condivido che bisogna essere ortodossi nell’uso del nostro glossario, specie se ci si confronta coi neofiti, a patto di non essere, permettimi, rigidi.
Ciao Giorgio,
effettivamente le concezioni attuali di interpretare certi canoni sono talmente stravolte che le persone che hanno una certa età, come il sottoscritto, fanno una certa fatica non solo a capirle ma anche ad accettarle. Prendiamo ad esempio l'affermazione espressa qualche tempo fa in una rivista da uno tra i guru del surfcasting, che purtroppo non posso citare a memoria perché non la ricordo, ma il senso era questo: <<Sia che si peschi con mare forza olio che con mare agitato, sia che si peschi con le telescopiche da 50 € che con le ripartite da 300 €, sia che come esca si usi l'arenicola che il calamaro intero, ha poca importanza: quello che importa è lanciare l'esca in acqua,
perché sempre di surfcasting si tratta>>. Roba da far accopponare la pelle!
Questo signore, nel suo articolo, esponeva alcune metodologie che effettivamente portano alla cattura di prede di una certa rilevanza (documentate dalle foto), frammischiando varie discipline. E fin qui va benissimo, dato che lo scopo primario di un pescatore è proprio quello di catturare i pesci e non di fare un bagno di sole. Ma la sua frase di chiusura mi ha fatto talmente incavolare che ho strappato la rivista (che ho poi dovuto ricomprare all'amico che me l'aveva prestata...).
Ma non è il solo 'articolista' ad aver stravolto il concetto di surfcasting. Su discipline che hanno regole ben precise quali il surfcasting ed il beachledgering io sono alquanto intrasigente e, di conseguenza, molto rigido, perché ogni variazione a queste regole ci porta fuori dai loro canoni ben precisi. Se io adotto queste variazioni, non posso più chiamarli surfcasting e beachledgering, ma devo chiamarli con altri nomi, magari coniandoli ex novo (che so, "Surfcasting Variante Nonnoroby", "Surfcasting Variante Murena"....).
Per evitare qualsiasi equivoco, ci tengo a precisare che io non sono assolutamente contrario alle innovazioni, tutt'altro, visto che io stesso me ne sono inventate. Molte innovazioni hanno contribuito, e non poco, a riempire i carnieri e pertanto ben vengano, specialmente in questi tempi di magra. Ma si tratta sempre di variazioni, e come tali le devo definire, perché se non lo faccio sto contribuendo anch'io ad inquinare la purezza del surfcasting e del beachledgering.
Mi rendo benissimo conto che queste mie affermazioni mi fanno passare per l'ennesima volta come il classico Don Chisciotte, dato che ormai la tendenza è quella di mettere in discussione qualsiasi cosa in ogni campo, però non me ne curo più di tanto, perché ormai ci ho fatto il callo.
Il metodo che io cerco di adottare (e ho visto che adotta anche Nicola), quando gli argomenti di un novizio della pesca vertono sulla "Pesca a surfcasting" o "Pesca a beachledgering", è quello di rispondere in base ai canoni che regolano queste discipline, perché molti neo pescatori, non certamente per colpa loro, non hanno ben chiari questi due metodi di pesca ed usano spesso questi due termini in modo inadeguato, anche se la cosa purtroppo non mi riesce sempre, o mi riesce solo a metà.
Poi, com'è giusto che sia, intervengono nella discussione altri pescatori navigati che possono condividere o meno le mie affermazioni (o i miei spropositi..), e questo rappresenta il sale di un forum, che altrimenti rischia di restare insipido calabria
Rinnovo la stima e l'amicizia
Roberto