la scelta del colore

This is a discussion for the topic la scelta del colore on the board ATTREZZATURE PESCA PROVE E CONSIGLI.

Author Topic: la scelta del colore  (Read 2022 times)

tiburon88

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on: June 09, 2011, 22:38:08
buonasera a tutto il forum!

apro questo nuovo topic perchè stuzzicato da un articolo su pesca da terra del mese di giugno dove si parla della scelta del colore per gli artificiali...

molti di voi già sapranno che i pesci hanno una diversa percezione dei colori rispetto all' uomo ovvero distinguono di meno i colori..oltre tutto la tipologia di colori che scompare per prima in acqua sono il rosso, l' arancio ed il giallo tutti colori sgargianti che colpiscono prima ancora lo spinner del predatore...per poi passare ai colori come il blu, il verde ed il viola che il pesce riesce a percepire fino a profondità ben più importanti.

a questo punto mi chiedo, visto che oltre determinate profondità(da 2m a 6m) i colori sgargianti non si vedono più diventando agli occhi del pesce di tonalità scura; qual'è secondo voi la reale funzionalità che ha un colore piuttosto che un altro in relazione alle varie tipologie di artificiale??..oppure siamo noi pescatori ad essere attirati più dalle qualità edonistiche del finto che dalle reale caratteristiche che lo rendono adescante?? ;D
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Reply #1 on: June 09, 2011, 22:59:50
Molto interessante come topic.. Attendo anche io le risposte

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Reply #2 on: June 09, 2011, 23:17:16
tutti noi quando dobbiamo scegliere l'artificiale da montare teniamo conto del fatto che sono meglio i colori chiari e vivaci con acqua chiara e condizioni buone di luce, e i colori scuri nel caso opposto (anche se la logica "umana suggerirebbe il contrario")...poi i pesci sono strani e spesso questi presupposti vengono smontati
io per semplificare tutto ho scelto di usare solo colori naturali, tipo pancia argento o bianca e dorso azzurro o nero, che siano bel luccicanti
se cerco la spigola nel tobido uso sempre il bianco con riflessi olografici o il testarossa, perchè ho notato che funzionano e non mi va di scervellarmi con altro (poi se mi è andata male un tentativo lo faccio anche con gli altri)
resto sul semplice perchè sono convinto che la la cosa più importante è il movimento (è solo il mio parere, magari sbagliato)
Ho visto Sampei pescare carpe da un quintale con canna fissa ed essere trainato con tutta la barca per centinaia di metri; l'ho visto finire in acqua mentre stringeva con forza la sua canna fissa e faceva perno su tutti e due i piedi...VOGLIO IL FILO DI SAMPEI PER IL MIO MULINELLO!!!


tiburon88

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Reply #3 on: June 09, 2011, 23:28:46
ovviamente anche io sono dell' idea che l' esperienza gioca un ruolo fondamentale oltre al fatto che è risaputo che i predatori cacciano con la "linea laterale"..il colore dunque è forse secondario..

pero mi chiedo...i testarossa per esempio che oggi sono fra i più utilizzati da tutti i pescatori...(da me compreso)..soprattutto in ambienti come la foce o le spiagge basse con risacca lunghissima, stando a dati scientifici è praticamente invisibile in quanto tale..perchè in condizioni ottimali il rosso è già invisibile a 2 m; in foce o nella risacca è invisibile al pesce già a 10 cm!..forse in quel momento anche con un non testarossa ma con un color cefalo o sardina la spigola attaccherebbe lo stesso..credo, ma non ne sono sicuro  ;D
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Reply #4 on: June 10, 2011, 08:35:41
Se pensiamo che funzionano anche i ghost...
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RICCARDO12

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Reply #5 on: June 10, 2011, 09:24:52
Anche io dalla mia piccola esperienza posso dire che secondo me è il movimento che diamo all'artificiale quello che conta e quello che farà ( si spera ) scattare l'attacco del predatore; a volte però, soprattutto quando sono svogliati e apatici, ai nostri amici pinnuti l' unica possibilità di farli attaccare sarà quella di usare un artificiale avente nella sua livrea dei distacchi forti di colorazione o semplicemente colori brillanti e quindi in questo caso sarà la colorazione la carta vincente. Comunque io se vedo delle predate e riesco a capire su cosa mangiano cerco sempre il piu' possibile di avvicinarmi a quel colore, poi si sà che la pesca è una scienza inesatta e quindi possiamo stare qui a fara discorsi interessantissimi come questo ed altri ma sicuramente un pesce riuscirà a smontare tutte le sicurezze che ci eravamo fatti e forze è proprio questo che mi piace!


giorgioelf

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Reply #6 on: June 10, 2011, 09:30:45
Penso, che in riferimento al colore, ancora ci sia tanto, ma davvero tanto da capire. Di sicuro, personalmente, non do ad esso fondamentale importanza; certo, ovviamente preferisco usare colori più sgargianti di giorno e scuri di notte, ma di sicuro i ragionamenti sull'assorbimento dei colori come il rosso... ecc penso non siano corretti. Ritengo che si possa meglio parlare di assorbimento dei colori nella traina, ma, non nello spinning, dove in media l'artificiale sta tra i 50cm ed il metro e mezzo di acqua . Inoltre a volte, in notturna, i colori che fanno la differenza sono proprio il giallo o il bianco ( i meno opportuni secondo la "regola" base). Per me i colori sono semplicemente un valore aggiunto, in primis è il movimento che fa la differenza, ed in secondo luogo dò molta importanza ai flash luminosi che sicuramente stimolano l'interesse dei nostri pinnuti.
Giorgio


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Reply #7 on: June 10, 2011, 09:44:15
Ho trovato un articolo molto interessante, che riporto nella parte dell'argomento del topic:

I pesci, come tutti gli altri animali, recepiscono e rispondono continuamente ad una varietà di stimoli esterni. Quest’ultimi possono determinare risposte immediate o fornire informazione che inducono a cambiamenti fisio-ecologici nel lungo periodo. Ad esempio le migrazioni di molte specie o la riproduzione sono spesso correlate alle variazioni stagionali del fotoperiodo. I pesci hanno evoluto quindi un sistema sensoriale capace di ricevere stimoli visivi (fotorecettori), tattili (meccanorecettori), chimici (chemorecettori) e in alcuni casi elettrici (elettrorecettori) che consente loro di recepire informazioni dall’ambiente esterno e modificare il proprio comportamento in maniera adattativa.

La visione

La visione consente ai pesci di ottenere informazioni da oggetti posti nelle vicinanze mentre la sua utilità si riduce all’aumentare della distanza, ciò a causa del contrasto visivo che decresce rapidamente nell’acqua. In acque molto trasparenti la capacità visiva di un pesce non oltrepassa generalmente i 40 m. La vista è sicuramente importante in ambienti costieri, come dimostra la diffusione di colorazioni appariscenti in molte specie di teleostei, spesso legate al loro comportamento sociale e riproduttivo. I pesci sono in grado di distinguere pattern di colorazioni differenti e forme diverse. La vista però nei pesci funziona in maniera diversa rispetto a quella degli esseri umani. Gli occhi sono in posizione distanziata ai lati del capo e da ciò risulta che ciascun occhio ha un suo campo di visione separato, ad eccezione di un piccola area posta davanti al muso del pesce dove questi due campi di visione si sovrappongono. Quindi solo in questa piccola area i pesci riescono a percepire la prospettiva. I loro occhi vedono anche con contrazioni minime dell’iride, la parte colorata dell’occhio che si contrae e si dilata a secondo dell’intensità luminosa. Il campo visivo dei pesci.


Il problema della visione subacquea è legato sostanzialmente alla bassa intensità di luce e al cambiamento dello spettro luminoso che avviene all’aumentare della profondità. In relazione a queste due caratteristiche ambientali i pesci hanno evoluto fotorecettori particolarmente sensibili e capaci di catturare fotoni a basse intensità luminose. Inoltre i pigmenti visivi predominanti nelle cellule fotorecettrici dell’occhio variano da specie a specie in relazione con l’habitat in cui queste vivono. In generale esiste, infatti, una corrispondenza tra distribuzione spettrale della luce ambientale e la capacità di assorbimento luminoso dei pigmenti presenti nell’occhio. I pesci che conducono vita pelagica in acque oceaniche e che vivono in acque profonde hanno pigmenti visivi (rodopsina) con il massimo di assorbimento in uno intervallo dello spettro luminoso tra 450-550 μm, che corrisponde al verde e al blu. I pesci che vivono in acque superficiali costiere tendono ad avere fotorecettori il cui massimo di assorbimento varia da 450 μm (blu) a 650 μm (arancione-rosso). I pesci che effettuano migrazioni verticali e che quindi si spostano tra ambienti con caratteristiche luminose differenti, hanno un complesso di pigmenti per poter vedere in condizioni luminose differenti. In altre specie è stato però evidenziato che questa corrispondenza tra pigmenti visivi e luce ambientale non si verifica ma che, anzi, la capacità massima di assorbimento della luce dell’occhio avviene ad una lunghezza d’onda più o meno distante da quella predominante nell’ambiente. Questo fenomeno è stato spiegato con la necessità da parte di queste specie di poter accentuare il contrasto visivo degli oggetti rispetto allo spazio circostante. In questa situazione infatti aumenta la capacità di distinguere oggetti che hanno un’elevata capacità di assorbimento luminoso.

Il sistema acustico-laterale

L’orecchio interno e la linea laterale funzionano come un unico sistema nei pesci che è fondamentale per la recezione di stimoli pressori e acustici dall’ambiente circostante. Il sistema della linea laterale è presente in quasi tutti i vertebrati inferiori, compresi gli Agnati e Condroitti, era presente nei progenitori dei pesci attuali e ha probabilmente un origine monofiletica. La sua funzione principale è quella di permettere all’individuo la recezione di stimoli pressori sulla superficie del corpo. Negli Osteitti il sistema laterale è ben sviluppato ed è costituito da un canale che corre lungo ciascun fianco e che continua in avanti sul capo, dove si ramifica in modo complicato. Tale canale è ben riconoscibile sui fianchi perché coperto da una fila di scaglie cutanee laterali. Ciascuna scaglia è perforata da un orifizio attraverso il quale decorre un tubulo che si apre in un poro alla superficie cutanea. I canali della linea laterale contengono a loro volta meccanorecettori, noti come neuromasti, che costituiscono l’unità base del sistema meccanorecettivo della linea laterale. I neuromasti sono organi a forma di cupola costituiti da un gruppo di cellule sensoriali cigliate generalmente con una cupola gelatinosa che include i fasci di cilia che si estendono in alto al disopra dell’epitelio. Le cellule sensoriali sono contornate da cellule di sostegno e trasmettono gli stimoli al sistema nervoso.


Il sistema della linea laterale. In alto a sinistra: disposizione sul corpo; in basso a sinistra.: struttura del canale della linea laterale che perfora le scaglie aprendosi ad intervalli sulla superficie del corpo; in basso a destra: posizione dei neuromasti; in alto a destra: struttura dei neuromasti della linea laterale e dell’orecchio interno.

Il sistema della linea laterale si ramifica inoltre in più canali che decorrono da ambo i lati della testa. Il sistema informa l'animale fermo o in nuoto dello scorrere dell'acqua sopra la pelle e, in accordo con la sensibilità del labirinto membranoso dell'orecchio interno, contribuisce a determinarne il comportamento, ad esempio quello legato alla formazione dei branchi, al mantenimento della distanza individuale tra pesci di uno stesso branco, alla cattura delle prede o all’individuazione dei predatori. I neuromasti sono inoltre in grado di captare altri stimoli meccanici come i suoni, l’accelerazione laterale o lineare e la gravità.

Fonte:mondocostiero.it
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beka

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Reply #8 on: June 10, 2011, 12:55:29
personalmente faccio parte della categoria di pescatori che al colore da quasi zero importanza e penso che il primo ad essere catturato da un colore piuttosto che da un'altro sia proprio il pescatore. molti spinners espertissimi la pensano come me...... altrettanti all'esatto contrario. è statistico e innegabile che un artificale senza tempo sia qualunque genere di testarossa; per cosa lo scambia un pesce? non lo sapremo mai ma è un dato di fatto che pur non assomigliando ad una beata minchi@  calabria sia uno degli artificiali più catturanti. ultimamente ho venduto dei sovrappiù della mia collezione di rapala CDJ tra cui c'erano a (prezzo altino) dei PW (completamente bianchi perlacei).... bè.... dei grossissimi spinners (con foto non per sentito dire) hanno fatto a pugni per accaparrarseli per la spigola dicendo che quel colore fa una differenza allucinante. tutto sommato forse la verità sta nel mezzo; un bianco (e anche il testarossa quindi) probabilmente si vede meglio di notte e meglio in generale; è altrettanto
statistico che il siluro che è praticamente cieco si prenda molto di più con un fire tiger che non con un gol o blu... ma è perchè per quel poco lo vede meglio o perchè il 90% dei siluristi lo usa pensando appunto che catturi di più?  calabria per esempio a trote nei torrenti con acqua bassa e chiara e sole a picco con un black fury prendevi con un argento no.... è ovvio che una differnza deve esserci .... pensero' sempre che il miglior colore sia per ognuno di noi quello che ci da maggior fiducia
non è la paura a dominarmi ma solo l'irrequietezza


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