Re: Terminali e montature da surf casting, (come realizzarli e quando utilizz.)

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Author Topic: Re: Terminali e montature da surf casting, (come realizzarli e quando utilizz.)  (Read 147714 times)

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Mi sembra davvero strano, i tubetti di silicone li hanno anche quei negozietti bazar che tengono due cannette da pesca. Di dove sei?
STATE TRANQUILLI.........LO SHOCK LEADER NON MORDE

TUTTO QUEL CHE DICO SONO MIEI PARERI PERSONALI

PREFERISCO DI GRAN LUNGA CHI SI ESPONE ALL'ERRORE A CHI SE NE STA ALLA FINESTRA A GUARDARE (cit. Peppino)

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roma79

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ciao a tutti

oggi la mia domanda è sul mini trave realizzato con il nylon e non col cavetto in acciaio.

io fino ad oggi l ho usato e considerato come un trave a tutti gli effetti  collegandolo direttamente allo shock,invece  sfogliando una rivista mi sono reso conto che il mini trave (10/15 cm  max) viene collegato tramite girella ad un ulteriore trave che a sua volta è collegato tramite girella allo shock leader , inoltre cosa che non avevo per niente colto le perline sono mobili per tutti i cm della sua lunghezza senza alcun stopper o nodino di fermo .
ovviamente si parla di un mini trave in acciaio

ma per il mio mini trave in nylon è la stessa cosa?

fino ad oggi allora ho sbagliato calabria

in attesa vi saluto e vi ringrazio







enzo22

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il post e un po vecchio, tuttavia oggi preparando la mia montatura mi sono chiesto se con un piombo da 60 gr va bene uno shock dello 0.35 (non e che forzo particolarmente durante il lancio) grazie.


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ciao a tutti
oggi la mia domanda è sul mini trave realizzato con il nylon e non col cavetto in acciaio.
io fino ad oggi l ho usato e considerato come un trave a tutti gli effetti  collegandolo direttamente allo shock,invece  sfogliando una rivista mi sono reso conto che il mini trave (10/15 cm  max) viene collegato tramite girella ad un ulteriore trave che a sua volta è collegato tramite girella allo shock leader , inoltre cosa che non avevo per niente colto le perline sono mobili per tutti i cm della sua lunghezza senza alcun stopper o nodino di fermo .
ovviamente si parla di un mini trave in acciaio
ma per il mio mini trave in nylon è la stessa cosa?
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Ciao Roma, con tutto il popò di articoli che abbiamo sul Forum tu vai ancora a leggere le riviste? Spero che almeno tu l'abbia letta a scrocco ;D
Allora, ti dico subito che uno dei miei motti per i calamenti è la massima semplicità. Iimmagina per un momento quel calamento di cui hai letto in un mare con presenza di alghe (e nemmeno tante): diventa una calamita. E poi che funzione e utilità ha un doppio trave? Quello di scaricare le torsioni? Queste purtroppo non sono totalmente eliminabili e per ridurle bastano due buone girelle ai due lati del trave (pescando con il mulinello fisso). La tua convinzione iniziale era esatta: trave collegato allo shock (oppure trave solidale) e stop. Il minitrave è un trave a tutti gli effetti e ti posso dire che per accogliere un long arm o uno short io adopero solo quelli. Ho realizzato dei minitravi in acciaio ma non mi sono trovato bene e sono tornato al buon vecchio nylon. Sul minitrave non hai bisogno di nodini o stopper se fermi girella e perline con due spezzoni di guaina termorestringente. In pratica lo snodo deve avere un movimento di pochi millimetri (max 1 cm.) Uno snodo senza fermi (nodini, stopper o guaina) quindi libero di muoversi per tuttala lunghezza del trave, causa l'ingarbugliamento del terminale al 99%.
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il post e un po vecchio, tuttavia oggi preparando la mia montatura mi sono chiesto se con un piombo da 60 gr va bene uno shock dello 0.35 (non e che forzo particolarmente durante il lancio) grazie.

Uno 0.35 va più che bene e direi che ci puoi sparare senza alcun timore.
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roma79

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ciao a tutti
oggi la mia domanda è sul mini trave realizzato con il nylon e non col cavetto in acciaio.
io fino ad oggi l ho usato e considerato come un trave a tutti gli effetti  collegandolo direttamente allo shock,invece  sfogliando una rivista mi sono reso conto che il mini trave (10/15 cm  max) viene collegato tramite girella ad un ulteriore trave che a sua volta è collegato tramite girella allo shock leader , inoltre cosa che non avevo per niente colto le perline sono mobili per tutti i cm della sua lunghezza senza alcun stopper o nodino di fermo .
ovviamente si parla di un mini trave in acciaio
ma per il mio mini trave in nylon è la stessa cosa?
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Ciao Roma, con tutto il popò di articoli che abbiamo sul Forum tu vai ancora a leggere le riviste? Spero che almeno tu l'abbia letta a scrocco ;D
Allora, ti dico subito che uno dei miei motti per i calamenti è la massima semplicità. Iimmagina per un momento quel calamento di cui hai letto in un mare con presenza di alghe (e nemmeno tante): diventa una calamita. E poi che funzione e utilità ha un doppio trave? Quello di scaricare le torsioni? Queste purtroppo non sono totalmente eliminabili e per ridurle bastano due buone girelle ai due lati del trave (pescando con il mulinello fisso). La tua convinzione iniziale era esatta: trave collegato allo shock (oppure trave solidale) e stop. Il minitrave è un trave a tutti gli effetti e ti posso dire che per accogliere un long arm o uno short io adopero solo quelli. Ho realizzato dei minitravi in acciaio ma non mi sono trovato bene e sono tornato al buon vecchio nylon. Sul minitrave non hai bisogno di nodini o stopper se fermi girella e perline con due spezzoni di guaina termorestringente. In pratica lo snodo deve avere un movimento di pochi millimetri (max 1 cm.) Uno snodo senza fermi (nodini, stopper o guaina) quindi libero di muoversi per tuttala lunghezza del trave, causa l'ingarbugliamento del terminale al 99%.

ah ecco!
nel leggerlo ci sono rimasto troppo male,e invece è giusto il mio modo .
la rivista è di un parente datata 2008 , una cosa però la chiedo ancora:
io sinceramente uso gli stopper anche per il minitrave ,te invece mi consigli l uso di guaina termorestringente,a questo punto la domanda nasce spontanea...
se il minitrave è lungo 10 cm  e lo snodo deve avere 1cm di "gioco" allora la guaina sarà di circa 4,5cm per lato?
cioè la guaina deve ricoprire l intero trave tranne lo snodo?

un saluto e ancora grazie


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Ogni tanto mi capita di usare il mini trave di acciaio armonico inox da 10 cm.
Agli inizi lo usavo con lo snodo libero di scorrere sul mini trave, ma notando un aumento dei garbugli ho inserito uno spezzone di guaina termo restringente da una parte e dall'altra per fermare lo snodo al centro, con conseguente diminuzione dei garbugli.
Lo uso però poco, in quanto preferisco un trave normale in nylon da 180 cm in cui inserisco un doppio bait clip per trattenere il long arm durante il lancio. Con questo accorgimento i garbugli si sono ridotti veramente tanto.
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roma79

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Ogni tanto mi capita di usare il mini trave di acciaio armonico inox da 10 cm.
Agli inizi lo usavo con lo snodo libero di scorrere sul mini trave, ma notando un aumento dei garbugli ho inserito uno spezzone di guaina termo restringente da una parte e dall'altra per fermare lo snodo al centro, con conseguente diminuzione dei garbugli.
Lo uso però poco, in quanto preferisco un trave normale in nylon da 180 cm in cui inserisco un doppio bait clip per trattenere il long arm durante il lancio. Con questo accorgimento i garbugli si sono ridotti veramente tanto.

la domanda nasce spontanea anche in questo caso...
perche secondo te il longarm è meglio presentarlo su un trave da 180cm ?
si tratta di uno  short rovesciato che sfiora il piombo?
quale sarebbe l'esatta figura di un longarm una volta che si trova sul fondo?
tutto in tiro?
o tutto lento riverso sul fondale?


ipotizziamo di aver lanciato 120gr con relativa esca...
la lenza va lasciata in tiro con frizione un po lenta oppure una volta che sentiamo il piombo poggiare sul fondo allentiamo il filo facendo adagiare tutto il nostro calamento ?



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Bisogna chiarire alcuni aspetti, altrimenti rischiamo di fare confusione.
Il long arm, per sua natura, deve essere sempre posizionato nella parte bassa del trave, legato ad uno snodo a pochi cm dal piombo. Un long arm legato nella parte alta (tipo uno short rovesciato) non avrebbe senso ed è molto facile che si aggrovigli al trave.
Lo short arm può essere di due tipi: lo short arm classico, legato ad uno snodo a pochi cm dal piombo (come il long arm), oppure lo short rovesciato, legato nella parte alta del trave.
E adesso passiamo alle tue domande:
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perche secondo te il longarm è meglio presentarlo su un trave da 180cm ?
La risposta a questa domanda l'ho già data nel post precedente: un trave da 180 cm mi consente di utilizzare due bait clip per trattenere il long arm solidale col trave durante il lancio. Questo impedisce al long arm di aggrovigliarsi intorno al trave proprio nella fase più delicata, che è appunto la fase del lancio.
Questa figura forse ti aiuta a capire lo schema:

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quale sarebbe l'esatta figura di un longarm una volta che si trova sul fondo?
tutto in tiro?
o tutto lento riverso sul fondale?


ipotizziamo di aver lanciato 120gr con relativa esca...
la lenza va lasciata in tiro con frizione un po lenta oppure una volta che sentiamo il piombo poggiare sul fondo allentiamo il filo facendo adagiare tutto il nostro calamento ?



Una volta che hai lanciato, recupera tutta la lenza in bando più qualche metro. La lenza è quindi tesa e se non c'è corrente sul fondo ed il mare è calmo o poco mosso il long arm è perfettamente disteso sul fondo.
Se invece il mare è mosso, c'è sempre presenza di corrente sul fondo, ed il long arm è in balia del mare e/o della corrente, che lo fa fluttuare. Questa è la situazione migliore.
Però il long arm soffre un mare troppo mosso od una corrente troppo forte: in balia di questi, il long arm viene sballottato ed il più delle volte si aggroviglia sul trave.
In queste condizioni è allora preferibile lo short arm che, come dice il suo stesso nome, essendo più corto, soffre meno queste condizioni. Però ci sono anche condizioni in cui lo short arm potrebbe non fruttare, ed allora si ricorre allo short arm rovesciato, se i pesci preferiscono l'esca in una posizione leggermente più sollevata.
La lenza deve comunque stare sempre tesa, e più le condizioni del mare sono forti, più deve stare tesa, per cercare di ridurre il più possibile la 'vela' che forma a causa della forza del mare.
Solo la frizione va un pò allentata, ma senza esagerare (in caso di abboccata, deve favorire l'autoferrata). Ma anche questa teoria non è sempre valida: ci sono pesci sospettosi che se sentono anche un pò di resistenza sputano l'esca...

Per questo è preferibile pescare sempre con due canne, armate inizialmente in due modi diversi, ed avere tre o quattro parature diverse sempre pronte (ma gemellate due a due, in modo da poter usare due parature identiche non appena ti rendi conto di quella che funziona in quel giorno in quello spot).

Un attrezzo molto utile, mutuato dalle gare di pesca, che noi spesso trascuriamo, è lo 'stendi travi' a cui appendere i travi pronti all'uso (ed è una stupidata autocostruirselo).
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murena

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Il long arm, per sua natura, deve essere sempre posizionato nella parte bassa del trave, legato ad uno snodo a pochi cm dal piombo. Un long arm legato nella parte alta (tipo uno short rovesciato) non avrebbe senso ed è molto facile che si aggrovigli al trave.

non è detto che il la debba avere esclusivamente un attacco basso: dipende dal tipo di pesca che andiamo a fare e dalla profondità dello spot
se la mia battuta è diretta ad insidiare  le lecce stella  e mi trovo su uno spot profondo, l'unico modo che ho per portare l'esca in superficie (ovvio, usando materiale galleggiante) è un finale lungo anche 3 mt, attaccato alto.

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La risposta a questa domanda l'ho già data nel post precedente: un trave da 180 cm mi consente di utilizzare due bait clip per trattenere il long arm solidale col trave durante il lancio. Questo impedisce al long arm di aggrovigliarsi intorno al trave proprio nella fase più delicata, che è appunto la fase del lancio.

per chi non usa quello solidale allo sl, l'unico vantaggio che dà un trave lungo è quello di averne uno universale, con montati due snodi (o tre), in modo da passare in un attimo, secondo le  condizioni marine, dalla configurazione con un solo finale a quella a due (o tre) e, in quest'ultima, da un pn  ad un doppio short (o ad una ss o ad un pt).
in realtà, un trave non solidale allo sl può essere lungo anche 10 cm, se si decide d'usare un terminale con un solo finale, magari lungo 2-3 m. in questo caso, impiegando due bait clip, quello superiore non può che essere fissato  allo sl.
l'importante è che il trave non  solidale abbia  non lo stesso diametro ma lo stesso carico di rottura, almeno, dello sl, in modo da non rompersi nel lancio.
vulesse addeventare 'na bannera, oj nenna ne'...

itala nam tellus Graecia Maior erat (ovidio, fasti, IV)
io capisco e perdono tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi (j. w. goethe, viaggio in italia)
Che cosa sperate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell’Europa di diventare Napoli. (Curzio Malaparte)
Napoli è una città straordinaria e unica, impossibile da spiegare ai leghisti e a chi vive di pregiudizi. Sarebbe come tentare di far comprendere la Magna Grecia a quelli che portavano in testa le corna. (Roberto Vecchioni)


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Come vedi ognuno ha un suo punto di vista. Io preferisco i minitravi per l'attacco dello short e del long basso principalmente per evitare spreco di nylon, inoltre, quando stai recuperando la lenza al buio con un trave lungo c'è sempre il rischio che si possa andare ad infilare negli anelli. Inoltre se eseguo un ground evito di clippare il bracciolo. Quindi ogni soluzione è valida, bisogna vedere quale si adatta megli alle tue esigenze.

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............io sinceramente uso gli stopper anche per il minitrave ,te invece mi consigli l uso di guaina termorestringente,a questo punto la domanda nasce spontanea...
se il minitrave è lungo 10 cm  e lo snodo deve avere 1cm di "gioco" allora la guaina sarà di circa 4,5cm per lato?
cioè la guaina deve ricoprire l intero trave tranne lo snodo?
un saluto e ancora grazie

per fugare ogni dubbio ti posto la foto di un minitrave artigianale che si trova in commercio in cui, come vedi, la guaina ricopre l'intero trave lasciando una minima tolleranza allo snodo

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non è detto che il la debba avere esclusivamente un attacco basso: dipende dal tipo di pesca che andiamo a fare e dalla profondità dello spot
se la mia battuta è diretta ad insidiare  le lecce stella  e mi trovo su uno spot profondo, l'unico modo che ho per portare l'esca in superficie (ovvio, usando materiale galleggiante) è un finale lungo anche 3 mt, attaccato alto.

per chi non usa quello solidale allo sl, l'unico vantaggio che dà un trave lungo è quello di averne uno universale, con montati due snodi (o tre), in modo da passare in un attimo, secondo le  condizioni marine, dalla configurazione con un solo finale a quella a due (o tre) e, in quest'ultima, da un pn  ad un doppio short (o ad una ss o ad un pt).
in realtà, un trave non solidale allo sl può essere lungo anche 10 cm, se si decide d'usare un terminale con un solo finale, magari lungo 2-3 m. in questo caso, impiegando due bait clip, quello superiore non può che essere fissato  allo sl.
l'importante è che il trave non  solidale abbia  non lo stesso diametro ma lo stesso carico di rottura, almeno, dello sl, in modo da non rompersi nel lancio.

E' vero, avevo dimenticato il LA alto che si sono inventati i garisti per cercare di fare punteggio in gara con le medagliette. Ma qui stiamo parlando del long arm ufficiale disteso sul fondo...Personalmente, se voglio pescare pesci di superficie, preferisco usare metodi più efficaci quali la pesca col galleggiante e la bombarda, anziché sacrificare uno dei metodi più redditizi per la pesca a fondo.
Poi, come ho sempre sostenuto, ognuno ha le proprie preferenze e pesca come ritiene più opportuno.

E' anche vero che il secondo bait clip può venir montato sullo shock leader, ma anche qui entrano in ballo le proprie preferenze personali. Personalmente, infatti, preferisco uno shock leader completamente libero che possa scorrere senza intoppi di alcun genere tra i primi anelli della canna quando, a fine battuta, devo riporre canne e mulinelli (che trasporto in contenitori separati).

Approfitto di questo post per fare questa osservazione, che non è diretta solamente a te ma a tutti gli utenti che ne fanno uso (spesso mi faccio coinvolgere anch'io): sforziamoci sempre di usare una terminologia completa per definire vocaboli inerenti la pesca, anziché abbreviazioni, sigle, acronimi e così via. Mettiamoci nei panni di un neofita che già ha difficoltà a capire concetti espressi per esteso, figuriamoci quando parliamo in sigle: la, sa, pn, ss, sl...
Ciao   
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Concordo pienamente con te Roberto che un long arm alto flotterato è roba da aguglie. Ciò nonostante non ti nego che spesso uso questo terminale (amo ad altezza del piombo, quindi long rovesciato) ma senza galleggiante e devo dire che qualche volta ha fatto la differenza.
Per il bait ogni tanto uso una soluzione vista in giro sul web che prevede l'inserimento sullo shock, al momento, di un pezzo di acciaio attorcigliato e sagomato, preservando il nylon con un tubetto di silicone.
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E' vero, avevo dimenticato il LA alto che si sono inventati i garisti per cercare di fare punteggio in gara con le medagliette. Ma qui stiamo parlando del long arm ufficiale disteso sul fondo...
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Concordo pienamente con te Roberto che un long arm alto flotterato è roba da aguglie.
garisti?  aguglie? ;D  io mi riferisco al doppio long arm, nelle varianti ciao-ciao e zatterino, che può avere applicazione anche con le onde, in condizioni che  conoscete troppo bene perché le indichi.

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Poi, come ho sempre sostenuto, ognuno ha le proprie preferenze e pesca come ritiene più opportuno...
Personalmente, infatti, preferisco uno shock leader completamente libero che possa scorrere senza intoppi di alcun genere tra i primi anelli della canna quando, a fine battuta, devo riporre canne e mulinelli (che trasporto in contenitori separati).

certo, ognuno sceglie la soluzione che gli è più congeniale.
anch'io trasporto canne e mulinelli separati, ma uso solo travi universali solidali allo shock leader, recanti due joint a 150 cm di distanza e, a meno che non ricorra a gemini (autocostruiti), uso solo bait clip amovibili (anch'essi autocostruiti).
a meno che non intenda usare i gemini, ad inizio e a fine battuta, con cautela faccio passare lo shock leader coi joint tra gli anelli, senza danni.

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Approfitto di questo post per fare questa osservazione, che non è diretta solamente a te ma a tutti gli utenti che ne fanno uso (spesso mi faccio coinvolgere anch'io): sforziamoci sempre di usare una terminologia completa per definire vocaboli inerenti la pesca, anziché abbreviazioni, sigle, acronimi e così via. Mettiamoci nei panni di un neofita che già ha difficoltà a capire concetti espressi per esteso, figuriamoci quando parliamo in sigle: la, sa, pn, ss, sl...
chiedo venia
la: long arm
sl: shock leader
pn: pater noster
ss: santissima
pt: poste e telegrafi  ;D... pesce tecnico
sa: dimmi tu cosa significa questa sigla, io non l'ho postata
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Concordo pienamente con te Roberto che un long arm alto flotterato è roba da aguglie. Ciò nonostante non ti nego che spesso uso questo terminale (amo ad altezza del piombo, quindi long rovesciato) ma senza galleggiante e devo dire che qualche volta ha fatto la differenza.
Per il bait ogni tanto uso una soluzione vista in giro sul web che prevede l'inserimento sullo shock, al momento, di un pezzo di acciaio attorcigliato e sagomato, preservando il nylon con un tubetto di silicone.
Dopo tanti anni di pesca, Nicola, ormai sappiamo che esistono tante di quelle sfaccettature che ci possono salvare una battuta che si presenta male, ma sappiamo anche che certe abitudini sono talmente radicate che è difficile rimuoverle. Senza contare, poi, che spesso non abbiamo voglia di combattere una certa 'pigrizia mentale', per cui ci adagiamo su quelle abitudini che in molte occasioni precedenti ci hanno dato buoni risultati.
Anche i bait clip che uso io sono di facile e rapido inserimento, ma ormai mi trovo sempre più spesso in condizioni di 'pigrizia mentale'. Mi sa che è arrivato davvero il momento di appendere le canne al chiodo calabria (e non è tutta battuta, perché ci sto pensando sul serio...)  
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Mi sa che è arrivato davvero il momento di appendere le canne al chiodo (e non è tutta battuta, perché ci sto pensando sul serio...)  

 calabria noooooooooooooooooo ...  calabria


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Ciao Murena,
devo ammettere che nei miei post precedenti ho commesso nuovamente il classico errore del ‘predico bene e razzolo male’ nel rispondere, e cioè mi sono scordato di premettere quella che io ritengo una cosa fondamentale: di precisare che i miei suggerimenti provengono esclusivamente dalle mie esperienze personali e che non rappresentano nel modo più assoluto il ‘verbo’. Me ne scuso con Roma79, con te e con tutti quelli che ci hanno letto, se ho dato un’impressione di saccenza.
Però sento il dovere nei confronti dei novizi della pesca che ci seguono di dover fare delle precisazioni, altrimenti corriamo il rischio di confondere loro solo le idee. Queste precisazioni provengono da constatazioni universalmente accettate.
Il doppio long arm, il ciaio-ciao, lo zatterino,  sono tutte metodologie che il suo inventore Sandro Meloni (che sicuramente conoscerai meglio di me) ha applicato al long arm classico (che non ha inventato lui), e che è stato concepito con attacco basso su uno snodo a pochi cm dal piombo.
Sandro Meloni si è inventato il ciao-ciao e lo zatterino per il long arm classico per fare in modo di renderlo più fluttuante, in quanto l'esca viene tenuta sollevata dal fondo per una decina di cm max, non certamente per proiettarla in superficie alla ricerca di lecce stella (le hai nominate tu) e di aguglie (non le hai nominate tu, ma hanno le stesse abitudini), e che il Meloni non ha mai nominato in nessuno dei suoi trattati o insegnato verbalmente ai suoi allievi. Il doppio long arm l’ha sperimentato per insidiare i pesci nella risacca. I pesci insidiati dal Meloni con queste sue tecniche sono gli stessi di quelli insidiati dal long arm classico senza ciao-ciao o zatterino, e cioè i grufulatori che stazionano sul fondo e quei predatori che non disdegnano di ricercare il cibo anche nei pressi del fondo.
Ed è questo che io stavo cercando di trasmettere a Roma, il quale nelle sue domande ha accennato esclusivamente a long arm, short arm e short arm rovesciato, termini abbastanza asciutti e precisi che hanno una loro ben definita connotazione nella disciplina della pesca sportiva.
Poi so bene che la pesca è una 'scienza' in perenne evoluzione e che le varie invenzioni e sperimentazioni si susseguono con costanza.
Tra queste c'è il long arm 'rovesciato' (se mi consenti questo termine), cioè il long arm con attacco alto che viene usato ultra ‘sgallato’ per ricercare i pesci che stazionano nei pressi della superficie, tipo le lecce stella da te nominate. E questa invenzione è stata fatta dai garisti in cerca di punti. Poi è stata adottata anche dai pescatori comuni, che per qualche motivo che per me resterà sempre misterioso preferiscono catturare leccette, aguglie e occhiate anziché saraghi, orate, mormore, corvine e così via. Ma siccome questa è una questione di gusti personali, mi guardo bene dall’entrare nel merito, e per me nasce e muore qui. Sicuramente il long arm ‘rovesciato’ sgallato può produrre anche catture interessanti come le spigole, ma sono soprattutto le leccette e le aguglie a farla da padroni, e questo non si può negare.
Ho usato anch’io il long arm con attacco alto (ma senza alcun tipo di sgallatura), però sinceramente preferisco di gran lunga quello con attacco basso, probabilmente perché è quello che mi sta dando maggiori soddisfazioni (con o senza ciao-ciao o zatterino).
Ciao.
Con stima Roberto

P.S.: sa = short arm
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roma79

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La risposta a questa domanda l'ho già data nel post precedente: un trave da 180 cm mi consente di utilizzare due bait clip per trattenere il long arm solidale col trave durante il lancio. Questo impedisce al long arm di aggrovigliarsi intorno al trave proprio nella fase più delicata, che è appunto la fase del lancio.
Questa figura forse ti aiuta a capire lo schema:

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sull' uso dei bait clip  ho le idee chiarissime, non li ho mai usati perche mi piace poco "l'estetica" e mi sembra che appesantiscano il mio calamento,pero mi era parso d'aver capito che un long arm rovesciato potesse essere un'alternativa tra tutti i vari calamenti,invece apprendo da te che usi travi da 1,80 cm(o altro) solo ed esclusivamente per poter utilizzare i bait clip e quindi azzerare i grovigli in fase di lancio,ma in realtà nonostante il trave lungo sempre vicino al piombo si trova il tuo snodo
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per fugare ogni dubbio ti posto la foto di un minitrave artigianale che si trova in commercio in cui, come vedi, la guaina ricopre l'intero trave lasciando una minima tolleranza allo snodo

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[/quote]]

ottimo
rispetto a tutte le immagini che girano sul forum e nei negozi questo è il piu chiaro di tutti,non potete negarmi infatti che nei mille esempi il mini trave ha lo snodo mobile per tutta la sua lunghezza,
questo invece è chiarissimo.


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Un attrezzo molto utile, mutuato dalle gare di pesca, che noi spesso trascuriamo, è lo 'stendi travi' a cui appendere i travi pronti all'uso (ed è una stupidata autocostruirselo).

sarò pigro o come volete voi ,ma nel forum di questo ho trovato poco,  sarebbe interessante però creare e costruire uno stenditravi, forse sbaglierò ma nonostante siano 5 mesi che pratico la pesca dalla spiaggia mi piace e mi ci trovo bene a sostituire i vari travi,infatti ammetto senza vergognarmi che dopo la prima uscita  ho stuccato di tutto,dallo shock ai travi ai braccioli e ai piombi.
il problema dello shock l ho risolto tranquillamente,ho capito che non morde calabria, ma ogni tanto incaglio oppure il piombo affonda troppo e puntualmente perdo il mio trave è in base a queste esperienze che ho abolito il trave solidale.
 
visto che ci sono vi dico i travi presenti nella mia cassetta:
travi da 1,60/1,70/1,80cm dove lo snodo (nella mia testa) è posizionato alto (allora visto i consigli di nonnoroby a questi travi aggiungo un altro snodo)
travetti da 10/20 cm
e poi vari pater i quali travi corrispondono come lunghezza a quelli che consideravo travi per i long rovesciati.
quindi ne ho una diecina in totale

Ragazzi scusate se a volte  sembro logorroico ma sono preso parecchio da questa nuova avventura,e vi assicuro che tranne qualche sfumatura a teoria sono messo molto bene, anche se per la verità ogni tanto colgo qualche controsenso come appunto quello del mini trave(mai visto quello postato da oltremare bensi altri modelli) o del longarm rovesciato che a quanto pare non è idoneo per la  paf o per il surf,

saluti


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  • Roberto
In effetti usare il trave lungo con il long arm ha senso solo se monti un doppio bait clip, che con certi tipi di lancio (quale per esempio il pendolare) sono assolutamente indispensabili, se non vuoi rischiare che l'amo svolazzante ti si conficchi addosso.
Oppure se usi un long arm con attacco alto (con bait clip o meno)
Quando pesco in siti in cui non sono necessari lanci esasperati per raggiungere la zona di pascolo, addirittura il trave non lo utilizzo per nulla, ne lungo ne mini, ma collego tutto allo shock leader, con questo sistema:

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roma79

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In effetti usare il trave lungo con il long arm ha senso solo se monti un doppio bait clip, che con certi tipi di lancio (quale per esempio il pendolare) sono assolutamente indispensabili, se non vuoi rischiare che l'amo svolazzante ti si conficchi addosso.
Oppure se usi un long arm con attacco alto (con bait clip o meno)
Quando pesco in siti in cui non sono necessari lanci esasperati per raggiungere la zona di pascolo, addirittura il trave non lo utilizzo per nulla, ne lungo ne mini, ma collego tutto allo shock leader, con questo sistema:

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ma questo non è uno scorrevole con piombo derivato?