Lanciare a distanza ... a che pro ?

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Author Topic: Lanciare a distanza ... a che pro ?  (Read 3765 times)

chicco

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on: September 09, 2009, 15:30:33
Ciao a tutti, mi son registrato da pochi giorni e con l'occasione ne approfitto per salutare e complimentarvi con tutti voi.Sto facendo un rinfresco di memoria dopo tanti anni di pausa forzata e mi rendo conto che molto e' cambiato in particolar modo nel campo dei materiali.
Cmq a parte questa piccola premessa volevo esporvi un dubbio che mi viene ogni qual volta sento parlare di distanze di lancio.Per quel che ricordi, sia per esperienze vissute (visive perche' io nn ho mai beccato nulla  ;D) o nel chiacchierare con amici,  le catture di grandi predatori tipo serra, grosse spigole, ricciole etc. avviene quasi sempre a nn molti metri dalla riva.La domanda mi sorge spontanea... allora che me frega di lanciare a 200 mt ? Forse per insidiare le orate ??? ma pascolano davvero cosi' a largo ?
Io purtroppo nn sono un buon lanciatore anche perche' ancora nn ho capito perfettamente oltre che la tecnica, una cosa altrettanto importante, ma come si devono posizionare le dita ??? Un paio di volte che ho tentato di forzare il lancio a momenti mi tranciavo la falange del dito calabria
Spero davvero con il vostro aiuto di smaltire un bel po' di vecchi cappottoni  ;D ma nonostante loro, la mia passione per la pesca resta e restera', sempre piu' forte e poi come dite Voi in Calabria . . . . .  'Nci dissi u surici a nuci dammi tempu ca ti perciu  calabria   ;D


kholer

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Reply #1 on: September 09, 2009, 16:14:23
ciao chicco, ti sei risposto da solo almeno per quanto mi riguarda, le migliori catture le ho fatte sempre non troppo lontano da riva ma in ogni caso senza mai rischiare di tranciarmi le dita. A volte addirittura la spigolona è uscita dalla shiuma. Certo è che ci sono delle spiaggie con bassi fondali in cui la distanza può avere la sua importanza ma questo dipende dai tuoi spot. Comunque non farti troppi problemi perchè non è vero che la misura dei pesci ha un rapporto direttamente proporzionale alla distanza che ragiungi con le tue esche. Dai un occhiata anche qui dove qualche maestro ha trattato l'argomento
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spero di esserti stato utile, ciao kholer


OLTREMARE

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Reply #2 on: September 10, 2009, 15:36:13
Ciao Chicco
non posso far altro che quotare quanto detto da Kholer, al quale però devo tirar le orecchie per avermi affibiato l'etichetta di "maestro"
Da parte mia ti posso dire che avere fra le mani un pò di tecnica che ti consenta di tirare distante (lascia perdere i 200 metri, in condisurf la metà è da leccarsi i gomiti) è un asso nella manica da tirar fuori all'occorrenza. Per il resto non posso far altro che ribadire la bontà del primo tratto di fondale, specie se si è in presenza di spiagge ad alta energia
Ciao


kholer

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Reply #3 on: September 10, 2009, 15:53:49
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Ciao Chicco
non posso far altro che quotare quanto detto da Kholer, al quale però devo tirar le orecchie per avermi affibiato l'etichetta di "maestro"
Da parte mia ti posso dire che avere fra le mani un pò di tecnica che ti consenta di tirare distante (lascia perdere i 200 metri, in condisurf la metà è da leccarsi i gomiti) è un asso nella manica da tirar fuori all'occorrenza. Per il resto non posso far altro che ribadire la bontà del primo tratto di fondale, specie se si è in presenza di spiagge ad alta energia
Ciao
chiedo venia per quanto scritto nel mio post, non mi sono spiegato bene, il "maestro" non aveva doppi sensi ma è solo ciò che penso dopo aver letto vari tuoi post e topic che, anche se qualcuno scrive che non "tirano" troppo, trovo sempre interessanti e pertinenti.
ps  mi sono permesso di darti del tu  calabria


OLTREMARE

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Reply #4 on: September 10, 2009, 16:20:57
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chiedo venia per quanto scritto nel mio post, non mi sono spiegato bene, il "maestro" non aveva doppi sensi ma è solo ciò che penso dopo aver letto vari tuoi post e topic che, anche se qualcuno scrive che non "tirano" troppo, trovo sempre interessanti e pertinenti.
ps  mi sono permesso di darti del tu  calabria
E intendevo proprio in quel senso altrimenti ti avrei bannato  ;D
Comunque ti ringrazio per l'apprezzamento dei miei post. Il guaio è che in Calabria non "tira" il surfcasting e questo è un vero peccato. Spero che la mia opera di proselitismo possa, prima o poi, avere qualche effetto.
Ciao


etfreaky*

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Reply #5 on: September 10, 2009, 16:23:21
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E intendevo proprio in quel senso altrimenti ti avrei bannato  ;D
Comunque ti ringrazio per l'apprezzamento dei miei post. Il guaio è che in Calabria non "tira" il surfcasting e questo è un vero peccato. Spero che la mia opera di proselitismo possa, prima o poi, avere qualche effetto.
Ciao

Ci stiamo lavorando,  calabria ci stiamo lavorando... 
La pesca è la metafora della vita... stai seduto senza far nulla aspettando che succeda qualcosa.
Ma non succede mai nulla.


chicco

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Reply #6 on: September 10, 2009, 16:52:53
grazie ad entrambe per avermi risposto, infatti lo  splendido post in merito mi ha aiutato a convincermi che distanza nn vuol dire grandezza dei pesci ,  vorra' dire che devo impeganrmi con lo studio  del mare lametino :)

    ;D


cappotto bob

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Reply #7 on: September 15, 2009, 18:07:32
salve oltremare,scusa se mi intrometto qui,ma conoscendoti molto bene per quel che riguarda la tua competenza in fatto di surfcasting,vorrei chiederti se hai letto i miei post nel benvenuto.Se non lo hai fatto ti prego di dargli un occhiata e di dirmi quello che solo la tua esperienza,insieme a quella di tanti altri in questo meraviglioso forum,sa dirmi in merito a questa meravigliosa disciplina e le sue ahimè mille difficoltà.Aspettando una tua risposta ti saluto

from the river to the sea!


^NONNOROBY^

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  • Roberto
Reply #8 on: September 15, 2009, 19:38:27
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....... e le sue ahimè mille difficoltà............
Mi intrometto nel discorso solo per commentare questa tua frase: le mille difficoltà del surfcasting.
Sono proprio queste che purtroppo allontano i pescatori da questa disciplina, e sai perchè? Perchè non vengono affrontate con lo "spirito" giusto.
Il primo grande errore che commette chi proviene da altri tipi di pesca e si avvicina al surfcasting per le prime volte, è la convinzione che con questo metodo possa fare catture da favola sin da subito, avendo solo poche o nulle cognizioni "teoriche" che in questa disciplina sono basilari (condizioni meteo-marine, conformazione della spiaggia, studio delle maree, ecc. ecc.). Senza questi studi preliminari, le delusioni sono praticamente perenni.
Il secondo grave errore è quello di affrontare il surfcasting con l'attrezzatura non idonea. Gran parte della colpa oggi è da attribuire ai produttori e a chi scrive di "surfcasting" sulle riviste "specializzate" (se vogliamo chiamarle così): qualsiasi attrezzo che sia in grado di lanciare un piombo è oggi etichettatto "da surfcasting", come pure tantissimi tipi di terminali molto più adatti ad una generica pesca a fondo. Terribilmente fuorvianti sono poi le competizioni, che avendo una data ben precisa in cui devono essere svolte, quasi sempre si compiono in condizioni che col surfcasting poco hanno a che vedere ( e ciò equivale ad utilizzare attrezzature sempre più leggere, perchè c'è da riempire il carniere per vincere il premio con pescetti da... acquario!).
Ma il terzo errore, che è il più grave di tutti, è quello di non considerare il surfcasting come una "filosofia" speciale che è completamente diversa da tutte le altre tecniche di pesca. Questa filosofia è difficile da insegnare da parte di qualsiasi "maestro", perchè è una cosa che si impara da soli a forza di insistere in questo tipo di pesca affrontando di petto tutte le difficoltà che si presentano, dal mare mosso al vento, dalla pioggia al freddo, dal buio al lancio nella zona di pascolo...  e potrei continuare così per tante altre avversità. Tutte queste cose messe insieme creano la "filosofia" del surfcasting, che a molti "entra nel sangue" e a moltissimi altri invece fa madare a quel paese questa disciplina.
Consigli per assimilare questa filosofia? Leggere un buon manuale (oggi assai rari) che tratti in modo approfondito tutta la parte teorica della pesca, e poi Perseverare, ed andare a "surfare" con qualche amico veramente appassionato, almeno le prime volte.
Quando a qualcuno di voi entrerà nel sangue questa disciplina, capirà all'istante che cosa intendo. Le difficoltà non spariranno, ma direte "non me ne frega proprio nulla".













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