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FORUM PESCA DA TERRA => SURFCASTING => Topic started by: OLTREMARE on May 09, 2008, 14:41:11

Title: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: OLTREMARE on May 09, 2008, 14:41:11
Ed eccoci, purtroppo, arrivati a fine stagione.
Parlo ovviamente di Surfcasting perché per la P.A.F. la stagione buona comincia proprio ora.
L’argomento di oggi possiamo definirlo: “il senso dell’acqua” . E’ un aspetto per certi versi non tangibile come le attrezzature ma di fondamentale importanza ai fini della buona riuscita di una battuta di surf. E’ quel sesto senso che a volte fra la differenza fra pescatore e pescatore. E’ quell’istinto o quella decisione ragionata che ci fa prediligere un posto piuttosto che un altro dove piazzare le nostre insidie. A mio modo di vedere, per alcuni fra i più fortunati di noi è un fatto congenito, istintivo. Per altri è frutto dell’esperienza di tante pescate.
La stagione del surf si colloca, canonicamente, fra fine autunno ed inizio primavera quindi nel pieno del periodo in cui sono più ricorrenti le mareggiate, il poderoso soffio dei venti, il freddo, la pioggia E’ inoltre il periodo in cui accostano le spigole di maggior dimensione per la riproduzione e gli esemplari più grossi delle specie stanziali sono alla ricerca di bocconi proteici per compensare le ristrettezze della stagione.
Finito questo ciclo sarebbe quindi l’ora di dare una bella ripulita alle ripartite, una lubrificata ai grossi mulinelli e metterli in cantina per la prossima stagione dedicandoci agli sparidi zebrati con attrezzatura leggera.
Ma, forse ve l’ho già detto, io non sono il tipo che segue le regole in modo molto ortodosso e quindi nella pratica del surfcasting mi concedo qualche “licenza”. Ad esempio, al contrario dei surfcaster più “talebani” non amo molto il vento ed in effetti le onde possono esserci anche senza l’alito di Eolo sulla faccia. Sostengo che il surf si può praticare anche di giorno in quanto con mare mosso e acqua torbida non occorrono le tenebre perché i nostri amici predatori & co. si mettano a caccia. Sostengo inoltre che non è necessario impiegare attrezzatura, accessori ed esche di tipo hard sempre, comunque, e a prescindere, ma occorre proporzionare il tutto alle condizioni che ci troviamo ad affrontare. Non sono molto avvezzo agli spot tipici del surf (leggasi frangenti, canaloni, punte ecc.) ma non per una mia impreparazione ad affrontarli ma perché le spiagge liguri che normalmente frequento, come avviene anche in tanti spot della Calabria, non hanno queste connotazioni.
Comunque, nonostante queste mie trasgressioni, tengo sempre ben distinto il surfcasting da altre tecniche e avrete certamente capito che mi da fastidio quando le cose vengono confuse.
Sostengo, infine, che la stagione del surfcasting può non avere limiti temporali.
In queste ultime settimane, scorgendo il mare dal treno che mi porta al lavoro, in quei pochi scorci tra le miriadi di gallerie che bucano la Liguria, ho spesso visto condizioni da surf almeno quattro giorni su sette pur essendo in primavera inoltrata (ovviamente il mare calmo coincide con il fine settimana). Normalmente non faccio rilevazioni e statistiche ma la memoria mi dà atto che anche in piena estate qualche bella mareggiata è sempre pronta a smuovere un po’ i fondali. E allora cosa facciamo? Rinunciamo ad una bella battuta a surf in costume da bagno e ciabatte solo perché non è periodo? Assolutamente no. Le prede tipiche ci sono sempre. I saraghi e parte delle spigole sono stanziali a queste aggiungiamo le orate e i mormoroni che nonostante non siano prede da surf, non sfigurano nel nostro secchio. Alla peggio ci possiamo dedicare a qualche bel gronco, sempre in agguato nel sottoriva, al quale potremo ridare la libertà se non apprezziamo le sue qualità organolettiche, dopo averlo ringraziato per il bel combattimento offertoci.
Ho parlato prima di spiagge liguri e calabresi. C’è una certa identità fra le due che è l’elevata profondità del mare. Ovviamente faccio un discorso generico in quanto le eccezioni esistono in entrambe le regioni. Vi porto ad esempio le spiagge di Albenga in provincia di Savona. Spiagge profonde a granulometria grossa o molto grossa. Se ci spostiamo di 3/4 Km. in linea d’aria e arriviamo ad Alassio la situazione è completamente all’opposto: spiagge a granulometria finissima con una profondità di nemmeno 150 cm ad oltre cento metri dalla battigia. Questo per introdurre la distinzione di base fra spiagge a bassa energia e spiagge ad alta energia.
Da bambino andavo spesso al mare nella zona della Marinella, alla destra del campo sportivo di Pizzo. Io e tanti altri coetanei andavamo a ricercare due secche (definiamole così) che si estendevano dalla battigia verso il mare aperto per decine di metri. Qui l’acqua era molto bassa e bisognava stare attenti a non spostarsi troppo ai lati o andare troppo in avanti altrimenti si saltava il gradino e si finiva con il non “toccare” più con i piedi. A distanza di anni e con lo spirito da surfcaster sono andato a ricercare queste condizioni ma probabilmente il passare del tempo e l’azione modellante del mare ha molto ridimensionato o addirittura cancellato questo fenomeno, segno che lo stesso era da imputare all’effetto dell’acqua e non ad una specifica condizione orografica del fondale.
Ho proposto questi aneddoti per introdurre il discorso sulle caratteristiche delle spiagge da surf.
Anche in questo caso vi sono dei parametri “da manuale” ovvero la presenza dei plurimenzionati canaloni, frangenti, punte ecc. ma, anticipo, non significa che in assenza di questi dobbiamo chiudere tutto e tornare a casa oppure che non stiamo effettuando una battuta di vero surfcasting.
Diciamo subito che questi fenomeni sono tipici delle spiagge a bassa energia ovvero, spiagge con batimetriche poco pronunciate nelle quali la forza e l’azione del mare si mani(https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_16_26_001.gif) con questi effetti. Un frangente non è altro che una cresta di onda schiumosa che si forma ad una certa distanza da riva. Ma forse qualcuno non si è mai domandato il perché di questo fenomeno. La presenza di rilievi più o meno accentuati del fondo marino oppure l’azione delle correnti marine e le mareggiate che formano dei depositi di sabbia e detriti innalzandone una porzione più o meno vasta rappresentano degli ostacoli al movimento delle masse d’acqua. Su questi rialzi appunto si frange la base dell’onda durante il suo avvicinarsi alla battigia e per la forza d’impatto la sua sommità si alza di parecchio sopra il profilo del mare causando questa cresta schiumosa.
Nell’esempio che ho portato della spiaggia della Marinella, le due secche sono appunto accumuli di sabbia formatisi per effetto delle correnti e delle mareggiate e che si estendono dalla battigia fino ad una certa distanza al largo. In mezzo alle due secche abbiamo un corridoio di acqua più profonda che è ben individuabile il quanto l’acqua è più placida e non schiumosa come ai due lati, inoltre l’onda, non trattenuta dalle asperità del fondale, si rompe in un sol colpo in prossimità della battigia, addentrandosi di molto sulla spiaggia (c.d. rientranza) e causando un maggior dislivello della sabbia. Questo corridoio viene definito “canalone”.  Ai lati del canalone, come abbiamo detto, abbiamo le secche . Queste si concretizzano sulla battigia come “punte” di sabbia.
Quando, come in questo caso, il canalone si estende dalla battigia verso il pare aperto è un “canalone perpendicolare”. Dove le due secche terminano, in mare aperto, avremo i due rispettivi frangenti.
Se con l’immaginazione proviamo a ruotare le due secche ed il canalone di 90 gradi e li collochiamo in parallelo alla battigia, abbiamo quello che si definisce “canalone parallelo”.  Il canalone parallelo, il più delle volte è collocato fra due frangenti, ovviamente uno più vicino e uno più distante dalla battigia.
E’ ovvio che una secca può essere circoscritta in una zona di mare come un isolotto sottomarino producendo solo un’elevata schiumosità in superficie, senza altri fenomeni di rilievo.
Come dicevo, queste sono mani(https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_16_26_001.gif)zioni tipiche delle spiagge così dette a “bassa energia” ovvero spiagge che per la bassa profondità e irregolarità dei fondali accentuano le mani(https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_16_26_001.gif)zioni delle mareggiate. Questa tipologia di spiagge è comunque immediatamente identificabile dalla battigia pianeggiante al contrario di quelle profonde in cui la battigia presenta un dislivello a volte molto accentuato.
Nelle spiagge definite ad “alta energia” cioè caratterizzate da una profondità elevata, che smorza l’azione della mareggiata, questi fenomeni il più delle volte non sono riscontrabili.
Ora vi chiederete il perché di tutto questo bel discorsetto. Presto fatto.
Supponiamo di arrivare su una spiaggia bassa con una bella mareggiata o una scaduta in corso. Ritengo che a chiunque di noi sia venuto da domandarsi: dove metto i picchetti?
Prima cosa da fare è di arrivare sulla spiaggia con un po’ di luce per scrutare il profilo della battigia, sempre che non conosciamo lo spot come le nostre tasche. Abbiamo parlato di canaloni, secche e frangenti e abbiamo visto cosa effettivamente sono. Alla base del frangente vi è un accumulo di sabbia e detriti che formano un ostacolo all’avanzamento dell’acqua. Quindi costituiscono uno sbarramento anche per gli organismi animali di cui si cibano i nostri pinnuti. In sostanza la base del frangente rappresenta un pascolo ove le nostre prede legittimamente sono invogliate ad indirizzarsi per avere maggiori chanches di riempirsi la pancia. Stesso discorso vale per le secche isolate. Il canalone abbiamo visto che è una sorta di corridoio fra due “promontori” di detriti nel quale confluiscono le sostanze organiche provenienti dalle zone che lo delimitano. In teoria il nostro amico pinnuto non deve far altro che perlustrare il canalone nell’attesa che gli scenda un qualcosa di commestibile davanti alle fauci.
Di conseguenza noi posizioneremo i nostri picchetti e metteremo le nostre esche all’interno del canalone oppure a ridosso del frangente. Il rovescio della medaglia è che il frangente, purtroppo, non è sempre a portata di canna e il canalone, più abbordabile, può non essere presente. In questo caso riponiamo le nostre speranze nel tratto schiumoso che dalla battigia si estende fino al primo frangente.
Passiamo ora alle spiagge ad alta energia. Su questi spot, se ci mettiamo con un fianco verso il mare e scrutiamo la linea di battigia, spesse volte notiamo solo una lunga, interminabile linea retta o quasi: è quello che in gergo viene definito “settore rettilineo”. Niente punte, niente rientranze e di conseguenza  niente frangenti e secche corrispondenti, a volte solo un accenno di canalone che vediamo ad intermittenza, un po’ di schiuma nel primo tratto ed un unico cavallone che si rompe, a seconda delle condizioni, in prossimità della battigia o poco oltre, quando addirittura non ci troviamo davanti ad una serie consecutiva di onde che pare formino un trenino.
Nelle spiagge basse si può arrivare ad effettuare il conteggio delle onde che si rompono sulla battigia, atteso che la condizione ideale riconosciuta è quella di circa 12 onde per minuto. Ma nelle spiagge profonde anche la matematica diventa un problema.
Il dilemma del posizionamento è quindi rilevante su questo tipo di spiagge e può inizialmente spiazzarci. Come rovescio della medaglia possiamo dire che un tratto di spiaggia vale l’altro e che venti metri prima sono uguali ai venti metri dopo. Questo potrebbe anche essere vero vista l’uniformità dello scenario ma andiamo comunque a ricercare quegli indicatori che potrebbero fare la differenza. Vediamo anzitutto se riusciamo ad individuare qualcosa che assomigli ad un canalone o che almeno ci sembri tale. Oppure cerchiamo di scorgere una secca isolata (questo è più probabile). Se anche queste minuziose ricerche non hanno dato frutti, valutiamo la morfologia e le caratteristiche del sito. Cerchiamo di privilegiare anzitutto la presenza di foci: sappiamo tutti che uno sbocco d’acqua dolce rappresenta un richiamo per diverse specie ittiche fra cui, in primis, la spigola. In secondo luogo, se la spiaggia è delimitata da una scogliera o formazioni rocciose di una certa importanza, scegliamo il nostro campo base a ridosso di queste piuttosto che al centro della spiaggia aperta. Se una porzione del nostro spot è interessato dalla presenza di scogli, posizioniamoci nelle vicinanze in quanto una zona mista, anche se con qualche pericolo di incaglio in più, rappresenta un habitat privilegiato per diverse specie.
Analizziamo infine i pro e i contro delle due principali tipologie di spiagge.
Quelle a bassa energia hanno il vantaggio della facile individuabilità delle probabili zone di pascolo: canaloni, frangenti, adiacenze di secche. Hanno inoltre il vantaggio di conservare più a lungo gli effetti di una scaduta mantenendo l’effetto dei frangenti per più tempo. Per contro sono afflitte da una più massiccia presenza di alghe e la schiuma dei primi metri è spesso sterile a causa della bassissima profondità.
Le spiagge ad alta energia abbiamo visto che ci mettono a disagio nella scelta del settore da affrontare e quindi delle zone in cui potrebbe essere più probabile la concentrazione o il passaggio delle nostre prede. Per contro sono totalmente sfruttabili grazie alla profondità dell’acqua che potrebbe regalarci gradite sorprese già nella schiuma dei primissimi metri del sottoriva. Inoltre lo sporco portato dalla corrente è diluito dal maggior volume d’acqua in circolazione.
Ovviamente queste sono considerazioni “a tavolino” ma derivanti comunque da considerazioni statistiche di battute sui campi di tutta la penisola. Ogni spiaggia ha una storia a se e tocca a noi scoprirla, facendoci magari guidare dai fattori comuni ma senza mai tralasciare lo spirito di avventura ed esplorazione che deve sempre animare ogni surfcaster.
Allego qualche foto e disegni esplicativi di alcune situazioni tipiche.
Perdonate i disegni da me realizzati, ma in questo campo sono sempre stato una schiappa.
Ciao


Ecco una spiaggia di Pizzo con profondità abbastanza elevata ma è ben evidente un bel frangente in linea con la scogliera.

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Spiaggia della Liguria di ponente ad alta energia in avanzata scaduta: nessun segno di canaloni, frangenti ecc.

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Spiaggia della Liguria di ponente a bassa energia: è evidenziato un bel canalone
(immagine tratta da: Surfcasting.forumfree.net - autore Robo10)

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Disegni esemplificativi (spero). I pallini rossi indicano le zone proficue (ovviamente non il punto preciso)

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Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Strike on September 12, 2008, 08:30:42
Ciao Oltremare, come già anticipato nella mia presentazione ho letto i tuoi articoli e li ho trovati davvero interessanti.
In effetti questo surfcasting “sconosciuto” lo è davvero.
Da noi ( in Italia intendo) il surf è spesso confuso con la più generica tecnica della pesca a fondo.
In pochi, pochissimi, sanno davvero cosa voglia dire surfcasting.
“Oltre l’onda la mia sfida” ho scritto nella presentazione…
Il vento, le onde e le potenti creature che pattugliano i marosi sono, in effetti, la sfida principale che gli appassionati di questa tecnica vanno a ricercare.
Queste forze della natura ci costringono ad utilizzare attrezzi speacifici e potenti.
Il segreto del surfasting, tuttavia, più che nell’attrezzatura di prim’ordine sta nella perfetta conoscenza del campo di pesca.
I pesci non sono mai distribuiti in maniera uniforme lungo l’intero profilo di un litorale; come è naturale si concentrano dove è più facile per loro reperire del cibo.
Conoscere i giochi di corrente, la conformazione dei fondali e le cd. “zone di pascolo” o di caccia significa essere sulla buona strada per poter ottenere ottimi risultati: mi riferisco ai canaloni, gli affioramenti rocciosi ma anche le distese abitate da molluschi (solo per fare qualche esempio)
Naturalmente anche qui l’esperienza gioca un ruolo fondamentale; soltanto l’esperienza può permetterci di conoscere gli orari e le condizioni metereologiche migliori per sfruttare le nostre conoscenze sulla morfologia di quella SPECIFICA spiaggia.
Mi dispiace che questo topic non abbia ancora avuto gli interventi che merita.
Ma forse la scarsità di interventi dipende proprio dalla tua illustrazione cosi ampia ed esaustiva….
Eppure un argomento così importante non è circoscritto soltanto al surfcasting…
La conoscenza del campo di pesca è di fondamentale importanza per poter praticare TUTTE le tecniche.
Non me vorranno male gli spinners di questo forum, ma leggo sempre le solite domande sui soliti artificiali, sulle solite canne, sul solito mulinello….ma raramente ho letto una domanda seria sul campo di pesca.
Eppure le spigole ricercate dai surfcasters sono le stesse ricercate dagli spinners….anche le condizioni marine ricercate grossomodo coincidono…eppure nessuno cura e sviluppa la propria conoscenza con riferimento agli elementi trattati in questo topic….perchè?... mi chiedo…
A cosa giova un’attrezzatura di prim’ordine senza queste conoscenze?
O forse queste conoscenze credono di averle tutti??
La cosa grave è che oggi non c’è modestia….tutti si sentono “grandi pescatori”.
Leggo post di ragazzini che solo per avere pescato e postato quattro pesci si sentono dei maestri…leggo parecchie cose che mi sconvolgono…
Ma dov’è finita la voglia di imparare davvero?
Dov’è finita la consapevolezza che la bravura di un pescatore non si esprime con i grammi della bilancia?
Parliamoci chiaro…la giornata buona può capitare a tutti!!
Non conosco Peppino, ma ho letto i post delle sue bellissime  catture e non ho mai letto una sola frase da cui trapelasse arroganza o strafottenza…
E poi ho letto i post di…. (ognuno si faccia un esame di coscienza) e sono rimasto scandalizzato dalla sua presunzione dovuta davvero alla cattura di quattro pescetti…
Scusatemi, forse adesso sto uscendo fuori tema…
Mi perdonino amministratori e moderatori, non era mia intenzione offendere nessuno.
E’ che certe cose proprio non le tollero…

A presto
Strike
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: OLTREMARE on September 12, 2008, 12:05:17
Ciao Strike
È davvero un piacere rileggerti e noto sempre più che siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
Vedi, io ho da poco fatto 50 anni e, dopo l’entusiasmo e l’impeto iniziali mi sono reso conto che la pesca è anche studio e ottimizzazione delle energie. Saprai bene che una battuta di vero surfcasting è a volte massacrante e, soprattutto arrivati ad una certa età, bisogna gestire al meglio il tutto. Hai ragione, tanta gente va allo sbaraglio nel senso che si colloca dove capita o dove la sera prima sono stati presi dei pesci. Ma le variabili sono infinite e nemmeno una buona esperienza riesce a raccordarle tutte. Condivido il tuo disappunto su alcuni facili entusiasmi e pressappochismo che a volte si leggono in altre tecniche, specie lo spinning, e avevo in mente alcune considerazioni che tu mi hai in parte anticipato. Ho letto alcuni report di Peppino e altri grandi di questa tecnica e salta subito all’occhio la professionalità di queste persone a cominciare dalla ricerca della zona di pesca e delle condizioni meteoambientali più favorevoli. Sono argomenti in comune con il Surf ma che a mio modo di vedere trovano applicazione in altre tecniche quali la pesca a fondo e la bolognese.
Anch’io a volte rimango deluso dalla scarsa partecipazione ai miei post. Spesso mi chiedo se gli altri utenti mi vedano come un guru ma i miei scritti sono solo delle considerazioni personali e non dei dogmi e quindi aperti a qualunque contraddittorio e discussione costruttiva. In definitiva io non mi sento un “arrivato” ma navigo alla ricerca ni nuove conoscenze e nuovi spunti. La delusione comunque non è fine a se stessa per la limitata partecipazione ma in quanto, guardando le cose da oltre mille chilometri di distanza, vedo poco considerate le enormi potenzialità delle nostre coste, considerando anche che lo spinning ed altre tecniche si fermano dove in Surfcasting comincia. Io raccolgo con entusiasmo gli sos dei ragazzi alle prime armi ma, credimi, mi cadono le braccia quando poi qualcuno sale in cattedra con la pretesa di indottrinare un neofita in mezza giornata. Comunque non replico, ho tante occasioni di scontro nella vita quotidiana, figuriamoci se mi metto a battibeccare per questioni di pesca e poi sono i fatti a parlare non le chiacchiere. I ragazzini bisogna comprenderli perché siamo stati tutti presi dai facili entusiasmi e sono convintissimo che continuando a frequentare questo Forum acquisiranno il rispetto per il mare, a capire quali sono le vere qualità di un pescatore e soprattutto a tornare a casa sorridenti con il secchio vuoto e i polmoni pieni di iodio.
Non mi dilungo oltre ma ti prometto che appena posso metto giù le mie considerazioni sull’argomento.
Ciao e a presto
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: MINOSSE on September 12, 2008, 12:18:25
Salve a tutti, premetto fin da subito che essenso iscritto da poco non ho letto tutti i post inseriti nel forum, tantomeno quelli di oltremare, però sinceramente tutti quelli che ho letto compreso questo sono molto interessanti, precisi e soprattutto molto esaustivi. Forse per questo motivo, come detto anche da strike, non ricevono risposte, anche se a mio modo di vedere il motivo principale è che post del genere incutono timore, perchè si è consapevoli di avere a che fare con una persona molto competente e da qui la paura per chi come me non ha una vasta e profonda conoscenza dell'argomento a dare delle risposte altrettanto valide. Questa è la mia personale opinione, e comunque resta il fatto che in questo forum, ma anche in giro ho constatato che al momento lo spinning è la tecnica che va di moda. Perchè la maggiorparte di chi si avvicina a questa tecnica è convinta che basta acquistare una canna da 2.7m un mulinello 4000, un buon trecciato e qualche artificiale e subito si fanno catture da record. L'apparente semplicità sta attirando l'attenzione di molti neofita, ignorando che per arrivare a determinati risultati ci vuole tanta pazienza e dedizione.
Adesso devo proprio scappare, magari più tardi cerco d'integrare di più la mia risposta.....ciao!!!
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: OLTREMARE on September 12, 2008, 12:36:25
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a mio modo di vedere il motivo principale è che post del genere incutono timore, perchè si è consapevoli di avere a che fare con una persona molto competente e da qui la paura per chi come me non ha una vasta e profonda conoscenza dell'argomento a dare delle risposte altrettanto valide.

Caro Minosse, scusami anzitutto se ho condensato la tua risposta.
Termini come TIMORE e PAURA mi hanno fatto davvero male anche se comprendo perfettamente lo spirito con cui li hai scritti ed il contesto. Non pensavo davvero di dare questa impressione perchè, e lo dico sinceramente, non mi sento detentore della totale conoscenza.
Volevo comunque far presente che io sono sempre pronto, e con vero piacere, a dare precisazioni e consigli oltre che essere sempre disposto a discussioni costruttive.
Per il resto condivido in pieno le tue affermazioni
Ciao   
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: bauso64 on September 12, 2008, 16:19:18
Ma, come iniziare.
Leggendo questo post, oserei dire “umilmente ben fatto” sicuramente si capisce che si ha a che fare con appassionati competenti.
Anche se probabilmente saranno "superflui" o "ripetitivi", comunque voglio esprimere i miei complimenti.
Penso che ognuno di noi sia perseverato da una buone dose di "presunzione" nel conoscere e praticare le svariate tecniche di pesca, soprattutto quando magari una battuta dall’esito particolarmente fortunato ci ha dato la convinzione di conoscere tutto e saper “pescare”. Ma sottolineo dovuta solo ad una buona dose di "fortuna”.

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Ciao Strike
Hai ragione, tanta gente va allo sbaraglio nel senso che si colloca dove capita o dove la sera prima sono stati presi dei pesci...Condivido il tuo disappunto su alcuni facili entusiasmi e pressappochismo che a volte si leggono in altre tecniche, specie lo spinning, e avevo in mente alcune considerazioni che tu mi hai in parte anticipato.

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In effetti questo surfcasting “sconosciuto” lo è davvero.
Da noi ( in Italia intendo) il surf è spesso confuso con la più generica tecnica della pesca a fondo.
In pochi, pochissimi, sanno davvero cosa voglia dire surfcasting.
La conoscenza del campo di pesca è di fondamentale importanza per poter praticare TUTTE le tecniche.
...La cosa grave è che oggi non c’è modestia….tutti si sentono “grandi pescatori”.
Leggo post di ragazzini che solo per avere pescato e postato quattro pesci si sentono dei maestri…leggo parecchie cose che mi sconvolgono…
Ma dov’è finita la voglia di imparare davvero?
Dov’è finita la consapevolezza che la bravura di un pescatore non si esprime con i grammi della bilancia?
Parliamoci chiaro…la giornata buona può capitare a tutti!!

Condivido in pieno le considerazioni citate, motivo di riflessione per tutti i neofiti, e tra questi mi ci metto anch’io, i quali dovrebbero far tesoro dei consigli su argomenti di pesca ben trattati come questo.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: MINOSSE on September 12, 2008, 16:37:10
Caro oltremare, scusami se con le mie parole ti ho dato un dispiacere, ma non era certo mia intenzione farlo, e comunque quella " paura/timore" è soprattutto ammirazione per la conoscenza e competenza che hai, per questo qualche volta ho qualche esitazione ad intervenire in determinati topic quando sono completi e chiari come i tuoi. In questo specifico caso, chi non sapesse che cosa sono canaloni, frangenti ect.... grazie alle tue illustrazioni e spiegazioni ora lo sa benissimo. Però confesso che molte delle cose che hai scritto le avevo già appreso durante le mie innumerevoli letture fatte su riviste del settore, però le tue illustrazioni anno completato ed arricchito la mia visione della spiaggia. E comunque non preoccuparti, quando avrò qualche dubbio o perplessità non esiterò a chiederti un consiglio. Pur non essendo un surfcaster, perchè la pesca che pratico io è prevalentemente la "paf", sono daccordissimo con te quando dici che determinate argomenti e situazioni sono comuni a tutti i tipi di pesca ed avendone cognizione non posson far altro che limitare le nostre uscite a vuoto, vedi maree, condizioni meteo marine, luoghi di pesca, abitudini dei pesci, direzioni delle correnti, tipologie dei fondali ect..
A questo punto vorrei lanciarti un sassolino, e conoscere il parere su quello che sto per dirti: la disciplina del surfcasting come dice la parola stessa è sinonimo di onde schiuma e vento, come ribadisce lo stesso strike. Però poi all'atto pratico chi la può praticare questa disciplina???
Mi pongo questa domanda perchè, prendendo in considerazione l'appassionato medio italiano, ed escludendo quei pochi eletti che possono decidere in funzione delle condizioni del mare quando è meglio andare a pesca, la maggiorparte di noi tempo libero a disposizione ne ha poco, se non qualche fine settimana e qualche possibilità di uscita in notturna infrasettimanale ma senza poter fare troppo le ore piccole perchè poi il mattino seguente bisogna andare a lavoro. Alla fine considerando tutto questo quando riesci a liberarti ti becchi il mare che ti capita, che puntualmente non è mai quello ideale. Quindi direi che la maggiorparte anche quelli che sono dei surfcaster alla fine fanno della pesca a fondo, o se vogliamo del surfcasting leggero. Almeno questo è il mio modo di vedere, anche perchè paf non significa pescare con piombi da 50g a 40mt da riva.......quindi il più delle volte a causa di tanti fattori non dipendenti da noi l'onda, la schiuma il vento rimangono solo dei miraggi.....
Prima di creare qualche incomprensione, premetto che a me piacciono tutti i tipi di pesca e che non ho niente in contrario al surfcasting, anzi tutto il contrario, però ripeto non potendo scegliere sempre le situazioni ideali io dico che quello che faccio io è la paf, anche perchè pesco prevalentemente con mare calmo o al massimo in scaduta. Ma è la stessa pesca che fanno tanti altri che dicono di fare surfcasting......naturalmente non mi riferisco a nessuno di questo forum, è solo una mia costatazione fatta sul campo.
Ciao

Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^DAVIDE^ on September 12, 2008, 20:51:08

Se mi permettete vorrei esprimere anche il mio punto di vista a riguardo.
Innanzitutto premetto che ho notato con molto piacere la riapertura di questo interessantissimo topic.
Era un peccato che nessuno fin'ora fosse intervenuto per dire la sua.
Ringrazio a tal proposito Strike per il suo primo intervento nel forum, credo che non potesse scegliere un argomento migliore per iniziare.
Condivido pienamente quanto scritto da Strike e da Minosse con riferimento alla completezza della "lezione" (perchè di lezione si tratta) di Oltremare.
Forse è per questo motivo che fino ad ora nessuno era intervenuto, i concetti di "canalone", "frangente", "alta e bassa energia" ecc... sono espressi in maniera così chiara da non lasciare spazio a domande di chiarimento.
Io stesso non nascondo di avere imparato molto da questo articolo.
Me lo sarò letto e riletto almeno 20 volte ed ogni volta che mi sono recato a pesca ho cercato di mettere in pratica ciò che avevo letto ed appreso...e vi assicuro che i miglioramenti nei risultati non sono tardati ad arrivare...
Eppure io non sono un amante di onde alte e del vento teso.
Io preferisco pescare in condizioni più "rilassati"...cioè mare calmo ed assenza di vento....o meglio ancora in fase di scaduta, che riunisce in sè i pregi del mare mosso ed il relax di quello calmo.
Ma non per questo mi sono precluso l'approfindimento di determinati aspetti caratterizzanti più il surfcasting che non il ledgering.
Come hanno detto giustamente Strike ed Oltremare più che l'attrezzatura conta l'esperienza ed un bravo pescatore deve essere preparato ad affrontare ogni situazione.
E' vero che quando andiamo a pesca il più delle volte il mare non nelle condizioni ideali per pescare, ma è anche vero che una buona dose di esperienza e di preparazione può aumentare in maniera significativa le nostre chances di successo in qualsiasi condizione meteo-marina.
 
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: OLTREMARE on September 13, 2008, 22:24:33
Stasera riesco a collegarmi ad un'ora inconsueta per me in quanto sono impegnato in ufficio nella "notte bianca" e quindi ne approfitto.
Sono veramente contento di questa discussione costruttiva. Le mie "lezioni" come le definisce Davide sono frutto di tanti anni di esperienza ma anche di confronti con altri ottimi pescatori. Io ritengo che in questo campo, e non parlo solo di surf, la teoria nasce dall'esperienza. Il fatto di preferire condizioni meno hard mi trova d'accordo per una questione logistica nel senso che, come ho già detto più volte, in Liguria dove io vivo, le condizioni di surf estremo non pagano oltre che essere difficilmente affrontabili. Il mio ideale è quella situazione in cui il mare è tutto un ribollio di onde con l'ultima onda piuttosto potente che si abbatte sulla battigia. E' difficile da descrivere e se mi capita vedrò di documentarla fotograficamente.
Come giustamente dice Minosse bisognerebbe essere in pensione per potersi dedicare a tempo pieno alla pesca. Se si è costretti a pescare solo nei fine settimana e, spesse volte, solo in alcuni di questi, è ovvio che bisogna adeguarsi a quello che si ha davanti. E qui entra in gioco l'ecletticità del pescatore nell'adeguare la propria attrezzatura alle condizioni che si ritrova ad affrontare. Sempre Minosse pone la domanda di chi poi effettivamente riesce a praticare questa disciplina. Da ciò nasce la mia considerazione che per affrontare una battuta di surf occorre un'attrezzatura adeguata oltre allo spirito giusto del pescatore. Quando io dico che occorrono attrezzi specifici è perchè ho riscontrato di persona che un'attrezzatura generica anche se di una certa potenza non è sufficiente. Lo spirito è quello stato d'animo che ti fa gioire e ti ricarica quando ti trovi di fronte ad onde e schiuma. Se invece ti incupisci, maledici il vento ed il mare mosso e pensi di tornare a casa perchè il mare non è calmo, allora non hai lo spirito giusto. Come giustamente osserva Davide, certe condizioni, certi indizi non sono esclusivi del surf a me è capitato più volte che in una serata di mare appena mosso, il semplice fatto di aver individuato e sfruttato quell'unico timido frangente mi ha ripagato con qualche bel pesce.
Lo scotto che pagano le spiagge che io frequento e molte di quelle tirreniche calabresi è proprio la mancanza di questi indizi quasi assenti nelle spiagge profonde e che spesso fanno apparire la situazione non da surf. Però la controparte è che si può sfruttare questa profondità fin dai primissimi metri.
Io ho sempre fissa in testa la convinzione che quelle calabresi siano spiagge da surf e sarei estremamente felice che vi fosse gente veramente motivata ed ispirata verso questa disciplina dal momento che non riesco a farlo personalmente.
Ciao
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: MINOSSE on September 15, 2008, 10:44:40
Ringrazio oltremare per aver risposto, ed  a conclusione del mio discorso, confermo pienamente che per affrontare determinate condizioni l'attrezzatura è fondamentale, in questo caso mi sentirei di dire che l'attrezzatura fa metà pescatore, poi ad essa va abbinata la tecnica l'esperienza e le giuste conoscenze per adoperarle nel miglior modo possibile. Io più o meno come davide preferisco il mare in scaduta, che secondo me è il migliore in assoluto, quando il mare è di colore verdastro e fa quelle onde al disotto di un metro, secondo me è l'ideale. Naturalmente mi piace pescare anche quando il mare è calmo e non disdegno quando inizia a formarsi per l'arrivo di una perturbazione. Le condizioni estreme cerco di evitarle anche perchè non ho l'attrezzatura adatta. La cosa che veramente m'incupisce e mi fa veramente paura sono i fulmini......bhe in quel caso quando sono troppo vicini taglio la corda.
Ritornado alla morfologia delle spiagge, quelle che frequento io sono tutte ad alta energia quindi quando il mare è mosso si vede un solo frangente potente che sbatte sulla linea di battigia. Per vedere i frangenti ad una certa distanza il mare deve essere almeno forza 4/5 quindi condizioni impossibili. Nella maggiorparte dei casi la linea di battigia è retta quindi di segnali disponibili e valutabili ce ne sono veramente pochi, però da un po di tempo sto frequentando una zona dove pur essendo profonda presenta sulla linea di battigia una conformazione simile a quella che tu (oltremare) descrivi nel primo disegno, però è meno accentuata, diciamo che ha una forma di "S" orizontale, quindi ci sono 2/3 rientranze abbastanza decise che danno l'impressione di essere dei canaloni. Io in questa zona ancora non ho avuto la fortuna di poterci pescare con mare in scaduta, il più delle volte ci ho pescato con mare calmo o leggermente mosso. Adesso volevo sapere da te se nelle condizioni di mare appena descritte (calmo o leggermente mosso) , tutte quelle regole valide per il mare mosso sono da tener presente anche in queste condizioni, è sempre bene piazzarsi nel canalone "rientranza". Anche perchè correggimi se sbaglio, mi sembra di aver letto da qualche parte che solitamente la sabbia che si trova all'interno dei canaloni sia più morbida di quella presente sulle secche. Essendo più morbida risulta essere più ricca di anellidi che riescono a penetrarla più facilmente, mentre quelle più dure sono abbastanza sterili.
Attendo qualche delucidazione da oltremare con impazienza.....e ti ringrazio anticipatamente.
ciao
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: OLTREMARE on September 16, 2008, 08:57:04
Ciao Minosse,
ti anticipo che il tipo di spiagge che tu frequenti hanno esattamente le stesse caratteristiche di quelle che bazzico io. Generalmente adotto un piccolo espediente. Faccio un sopralluogo quando il mare risulta impraticabile (come dicevi tu con mare f 4/5) e memorizzo i tratti dove in queste condizioni vi è anche solo un accenno di canalone o frangente. Nelle successive battute con mare in scaduta o praticabile, ma anche con mare calmo, vedo di piazzarmi proprio lì. Nelle spiagge ad alta energia è difficile vedere questi indizi in condizioni soft, però, una volta individuati, una certa attività sotto il pelo dell'acqua si verifica sempre anche se in superficie sembra tutto tranquillo. Le nostre prede non sono stupide e non vanno certo ad infognarsi in una situazione di alta turbolenza caratterizzata da sabbia ed alghe in sospensione che renderebbero loro difficoltosa la semplice respirazione oltre alla presenza di ciotoli anche di grosse dimensioni scagliati dalla corrente. Queste condizioni risulterebbero improbe anche per il più forte dei predatori. Valuta inoltre che in questa bolgia i pesci preda ci possono capitare solo se malati e feriti e quindi trasportati dalla corrente altrimenti si vanno a posizionare in tratti più tranquilli dove la corrente va a depositare quanto è per loro commestibile (anellidi, cefalopodi ecc.) e possono cibarsene senza sprechi di energia. Queste zone sono appunto canaloni e frangenti. Se in questi tratti vi sono cibarie piovute dal cielo, si dà avvio alla catena alimentare che richiamerà anche i predatori. E' ovvio che potremmo beccare un pesce in qualunque tratto, ma in quei tratti specifici avremo certamente molte più possibilità. Tieni conto che chi frequenta le spiagge a bassa energia va a ricercare, in condizioni di mare poco mosso, proprio quell'accenno di frangente che gli potrebbe garantire una chance in più. Con questo penso di aver risposto alla tua domanda su dove posizionarsi in condizioni di mare anche calmo. La tua osservazione sul fondo morbido è corretta. Nel canalone infatti si deposita la sabbia trasportata dalla corrente che risulterà appunto più soffice. Nel gergo del surf si parla infatti di "fondo chiuso" e "fondo aperto" il primo indica una situazione di compattezza del fondale dove i piombi non affondano causando scarsa tenuta ma, ancora peggio, non vengono disseppelliti tutti quegli organismi alla base della catena alimentare. Nel secondo caso succede l'opposto e si creano le condizioni ottimali per la pesca. Ti posso comunque dire che per mia esperienza personale ben pochi sono i casi, su spiagge ad alta energia, in cui ho riscontrato un fondo chiuso. Nei fondali alti già ad un accenno di mareggiata corrispondono movimenti piuttosto potenti delle correnti sul fondo. 
Per concludere ti posso assicurare che quando sento temporali e fulmini in avvicinamento sono più veloce di speedy gonzales.
Ciao
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: alex85f1 on September 19, 2008, 11:46:43
ciao a tutti, scusate se mi intrometto ma volevo ringraziare oltremare per questi suoi magnifici post, grazie a questi sto imparando veramente tantissimo, infatti anche se mi prende un pò male dirlo io sono uno di quelli che sceglie un pò a caso le zone di pesca, ma grazie a quello che hai scritto, alle foto e soprattutto ai tuoi disegni sto già ispezionando tutte le spiaggie della mia zona seguendo i criteri da te consigliati.
ciao a tutti.

ps:oltremare grazie anche per il consiglio che mi hai dato per la canna!!!!!!!!! (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: OLTREMARE on September 19, 2008, 14:39:31
Di nuovo ciao Alex e grazie per l'apprezzamento.
Non devi chiedere scusa per partecipare alle discussioni e poi non è un'intromissione. I miei post non sono vangeli e quindi sono pronti per qualsiasi confronto.
Non conosco personalmente le tue zone di pesca ma dovrebbero essere spiagge profonde. Fai bene ad ispezionare e cogliere certi segnali. Non dimenticare i primi metri di mare perchè nel reggino mi risulta che fruttano parecchio.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: raffy on April 15, 2009, 14:53:07
ciao..allora vorrei dire che innanzitutto sono nuovo e pratico da poco questo tipo di pesca vorrei sapere ,dato che si pratica quando ci sono mareggiate cio significa onde grandi, e forte corrente giusto...io proprio ieri sono stato a pesca e ho trovato questo tipo di mare...pero' non so spiegarmi come si fa a pescare con questo tipo di mare ,quando poi al lancio mi trovo a circa 80 -90 m  e in una frazione di secondi mi trovo il piombo da 120 g sulla riva......cosa fare??? grazie
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: enzo. on April 15, 2009, 16:29:20
Ciao Raffy.
Bhe' che dire,120 gr non sono proprio pochini....purche'siano piombi a Piramide o Spike adatti alle condizioni di mare mosso.
Per essere buttati fuori in cosi'poco tempo penso erano piombi diversi o no' ?
Facci sapere.
Enzo.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ivo on April 15, 2009, 16:38:56
Ciao Enzo, concordo con te, dicevo a Raffy la stessa cosa qualche post più in basso
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: OLTREMARE on April 16, 2009, 08:09:55
Ciao Raffry
ti ho dato un consiglio in un altro tuo post di contenuto simile a questo e qui non si può che ripetere quanto già detto. Tieni conto che in certe condizioni si va a pescare con piramidi o addirittura spike da oltre 200 grammi. La distanza, ripeto, è relativa in quanto non è quella massima che puoi raggiungere ma occorre prima "leggere" il mare e puoi scoprire che il tratto di mare più intrigante magari si trova a 30 metri.
Come ho già detto, se la tua attrezzatura non è sufficiente bisogna che ti adegui a condizioni di mare più leggere altrimenti non avrebbe senso andare a pescare con dei calamenti che rimangono in acqua pochi secondi.
Ciao
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: raffy on April 16, 2009, 13:06:05
buon giorno a tutti dato che io sto' alle prime acque ,quindi non so i nomi dei piombi ecc.. so che sono andato in un negozio di pesca e gli ho detto che mi servivano dei piombi x il surf casting...ok mi hanno dato dei piombi lunghi come un'indice e con alette finali da mettere sul finale del paternoster... ecco..RAGAZZI io ho 34 anni pesco da circa 25 anni ma ho fatto sempre pesca con il galleggiante e a fondo ma nei fiumi e da un po di tempo che ho iniziato a pescare a mare ma non e' la stessa cosa anzi.......sono due cose distinte e separate heee ho scelto questa pesca perche' non ho possibilita  di andare lontano per pescare e mi devo adattare .....qualche volta vado a gaeta  ma  ragazzi se non si conoscono i posti e il mare non si fa niente ...non dico che non ho mai preso niente anzi, mi diverto a pescare cefali con la pastura e la mazzetta da noi cosi si chiama 8 ,9 ami messi insieme....ORA voglio cambiare xche mi annoio pescare sempre allo stesso modo e fino ad un orario  quindi ho scelto questo tipo di pesca anche xche come dicevo prima le spiagge sono basse ....ciao a tutti
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: usenti on November 04, 2009, 20:16:58
ciao a tutti,conoscete le spiagge del catanese?sopratutto la famosa playa?se nn ho letto male dalle lezioni di oltremare è una spiaggia a bassa energia,dpo tutto quello che ho letto non vedo l'ora di andare a mettere in pratica tutto cio,comunque volevo chiedervi se mi potete consigliare l'orario o cmq il momento delle 24 ore piu propizio per insidiare qualche bel mostro!!! ;D ;D
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: giuv89 on November 04, 2009, 21:52:53
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ciao a tutti,conoscete le spiagge del catanese?sopratutto la famosa playa?se nn ho letto male dalle lezioni di oltremare è una spiaggia a bassa energia,dpo tutto quello che ho letto non vedo l'ora di andare a mettere in pratica tutto cio,comunque volevo chiedervi se mi potete consigliare l'orario o cmq il momento delle 24 ore piu propizio per insidiare qualche bel mostro!!! ;D ;D
ciao usenti i momenti migliori nell arco della giornata di solito sono le ore a cavallo dell'apice di alta marea ovvero da 3 ore prima a 3 ore dopo e non sono da sottovalutare l'alba e il tramonto...... (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^DANIELEESPOSITO70^ on November 17, 2009, 17:50:39
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ciao a tutti,conoscete le spiagge del catanese?sopratutto la famosa playa?se nn ho letto male dalle lezioni di oltremare è una spiaggia a bassa energia,dpo tutto quello che ho letto non vedo l'ora di andare a mettere in pratica tutto cio,comunque volevo chiedervi se mi potete consigliare l'orario o cmq il momento delle 24 ore piu propizio per insidiare qualche bel mostro!!!

ciao usenti i momenti migliori nell arco della giornata di solito sono le ore a cavallo dell'apice di alta marea ovvero da 3 ore prima a 3 ore dopo e non sono da sottovalutare l'alba e il tramonto...... (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)


Ciao
forse farò una domanda cretina ma perdonatemi: sono un neofita che cerca di imparare qualcosa sul surf casting.
Ebbene, c'è qualche sito dove consultare una tavola delle maree (magari con la possibilità di inserire il tratto di costa interessato) e, soprattutto, come la si  deve interpretare?
Mi rferisco al fatto che le tavole delle maree che ho finora visto sulle riviste specializzate, citano naturalmente solo le città più importanti...
Come fare per avere un riferimento per la costa compresa tra Praia (CS) e Maratea (PZ), ovvero gli spot dove vado io?

P.S.: gli argomenti di Oltremare sono diventati il mio abecedario... Complimentoni

Vi ringrazio anticipatamente
 ;D
Buona vita
Daniele
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on November 17, 2009, 23:49:57
Ciao Daniele
non riuscivo a vedere il tu intervento in quanto è rimasto all'interno della citazione che hai fatto.
Intanto grazie per i complimenti e poi non hai fatto assolutamente una domanda cretina in quanto in quanto si ritiene quasi universalmente che le varie fasi di marea possano influenzare l'attività dei pesci.
Purtroppo le tavole di marea sono riferite ai principali porti e località italiane. Nella nostra regione se non ricordo male si sono solo le tavole riferite a Villa S.G. e Tropea. Anch'io ho lo stesso problema e se voglio calcolare i picchi di marea della mia città faccio un media fra il porto più a est e quello più a ovest. Nel tuo caso fra sud e nord. Avrai così un dato abbastanza attendibile anche se calcolato con un metodo empirico. D'altronde i pesci non vanno in giro con l'orologio sulla coda calabria
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^DANIELEESPOSITO70^ on November 18, 2009, 08:16:42
Grazie Oltremare
mi dici solo un'altra cosa:
conosci qualche sito (relativo alle maree) che possa consultare?
Ti ringrazio anticipatamente.

P.S.: i complimenti che ti ho fatto non sono assolutamente "di facciata". Nascono dal fatto che i tuoi scritti catturano l'interesse del neofita (come me) ma anche di chi pratica  e conosce il surf casting da tempo..., sia per la semplicità di come sono esposti, che per il contenuto. Continua così...

Buona vita
 ;D
Daniele
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on November 18, 2009, 09:27:29
Ciao Daniele
il regolamento non permette di inserire dei link.
Comunque è semplicissimo, devi andare su qualunque motore di ricerca e digitare "tavole di marea" avrai solo l'imbarazzo della scelta.
Caiao
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: nemo76 on November 23, 2009, 20:24:59
ma quando il mare è calmo e si vedono in superficie tratti  con diverse tonalita' quasi come se ci fosse passato da li una barca qualche minuto prima.....cosa significa?.......per caso sono correnti????? .........se si,per chi fa paf, quei tratti li possono essere punti da tenere in considerazione?spero di essere stato chiaro.
P.S. in riferimento al bel post di oltremare.....ora non ho tempo.....ma quando ne avro.....vorrei dire anche la mia  ;D
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on November 23, 2009, 23:23:20
Ciao Nemo la differenza di tonalità probabilente è dovuta alla diversa profondità del fondale marino o alla diversa conformazione dello stesso. Son convinto che tutte le variazioni del fondale possano costituire dei punti interessanti in cui posizionale le nostre esche, magari quella differenza di colore rappresenta un salto batimetrico non indifferente.
Ciao e attendo i tuoi commenti
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: vince on December 18, 2009, 21:29:00
Ciao Oltremare,
ti pongo una domanda forse un pò ingenua:
per evitare di imbrogliare i finali, inconveniente che ha la conseguenza di aver tenuto in acqua le esche a fare il bagno anzichè il loro compito, dovremmo lanciare leggermente in diagonale rispetto alla corrente in modo che questa ci disponga i terminali più o meno perpendicolari al trave....giusto ?
Il punto è questo come riconoscere la direzione della corrente ?
Dalla direzione del vento?
Dalla direzione delle onde?
Dalla increspatura superficiale?
E tenendo conto che le esche sono posizionate al fondo, dai 2 ai 4 metri in genere, troveremo la stessa condizione di corrente?
Scusa l'ingenuità della domanda...
P.S. te li fanno tutti e voglio partecipare anch'io....complimenti perchè difficilmente si trovano esposizioni di argomenti come le tue, è un piacere leggerti oltrechè istruttivo
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on December 19, 2009, 14:17:49
Ciao Vince e benvenuto su ;D. Ti invito anzitutto a fare la tua presentazione nella sezione apposita, raccontandoci un pò di te e di quello che ti interessa nell'ambito della pesca.https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/un_saluto_a_tutti_i_nuovi_arrivati-b3.0/

Veniamo ora alla domanda specifica. Valutare la direzione della corrente non è poi così semplice ed intuitivo come può sembrare. Generalmente, come dici tu, ci si basa sull'osservazione della direzione delle onde e del vento ma a volte questo non è sufficiente in quanto le correnti sottomarine possono essere completamente diverse da quelle osservate in superficie. Ma non avendo metodi scientifici a portata di mano possiamo basarci solo sull'osservazione dell'aspetto superficiale, correggendo poi il tiro se le valutazioni fossero errate. Si potrebbe comunque fare dei lanci con un piombo sottodimensionato e vedere in che direzione viene trasportato dalla corrente. E' comunque difficilmente valutabile ciò che realmente succede la sotto anche perchè entro una certa distanza, variabile a seconda dello stato del mare, oltre alla corrente primaria, vi è anche quella di ritorno e altre ancora per cui spesse volte angolare la direzione di lancio non è sufficiente per cui occorre intervenire sui calamenti e terminali.
Ciao
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: vince on December 19, 2009, 21:04:33
Ciao Oltremare,
scusami.... ho provveduto alla presentazione.
Mi hai dato conferma su quello che ipotizzavo anch'io, infatti è molto difficile inquadrare da subito l'angolazione del tiro e visto che, come di solito faccio io inizialmente, con tiro angolato rispetto al vento (quando c'è...in assenza di questo osservo il movimento superficiale) non sempre elimino l'inconveniente dell'attorcigliamento del finale sul trave, sicuramente come dici tu le correnti secondarie a volte seguono un altra direzione.
Quando sono sulle spiaggie di Marinella o Marina di Carrara/Massa osservo sempre la direzione del vento segnalata sulle bandiere poste sui pennoni dei bagni e lancio di conseguenza, se fosse di fronte ne lancio una a destra e una a sinistra....poi mi regolo di conseguenza a quello che trovo sui calamenti al primo recupero (che è sempre veloce anche per accertarmi sulla presenza di granchi).
Se sono a pescare in zone senza stabilimenti balneari porto con me una fettuccina che lego al treppiede o picchetto.
Grazie e un saluto
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 04, 2010, 21:17:36
Ciao Nicola, dopo aver letto e riletto per migliaia di volte questi magnifici post, volevo farti anche io una domanda... in una tua risposta, hai parlato di fondo chiuso, e fondo aperto giusto?
Potresti approfondire meglio, come fare a riconoscere un fondo chiuso da un fondo aperto?
E poi un altra cosa... come si fa a prevedere, durante una mareggiata, dove si creerà un fondo aperto?
Sò, che i fondali che frequento io, sono di difficile interpretazione, dato che sono molto fondi da subito, ma durante le mareggiate, qualcosa si riesce a vedere.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: busman on January 04, 2010, 23:54:43
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Ciao Nicola, dopo aver letto e riletto per migliaia di volte questi magnifici post, volevo farti anche io una domanda... in una tua risposta, hai parlato di fondo chiuso, e fondo aperto giusto?
Potresti approfondire meglio, come fare a riconoscere un fondo chiuso da un fondo aperto?
E poi un altra cosa... come si fa a prevedere, durante una mareggiata, dove si creerà un fondo aperto?
Sò, che i fondali che frequento io, sono di difficile interpretazione, dato che sono molto fondi da subito, ma durante le mareggiate, qualcosa si riesce a vedere.

Ottimo!!
Mi associo alla domanda di etfreaky (ma è un nome impronunciabile..... calabria)
Ciao

Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on January 05, 2010, 08:15:42
E' un fenomeno che interessa, tanto per cambiare, molto di più le spiagge a bassa energia, cioè quelle con poco fondo anche se può accadere di riscontrarlo anche in quelle profonde. Ovviamente si parla di fondo sabbioso. A me è capitato una volta in una spiaggia della Toscana e pochissime volte qui in Liguria dove pesco abitualmente. In poche parole, una volta lanciato il piombo si cerca di mettere la canna in tensione ma non c'è verso in quanto sembra di avere sotto un piombino da 50 gr. In definitiva la zavorra non si affossa e non offre quell'appiglio necessario per lo svolgimento della nostra azione di pesca. A prescindere dai problemi di tenuta, l'altro grosso handicap è che la mareggiata non produce effetti in quanto il fondo si comporta come una lastra di sabbia e non si innesca la catena alimentare con la messa in circolo di anellidi e organismi vari. Prevedere e spiegare le cause di questo fenomeno poi pare che sia impossibile, tanta gente infatti preferisce levare le tende si aper la difficoltà a stare in pesca che per la sterilità del sito. 
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 05, 2010, 10:02:15
 Ok, ho capito un pò meglio cosa significa, e cosa è.... ovviamente solo l'esperienza mi porterà a dire... qui c'è un fondo chiuso...qui c'è una forte corrente....
Ma quindi, un fondo misto, si comporta come un fondo chiuso, dato che la corrente non ce la fa ad alzare i ciottoli, e quindi non si innesca la catena alimentare con la messa in circolo di anellidi e organismi

Grazie mille Nicola... come al solito disponibile.
P.S. questo topic lo leggo e lo rileggo, ed ogni volta c'è qualcosa di nuovo che riesco a capire... è come quando vedi un film più e più volte, la prima volta credi di averlo capito tutto fino in fondo, la seconda volta, inizi a cogliere anche alcuni particolari, e così via per le volte successive.
E' da poco che pratico questo tipo di pesca, ma ora posso dire anche io, che di articoli come questo, nel web, e nelle riviste, NON se ne trovano. Ancora complimenti.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 05, 2010, 11:09:48
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Ottimo!!
Mi associo alla domanda di etfreaky (ma è un nome impronunciabile..... calabria)
Ciao

Chiamami semplicemente Manù
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 05, 2010, 16:07:18
Non sempre le spiagge a bassa energia offrono pavimentazioni sterili...
Spesso è proprio su spiagge basse che la forza delle onde inizia una opera di apertura più rapida,ed il più delle volte sugli spot con fondali molto bassi si hanno delle vere e proprie opere di sbancamento,che rendono la mareggiata inaffrontabile...
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on January 06, 2010, 01:23:03
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Ok, ho capito un pò meglio cosa significa, e cosa è.... ovviamente solo l'esperienza mi porterà a dire... qui c'è un fondo chiuso...qui c'è una forte corrente....
Ma quindi, un fondo misto, si comporta come un fondo chiuso, dato che la corrente non ce la fa ad alzare i ciottoli, e quindi non si innesca la catena alimentare con la messa in circolo di anellidi e organismi

Grazie mille Nicola... come al solito disponibile.
P.S. questo topic lo leggo e lo rileggo, ed ogni volta c'è qualcosa di nuovo che riesco a capire... è come quando vedi un film più e più volte, la prima volta credi di averlo capito tutto fino in fondo, la seconda volta, inizi a cogliere anche alcuni particolari, e così via per le volte successive.
E' da poco che pratico questo tipo di pesca, ma ora posso dire anche io, che di articoli come questo, nel web, e nelle riviste, NON se ne trovano. Ancora complimenti.
Ciao Manu
Un fondale misto si chiama così perchè c'è la presenza contemporanea di scoglio e sabbia. Logicamente su un fondale totalmente roccioso sarebbe impossibile pescare. Su quello misto c'è comunque sempre dellla sabbia a muoversi e quando si opera in questi ambienti si cerca sempre di centrare le chiazze sabbiose.
Comunque, se tu frequenti spiagge profonde il fenomeno del fondo chiuso, come ho già detto, si riscontra pochissime volte.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on January 06, 2010, 01:31:01
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Non sempre le spiagge a bassa energia offrono pavimentazioni sterili...
Spesso è proprio su spiagge basse che la forza delle onde inizia una opera di apertura più rapida,ed il più delle volte sugli spot con fondali molto bassi si hanno delle vere e proprie opere di sbancamento,che rendono la mareggiata inaffrontabile...
Ciao Saragone
mi pare che nessuno abbia detto che le spiagge a bassa energia siano sterili. Io ho affermato che le spiagge basse sono più soggette di quelle profonde a questo fenomeno e quando si trova una condizione di "fondo chiuso" non si innesca la catena alimentare proprio perchè la sabbia risulta compatta e non si apre sotto l'azione delle onde. In queste condizioni, dove anche piombi pesanti e da tenuta scivolano senza far presa e con la prospettiva che non ci sia pesce in giro perchè non attirato da nessun movimento sul fondo, sarebbe più conveniente cambiare spot o chiudere le canne.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 06, 2010, 13:09:32
Dipende tutto dalla forza del mare...
Se le frangenze sono sufficentemente prestanti per allentare il fondo,il linea teorica è proprio sulle spiagge basse che il fondo verrà scosso in tempi più brevi e con una minore forza marina richiesta rispetto ad un fondale elevato,tenendo presente poi che la parte interessata alla dissepoltura dei microrganismi e prettamente superficiale (perchè i molluschi non si intanano a profondità superiori a roba di centimetri,così come granchi e bivalvi che costituiscono una grande percentuale di cibo per i pesci )spesso si ha una fase di levata molto proficua proprio su spiagge con fondo medio/basso.
Ovviamente io parlo ad esperienze riferite alle mie zone di pesca,che comprendono il litorale laziale e parte di quello toscano...
E' vero che la granulometria di una spiaggia bassa è in genere molto fine e tende a compattare molto prima rispetto ad una grana media,questo rende più difficoltosa l'azione di pesca fin quando il fondo non si allenta quel minimo necessario,ma da qui a dover smontare e andasene a casa ne passa un bel pò!
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 06, 2010, 13:17:15
Il fondo chiuso, non è un fenomeno che caratterizza tutte le spiaggie a bassa energia, ma ci possono essere determinati tratti marini, dove in quel momento il fondo non viene smosso, e si comporta come una lastra di sabbia, è in questi casi, che conviene cercare un altro punto in cui pescare, magari con fondo aperto.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 06, 2010, 17:18:54
Ma tu come fai però a capire subito se il tratto dove sei si aprirà nel corso delle pescata o rimarrà compatto al punto da non consentire sbanco da parte delle frangenze?
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 06, 2010, 17:30:18
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Ma tu come fai però a capire subito se il tratto dove sei si aprirà nel corso delle pescata o rimarrà compatto al punto da non consentire sbanco da parte delle frangenze?


Visto che non sono mago merlino, raccolgo tutto è cambio spot (ma io sto problema non ce l'ho, dato che pesco prevalentemente su fondali moolto profondi)
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 06, 2010, 17:43:46
Di dove sei?

Te lo chiedo perchè praticamente fai l'opposto di quello che in genere si fa sulle coste laziali,se si percepisce che a breve il mare inizierà l'opera di scavo per bene si pesca,non a caso poi qui le fasi più proficue sono spesso le fasi di levata,in cui il fondo è ancora in fase di lavorazione...
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 06, 2010, 17:48:21
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Di dove sei?

Te lo chiedo perchè praticamente fai l'opposto di quello che in genere si fa sulle coste laziali,se si percepisce che a breve il mare inizierà l'opera di scavo per bene si pesca,non a caso poi qui le fasi più proficue sono spesso le fasi di levata,in cui il fondo è ancora in fase di lavorazione...


E come fai a capire, se il fondo da chiuso diventerà aperto? Io preferirei trovare un fondo già aperto, onde evitare di aspettare, e poi magari scoprire che il fondo non diventerà mai aperto, perchè il mare non ce la fa a scavare.
Qui sulla costa tirrenica cosentina, si pesca meglio col mare in scaduta.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 06, 2010, 17:56:56
Lo capisci dalla forza e dalla intensità delle frangenze...
Su una spiaggia bassa,basta un mare modesto per smuovere il fondo a dovere,anche negli spot più bassi come ad esempio la spiaggia di Feniglia o di Giannella ( bassissime,a 100 metri dalla riva ci sarà 1.5 mt di acqua ) con poco mare si creano condizioni ottimali,e non a caso sono spiagge rinomate per la cattura di spigole...
Certo,se per mare mosso uno intende una ondina ogni morto di papa,è ovvio che il fondo non lo muove,ma in genere è proprio la continuità delle frequenze che influisce sull'opera di scavo...
La cosa che in queste condizioni mette un pò in difficoltà,è la corrente laterale,che abbinandosi ad un fondo ancora non soffice,fa scarrocciare il piombo imponendo piombi da tenuta tipo spike...
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 06, 2010, 18:04:56
Capisco, ma ci sono alcuni fondali che non li smuovi neanche con lo tsunami, o almeno così dicono sia qua, sia in altri forum, e l'unica cosa da fare, è cambiare spot.
E se poi sbagli a calcolare il moto ondoso, ed invece di aumentare, le frangenze rimangono le stesse???
Tranquillo che il mare mosso, lo conosciamo abbastanza bene qui sul tirreno.
http://img696.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE][IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/02012010013.jpg/
Dove vedi l'ultimo frangente, ci saranno circa 8mt di fondale a mare calmo... a mare mosso, non sono andato a controllare.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 06, 2010, 18:16:51
Se il mare aumenterà o diminuirà lo puoi sapere se hai pianificato bene la tua battuta e seguito il meteo...
Ci sono condizioni particolari che ti fanno capire l'andazzo della situazione,come ad esempio il calo barico,sempre foriero di maltempo ed il più delle volte da buon vento...
Può anche capitare che il vento compia delle rotazioni così veloci da non consentire al mare di rafforzarsi,ad esempio l'anno scorso in ottobre,si sono sempre avuto mareggiatelle di breve durata,caratterizzate da rotazioni del vento velocissime,e che hanno complicato non poco le strategie di pesca...
Poi al giorno d'oggi,con la tecnologia a disposizione non è così difficile organizzarsi...
Da poco mi sono regalato un orologio da polso che è barometro,igrometro,anemometro...Non puoi capire quanto è preciso ed affidabile...
Comunque la certezza di determinate situazioni te la dà soltanto l'esperienza maturata,in linea di massima gli spot che uno batte sono alla fine sempre quelli,e se si dedica il tempo e l'impegno dovuti le fasi di studio dello spot corrono più veloci e con maggiori risultati...
Personalmente non ho mai chiuso di fronte ad un fondo trovato chiuso all'arrivo,il più delle volte,come avevo preventivato,si è aperto in breve tempo e l'azione di pesca ne ha beneficiato,altre volte ci ha messo molto di più ma le catture sono avvenute soprattutto in fase di levata,ancora con fondo da aprire...
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: etfreaky* on January 06, 2010, 19:19:44
Ho capito che si può prevedere in linea di massima il moto ondoso, dico in linea di massima, perchè non sempre le nostre considerazioni iniziali risultano poi essere veritiere.
Ma ci possono essere alcune condizioni, i cui il fondo rimane chiuso anche se il moto ondoso aumenta.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 06, 2010, 20:12:30
Sinceramente non mi è mai capitato in 15 anni di surfcasting di imbattermi in una situazione del genere,che il fondo non si apra,ma ovviamente non escludo che possa capitare,d'altro canto io parlo per mie esperienze personali ( come in fondo ognuno di noi )legate agli spot che frequento!
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on January 06, 2010, 23:04:37
Il fenomeno del fondo chiuso è chiaramente riferito ad una mareggiata in atto. Le onde smuovono solo la sabbia superficiale ma lo strato sottostante rimane pietra. Un pescatore di buon senso con una situazione del genere (ripeto, mareggiata in atto) cambia spot.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 07, 2010, 19:25:54
Una mareggiata in atto,ha comunque i suoi tempi,e non è detto che il fondo non si apra...
Lo strato superficiale,che è il primo che si apre,è proprio il più ricco di microrganismi,non a caso,nei primi cm di coltre sabbiosa sono trattenuti il 90 % dei nutrimenti possibili per i pesci,quindi non vedo per cui non attendere un pò di tempo che il fondo si apra ulteriormente...
Comunque sono punti di vista di interpretazioni personali,ognuno fa ciò che ritiene più opportuno,in base alle proprie esperienze...
Qui sulle mie coste,le fasi di levata sembrano essere molto redditizie,pur avendo ancora un fondo con opera di scavo incompleta,magari è una prerogativa di pochi posti d'italia e quindi magari dalle altre parti funziona diversamente,non escludo nulla...
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^DRAYCON^ on January 30, 2010, 19:58:13
Salve! Volevo fare alcune domande! Inanzitutto volevo fare i complimenti a Oltremare per il so post! Inizio con le domande, i canaloni sono sempre perennemente presenti oppure dove oggi trovo un canalone la settimana dopo non c'è più? Poi un'altra cosa! Ho capito qual'è la fase in scaduta, però non mi è ancora chiaro come posso beccare il momento in cui essa si presenta e come riconoscerla!
Cioè ci sono dei fattori da osservare che mi consentano nel preciso momento in cui si arriva in spiaggia di capire che il mare sia in scaduta? O bisogna aspettare per capirlo e quali sono i metodi?
Inoltre che ruolo giocano l'effetto della marea, pressione atmosferica e temperatura?
Grazie in anticipo per le risposte!!
P.S.= Sono strabiliato come alcuni di voi sanno le condizioni dei mari e delle spiaggie di regioni non appartenenti a quelle di origine! Essendo io della Sardegna sapete dirmi qualcosina sulle caratteristiche delle mie spiaggie? (Sardegna centro-orientale)
Di nuovo mille grazie!
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Saragone on January 30, 2010, 20:22:13
Dopo ogni mareggiata,specie dopo quelle molto violente,la morfologia del fondale può cambiare parecchio,e nel caso di mareggiate fortissime come quella di questo inverno sulla costa tirrenica,cambiare radicalmente,quindi dove oggi hai trovato un bel canalone,è possibile che dopo la mareggiata successiva il fondale abbia subito dei profondi cambiamenti e quindi lo troverai spostato,a volte anche molto distante da dove era prima...
Diciamo che per intuire se il mare è in scaduta,puoi usare il classico metodo del contare le onde minuto che frangono sulla battigia,in genere non ci si sbaglia,e se non erro il parametro di riferimento è che dalle 13 onde minuto a diminuire si è in scaduta...
Ripeti il conteggio ogni minuto per diversi minuti,e osserva se ogni minuto il numero delle onde è costante ( quindi prevede che la fase iniziale della mareggiata non costante ed irregolare è passata ) ed il suo numero è di circa 14 onde minuto a scendere,con buona sicurezza sei in scaduta...
La marea nel surfcasting secondo me qui nei nostri mari è ininfluente,mentre la pressione atmosferica e la temperatura giocano un ruolo determinante...
La pressione atmosferica,specialmente i cali barici importanti,vengono avvertiti in netto anticipo dai pesci,e ne influenzano i comportamenti soprattutto per quanto riguarderà le loro azioni volte al nutrimento...
Un abbassamento di pressione,è sempre sinonimo dell'arrivo di una perturbazione,spesso accompagnata da vento e relativi mari mossi,che sono poi i fattori su cui si basa la pesca a surfcasting...
Non a caso,la pesca a surfcasting è sempre caratterizzata da situazioni di maltempo,con forti venti e spesso piogge...
La temperatura anche influisce molto sui pesci,in quanto temperature esterne molto basse freddano molto e molto rapidamente le acque,ed i pesci tendono a risparmiare energie rimanendo piuttosto statici per avere riserve interne per combattere il freddo...
La tua isola è spettacolare per poter praticare il surfcasting...
In ogni situazione di mare e di vento,c'è sempre uno spot in cui poter pescare,come in tutte le isole del resto!
Comunque,tenendo presente che stai sulla costa orientale,i venti che da te genereranno mari mossi per poter fare surfcasting saranno i venti compresi tra il grecale e lo scirocco,passando per il levante...
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on February 01, 2010, 09:20:34
Saragone è stato molto esaustivo nella risposta. Volevo aggiungere, anche se è stato detto infinite volte, che i segni distintivi di un mare da surf (canaloni, frangenti ecc.) sono individuabili nelle spiagge basse ma praticamente assenti in quelle profonde.
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^DRAYCON^ on February 01, 2010, 13:17:18
Ok ho capito benissimo! Vi ringrazio e mi complimento per le risposte!  ;D
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: Francepisa on September 23, 2016, 15:17:51
c'è un modo per vedere le foto dei canaloni  e dei frangenti? sto cercando di capire ma non ci riesco granchè
Title: Re: IL SURFCASTING ...questo sconosciuto - 6 - il senso dell'acqua
Post by: ^OLTREMARE^ on September 23, 2016, 17:24:51
Ciao, il problema è che sono andate perse parecchie foto a corredo e si cerca di ripristinarle.
Inserisco una foto in cui ho condensato quasi tutti i punti che hai indicato. Per i chiarimenti....siamo qui

(https://www.calabriapescaonline.it/uplforum/canalone%20FRANGENTI.jpg)