Ciao, nella mia precedente risposta ho messo l'accento sugli attrezzi pesanti proprio per farti capire che la bontà di una canna non sta solo nella sua potenza ovvero, credere che più è potente una canna e meglio riesce ad affrontare un mare impegnativo non è quasi mai vero. Una buona canna da surfcasting oltre alla potenza deve avere la capacità di assecondare le onde senza andare in crisi e mettersi a ballare la samba, deve poi conservare un certo grado di sensibilità per segnalare le tocche dei pesci che non hanno una stazza da primato e infine deve esprimere la sua potenza, gestita dal pescatore, anche nelle condizioni più difficili. Tutte queste caratteristiche di solito si riscontrano nelle canne a ripartizione ma per chi non può o non voglia adoperare questi attrezzi non vuol dire che il surf sia precluso, bisogna semplicemente accontentarsi di praticarlo entro certi limiti. Tu mi parli di piombi da 100 grammi ma ti anticipo subito che il mio concetto di surf (e mi auguro anche per quello di tanti altri) parte da un minimo di 150 gr. di zavorra. Beninteso, 150 grammi di piombo richiesto dalle condizioni del mare per stare in pesca e non come misura da utilizzare comunque per stare nel range. Per quanto rigurda i tuoi dubbi sul piombo scorrevole ti posso dire che non devi avere timori per l'uso del piombo fisso. Nel surf si opera in condizioni di forti correnti, opacità dell'acqua e colpi fortissimi inferti dalle onde. La nostra spigola o qualunque altro pesce intenzionato ad ingoiare la nostra esca non va tanto per il sottile: vede il suo ipotetico boccone pronto ad essere spazzato via dalle onde e lo ingoia senza riserve. Nel surf, il più delle volte la ferrata sarebbe addirittura superflua perchè l'allamata è garantita dal contraccolpo causato proprio dal piombo scorrevole. Se può esserti utile ti descrivo velocemente il calamento tipo da me preferito per la spigola. Minitrave, bracciolo in nylon di diametro intorno allo 0.40 lungo circa 150cm. con amo aberdeen o beack 2/0 e striscia di seppia magari sagomata a coda di rondine, preceduta, eventualmente, da uno zatterino. La variante a questo calamento prevede l'attacco in alto sul trave del bracciolo con l'amo a sfiorare il piombo terminale. In questo caso niente galleggiante.