Ciao a tutti mi chiamo Antonio e abito vicino Soverato,zona non sempre pescosa,ma la mia passione è tanta e faccio anche parecchi chilometri pur di passare giornate o nottate a pesca.Pratico molte tecniche di pesca ma sono innamorato della pesca a bolognese e inglese.Ho pensato di fare una piccola discussione sulla pesca dei cefali:
Premessa
Il tutto è frutto della mia sola esperienza e di miei pareri personali,eventuali consigli o correggimenti saranno ben accetti.
Passione cefalo
Informazioni generali
Il cefalo rappresenta una delle specie piu diffuse e ricercate sia a livello sportivo che agonistico.Col termine generale di cefalo intendiamo però più varièta,che si contraddistinguono sia nell aspetto fisico sia in quello comportamentale.Facente parte all'ordine dei perciformi e alla famiglia dei serranidi il cefalo si divide in:
-cefalo comune,probabilmente il piu diffidente e divertente,è presente in porti lagune e foci ed è riconoscibili per macchie giallastre vicino l'opercolo.
-cefalo dorato,molto saporito e 'genuino',è il piu vivace e combattivo ma che raramente raggiunge dimensioni ragguardevoli.
-cefalo labbrone,il più piccolo,preferisce la schiuma ma ha dimensioni massime di 20 cm quindi di poco interesse.
-cefalo bosega,il più diffuso e facile da insidiare,lo si trova praticamente ovunque.
-altre varietà come la verzelata presenti raramente o di rado
Dove e quando
Lo troviamo dalle banchine portuali,da scogliere e dighe artificiali prevalentemente,e generalmente da scogliere e spiaggie,da non sottovalutare le foci.Le profondità in cui lo troviamo va dai pochi centrimenti fino ai 10-15 m intendendo tali batimetriche come 'proficue' per la pesca.Le condizioni di mare vanno dall'inizio mareggiata fino alla scaduta,da escludere quindi condizioni di acqua limpida o troppo ferma(parlando ovviamente di scogliere e spiaggie).Da preferire condizioni meteo velate o piovose con umidità quindi abbastanza alta,con una fase lunare calante o assente,assolutamente non piena.
Importanza assoluta:la pasturazione
Ritengo il cefalo uno dei pesci piu divertenti sia per la sua diffidenza sia per un combattimento talvolta imprevedibile ma sempre duraturo.Le tecniche principali che evidenziano il divertimento di questo pesce sono la bolognese e la canna fissa,ma è insidiabile tranquillamente con tecniche di fondo come il legering.Sostanzialmente, tranne ovvie differenze,le montature e le tecniche sono molto simili tra le prime due.Prima di descrivere le montature vorrei però aprire una parentesi di vitale importanza:la pasturazione.Spesso ci capita di pescare,facendo un'abbondante pasturazione,senza però ottenere discreti risultati.Talvolta il tutto dipende da una giornata 'no' ma molto spesso è proprio la pasturazione il problema.Personalmente cerco sempre di realizzare la pastura in base al posto in cui mi trovo e quindi alle profondità.In sostanza con pochi centrimetri di acqua cercherò di ottenere una consistenza che sfalderà il tutto gia a contatto con l'acqua,mentre in alte barimetriche farò una pastura che si disgregherà circa sul fondo.Da calcolare anche correnti e moti ondosi,poichè questi potrebbero copromettere il tutto,pur facendo una corretta pasturazione.Studiare quindi prima le correnti ed eventuali deviazioni è vitale.Gli ingredienti che uso,sono pochi,naturali e semplici.Cerco,comunque,di variare e avere almeno tre pasture differenti.Ne farò quindi una a base di sarda,una al formaggio,e una all'aglio.Aggiunta di altri ingredienti come la vaniglia è poi opzionale ma non lo ritengo essenziale.Cerco di variare la consistenza delle tre in modo da pasturare una fascia d'acqua abbastanza ampia sempre in relazione a quanto detto prima..La quantità si aggira intorno alle due-tre palle grandi quanto un'arancia per iniziare,per poi presoguire con piccole 'noci' di pastura durante tutta la pescata.Il tutto cade però se usiamo i bigattini,li il discorso diviene più semplice ma non ovvio.Fiondate superficiali quindi in poche spanne d'acqua,da preferire la colla o il pasturatore negli altri casi.
Le attrezzature
Passiamo ora alle canne:le categorie legate alle tecniche sono la fissa e la bolognese.La differenza ovvia è il fatto che una è dotata di mulinello l'altra no.In caso di necessità o semplicemente per un piacere personale sono nel mercato canne 'ibride'.Le cosidette barbare,canne fisse a tutti gli effetti abbinate però a piccoli mulinelli in fondo al calcio della canna che serviranno sostanzialmente per il recupero della preda.Un altra tecnica valida e divertente ma a mio parere più laboriosa(in presenza di piccoli esemplari) è la roubasienne.Queste sostanzialmente sono le canne da usare.La lunghezza varia in base a vari fattori.La canna fissa va per comodità da un minimo di 6 metri per raggiungere anche i 10.Il tutto in relazione alle profondità di pesca,dimensioni delle prede e postazione.Quindi in presenza di basse profondità una 6-7 metri sarebbe l'ideale,ma va valutata la dimensione delle prede per una corretta gestione della stessa.In dighe portuali 8-10 metri sarà quasi obbligatoria.Da non sottovalutare anche la distanza di pesca:sulle scogliere naturali la presenza di scogli sommersi costringe a lanciare distante.L'azione che preferisco è un azione morbida e progressiva,ma che mantenga una buona riserva di potenza.Da preferire quindi canne in carbonio ad alta resistenza con vettini riporatati.Passiamo ora alle bolognesi.I fattori decisivi nella scelta della lunghezza sono legati sostanzialmente alla distanza di pesca e minimamente dalla profondità,poichè l'uso di uno scorrevole risolverebbe tali problematiche.Anche l'azione è simile alla canna fissa,ma in questo caso,canne più 'potenti' o rigide verrano aiutate da una buona frizione in caso di sfuriate del pesce.Credo che un ottima 6 metri bolognese sia abbastanza universale ad ogni condizione.I mulinelli da abbinare vanno dal 1500 ad un massimo 4000,la frizione che preferisco è quella anteriore,affidabile e micrometrica.Di sicura efficienza i mulinelli di ultima generazione con frizioni a leva allogiate in varie posizioni.Questo permetterà un controllo immediato e sicuro.In ogni caso sono necessari modelli leggeri con un buon rapporto di recupero e ingranaggi solidi.Imbobineremo con monofili che non supereranno lo 0.18 ,personalmente utilizzo tra 0.14 e 0.16.Il monofilo da bobina sarà oltre che ad alto carico di rottura,anche resistente alle abrasioni e di vitale importanza senza effetto memoria.
Le montature e terminali
Un aspetto molto importante della pesca di questo formidabile combattente è la realizzazione delle montature.
Le montature saranno tanto importanti quanto facili da eseguire.Per la canna fissa sarà composta da un buon monofilo dello 0,16-0,18,sulla quale inseriremo un galleggiante ,che varierà in grammatura e forma,bloccato da tre spezzoni di tubo siliconico adatto alla deriva.La grammatura cosi come la forma varieranno in base alle condizioni di mare,corrente e diffidenza del pesce.Quindi in un porto andremo ad usare galleggianti lungiformi come le penne di grammatura compresa tra 1 e 3 g max.In condizioni di moto ondoso o forti correnti arriveremo fino ad un 4g di forma sferica o a goccia,cercando di mantenere un buon compromesso tra sensibilità e tenuta.Andremo a tarare in ogni caso il galleggiante per 3/4 del suo peso utilizzando torpille o pallini spaccati.L'uso dell uno o dell'altro andrà a incidere sulla naturalità del complesso.La torpille la utilizzeremo in caso di moto ondoso o di alte profondità da preferire una dolce spallinatura per condizioni di acque calme o pesci diffidenti.Andremò ad eseguire la spallinatura distanziando progressivamente i pallini in modo crescente.Le misure da utilizzare sono da '0,10g a 0,50g per non rendere rigida la lenza.Infine legheremo una giella o un fast-c che servirà come collegamento alla lenza.Volendo per rendere il tutto ancora piu naturale e calcolando le poche torsioni acquisite si può utilizzare anche un semplice loop.
Il terminale lo eseguiremo con un buon monofilo o preferibilmente con un buon fluorocarbon che varierà da uno 0,08 ad un 0,16 in relazione a diffidenza del pesce e condizioni meteo-marine.Da preferire ami a gambo medio nelle misure 14-10 ad occhiello o paletta indistintamente.Eseguiremo due braccioli da 50-70 cm a forcella.Personalmente preferisco i tre ami in parallelli della lunghezza totale di 80-100 cm.
Sempre per la canna fissa esistono poi montature senza galleggianti.Montature quindi da pesca al tocco che prevedono l'uso di piombi dai 10 ai 30g e montature tipo genovese ovvero con un amo a bandiera sopra il piombo e uno sotto.Diametri e ami non cambiano ma ovviamente e una tecnica diversa in quanto sarà un buon vettino sensibile e sottile ad avvertirci delle tocche.
Queste due montature sono validissime anche per la bolognese in cui non differiscono in nulla se non nel montare una microgirella che andrà a scaricare le torsioni del mulinello.Altra validissima montature che talvolta diviene necessaria e obbligatoria.Si tratta dell'impiego del galleggiante scorrevole,utile e funzionale in caso in cui la profondità sia maggiore alla lunghezza della ganna.Basterà fissare uno stopper sulla lenza madre,a seguire una microperlina,il galleggiante che non sarà inferiore ai 3g,piombatura e girella.Il terminale non varierà in alcun modo.
Le esche
Il cefalo puo essere considerato uno dei pesci piu vari nell 'alimentazione,un vero onnivoro.Lo andremo quindi ad insidiare con svariate esche,dalla polpa di sarda,alla pasta,al fiocco di pane,gambero talvolta,il tutto sempre correlato al posto e alla regione di pesca.La pastura sarà legata a livello olfattivo all'esca.
In pesca
Cercherò ora di simulare una pescata e far capire tutti gli accorgimenti validi e necessari.Arriviamo alla postazione prescelta,scegliamo un posto comodo e che ci permetta di gestire la preda in tutta tranquillità.Per prima cosa cerchiamo di interpretare le correnti siano esse superficiali o di fondo.Eseguiamo quindi una pasrturazione corretta.Apriamo la canna e scegliamo la montatura più consona.Tariamo il fondo con un'apposita sonda in modo da pescare a 10 cm dal fondo.Dopo circa mezz'ora avvertiremo le prime mangiate che si proporranno sul gallegiante o sul vettino come tremolii,al cenno di affondamento parziale o totale sarà il momento di ferrare.La ferrata innesterà un comportamento divertente e talvolta 'interminabile'.Un buon guadino ci aiuterà nel salpaggio della preda.
Nella speranza di essere stato utile e chiaro,e con la voglia di farne altri per altre tecniche.