LA MANUTENZIONE DEL ROTANTE

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Author Topic: LA MANUTENZIONE DEL ROTANTE  (Read 31959 times)

OLTREMARE

  • Guest
on: September 02, 2008, 10:59:24
 Ciao ragazzi,
Ho promesso a due ragazzi,veramente appassionati, che incontro spesso quando vado a pescare e che visitano il nostro forum, di dare qualche spiegazione sui mulinelli rotanti. Considerato che una descrizione di massima ed un raffronto con i mulinelli fissi l’avevo già fatto in un articolo sul surfcasting, ho pensato ad un approfondimento dello stesso entrando nell’anima di questi gioiellini in occasione dell’ordinaria pulizia e manutenzione. Spero comunque di risultare interessante ad altri utenti del forum e utile a chi dovesse trovarsi ad utilizzare un mulinello rotante.
Diciamo subito che i rotanti richiedono un po’ più di attenzione rispetto ai fissi in quanto l’ordinaria manutenzione non si esaurisce con una sciacquata di bobina sotto l’acqua corrente ma occorre dedicarci un po’ di tempo e di passione magari nelle fredde serate piovose per farli funzionare a dovere e conservarli il più possibile nel tempo.
Premetto che parliamo di manutenzione c.d. da pesca e non di tuning o ricerca dell’estremo come avviene per i cultori del lancio tecnico. D’altronde confesso che non ne sarei nemmeno all’altezza.
Prendiamo in esame uno dei mulinelli più diffusi e “facili”: L’Abu 6500 CT MAG ELITE, universalmente conosciuto come “verdone” per via del colore delle guance.
eccolo

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Fra le sigle della ABU il “CT” equivale a configurazione da lancio quindi con telaio aperto per accogliere senza impedimenti il pollice. La sigla  “CS” indica invece la presenza del guidafilo, accessorio molto utile durante il recupero ma che ostacola il controllo della bobina in fase di lancio e che sarebbe deleterio per l’incolumità del nodo dello shock leader.
Quello della foto è un modello CS che con una semplice e rapida operazione viene privato del levelwind (guidafilo) e viene trasformato in CT mediante l’applicazione di una c.d. “barretta di conversione” che serve a ridare compattezza al telaio dopo l’asportazione del guidafilo.
Come si può vedere, un rotante è composto da alcune parti principali ma chiaramente ogni altro piccolo dettaglio come viti, vitine, pomelli, mollette ecc. ha la propria funzione.
E queste sono le varie sezioni smontate

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I componenti principali di un rotante sono: La  guancia destra (1) con il pulsante di sblocco della bobina 8, il telaio (2), la leva di recupero (3), la bobina (4), il comando a stella della frizione (5), la guancia sinistra (6), il gruppo magnetico (7). Vediamo nel dettaglio i componenti principali.

La guancia destra

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reca al suo interno tutto il gruppo della frizione e l’ingranaggeria preposta al movimento della bobina. Non sono stato ad aprire questa parte in quanto non richiede particolari cure e perché potrebbe dare qualche problemino nel rimontaggio  calabria. Sulla parte esterna troviamo la leva di recupero che può essere piccola e a doppio pomello come in questo caso o a leva più lunga con bilanciere (power handle) che facilita i recuperi più gravosi. Troviamo poi il comando a stella della frizione, molto progressiva, potente e modulabile e proprio a portata di pollice. La levetta in acciaio che sporge è il pulsante di sblocco della bobina. Schiacciandolo si sblocca la bobina per effettuare il lancio e con mezzo giro di manovella ritorna in posizione di blocco. Il nottolino in acciaio che si intravede al centro della guancia serve per centrare la bobina al centro del telaio.
La guancia sinistra contiene invece il sistema di controllo magnetico. E’ un meccanismo che va ad influenzare lo spunto iniziale della bobina al momento del lancio rendendo meno probabili le classiche parrucche. Sistema utilissimo se si pensa che sullo spunto iniziale la bobina arriva a 20.000 giri al minuto. Proprio per questo dicevo che i rotanti dotati di controllo magnetico sono più facili rispetto agli altri modelli. Il meccanismo in sé è costituito, in questo caso, da quel meccanismo in plastica nera che reca nella parte superiore rotonda quattro bottoncini magnetici.

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La regolazione avviene tramite la slitta presente sopra la guancia sinistra con una scala che va da 0 a 8. Lo zero sta per freno praticamente escluso, l’8 per freno totalmente inserito. Sulla parte esterna sinistra del telaio è inserita una linguetta metallica che va a posizionarsi sulla dentellatura in plastica all’interno della guancia. Agendo sulla slitta la linguetta va ad avvicinare o allontanare i magneti dal corpo del mulinello accentuando o diminuendo, di conseguenza, l’azione di calamita. Sulla parte esterna della guancia sinistra troviamo un secondo pomellino in acciaio che ha la funzione di regolare il gioco della bobina sull’asse oltre che di governare un altro tipo di freno chiamato centrifugo. In questo caso l’ho escluso ritenendo sufficiente il solo magnetico. E’ sottinteso che per i modelli che non dispongono di freno magnetico quest’ultima parte non è pertinente in quanto l’interno della guancia risulterà vuota.
Il telaio o chassis, come si può vedere, è una gabbia in acciaio inox  anche se esistono modelli in lega o in alluminio o altri materiali. Le due estremità circolari, su cui sono avvitate le guance, sono tenute insieme da tondini o barrette sempre in acciaio.
Al centro del telaio c’è la bobina, in alluminio, come in questo caso, o in grafite o plastica. La bobina è sostenuta da un asse in acciaio le cui estremità si vanno ad alloggiare in due nottolini presenti all’interno delle due guance, corrispondenti ai due pomelli che abbiamo già visto sull’esterno. Alle estremità del foro interno della bobina sono presenti due cuscinetti a sfera dentro i quali ruota l’asse. Sul lato sinistro della bobina si notano due spuntoni metallici. Sono gli alloggiamenti per i centrifughi. I centrifughi sono dei minuscoli cilindretti in bachelite, carbonio o silicone presenti sui modelli dotati di questo meccanismo. In sostanza, a seconda della regolazione che si effettua sul pomello sinistro, questi cilindretti si avvicineranno più o meno verso la circonferenza esterna della guancia metallica, dando luogo, con il ruotare della bobina, all’effetto centrifugo che frena la stessa.

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La bobina è stata messa in questa posizione solo per effettuare la ripresa dei dettagli.

Passiamo ora ad un po’ di pratica manutentiva. Cosa occorre? Pochissime cose. Queste sono quelle che uso io: un cacciavite a taglio con lama piuttosto piccola, una chiave fissa da 10” che possono essere sostituiti dalla chiavetta in dotazione ai mulinelli. Una pinzetta a becchi. Benzina tipo Avio, un piccolo contenitore di vetro tipo gli omogeneizzati, una bomboletta di aria spry, uno spazzolino da denti usato, del Viakal, un cilindretto di plastica quale l’esterno di una biro, dell’olio per utensili come il Singer o quello in dotazione con il mulinello e degli stracci.
Consiglio di utilizzare come base d’appoggio uno straccio pulito e bianco ove anche le parti più piccole non vadano perse.
Cominciamo a smontare la leva di recupero svitando la vitina che blocca la rondella di blocco del dado. Leviamo il dado, la rondella ad incastro sul pignone e tiriamo via la leva facendo attenzione che fra questa e la leva della frizione c’è un’altra rondella convessa.
Svitiamo il comando a stella della frizione. Svitiamo le tre viti zigrinate che sporgono sulla guancia ed estraiamo la guancia stessa con delicatezza. Puliamo queste parti con uno straccio umido passando un po’ di Viakal qualora ci fossero residui di salino. Diamo una bella spruzzata di aria compressa nella parte interna della guancia attraverso i fori in cui si intravedono gli ingranaggi. Non usare acqua corrente o olio perché i dischi della frizione potrebbero danneggiarsi.
Estraiamo il perno d’acciaio e la bobina. Con l’ausilio della biro o di un qualunque cilindro in plastica tiriamo via i due cuscinetti dalla bobina e mettiamoli a bagno nella benzina dentro il contenitore di vetro, scuotendolo ogni tanto. Se i cuscinetti fossero schermati dobbiamo rimuovere la protezione affinché il diluente entri a contatto con le sfere. Anche l’asse può essere pulito con la benzina. Passiamo la bobina sotto l’acqua corrente per eliminare eventuali residui di salino dal filo.
Passiamo alla guancia sinistra che è tenuta ferma da tre piccole viti. Una volta rimosse asportiamo la guancia facendo attenzione a non perdere mollette e linguette presenti all’interno. Puliamo il tutto con uno straccio umido e una spruzzata d’aria specie sulla slitta del magnetico.
A questo punto ci troviamo con il telaio bello nudo. Questo è il pezzo più soggetto ad incrostazioni di salino, specie sulla parte del piede. Imbeviamo la testa dello spazzolino da denti con il Viakal e sfreghiamo tutto energicamente. Lasciamo agire una decina di minuti, ripassiamo sotto l’acqua corrente ed asciughiamo con uno straccio.
Prima di rimontare il tutto, aiutandoci con il disegno “esploso” fornito con gli accessori, ricordiamoci di dare una goccia d’olio sull’asse della bobina ed un’altra goccia a testa ai due cuscinetti dopo averli asciugati e soffiati con l’aria. Prima di rimetterli in sede appoggiamoli su uno straccio in modo che perdano l’eccesso di lubrificante.
Fra i lanciatori vi è chi adotta delle vere e proprie alchimie per la composizione e il dosaggio dell’olio per i cuscinetti. Ai fini della pesca direi che tutto ciò è superfluo. L’olio in dotazione o quello per le macchine da cucire è più che idoneo allo scopo. L’unica avvertenza è di non eccedere perché quello in più verrebbe spruzzato dappertutto. Chi usa cuscinetti ceramici non deve invece lubrificarli. Ricordiamoci di rimettere i cuscinetti nella posizione originaria aiutandoci in ciò facendo un piccolo segno di riferimento con una limetta sulla parte esterna del cuscinetto (faccia laterale, mi raccomando, altrimenti è da buttare. Chi usa i cuscinetti ceramici si ricordi che non vanno oliati.
Rimontate il tutto badando che non vi avanzi qualche vitina   ;D ed il gioco è fatto.
Alla prossima


lors3366

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Reply #1 on: September 02, 2008, 14:35:17
complimenti davvero un'ottimo topic!!!!! ;D


^DAVIDE^

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Reply #2 on: September 05, 2008, 09:13:12
Interessantissimo articolo...
Oltremare vovelo farti una domanda che, credo, si pongano in molti.
Nei video di pesca assistiamo spesso a  battute di surfcasting dove i più famosi ed esperti anglers utilizzano il più delle volte il mulinello rotante al posto di quello a bobina fissa...
Ebbene, ti sarei davvero grato se tu potessi chiarire e sintetizzare i vantaggi e gli svantaggi del rotante rispetto al mulinllo a bobina fissa e, se non chiedo troppo, vorrei anche sapere quando un pescatore dovrebbe optare per questo attrezzo.
 ;D
 



beluga

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Reply #3 on: September 05, 2008, 09:49:17
complimenti hai scritto un ottimo articolo.
invece dell' olio potresti usare il grasso al teflon o al liteo perchè questi tipi di grasso non si emulsionano con l' acqua e in più non si impastano con la polvere.

ancora complimenti.

beluga


OLTREMARE

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Reply #4 on: September 05, 2008, 13:41:15
Anzitutto grazie per i complimenti e colgo l'occasione per un piccolo preambolo sui mulinelli rotanti.
Mi capita spesse volte di incontrare dei ragazzi incuriositi da questo attrezzo ma allo stesso tempo molto prevenuti per via di fuorvianti indicazioni di negozianti o gente inesperta che lo indicano come un mostro.
Ebbene, io ho iniziato oltre venti anni fa ad utilizzare i rotanti, da perfetto autodidatta. I mulinelli non avevano ancora il magnetico ed in mano ad un inesperto diventavano scorbutici. Le parrucche erano all'ordine del giorno se si forzava un pò o si allentavano i freni, ma, nel mio caso la costanza ha prevalso. La morale è che l'uso dei rotanti richiede costanza, qualche parrucca iniziale e tanta passione.

Per rispondere a Davide posso riassumere il tutto in pochi concetti peraltro già espressi:
1) l’estrema leggerezza dell’attrezzo (un rotante pesa circa la metà di un fisso).  2) L’ininfluenza del diametro del filo sulle distanze di lancio. 3) la poca influenza del vento sull’azione di lancio. 4) la frizione, generalmente più potente e modulabile e più a portata di mano. 5) il costo contenuto rispetto ad un buon fisso.
Altri punti a favore del rotante possono essere la possibilità di effettuare nodi di giunzione sul filo in bobina senza particolari pregiudizi sul lancio e, assolutamente non trascurabile, il fatto che il filo esca dalla bobina in maniera lineare e non a spire come avviene nel fisso. Se vogliamo essere sinceri diciamo che l’azione di recupero non è veloce come nei mulinelli fissi e quindi si impiega qualche secondo in più a spiaggiare l’eventuale preda o solo il calamento però si guadagna in termini di potenza e fluidità.
Esistono degli ottimi mulinelli che possono essere impiegati a surf e cito, uno per tutti, gli Shimano della classe 10000 e superiori.
Un pescatore, sempre per la mia modesta opinione, dovrebbe optare per questi attrezzi quanto ha finalmente capito il vero significato e l'essenza del Surfcasting ovvero una disciplina che per essere praticata a dovere richiede canne particolari come le ripartite il cui accoppiamento ideale è il rotante.
Viceversa, quando si continua a confondere il surf con la pesca a fondo l'uso del rotante può essere controproducente anche se nessuno vieta di utilizzarlo a mare calmo e nelle classi più piccole, ma questa diventa passione vera e propria.

Per Beluga
Il grasso al litio lo uso per gli ingranaggi (ma tieni conto che un etto ti dura due vite).
quello che invece va regolarmente lubrificato sono i cuscinetti a sfera e tieni conto che l'utilizzo di un olio particolarmente denso potrebbe addirittura bloccarti la rotazione della bobina. Tieni anche conto che l'acqua non entra assolutamente all'interno del mulinello.
Io ritengo che a pesca un semplicissimo olio Singer possa andar bene per tutte le stagioni senza andare ad impelagarsi in strane alchimie fra SAE, benzina, diesel, estate, inverno, tramontana e scirocco
Ciao


beluga

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Reply #5 on: September 05, 2008, 14:04:28
secondo me l' acqua nel mulinello entra , se vedi alcuni modelli della shimano ( tld ecc) hanno la frizione stagna proprio perchè potrebbe entrarci l' acqua.
il grasso al liteo spray non è molto denso ha la stessa consistenza di quello al silicone.


saluti beluga.




beluga

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Reply #6 on: September 05, 2008, 18:01:44
per chi volesse provare a fare della manutenzione ai propri mulinelli ma non ha gli esplosi ecco il link di un sito che ha gli esplosi di moltissimi mulinelli sia fissi che rotanti.

http:@@@@@@@@@@@@@@@@@@


POGGINO

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Reply #7 on: January 15, 2010, 21:00:27
ciao nicola lunedì con martedì arriverà il mio primo verdone volevo sapere ma tutte queste operazioni vanno fatte al termine di ogni battuta di pesca??grazie... ;D


Saragone

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Reply #8 on: January 15, 2010, 21:25:32
Questa operazione di manutenzione,importantissima per il corretto funzionamento del rotante in eterno,non è indispensabile dopo ogni battuta di pesca...
Io personalmente apro il rotante ogni 10 pescate (per i rotanti da pesca ) e ogni 3 step di allenamento al prato ( ovviamente coi rotanti configurati per tale scopo )
E' meglio un ottimo  pescatore con una pessima canna in mano,che una ottima canna in mano ad un pessimo pescatore...

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Reply #9 on: January 15, 2010, 21:41:28
grazie saragone  sono in attesa del primo rotante delle mia carriera e ti dirò sembro un bambino che aspetta il suo primo giocattolo,troppo emozionato,sto leggendo tutti i topic possibili per non trovarmi almeno sul piano teorico impreparato(sembra che sto preparando un esame dell'uni)speriamo bene anke se dovrò aspettarmi qualke iniziale delusione.... grazie


Saragone

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Reply #10 on: January 15, 2010, 21:49:08
Gestire un rotante non è poi difficile...
La differenza la fa la passione con la quale ti interessi al suo utilizzo...
Seguendo semplici accorgimenti,in una giornata puoi già evitare le parrucche nelle sessioni di lancio successive...
Impegnati!
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Reply #11 on: January 16, 2010, 00:28:15
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ciao nicola lunedì con martedì arriverà il mio primo verdone volevo sapere ma tutte queste operazioni vanno fatte al termine di ogni battuta di pesca??grazie...
Ciao Andrea e intanto complimenti per l'acquisto.
Stai tranquillo che la manutenzione a fondo non è necessaria ad ogni pescata. Se ti dicessi ogni quanto la faccio io rimarresti sbalordito. Ti consiglio  comunque di procurarti uno spruzzino (molto piccolo da tenere nella cassetta da pesca) riempirlo con acqua e qualche goccia di Viakal. A fine escata spruzzi il telaio e lo asciughi con un panno umido. Evita di darlo sulle guance in quanto il colore potrebbe patire. Visto che è usato chiedi al venditore, se non l'hai già fatto, quando l'ha pulito e oliato internamente, se il filo è nuovo e di che diametro ecc. ciò per avere qualche notizia sullo stato della manutenzione e decidere se eventualmente bisogna intervenire.
Per quanto riguarda l'uso è più facile a fare che a spiegare. Un'infarinatura l'avevo data in qualche post. Video che dettaglino l'uso del rotante sono rari, forse qualcuno che inquadra il recupero. Per i primi lanci ti consiglio di posizionare la slitta del magnetico sul massimo (dovrebbe essere sull'8). Le distanze saranno corte ma la cosa fondamentale è prenderci la mano. Comunque ci sentiamo quando ti arriva così cominciamo a vedere i settaggi.
P.S. non ti spaventare che non morde calabria
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Reply #12 on: January 16, 2010, 11:37:32
lo penso anche io che non morde... calabria averlo tra le mani sarà tutta un altra cosa...


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Reply #13 on: January 19, 2010, 00:59:34
ciao nicola ho trovato l'olio singer ora attendo solo l'arrivo del rot.....ma questo olio va bene anche per i fissi...ha un ottimo prezzo....


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Reply #14 on: January 19, 2010, 01:26:12
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ciao nicola ho trovato l'olio singer ora attendo solo l'arrivo del rot.....ma questo olio va bene anche per i fissi...ha un ottimo prezzo....
Ciao
certamente che va bene per i fissi, ma limitatamente ai cuscinetti e all'asse dell'alberino. Per tutti gli altri usi quali ingranaggi ecc. secondo me è un pò troppo "leggero e volatile"
Ciao
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Reply #15 on: January 20, 2010, 11:45:07
ciao nicola ho appena smontato la guancia sinistra dell'abu e estratto la bobbina facendo attenzione ai cilindri del centrifugo...non riesco a capire i cuscinetti quali sarebbero stanno alla base dell alberino o sulla bobbina sul lato dei cilindretti?? ;D


sono quelli dorati che si vedono nella foto con la bobbina inserita nell'alberino??


^NONNOROBY^

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Reply #16 on: January 20, 2010, 12:02:20
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ciao nicola ho appena smontato la guancia sinistra dell'abu ....
Ciao Poggino,
se non possiedi 'l'esploso' del mulinello (senza il quale ti sconsiglio altamente di smontarti il mulinello!), cercatelo in quest'ottimo sito segnalato tempo fa da Beluga: Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login.
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POGGINO

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Reply #17 on: January 20, 2010, 12:18:30
non ho intenzione di smontarlo tutto volevo iniziare a prendere confidenza con il rot ....e normale che il mio magnetico abbia due cilindrettti magnetici?? è usato...


^NONNOROBY^

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Reply #18 on: January 20, 2010, 13:13:27
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non ho intenzione di smontarlo tutto volevo iniziare a prendere confidenza con il rot ....e normale che il mio magnetico abbia due cilindrettti magnetici?? è usato...

Guarda che nulla ti vieta di smontarlo completamente, se hai sottomano il disegno  . Dai uno sguardo a questi due filmati Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login.
Dovresti chiedere all'ex padrone del mulinello di darti anche le altre pastiglie magnetiche....
Ti posto in via privata un sito in cui puoi reperire pezzi di ricambio.
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^OLTREMARE^

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Reply #19 on: January 20, 2010, 15:19:57
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ciao nicola ho appena smontato la guancia sinistra dell'abu e estratto la bobbina facendo attenzione ai cilindri del centrifugo...non riesco a capire i cuscinetti quali sarebbero stanno alla base dell alberino o sulla bobbina sul lato dei cilindretti?? ;D
sono quelli dorati che si vedono nella foto con la bobbina inserita nell'alberino??
Ciao Andrea
per estrarre la bobina è sufficiente smontare la guancia destra (quella con la manovella di recupero) svitando le tre viti zigrinate in rilievo. In questo modo puoi estrarre tutto il blocco e rimuovere poi la bobina.
I cuscinetti sono messi nei due fori alle estremità della bobina. A volte è un pò duro rimuoverli, eventualmente aiutati con un pezzo di plastica tipo una biro. Sul lato del piatto portacentrifughi devi rimuovere lo stesso levando prima l'anello metallico che lo blocca perchè il cuscinetto è nascosto la sotto.
I due cilindretti centrifughi puoi anche levarli perchè il magnetico è più che sufficiente.
La ghiera portamagnetici ha 7 alloggiamenti e 4 bottoncini magnetici. Se il tuo ne ha solo due richiedi quelli mancanti al venditore.
Una volta levati i cuscinetti mettili a bagno in un piccolo contenitore (di vetro) con della benzina avio o per accendini. Ogni tanto scrolla il recipiente. Alla fine asciugali e soffiali con dell'aria compressa.
Comunque ti tiro le orecchie perchè non hai seguito quello che ho indicato all'inizio di questo mio post (scherzo). Guarda anche le foto di inizio pagina, forse ti possono essere d'aiuto.
Se hai bisogno bussa, io sono qui.
Ciao
 
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