Uso dello shock

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Author Topic: Uso dello shock  (Read 3365 times)

Danielealfa

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on: December 20, 2011, 13:28:12
Ciao a tutti amici pescatori di calabriapescaonline vorrei porvi una domanda. Leggendo riviste sulla pesca e le varie discussioni su questo forum, mi sto convincendo che almeno un tentativo di praticare surfcasting dovrei farlo, in quanto tale tecnica mi sta appassionando non poco e vorrei iniziare a praticarla. Il mio dubbio è quello sull'uso ello shock leader. Ho capito la sua funzione, e credo sia di necessaria importanza utilizzarlo, ma non riesco a capire una cosa. Se utilizziamo uno schock dello 0.50 (ad esempio), x costruire la montatuta, tipo un pater noster, che filo dobbiamo usare? Riflettendo da solo ho pensato ad un filo di diametro uguale o maggiore allo schock, ma ripeto, secondo la mia ed unica logica. Il mio ragionamento è giusto? Se usassimo uno 0.40 ad esempio, montato su uno schock o.50, il trave del pater noster potrebbe rompersi durante il lancio? O mi sbaglio? Scusate la mia ignoranza in materia, ma in fin dei conti nessuno è nato imparato, vero? Dopo i vostri chiarimenti, che sono certo arriveranno numerosi, aspetterò una giornata libera dal lavoro e mi recherò in spiaggia a provare questa nuova, per me, ed entusiasmante tecnica. Grazie a tutti, e come sempre, w la pesca!!!


PieroG

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Reply #1 on: December 20, 2011, 13:58:29
Provo a risponderti. Poi aspettiamo i "saggi" che potranno avvalorare la mia risposta o no.

Lo shock leader è quello spezzone di filo che colleghi alla lenza madre e che serve per non spaccare durante le fasi di lancio.
Solitamente lo shock è lungo almeno due volte la lunghezza della canna. Se hai una canna da 4 metri almeno 8. Meglio se 10.
Questa lunghezza fa si che durante il lancio tutte le forze vengano esercitate sullo shock leader e non sulla lenza madre che risulta essere tutta all'interno del mulinello. Essendo poi di spessore elevato non tenderà a rompersi.

Il suo dimensionamento dipende da tanti fattori. Prima di tutto dal monofilo che hai caricato in bobina, poi dal peso del piombo che lancerai, dal tipo di lancio e dalla tua tecnica. I miei primi lanci con piombo da 100gr erano talmente appoggiati che non montavo mai lo shock leader. Adesso che ho un po' più di tecnica se non voglio spaccare devo sempre montarlo.
Quindi la dimensione come si diceva dipende quindi dai fattori precedentemente detti.

Immaginiamo adesso di realizzare un trave che colleghi con una girella e un attacco allo shock leader.
Se la dimensione del filo con cui hai realizzato il trave è inferiore allo shock durante il lancio verosimilmente tenderai a spaccare il trave dato che le forse agiscono anche su di lui (il piombo è agganciato solitamente in fondo).
Quindi Se lo shock è del 50 allora anche il trave è del 50.
Spero di essere stato chiaro.


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Piero G


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Reply #2 on: December 20, 2011, 14:57:33
Più che di diametro uguale, è importante che shock e trave abbiano per lo meno lo stesso carico di rottura (che non sempre corrisponde allo stesso diametro).
Naturalmente il trave può avere anche carico di rottura superiore rispetto allo shock leader...
Daniele


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Reply #3 on: December 20, 2011, 15:31:32
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Se usassimo uno 0.40 ad esempio, montato su uno schock o.50, il trave del pater noster potrebbe rompersi durante il lancio?

Dipende dal carico di rottura dei due fili e dalla grammatura del piombo utilizzato.

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Solitamente lo shock è lungo almeno due volte la lunghezza della canna. Se hai una canna da 4 metri almeno 8. Meglio se 10. Questa lunghezza fa si che durante il lancio tutte le forze vengano esercitate sullo shock leader e non sulla lenza madre che risulta essere tutta all'interno del mulinello. Essendo poi di spessore elevato non tenderà a rompersi.

Concordo con quanto detto da Piero e da Daniele. Personalmente, pescando con una canna di lunghezza standard, quindi intorno ai 4 metri, dimensiono lo shock intorno ai 6 metri: questo mi permette di risparmiare del filo e di avere una adeguata "protezione" della lenza madre durante il lancio.
Il vantaggio di fare lo shock più lungo, come suggerito da Piero, ci da una maggiore sicurezza negli ultimi metri del combattimento, in quanto ci ritroveremo a dover recuperare una porzione di nylon (o simile) di diametro maggiore.


PieroG

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Reply #4 on: December 20, 2011, 16:34:15
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Più che di diametro uguale, è importante che shock e trave abbiano per lo meno lo stesso carico di rottura

Giustissimo Daniele. Non sono stato precisissimo.
Tante volte si parla solo di diametri. Quando però la cosa principale sono i carichi di rottura.
L'importante è proprio che ci sia una continuità di resistenza nella linea formata da:

lenza madre ----> schock leader -----> trave

Quindi resistenza minore per la lenza madre, poi salendo per shock e trave.
Ultimamente io sto utilizzando gli shock leader codici, quindi quelli lunghi una quindicina di metri che vanno dallo 0,23 al 0,57.
In bobina monto uno 0,25 e per far si che si accoppi bene con lo shock taglio sempre i primi due metri circa di quest'ultimo in modo da ottenere delle dimensioni omologhe.
Il trave lo faccio con dello 0,60.
Puoi anche realizzare un trave solidale che non è altro che l'unione di shock leader e trave (un trave lungo quanto uno shock, personalmente non lo uso)

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Reply #5 on: December 21, 2011, 09:29:03
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....... Personalmente, pescando con una canna di lunghezza standard, quindi intorno ai 4 metri, dimensiono lo shock intorno ai 6 metri: questo mi permette di risparmiare del filo e di avere una adeguata "protezione" della lenza madre durante il lancio.
Di solito faccio degli SL piuttosto lunghi, il doppio del tuo, per avere un margine di sicurezza, considerando anche il fatto che le mie spiagge hanno un gradino molto pronunciato dove un bel pesce si gioca le sue ultime carte. Uno shock corto comunque ci regala qualcosina in termini di distanza di lancio.


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Puoi anche realizzare un trave solidale che non è altro che l'unione di shock leader e trave (un trave lungo quanto uno shock, personalmente non lo uso)
Permettimi di chiarire meglio il concetto Piero. Quando parliamo di trave solidale significa che tutta l'accessoristica (snodi, girelle e ganci per piombo ecc.) vengono montati direttamente sullo SL. Il vantaggio è quello di avere un apparato più pulito e più robusto.
STATE TRANQUILLI.........LO SHOCK LEADER NON MORDE

TUTTO QUEL CHE DICO SONO MIEI PARERI PERSONALI

PREFERISCO DI GRAN LUNGA CHI SI ESPONE ALL'ERRORE A CHI SE NE STA ALLA FINESTRA A GUARDARE (cit. Peppino)

- se peschi festeggia con una bottiglia di vino e del buon cibo - se non peschi consolati con una bottiglia d vino e del buon cibo -  (motto del gruppo PAM & PAM)


PieroG

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Reply #6 on: December 21, 2011, 10:28:28
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Puoi anche realizzare un trave solidale che non è altro che l'unione di shock leader e trave (un trave lungo quanto uno shock, personalmente non lo uso)
Permettimi di chiarire meglio il concetto Piero. Quando parliamo di trave solidale significa che tutta l'accessoristica (snodi, girelle e ganci per piombo ecc.) vengono montati direttamente sullo SL. Il vantaggio è quello di avere un apparato più pulito e più robusto.

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Reply #7 on: December 21, 2011, 11:39:04
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Il mio dubbio è quello sull'uso ello shock leader. Ho capito la sua funzione......
Il compito dello shockleader è proprio quello di sopportare lo 'shock' dovuto al lancio.
Esso è tanto più importante quanto più è pesante la zavorra e quanto più effettuiamo un lancio tecnico (ground, pendolare).
Se non interponessimo lo shocleader tra la lenza madre e la zavorra, saremmo costretti ad usare lenze madri di grosso diametro, che salvo che per la pesca con il vivo, sono sconsigliate per ovvii motivi.
In definitiva, lo shockleader serve per impedire la rottura della lenza madre al momento del lancio e pertanto deve avere caratteristiche di tenacità superiori alla lenza madre ed adeguate alla zavorra da lanciare.
Di solito si usa come shockleader un filo di diametro molto superiore alla lenza madre, in quanto un grosso diametro fa presupporre un maggiore carico di rottura. Grosso modo i diametri più utilizzati sono: 0.40 per beachledgering, 0.50 per PAF e 0.60 per surfcasting.

Ci sono però dei fili che a parità di diametro della lenza madre (o poco superiori) hanno un carico di rottura elevato, quindi si potrebbero usare come shockleader anche fili di diametro contenuto: in questo caso l'unico accorgimento è di testare se riescono a sostenere il peso della zavorra al momento del lancio.
Un tipico esempio di fili sottili con elevato carico di rottura è rappresentato dal multifibra (o trecciato che dir si voglia), che anche se di diametro contenuto ha un carico di rottura elevatissimo (personalmente utilizzo il multifibra come shockleader per tutti i tipi di pesca a fondo, nei diametri 0.10 per beachledgering, 0.20 per PAF e 0.30 per surfcasting), con tutti vantaggi che vengono dall'utilizzo di fili sottili.

Un buon compromesso è quello di usare come lenza madre il filo conico, cioè quel filo che negli ultimi 15 mt va progressivamente aumentando di diametro (p.e. 0.25-050): il vantaggio è che non esiste alcun nodo di collegamento tra la madre e la parte finale, che funziona da shockleader. Lo svantaggio è che se questo filo si spezza, diventa un filo 'normale': per questo motivo, personalmente, suggerisco di usare l'intero filo conico solo a beachledgering, dove le probabilità di rottura sono inferiori.
Vendono però anche il solo spezzone conico in confezioni specifiche di 5, 10, 15 pezzi: non si evita il nodo, però c'è il vantaggio che la parte sottile ha lo stesso diametro (o quasi) della madre, e quindi il nodo di giunzione rimane abbastanza contenuto, cosa che favorisce il passaggio tra gli anelli.
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Danielealfa

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Reply #8 on: December 23, 2011, 22:09:15
Grazie a tutti coloro che mi hanno risposto, dandomi delle delucidazioni molto chiare. Come vi avevo scritto non sono un surfcastman, ma questa tecnica mi sta affascinando sempre più e prima di iniziare vorrei imparare un po' tutti i trucchi (o meglio quelli più importanti) per non dover rinunciare alla battuta per una rottura a causa della scarsa preparazione. Grazie ancora, e visto che ci siamo, tanti auguri di buon Natale e felice anno nuovo a tutti gli appassionati di pesca e non!!!!!


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Reply #9 on: December 24, 2011, 12:00:29
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Grazie a tutti coloro che mi hanno risposto, dandomi delle delucidazioni molto chiare. Come vi avevo scritto non sono un surfcastman, ma questa tecnica mi sta affascinando sempre più e prima di iniziare vorrei imparare un po' tutti i trucchi (o meglio quelli più importanti) per non dover rinunciare alla battuta per una rottura a causa della scarsa preparazione.
Ciao Daniele,
solo per farti notare che lo shockleader non è una prerogativa del solo surfcasting, ma di tutta la pesca a fondo, anche di quella ultra leggera in cui si usano zavorre di poche decine di grammi.
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Reply #10 on: December 24, 2011, 13:04:22
ciao a tutti e buone feste!
mi aggancio qui perche' credo che la mia domanda sia pertinente al discorso ...
anche io seguendo i consigli ho dotato tutte le mie bobine di shockleader , seguendo i consigli ho anche montato un paio di bobine con trecciato come shock ora qui il dubbio essendo che il trecciato ha un carico di rottura nettamente maggiore rispetto alle lenze che usiamo sul mulinello in caso di incaglio invece di perdere solamente (si fa' per dire) il trave o uno degli apparati a esso collegati non si rischia di perdere il tutto alla attaccatura shock e lenza madre? essendo che i nodi del trave sono tutti piu' o meno rinforzati in varie maniere?non converrebbe quindi cercare un metodo per rinforzare ulteriormente il nodo di unione?
colgo nuovamente l' occasione per ringraziarvi tutti e augurarvi buone feste
....dai amore ancora due lanci e andiamo....


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Reply #11 on: December 24, 2011, 13:32:59
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ciao a tutti e buone feste!
mi aggancio qui perche' credo che la mia domanda sia pertinente al discorso ...
anche io seguendo i consigli ho dotato tutte le mie bobine di shockleader , seguendo i consigli ho anche montato un paio di bobine con trecciato come shock ora qui il dubbio essendo che il trecciato ha un carico di rottura nettamente maggiore rispetto alle lenze che usiamo sul mulinello in caso di incaglio invece di perdere solamente (si fa' per dire) il trave o uno degli apparati a esso collegati non si rischia di perdere il tutto alla attaccatura shock e lenza madre? essendo che i nodi del trave sono tutti piu' o meno rinforzati in varie maniere?non converrebbe quindi cercare un metodo per rinforzare ulteriormente il nodo di unione?
colgo nuovamente l' occasione per ringraziarvi tutti e augurarvi buone feste
Che sia trecciato o che sia nylon, lo shockleader ed il trave hanno sempre un carico di rottura superiore alla madre, quindi la prima a cedere sarà sempre la madre. La speranza è che il cedimento avvenga nel nodo tra madre e shock, ma nulla lo garantisce, e quindi la probabilità che la madre ceda in un punto qualsiasi c'è sempre, purtroppo...
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lontano dal mare

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Reply #12 on: December 24, 2011, 14:57:53
capito! quindi lo shock serve prettamente ad aiutare la lenza madre con piombature maggioriate in fase di lancio o a salpare di peso pesci anche su punti sopraelevati credo di aver colto tutti i vantaggi dello shock...
quindi in posti con fondale misto o roccioso dove su 3 lanci uno sicuramente rimani piantato oltre al piombo a perdere non converrebbe non usare lo shock e magari appoggiare di piu' il lancio? cosi' da non rimetterci anche i vari shock o questi sono indispensabili così da porsi agli sfregamenti e quant' altro al posto della lenza madre?
....dai amore ancora due lanci e andiamo....


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Reply #13 on: December 24, 2011, 15:54:31
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quindi in posti con fondale misto o roccioso dove su 3 lanci uno sicuramente rimani piantato oltre al piombo a perdere non converrebbe non usare lo shock e magari appoggiare di piu' il lancio? cosi' da non rimetterci anche i vari shock o questi sono indispensabili così da porsi agli sfregamenti e quant' altro al posto della lenza madre?
Visto che lo scopo dello shochleader è unicamente quello di sopportare lo stress dovuto al lancio, se questo è 'appoggiato' si può fare a meno dello shock, a meno che non siamo costretti ad usare un piombo il cui peso potrebbe comunque compromettere la resistenza della madre anche con un lancio 'appoggiato'.
Però, come hai giustamente osservato, il diametro più grosso dello shock e del trave danno maggiori garanzie negli sfregamenti (in questi fondali non di dovrebbe mai usare il trecciato, perché sensibilissimo agli sfregamenti), per cui vale la pena usare comunque lo shock.
I fondali misti riservano spesso delle graditissime sorprese, e non bisognerebbe rinunciare a priori a questo tipo di pesca solo per la paura degli incocci.
Sto chiaramente parlando di una pesca a fondo generica, perché pescare a beachledgering o a surfcasting su un fondale che non sia prettamente sabbioso diventa oltremodo frustrante (dopo il terzo incoccio stiamo già raccogliendo tutto per tornarcene a casa.....).
Naturalmente sono indispensabili il piombo a perdere (o il piombo 'ballerina') ed un carico di rottura dei braccioli ben inferiore a quello della lenza madre (anche gli ami possono incocciare...).
Insomma, per affrontare questo tipo di pesca dobbiamo essere ben consci di ciò a cui andiamo incontro ed armarci di infinita pazienza, ma, ripeto, a volte le sorprese sono veramente ripaganti.
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lontano dal mare

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Reply #14 on: December 24, 2011, 17:14:14
grazie del consiglio ne faro' tesoro , anzi pensavo proprio a un fondale del genere la prossima uscita quindi niente trecciato usero' il naylon e vediamo se magari per natale la bella sorpresa capiti anche a me tanto mal che vada un cappotto in piu' visto il tempo non fa male!
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