UN’ ALTERNATIVA ALLA TELEFERICA

LA PESCA COL PALLONCINO

La tecnica “della teleferica” non è l’unica soluzione che è possibile adottare per insidiare i predatori.
Ne esistono molte altre…oggi voglio parlarvi della Tecnica “del palloncino”.
La denominazione lascia facilmente intuire di che si tratta.
La tecnica in esame si caratterizza per l’impiego, sulla lenza, di un galleggiante particolare, un comunissimo palloncino (uno di quelli che generalmente si usano per addobbare le feste).
L’utilizzo del palloncino non è semplicemente una alternativa al comune galleggiante ma costituisce uno strumento del tutto “sui generis”; presenta infatti innumerevoli vantaggi che un comune galleggiante non potrebbe offrirvi nella maniera più assoluta.
Così come la tecnica della teleferica, anche la pesca col palloncino è stata studiata per lasciare all’esca viva un’ampia libertà di movimento che abbassa la sospettosità del predone e scatena maggiormente l’indole aggressiva del pesce, quindi l’attacco.
La pesca col palloncino resenta alcuni vantaggi rispetto alla teleferica, ma anche alcuni inconvenienti.

I vantaggi principali sono:

Maggiore libertà di movimento dell’esca in acqua
Qui il pesce non è costretto a seguire avanti ed indietro la traiettoria della lenza (così come avviene con la teleferica) ma ha un movimento incontrollabile che incontra l’unico limite nella forza del vento e nella resistenza del palloncino.

Distanza di pesca dalla riva molto più elevata
sfruttando il vento alle nostre spalle, possiamo fare arrivare l’esca molto distante da riva (anche diverse centinaia di metri), andando così ad insidiare specie che ci sarebbero precluse utilizzando la teleferica.

GLI Svantaggi principali sono:

Questa tecnica può essere praticata (solo) quando tira vento da terra
La pesca col palloncino presuppone la presenza di vento che soffia dalle nostre spalle in direzione del mare, la spinta eolica fa in modo che il pesce innescato, vivo o anche morto, venga portato al largo in breve tempo.
Un vento contrario pregiudicherebbe l’utilizzo di questa tecnica in quanto il palloncino, verrebbe spinto a riva in pochi istanti.
E’ comunque possibile utilizzare il palloncino anche in assenza di vento.
In quest’ultimo caso, tuttavia, occorre utilizzare un’esca viva che tenda ad allontanarsi da riva piuttosto che avvicinarsi, ottime a tale scopo le aguglie e le occhiate che sono solite nuotare verso il largo.
E’ superfluo aggiungere che la distanza dell’esca da riva, in assenza di vento, non è minimamente paragonabile a quella raggiunta col vento alle spalle.

montatura pesca terminale palloncino

E’ sconsigliato l’utilizzo di più canne

Questo è un’altro svantaggio di non poco conto.L’esca viva, come detto, non incontra altre limitazioni al suo movimento se non quelle del vento e del palloncino, questo vuol dire che può andare a destra, sinistra, a riva, a largo, in diagonale ecc.. E’ facile intuire il groviglio che si potrebbe creare utilizzando una pluralità di canne o pescando nelle immediate vicinanze di altri pescatori…

Quando si pratica questo tipo di pesca: bisogna stare sempre “in campana” alle eventuali barche in transito tra noi e il palloncino poiché potrebbero tranciarci il trave della canna
Questo è un pericolo tutt’altro che improbabile…
Purtroppo non c’è modo di risolvere questo inconveniente se non prestando la massima attenzione a tutti i natanti in transito e, naturalmente, riavvolgendo velocemente la lenza in caso di “avvistamento sospetto”
Sicuramente pescando di notte il pericolo si riduce sensibilmente, ma non si elimina mai del tutto.

Fatte queste premesse passiamo ad analizzare nel dettaglio la montatura del palloncino.
credo che un mare di parole non renderebbero mai l’idea così come può fare un disegno, quindi vi posto l’immagine:


PESCA COL PALLOCINO TELEFERICA PREDATORI PESCARE CALABRIA PESCA

 

Il terminale può essere di nylon o d’acciaio a seconda della specie che vogliamo insidiare.

Io consiglio sempre di montare, a prescindere della specie che si vuole insidiare, un paio di metri di buon nylon ed una ventina di cm di cavetto d’acciao (uno o due ami è una scelta personale).
Un terminale interamente d’acciaio oltre che inutile sarebbe troppo pesante e troppo visibile, limitando in tal modo la naturalezza del movimento dell’esca e riducento sensibilmente gli attacchi.

Una variante della montatura prevede, invece delle perline, l’utilizzo di un semplice elastico per arrestare il palloncino all’altezza del trave desiderata:

Pescando col vivo, può abboccare di tutto, per questo motivo bisogna curare ogni elemento, dall’amo ai moschettoni, dai nodi al filo; tutto va preparato e scelto con la massima accuratezza, è buona regola adoperare esclusivamente materiale di alta qualità.

Aggiungo poi che il palloncino non deve essere mai legato direttamente alla lenza madre, il vento ed il pesce innescato creerebbero continui grovigli.
Volendo pescare di notte, è sufficiente inserire all’interno del palloncino (prima di gonfiarlo) uno o due starlight per avere un ottima visibilità dello stesso anche a notevole distanza da riva.

La scelta degli attrezzi non richiede attenzioni particolari tranne due:
La canna dovrà essere molto robusta, la lunghezza non conta molto visto che questa tecnica non necessita di lancio; non dimenticate di fissarla bene ad un SOLIDO reggicanna, sono tanti i pescatori che hanno visto i loro attrezzi  prendere il largo…
Il mulinello dovrà essere potente ed in grado di imbobinare almeno 300 mt di nylon di diametro non inferiore allo 0,35 o meglio ancora trecciato.

Le tecnica del palloncino presenta poi una ulteriore variante interessante…
alcuni pescatori la utilizzano per far scorrazzare sul fondo o a mezz’acqua  tranci di pesce, anellidi oppure la polpara (totanara o “sicciara”).
Questa tecnica è eccezionale, quindi, per insidiare non solo i predatori, ma anche i grufalatori ed i cefalopodi.

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