Ciao Danny,
voglio farti anch'io i miei complimenti, in quanto tutti i tuoi movimenti, da autodidatta, sono molto coordinati. Per il momento non mi preoccuperei troppo delle distanze da raggiungere, perché queste verranno sicuramente più in la, garantito. Al momento ti serve 'immagazzinare' tutto il movimento fino a quando non senti che ti viene spontaneo, senza forzature. Quando capirai che il lancio ti viene 'spontaneo', cioè senza tante elucubrazioni mentali su posizione di gambe, busto e braccia, è quello il momento di pensare alla distanza: fai delle piccole correzioni alla volta (faccio un esempio qualsiasi: il girare la testa e puntare lo sguardo in alto) e non passare ad altre correzioni fino a quando non senti che questo movimento non ti diventa spontaneo. Dopo magari passa alla correzione del movimento della gamba sinistra, ed insisti su questo prima di passare (faccio sempre degli esempi) alla correzione del movimento della gamba destra. E così via di volta in volta sino a quando, per ogni correzione, non noti un miglioramento, anche se piccolo.
Infatti solo un maestro presente sul campo, come ha detto Oltremare, è in grado di capire quale degli errori che si commettono è il più grave e quindi il primo da correggere. Un autodidatta può invece procedere solo per tentativi e darsi una scaletta: prima la testa, poi le gambe, poi le braccia, poi il busto, poi la chiusura del lancio e così via (naturalmente questa sequenza è solo casuale: solo il tuo istinto può suggerirti da dove iniziare. L'importante è non passare alla correzione di un errore prima di aver risolto quello precedente, perché questo crea solo confusione e si rischia di non capire più dove si sta sbagliando). Infine un ultimo suggerimento: lanciare, lanciare e ancora lanciare, anche a costo di rinunciare alla pesca per qualche mese.... calabria