Ciao templare,
il tuo entusiasmo mi ricorda tantissimo il mio, quando 50 anni esatti or sono, mio padre varcò la soglia di un negozio di pesca tenendo per mano un ragazzino di 13 anni che per poco non se la faceva addosso per l'emozione.
I negozi, allora, specialmente nei piccoli centri, non è che fossero specializzati come quelli odierni, per lo più vendevano attrezzature per i pescatori di professione e spesso erano abbinati ad articoli di ferramenta. Le lenze erano quasi tutte in matasse, diametri da balena, ami da palamito, sugheroni in cui avvolgerle.
In un angolino c'era però una cannetta di 2 mt in due pezzi col manico in sughero e porta mulinello formato da due anelli in alluminio con cui bloccare il piede del mulinello, anelli passafilo in porcellana, a cui era abbinato un mulinello di non grosse dimensioni (diciamo un 2500 di oggi). A fianco c'era una bustina di ami legati, una bustina di girelle in ottone, alcuni piombi piramidali ed una bobina di nylon da 100 mt forse di diametro 0.25.
"E' un kit inglese che mi è appena arrivato - ci disse con enfasi il negoziante - la canna è in fenolico, un materiale abbastanza resistente ma che pesa un decimo della vetroresina. Poi guardi gli anelli, sono in porcellana, non in ferro verniciato. Il manico è ricoperto di sughero, non è fatto di pesantissimo legno. Il mulinello poi è un gioiellino: ha un cuscinetto a sfera, invece che la boccola. Questi ametti inglesi poi sono fenomenali: sottili ma resistentissimi, guardi come sono legati bene. Il nylon, anche se sottile come un capello (era uno 0.20, a quei tempi considerato un azzardo!) è molto resistente...."
Insomma, per farla breve, spillò a mio padre una cifra non indifferente. Quella mia prima cannetta e mulinello li conservo ancora gelosamente nelle loro custodie originali di autentico velluto, nell'armadio.
In breve tempo consumai la scorta di ami legati, tra spuntati per l'usura o rimasti in gola a bestioni mai visti in faccia. Come fare, allora? Ami legati non se ne trovavano ed io non ero capace di fare il nodo "all'inglese" (allora così chiamavo il nodo UNI), mi arrangiavo con un semplice nodo insegnatomi da un vecchio palamitaio.
Ma questo nodo non era molto affidabile, applicato ad un amo con la paletta molto piccola. Ma la fortuna mi venne incontro, facendomi scoprire uno dei primi libri sulla pesca. Pesca in acque dolci, naturalmente, ma lo divorai comunque, particolarmente il capitolo dedicato ai nodi.
Questa lunghissima introduzione, templare, l'ho fatta per farti capire quanto sia importante per un pescatore imparare al più presto tutte le tecniche di base sia per rendersi il più presto possibile indipendente e secondo per poter affrontare tutte le situazioni che possono verificarsi a pesca e non c'è nessuno vicino a cui chiedere un aiuto. La prima cosa che devi fare, quindi, è di imparare a fare nodi e legature e poi come infilare l'esca nell'amo. La seconda operazione è abbastanza facile, per la prima devi sforzarti un pò di più.
Per infilare l'americano guarda questo video:
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LoginL'innesco si riferisce all'arenicola, ma è uguale per tutti i vermi.
Per i nodi guarda qui:
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Registati o effettua
LoginSe cerchi con pazienza nelle varie sezioni di questo stesso Forum, troverai innumerevoli esempi di entrambi gli argomenti: devi solo sforzarti di spulciare.
Ciao