’orizzonte. Vi sembrerà sciocco ma il piombo seguirà il vostro sguardo e non il vostro cervello. Agli inizi è meglio che i nostri lanci vengano alti a campanile piuttosto che tesi e radenti. Vi assicuro che è molto più facile correggere, in seguito, un lancio alto che uno basso.
Nell’ultima fase, che agli inizi risulta la più difficile, dovremo coordinare ed eseguire simultaneamente più movimenti. Ve li indico separatamente per facilità ma tenete conto che vanno eseguiti simultaneamente.
Il piede sinistro comincia a ruotare sulla punta verso il mare (ore 18) appoggiandosi completamente al suolo, seguito contemporaneamente da quello destro, che, sollevandosi a sua volta sulla punta, seguirà il sinistro verso ore 18 per poi rimanere sulla punta.
Il busto ruoterà da ore 9 a ore 18 e passerà da una posizione inclinata ad una eretta.
Le braccia, sempre distanti dal corpo, cominceranno a sollevare la canna con una leggera rotazione verso destra. Il pugno sinistra tirerà con forza verso il nostro corpo andando a “sbattere” sotto la mammella sinistra. Il pugno destro, contemporaneamente andrà a spingere in avanti la canna fermandosi all’incirca nel punto in cui si trovava il pugno sinistro al momento della partenza e la falange dell’indice lascerà andare il filo.
Io consiglio, come è stato suggerito a me agli inizi, di effettuare le singole operazioni (piedi, gambe, busto, braccia ecc.) per gradi e distintamente, per poi cercare di coordinare il tutto. Cominciare ad esempio ad effettuare solo la rotazione dei piedi ed il passaggio del peso dalla gamba destra a quella sinistra, oppure la sincronia fra la rotazione del busto con la rotazione della canna ed il push & pull delle mani.
Vi accorgerete, come è successo a me, che alcune fasi sono difficili da sincronizzare anche se all’apparenza possono risultare semplici ed intuitive ma vi assicuro che i miglioramenti derivano da certi piccoli gesti ai quali possiamo dare poca importanza.
Capisco che memorizzare certe azioni mediante lettura è molto problematico visto che risulta abbastanza difficile acquisirle con un video.
Mi sto organizzando per un contributo fotografico ricavandolo magari da video in rete se non ci riuscissi dal vivo.
Per inciso, ribadisco che questa illustrata è la mia visione di un lancio che potrebbe essere definito “side cast” ed uso il condizionale in quanto non mi ritengo un maestro e poi perché ognuno di noi può e deve avere una sua visione ed interpretazione personale del lancio.
Alla prossima


enzo.

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Reply #13 on: February 02, 2009, 16:40:26
Grande Nicola come sempre non ho parole per ringraziarti delle esaustive spiegazioni che metti a disposizione di tutti.E'vero,non e'semplice effettuare lanci che io definisco OVER anche con un side in quanto occorre inanzitutto tecnica, e quindi una persona di esperienza che ti stia vicino a correggerti altrimenti col fai da te ci si impiega una vita e poi tanta e tanta pazienza.
La dimostrazione la vedo su me stesso che,nonostante mi reputassi (prima di provare) abbastanza sciolto e tecnico nell'effettuare lanci,all'atto pratico non sono pienamente soddisfatto.Cert,nn pretendo lanci da "pedana" pero'sai,a volte quei 20 o 30 metri in piu',ma anche meno,fanno comodo.
In merito a questo,mi permetto di chiederti : con Italcanna Evo 170 mt 440,mulinello 6000 conico,lenza madre 0.28,shock leader 0.45 (anche 0.50)e piombo da 120/130,terminale monoamo,come esca verme, che distanza e' giusta con lancio (side)correttamente o in parte ben eseguito?
Dopo la tua risposta ti spiego il perche'.
Grazie Enzo.
TUTTO CIO'CHE LASCIAMO A RIVA,LA NATURA PRIMA O POI CE LO RESTITUISCE E NON PENSO CHE VORREMO PER I NOSTRI FIGLI UN FUTURO DI SPAZZATURA!!!
RIPARIAMO I DANNI FINCHE'SIAMO IN TEMPO.


vincenzo92

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Reply #14 on: February 02, 2009, 17:20:19
be i post di oltremare sono sempre stupendi


bravo continua così e il nostro sito crescerà tantissimo

cmplimenti per i report



ciao
il cuoco copre i suoi errori con la maionese,  l'avvocato con le parole, il medico con la terra.

pescare e un arte, non una gara a chi piglia piu pesci


OLTREMARE

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Reply #15 on: February 03, 2009, 08:25:13
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Grande Nicola come sempre non ho parole per ringraziarti delle esaustive spiegazioni che metti a disposizione di tutti.E'vero,non e'semplice effettuare lanci che io definisco OVER anche con un side in quanto occorre inanzitutto tecnica, e quindi una persona di esperienza che ti stia vicino a correggerti altrimenti col fai da te ci si impiega una vita e poi tanta e tanta pazienza.
La dimostrazione la vedo su me stesso che,nonostante mi reputassi (prima di provare) abbastanza sciolto e tecnico nell'effettuare lanci,all'atto pratico non sono pienamente soddisfatto.Cert,nn pretendo lanci da "pedana" pero'sai,a volte quei 20 o 30 metri in piu',ma anche meno,fanno comodo.
In merito a questo,mi permetto di chiederti : con Italcanna Evo 170 mt 440,mulinello 6000 conico,lenza madre 0.28,shock leader 0.45 (anche 0.50)e piombo da 120/130,terminale monoamo,come esca verme, che distanza e' giusta con lancio (side)correttamente o in parte ben eseguito?
Dopo la tua risposta ti spiego il perche'.
Grazie Enzo.
Ciao Enzo
come dici giustamente spesse volte non bastano decine di pagine di spiegazioni o filmati per farci fare il salto di qualità. Con le nostre forze riusciamo ad arrivare ad un limite che risulterà poi invalicabile se non abbiamo l'aiuto di qualcuno esperto che ci corregga.
Mi chiedi la distanza giusta con la tua configurazione ed io ti rispondo che a pesca bisogna scendere a compromessi. Se vuoi la distanza a tutti i costi allora ti posso dire che la lenza madre in bobina dovrebbe scendere ad uno 0.20/0.22, che dovresti utilizzare braccioli non troppo lunghi e clippati (quindi piombo fisso) ma in questo modo non saresti totalmente al riparo da rotture sia in fase di lancio che di recupero di eventuali grosse prede. La tua configurazione può penalizzarti di qualche metro, e ribadisco, qualche metro, ma ti mette al sicuro da certe insidie (mi raccomando con 130 gr. di piombo è d'obbligo almeno lo 0.50 di shock). Poi, come ho detto altre volte, un attrezzo può arrivare alla massima distanza con piombi più leggeri. Se vuoi proprio un parere sincero penso che intorno ai 90 metri dovresti arrivarci tranquillamente ma tieni conto che è un giudizio troppo influenzabile dalle doti e dalla forza del pescatore e da fattori climatici.
Ciao


enzo.

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Reply #16 on: February 03, 2009, 09:03:58
Grazie Nicola,ho avuto la conferma allora che il resto come spesso dici tu sono SOLO CHIACCHERE. Quella e'la distanza alla quale mi avvicino.Distanza che il piu'delle volte mi basta ma che spesso.....e della quale,avuta adesso la tua conferma,posso ritenermi soddisatto.Ovviamente ,come dicevo prima,sono cosciente di non preter fare distanze da pedana con quell'attrezzatura!
Per quanto riguarda la lenza madre,non scendo al di sotto di quel diametro perche'manca ancora nel mio bagaglio "un bestione" e non vorrei rimanere deluso dopodiche'saro'aperto a tutto.
Per cercare di ovviare a quelle uscite in cui i metri ,anche tanti in piu',farebbero comodo,sto pensando a una ripartita ma,come tu ci insegni,non e'l'attrezzatura che fa il buon lancio o pescatore per cui,non essendoci nessuno come riferimento,non saprei che farmene se poi,devo arrivare sempre la'.Tu mi consigli di acquitarla e cominciare a provare anche senza punto di riferimento ma col "fai da te" o no?
TUTTO CIO'CHE LASCIAMO A RIVA,LA NATURA PRIMA O POI CE LO RESTITUISCE E NON PENSO CHE VORREMO PER I NOSTRI FIGLI UN FUTURO DI SPAZZATURA!!!
RIPARIAMO I DANNI FINCHE'SIAMO IN TEMPO.


OLTREMARE

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Reply #17 on: February 03, 2009, 11:03:09
Caro Enzo, mi sembri una persona molto cosciente e realista. E' vero, i metri, quelli parecchi più della media, si fanno con attrezzi specifici ma soprattutto con tecniche specifiche ed hai capito benissimo che non si può avere tutto e subito, pena cocenti delusioni. In questo senso ti posso solo portare la mia diretta esperienza di quando, tanti anni fa, ho acquistato la mia prima ripartita (Oltremare) ed il mio primo rotante.
Ero l'unico nella mia zona ad usare attrezzi simili e quindi nessun tutor a consigliarmi. Video da cui apprendere non ne esistevano, quindi solo qualche immagine statica vista sulle riviste di settore. Ciò nonostante la mia "passione" ha prevalso sulle difficoltà consentendomi di utilizzare quegli attrezzi con la scioltezza e rendimento di telescopiche e fisse. Alcuni miei cari amici che hanno iniziato dopo di me hanno avuto la fortuna di potersi dedicare anima e corpo al lancio e la loro costanza e sacrifici sono oggi premiati con distanze di oltre 230 metri. A loro ho fatto fare delle prove su prato con ripartite da pesca ed in assetto da pesca (calamento, braccioli, esca) e ti posso dire che i lanci migliori non andavano oltre i 170/180 mt. Capirai quindi che un normale pescatore, senza eccelse doti di lancio, quando riesce a piazzare le proprie esche a 80 metri, deve ritenersi più che soddisfatto. Il mio consiglio sull'acquisto di una ripartita è senz'altro positivo ma chi deve valutare l'entità della passione puoi essere solo tu. Posso solo aggiungere che dei buoni attrezzi ti durano una vita: i miei, di cui parlavo sopra, hanno più di quindici anni di vita e continuano a fare il loro lavoro.
Ciao


OLTREMARE

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Reply #18 on: February 09, 2009, 15:20:14
Ciao ragazzi,
spero anzitutto che questi elementi di lancio finora descritti possano essere stati un po’ d’aiuto per chi specialmente si trova alle prime armi.
Facciamo oggi un altro piccolo passetto, mantenendoci sempre nei limiti delle cose semplice.
Prima di passare ad esaminare il ground, mi è venuto in mente un altro lancio che mi capita di utilizzare rare volte, soprattutto quando la zona d’azione alle mie spalle non è perfettamente pulita e quindi c’è necessità di operare su pochi metri di sabbia perché, dopo quel fazzoletto libero, troviamo magari sassi e ciotoloni che potrebbero causare incagli del piombo.
Questo lancio, se di lancio a sé si può parlare, è convenzionalmente denominato “Unitech”.
Per quanto semplice possa risultare dalla spiegazione, è mio preciso dovere fornire alcuni consigli e indicazioni preventivi onde evitare che qualcuno di voi mi venga poi ad aspettare sotto casa con il moncone della canna in mano.
E’ un lancio che sollecita e direi addirittura stressa parecchio la canna, specie vetta e sottovetta e proprio per questo motivo è più indicato per le telescopiche, specie quelle ad azione parabolica in cui il contraccolpo della frustata viene diluito lungo tutta la lunghezza dell’attrezzo. Viceversa non lo ritengo molto indicato per le ripartite che hanno bisogno di un caricamento graduale e progressivo.
Se lo effettuate, evitate di usare piombi molto vicini al carico massimo dichiarato sulla canna perché il cimini potrebbe salutarvi all’istante. Con una 150 gr. non andrei oltre i 100 di piombo.
Evitate di utilizzare canne dal vettino sottile tipo le (Evo Italcanna).
Detto questo, passiamo ad esaminare il lancio vero e proprio.
La partenza e le azioni successive poco si discostano dal side e dall’above.
Partiremo con il corpo rivolto verso il mare (o comunque verso la direzione di lancio) con le gambe sempre leggermente divaricate e le ginocchia appena piegate. Potremo eventualmente impostare il busto leggermente inclinato verso destra e caricare inizialmente il peso del corpo sulla gamba desta per poi spostarlo sulla sinistra, come abbiamo già visto, ma ad ogni modo dovremo essere comunque ben stabili sui piedi in quanto l’azione di lancio ci potrebbe sbilanciare.
Le braccia saranno tese con il pugno sinistro sopra la nostra testa e la cima della canna in giù quasi a sfiorare il terreno.
La canna può essere posizionata sopra la nostra spalla destra, come nell’above, o fuori dal proprio asse, ciò è poco influente.
Cosa cambia rispetto agli altri lanci? Direte voi.
La differenza sta essenzialmente nel posizionamento del piombo e dello shock leader. Quest’ultimo, lungo sempre intorno ai 150 cm., sarà indirizzato, come la vetta della canna, verso ore 12 ma non verrà disteso alle nostre spalle. In poche parole lo shock tornerà verso la nostra schiena ed il piombo verrà posizionato quasi a toccare i tacchi delle nostre scarpe. La canna e lo shock devono formare un angolo molto stretto di circa 30 gradi.
La fase di lancio sarà quella già vista precedentemente ovvero, si effettua la rotazione in avanti della canna con il pugno sinistro che tira con violenza il calcio verso il petto e quello destro che spinge forte in avanti (ricordate il push and pull?) Il filo verrà mollato dall’indice quando il pugno destro sarà arrivato all’altezza dei nostri occhi, senza andare oltre.
Inizialmente l’esecuzione di questo lancio vi lascerà un po’ interdetti in quanto non sentirete subito il peso del piombo ed avrete la sensazione che la canna non venga caricata ma il risultato in termini di gittata sarà ottimo come soddisfacente sarà la precisione, almeno dopo un po’ d’allenamento. Il difetto di questo lancio, come ho già detto, è che carica solo le parti più sottili della canna, sollecitandole oltremodo per cui il mio reiterato consiglio è di effettuarlo solo quando è necessario perché è meglio avere qualche metro in meno ma qualche cimino in più.
  Alla prossima


enzo.

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Reply #19 on: February 09, 2009, 16:24:47
Vedi Nicola?Come ti dicevo in un altro post,non si finisce mai di imparare.Non lo conoscevo proprio come lancio ne' avevo mai sentito parlarne.Grazie,vedo se c'e' in rete qualche video che lo ripropone anche con immagini.
Alla prossima.Enzo.
TUTTO CIO'CHE LASCIAMO A RIVA,LA NATURA PRIMA O POI CE LO RESTITUISCE E NON PENSO CHE VORREMO PER I NOSTRI FIGLI UN FUTURO DI SPAZZATURA!!!
RIPARIAMO I DANNI FINCHE'SIAMO IN TEMPO.


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