Le sponte dei fiumi e dei torrenti spesso sono contornati da una folta vegetazione che propende sull’acqua.

Il più delle volte è proprio sotto questa vegetazione che le trote scelgono la loro postazione per cacciare gli insetti.

Per i pescatori a mosca sorge la necessità di eseguire dei lanci particolari per posare la mosca in questi anfratti. Uno dei lanci adatti a questa situazione è il SOTTOVETTA.

IL sotto vetta

Vediamo di descrivere, per quanto è possibile con le parole, l’esecuzione di questo lancio:Il lancio all’indietro dovrà essere eseguito mantenendo un piano orizzontale e, comunque, mantenendo la coda alle nostre spalle alla stessa altezza del vettino della canna.
Nella fase di rilancio in avanti si inizierà una rotazione del polso che deve proseguire su un piano inclinato verso l’alto fino al momento in cui la
mano ha superato di almeno 25/30 cm il nostro fianco.Si noterà, già nella fase di ripartenza, all’inizio della rotazione, che il loop sarà parallelo alla superficie dell’acqua e che la coda passerà ad una quota inferiore rispetto a quella della vetta della canna.
A questo preciso punto inizia il “momento spinta” che, comunque, deve trovare il polso non ancora del tutto raddrizzato ma aperto di almeno 30°; a questo punto inizierà la “cucchiaiata” che è poi il cuore del lancio; contemporaneamente si porterà la vetta della canna verso l’alto per due motivi: il primo è di evitare di battere con la coda in acqua e il secondo è quello di incrementare il dislivello tra coda ferma e coda in movimento che è poi l’elemento che permette di disegnare il caratteristico profilo della coda nel sottovetta.
note: Le foto sono state gentilmente concesse da Massimo Magliocco

Di FLY