Ciao Maurizio
Hai anticipato alla perfezione la distinzione che va fatta relativamente alle esche. Io metterei in conto anche lo stato del mare ed anche lo spot.
Vermi: ovviamente è la tipologia più deperibile in quanto soggetta agli attacchi del pescettame, all'azione delle onde e del materiale in sospensione nell'acqua. Direi che ogni 15/20 minuti circa andrebbe verificato il loro stato: se sono sbrindellati o sbiancati vanno sostituiti. A surfcasting ovviamente consideriamo l'americano ed il bibi di generosa pezzatura. Assimilo alla categoria dei vermi anche il cannolicchio per via della relativa fragilità.
Tranci di pesce, in particolare la sarda che è la più usata a surf. Vale il discorso fatto per gli anellidi: anche la sarda è soggetta agli attacci di piccoli pesci ed all'azione del mare. Verifica ogni 30 minunti circa.
Cefalopodi: è la categoria più resistente agli attacchi esterni ed inoltre non dobbiamo preoccuparci troppo del potere olfattivo in quanto con questo genere di esche si punta più su quello visivo. Possiamo allungare la verifica a circa un'ora.
Naturalmente è una codifica di massima, dipende poi molto dai ritmi e dalla pazienza del pescatore.
Se un'esca non fornisce risultati non significa che sia per forza deteriorata o che sia stata mangiata, può capitare che il bracciolo sia aggrovigliato, come può, viceversa, accadere che un'esca dimenticata catturi dopo tempi biblici.
L'importante è non mettersi a dormire confidando sulla fortuna, a volte basta rassodare un innesco scivolato sull'amo o rendere più corposo un boccone magari con un tandem di esche.