Inizio una serie di itinerari dedicati a coloro che non hanno paura di arrampicarsi lungo alcuni torrenti silani dove regnano ancora bellissime trote macrostigma e fario veramente selvatiche.
Giudico questi corsi d’acqua particolarmente adatti ai pescatori a mosca che praticano il C&R, i quali non hanno altri ingombri se non la canna e possono agevolmente muoversi in questi ambienti.
Per lasciare il gusto della scoperta a coloro che vogliono avventurarsi, indico soltanto il punto dove si può arrivare con la macchina e come avvicinarsi al torrente.
L’alto corso del TRIONTO
Per chi proviene dalla costa ionica: dalla 106 ionica all’altezza di Mirto Crosia deviare verso l’interno alla volta di Cropalati e da qui continuare per Longobucco. All’imbocco del paese, dopo il ponte sul Trionto lasciare l’auto. Subito dopo il ponte seguire la stradella a fondo naturale che si stacca a destra e scende sul greto del torrente. Una volta sulla riva del Trionto si incomincia a risalire il corso del fiume. Per alcune decine di metri il percorso è desolante, si incontrano alcuni immondezzai e cumuli di materiale da costruzione, ma non lasciatevi impressionare poiché, quando ci si allontana abbastanza dal paese, scompaiono d’incanto le tracce dell’uomo e si apre un paesaggio pittoresco. Il fiume si snoda in anse che si susseguono strette tra ripidi costoni e il suo greto è spesso invaso da massi levigati dai colori bizzarri.
Per chi proviene dalla costa tirrenica: A Cosenza imboccare la superstrada per San Giovanni in Fiore, uscire a Camigliatello silano e dirigersi verso il lago Cecita, dopo il centro di visita del parco, sulle sponde del Cecita, uscire al bivio successivo e seguire le indicazioni per Longobucco. Una volta attraversato il paese ci si trova al punto descritto prima.
3 – LE GOLE DEL TORRENTE “COSERIE”
4 – L’ALTA VALLE DEL FIUME MELITO