Grazie Nonno.. sei stato precisissimo.. ti spiego subito i materiali che vorrei adoperare per costruire travi e braccioli così mi dici se secondo te vanno bene, tenendo presente che ho caricato i mulinelli con dello 0,27 JTM Velvet Blue e 10mt di shock leader Sufix Zippy 0,55 (carico di rottura 19kg).. adesso vorrei preparare il trave con uno fluorocoated della Bulox, precisamente dsi chiama Hupo 0,45 (carico di rottura oltre 26kg, reali testato in vertical jig) e delle travi di fluorocarbon che non ricordo il nome 0,30 (carico di rottura 14,50kg)... quindi tu dici che posso fare così?? e utilizzare il trecciato sul trave 0,45 come stopper??
Shock leader 0,55 mm (19kg carico di rottura)
Trave 0,45 mm (26kg carico di rottura)
Braccioli 0,30 mm (14,50kg carico di rottura)
Grazie
I vari abbinamenti vanno benissimo.
Tieni comunque sempre presenti alcune considerazioni quando peschi a surfcasting.
Cominciamo dalla definizione del termine, per il quale non ci può essere surfcasting se non ci sono onde.
Stabilito questo, possiamo suddividere il surfcasting in due sottocategorie: surfcasting standard e surfcasting pesante. Il termine 'pesante' non è però riferito alla maggior robustezza dell'apparato pescante, quanto all'utilizzo di esche assai più voluminose di quelle che si usano nel surfcasting standard (p.e. l'innesco di una sardina intera, di un piccolo muggine intero, di una mezza sardina, di un mezzo muggine, di una seppia intera, di un calamaro intero, e così via) che fanno presupporre che la pesca è mirata alla cattura di una preda 'pesante', intendendo come tale un pesce di grossa taglia.
Il surfcasting standard prevede invece l'utilizzo di esche di misura 'standard', definendo come tali l'americano, il bibi, il canolicchio, il fasolare, il trancetto di sardina, il trancetto di muggine, la striscia di seppia, il tentacolo di calamaro, il murice, il moscardino e via di seguito, con prede tipiche quali il sarago, l'orata, la spigola, l'ombrina, e tante altre comunque di taglia inferiore a quelle a cui mira il surfcasting pesante.
Queste sono le uniche due distinzioni ufficiali del surfcasting e non ne esistono altre (p.e. medio e leggero sono definizioni introdotte dai produttori, dai garisti o da alcuni giornalisti o autori di libri del settore che sono state appiccicate forzatamente al surfcasting per interessi vari).
Nel surfcasting possiamo però distinguere tre momenti differenti che, pur non snaturandone la vera essenza, possono comunque influenzare la scelta dell'attrezzatura che, in questo caso, possiamo definire come attrezzatura media e attrezzatura robusta. Questi tre momenti sono legati alle condizioni meteo marine che influenzano le condizioni del mare, per cui possiamo avere un surfcasting montante, un surfcasting sostenuto ed un surfcasting in scaduta.
Il primo e terzo momento lo possiamo affrontare con attrezzatura media (p.e. con canne telescopiche) in quanto le condizioni del mare ci consentono di utilizzare piombi più leggeri e di conseguenza diametri dei fili (lenza madre, shockleader, trave e braccioli) di diametri contenuti.
Il momento centrale, ovvero il surfcasting sostenuto, non sempre ci consente di affrontare la pesca con attrezzatura media, per cui bisogna ricorrere ad attrezzatura più robusta in grado di scagliare piombi più pesanti e/o di forme meno aereodinamiche (piramidi, coni) che garantiscono una maggior tenuta al moto ondoso. Per questo motivo è meglio utilizzare fili con diametri più sostenuti in grado non solo di reggere meglio al lancio di questi piombi, ma anche di scalzarli dal fondo sabbioso. Se poi si è in presenza di ammassi di alghe e/o di fondali un pò misti, è sempre molto più prudente salire di diametri (madre dello 0.35, shock e trave 0.60/0.70, braccioli anche 0.35/0.40).