Prove carico rottura

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Author Topic: Prove carico rottura  (Read 7267 times)

MARCELLO

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on: January 05, 2007, 21:03:58
Salve a tutti,chi di voi sa come si effettuano i carichi di rottura di un filo di nylon?Qual'e' la procedura piu' attendibile,grazie.
La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando funziona tutto ma non si sa il perchè. In ogni caso si finisce sempre a coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perchè *Albert Einstein*


^NANDONE^

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Reply #1 on: January 05, 2007, 22:45:53
Allora Marcello !!!!!!!!!!!

Segui kome faccio io!!!!!!!!!!!!!!!! :o

ogni qualvolta sono impegnato a scegliere una bobina di monofilo ne sfilo un metro abbondante, faccio un nodo pressapoko al centro lubrifikato kon sputazza............dopo di ke metto il filo tra le mani ed inizio a tendere ed allentare il filo prima con pon piccoli strappi poi kon strappi un p? pi? densi d'intensit? fino a tenderlo con forza.................se il filo e scarso, come ? successo personalmente kon l'asso Discovery, si rompe al nodo kome una caramella dopo poki strappi , se ? buono, il carico di rottura avviene quando il filo ? fortemente in tenzione, vale a dire ke quando si rompe il filo buono kredo ke la mia forza in quel kaso ? pari ad un pesce allamato intorno al mezzo quintale...................cosa ke si ? verifikata con fili Falcon, Shimano, Tubertini.
Se una bobina ha per esempio un cariko di rottura di cinque chili e si rompe tendendo con forza  tra le due mani, penso vada bene, al contrario, si rompe dopo poki pikkoli strappi!!!!!!!!!!!!

Uniko accorgimento e quella di tarare la forza corporea di ognuno di noi in base al diametro di filo ke si sceglie di Testare.

  ;D

Metodo semplice consigliato da vecchi pescatori esperti!!!!!!!!!!!



MARCELLO

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Reply #2 on: January 06, 2007, 16:58:39
Nandone chiaramente ha voluto scherzare,se le prove di carico si svolgessero veramente cosi',vi lascio immaginare.Con le prove di carico si deve sapere esattamente quanto peso riesce a sorreggere quel determinato filo.Questo argomento vedo che non e' portato avanti,non e' interessato nessuno eppure e' importante ai fini di una cattura.Forza approfondiamo l'argomento.
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uzippone

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Reply #3 on: January 06, 2007, 18:57:29
dunque io vi posso dire  come faccio io che penso sia valido al 90 per cento, allora si prende un metro  di filo lo si lega con un nodo scorsoi ad un gancio (proporzionato)  all'altra estremit? legate un peso (proporzionato) e poi lo lasciate cadere di colpo  da diverse altezze in base all'altezza ed il peso saprete il carico di rottura esempio uno 016 0800kg si attacca un peso di 400gr e lo si lascia cadere da 20 cm se si rompe non ? buono .         



                          :-*






dammi tiempo ca ti percio


                                 temistocle


MARCELLO

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Reply #4 on: January 06, 2007, 19:35:54
Nelle prove carico di rottura non si debbono fare nodi perche' il carico deve avvenire sul filo e non sul nodo.
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^NANDONE^

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Reply #5 on: January 06, 2007, 19:45:39
Marcello bello, come vedi questo post si st? portando avanti alla grande, anche perch? interessa a molti, compreso me, quindi nn scoraggiarti se ai primi post, nessuno risponde in modo concreto, dai il tempo ad ognuno di noi di entrare e leggere, per quanto riguarda il mio post precedente, nn scherzavo affatto, io faccio veramente cosi........lo scritto con un sottile velo di ironia ma io faccio veramente cosi........!!!!!!!!!

Quoto  FRA.80 nel dire di dirci come si f? in maniera pi? precisa se lo sai, cosi tutti affiniamo questa tecnica al banco di prova di qualsiasi monofilo!!!!!!!!

ossequi!!!!!!!!!!111 ;)


MARCELLO

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Reply #6 on: January 07, 2007, 21:19:33
Raga' le case costruttrici non testano i carichi di rottura sul nodo,il che d'altronde mi pare scontato perche' di nodi ve ne sono tanti, alcuni reggono meglio altri meno,quindi le case con quali nodi dovrebbero testarli?Il test si fa sulla linearita' del filo per cui non bisogna fare nodi e neanche strappi,dunque in modo lineare.
Visto che vi state interessando e che avete capito la grande importanza che riveste il monofilo,proprio perche' e' tramite questo che abbiamo la possibilita' di tirare fuori il pesce,ora passo a spiegarvi come dovete testare il filo in modo casalingo ma molto prossimo alla realta'.
Premessa:quello che a noi interessa e' se un monofilo a parita' di diametro regge piu' di un altro in modo da orientarci sulla scelta finale, e' dunque chiaro che se un monofilo dopo la nostra prova risulta avere un carico di rottura superiore ad un altro si scaturisce che in modo proporzionale regge di piu' sul nodo,sulla trazione del pesce,all'attrito con l'acqua ecc.ci siamo su questo?
Materiale occorrente:bilancia(anche quella da cucina va bene),secchio,acqua,pezzetto di tubo in plastica del diametro di 20mm circa,nastro adesivo o similari, filo.
TEST:Ponete il secchio sulla bilancia e lo riempite di acqua fino a quando non leggete sul quadrante il peso che e' indicato sulla confezione del monofilo,dopo di che prendete un capo del filo e lo bloccate al centro del manico del secchio e subito dopo,sempre con il filo, fate 5 o 6 giri intorno a questo punto,da qui misurate il filo e lo tagliate a circa 1 metro e 30,questi trenta centimetri avvolgeteli intorno al pezzetto di tubo in plastica bloccandolo alla fine con del nastro adesivo(in pratica la stessa operazione che avete fatto sul manico).Ora si prende il pezzetto di tubo nelle mani e si solleva piano,se il filo si rompe prima che il secchio si sollevi da terra, si deve ripetere la stessa operazione diminuendo il peso e sempre con un pezzo di filo nuovo fino a quando si riesce a sollevare il secchio da terra. Eseguendo questa procedura sarete certi che potrete sceglire il miglior monofilo che ha un carico di rottura REALMENTE superiore ad un altro.Spero di essere stato chiaro ma sono comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento.
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verdesca

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Reply #7 on: January 07, 2007, 21:55:32
Salve a tutti, io questo post lo letto perch? mi ha incuriosito, soltanto che trovo molto complicato, per via di usi di bilance sechhi, acqua , manici , io dal momento in cui mi sono posto questa domanda ho fatto varie ricerche di vari siti competenti in materia ed ho rilevato questo da PESCARE ON LINE

 Il test per il "carico di rottura" ?va fatto due volte: prima senza il nodo e poi con il nodo.
Senza il nodo si fa n? pi? e n? meno come per provare l'elasticit? arrivando per? al punto di rottura. Ma, attenti, con i monofili d'oggi, potreste tagliarvi le mani.
Con il nodo si procede allo stesso modo ma, non prima di aver costruito un'asola nel mezzo dello spezzone e averne bagnato le spire prima di serrarle. La tenuta dovr? essere quasi pari a quella da lineare. Se cosi' non dovesse essere quella confezione o quella marca ? da scartare.

In ogni caso anche se un monofilo supera tutti questi test, sar? sempre il campo a determinarne la bont?. Dopo centinaia di lanci e recuperi effettuati correttamente non dovr? dare alcun problema: ne' parrucche e ne' particolari usurazioni.

I fili rigidi normalmente sono anche i pi? robusti ma se non hanno un minimo d'elasticit? sono anche i pi? fragili. Basta, infatti, che si segnino con i denti della trota per spezzarsi. Il test cui io li sottopongo l? per l? in negozio ? quello appunto dello schiacciamento con i denti ma il pi? affidabile ? quello del campo cio? quello di vedere quante trote riesce a salpare al volo prima di rompersi. Un buon monofilo da terminali dello 0,20, dovrebbe essere in grado di reggere il combattimento e di salparne almeno una trentina sui due etti di peso, prima di cedere.

Il colore
Relativamente importante, nella scelta del nylon, ? il colore. O meglio, non ha rilevanza alcuna nella parte che sta in bobina mentre potrebbe essere di disturbo se fosse troppo appariscente nella parte legata all'amo (terminale). In tal caso sono da preferire i colori tenui dell'azzurro, del verde, del marrone o del trasparente, purch? non troppo luccicanti. Il luccichio ? il primo campanello d'allarme d'ogni pesce.

Precauzioni di carattere generale
I difetti che si riscontrano nello svolgimento di una nuova bobina devono far scartare il nylon. Mentre quelli che si manino con l'uso devono metterci in grado di valutarli. Se il nylon presenta delle striature longitudinali di colore chiaro, di solito sono incrinature: sostituire o eliminare il pezzo in causa. Se appare come rugoso e non perfettamente liscio, svelando cos? sfregamenti contro ostacoli: eliminare la parte.

Se in certi tratti ha perso la trasparenza nella fibra, significa che ? lesionato anche se quest'effetto, in acqua, sparisce. Controllare a secco ed eliminare. Se dopo un certo periodo che si usa, il nylon perde elasticit? e si assottiglia: eliminare la parte terminale. Se da rilassato si arriccia: eliminare il tratto; e se si arriccia anche dopo aver effettuato il lancio, praticamente con molti metri di filo fuori: sostituirlo tutto.

""IO uso questo metodo COSI..............senza rischiare che il secchio caschi e con tutta l'acqua addosso.


MARCELLO

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Reply #8 on: January 07, 2007, 22:09:39
Verdesca queste prove di rottura che dici tu si chiamano prove ad occhio invece qui stiamo parlando di carichi di rottura reali dove si puo' definire con molta precisione il reale carico di un monofilo,spezzandolo con le mani come fai a sapere quanta forza hai impresso ad un filo e quanta ad un altro?Boh!!
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verdesca

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Reply #9 on: January 07, 2007, 22:26:28
L'altra volta entrando con un mio amico in un negozio di pesca ho visto un acquirente che ha preso una bobina, gli ha chiesto al venditore se poteva tagliarne uno spezzone, ha fatto un nodo al centro, e la teso con le mani e non si spezzava, da qui ho dedotto, che volendo, il carico di rottura, si effetttua prima dell'acquisto del filo, e l'unico modo per farlo in modo veloce ? questo ad occhio come dici tu.

Io credo che se entro in un negozio di pesca mi faccio dare una bobina e mi vedono che tiro fuori, bilance secchiello, ed acqua, non passa un minuto che il rivenditore spaventato chiama il 112 o 113 con annessa ambulanza del 118 e mi poratno in ospadale con la camicia di forza, oppure se faccio questa prova a casa dopo averlo acquistato, mi resta il pruno che magari il filo si spezza subito, per poi dover pensare al buoncuore o cattiva reazione del rivenditore caso mai passo di li a farmi sostituire il filo perch? un bali.
Ne vale la pena in ogni caso? O in caso di scarso risultato mi acido il sangue al punto da uscire per poi litigare con la ragazza???????


MARCELLO

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Reply #10 on: January 08, 2007, 11:46:11
Raga' io non so come spiegarvelo, se fate le prove come vi ho detto io fuori dall'acqua e un filo risulta avere un carico di rottura superiore e' chiarissimo che in proporzione, in acqua si comporta meglio di un monofilo che fuori dall'acqua risulta avere un carico di rottura inferiore,o no!!
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Reply #11 on: January 08, 2007, 13:22:34
E' chiaro che a noi pescatori interessa l'assetto dinamico ma questo e' in funzione dell'assetto statico e cioe' mi ripeto piu' e' alto il carico di rottura in assetto statico piu' di conseguenza e' alto l'assetto dinamico in acqua e' per questo che servono le prove fuori dall'acqua proprio per farci scegliere un monofilo con un piu' alto carico di rottura che di conseguenza e' piu' resistente agli strappi del pesce,quello che alla fine interessa a noi,chiaro?
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verdesca

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Reply #12 on: January 08, 2007, 15:35:58

Signori siete stati squisitissimi..............vi siete spiegati benissimo,
Statiticit? Dinamicit? fuori e dentro l'acqua, bilance, dinamometri, secchi!!!!!!!!!!!

Non ? ke ve la prendete se io far? il test al nodo manualmente senza iscrivermi all'universit? possibilmente!!!!!!!!!

No ? perch? cosi con il mio metodo , evito di litigare con la mia ragazza!!!!!!!!!!!!!


MARCELLO

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Reply #13 on: May 04, 2009, 21:06:06
Raga' ma le prove carico di rottura dei monofili e' andata a brodo di ceci?
Cerchiamo di approfondire,qualcuno ha fatto qualche prova?Avete cercato qualcosa su internet?Forza diamoci da fare perche' sui carichi di rottura dei monofili ci sono un sacco di sorprese!!!!(negative purtroppo)
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orbitante

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Reply #14 on: May 04, 2009, 22:51:06
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L'altra volta entrando con un mio amico in un negozio di pesca ho visto un acquirente che ha preso una bobina, gli ha chiesto al venditore se poteva tagliarne uno spezzone, ha fatto un nodo al centro, e la teso con le mani e non si spezzava, da qui ho dedotto, che volendo, il carico di rottura, si effetttua prima dell'acquisto del filo, e l'unico modo per farlo in modo veloce ? questo ad occhio come dici tu.

Io credo che se entro in un negozio di pesca mi faccio dare una bobina e mi vedono che tiro fuori, bilance secchiello, ed acqua, non passa un minuto che il rivenditore spaventato chiama il 112 o 113 con annessa ambulanza del 118 e mi poratno in ospadale con la camicia di forza, oppure se faccio questa prova a casa dopo averlo acquistato, mi resta il pruno che magari il filo si spezza subito, per poi dover pensare al buoncuore o cattiva reazione del rivenditore caso mai passo di li a farmi sostituire il filo perch? un bali.
Ne vale la pena in ogni caso? O in caso di scarso risultato mi acido il sangue al punto da uscire per poi litigare con la ragazza???????
E' vero che chiunque acquisti un prodotto deve essere soddisfatto di cio che acquista, ma ....... se ieri è entrato il tuo amico, oggi entro io e provo, domani entra un altro e prova, ancora un'altro ecc. non credo che il negoziante alla lunga acconsenta a chiunque entri nel negozio di tagliare un mt di filo e provare il suo carico di rottura.


donato

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Reply #15 on: May 05, 2009, 00:20:58
se vuoi il valore esatto del carico di rottura devi disporre di uno strumento hle misura il peso attraveso un gancio e di relativi pesi (noti) .
prendi il filo da testare , lo leghi ad una setremità al gancio  e all'altra ci leghi il perso da sollevare fino a che il filo non scoppia.
il valore dell'indicatore ti dirà il carico di rottura fino aal'utimo grammo

personalmente non ho un laboratorio di fisica, e di solito guardo il carico di rottura dichiarato sulla confezione e faccio il vaildissimo test che ha consigliato nandone, molto più pratico 
sincerità e onestà sono sinonimi di antipatia e temporanee incomprensioni, ma il tempo è  galantuomo. Cit: mio PADRE


ivo

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Reply #16 on: May 05, 2009, 09:48:43
Ciao ragazzi, io più o meno uso lo stesso metodo di Marcello che è molto più preciso, anche perchè se devo avere un valore approssimativo non mi interessa averlo, piuttosto mi baso su quello scritto nella confezione.
Dico più o meno perchè io non uso il secchio d'acqua ma un semplice bilancino digitale a gancio, come diceva Donato, in uso nel Carpfishing per la pesa del pescato, io lo uso comunque anche in mare.
Praticamente lego l'occhiello superiore del bilancino ad un punto stabile e fisso, avvolgo il monofilo al gancio(che è la parte che determina il peso), in modo da non fare il nodo, ne sbobino 1 mt, 1,30 mt circa, lo avvolgo su di una qualsiasi cosa che mi capita fra le mani (anche un accendino per intenderci), e inizio il tiraggio controllandoil display quanto segna nel momento della rottura. Lo stesso procedimento lo adotto anche con i nodi per verificarne il carico. Faccio anche presente che il bilancino sta in un palmo di mano, quindi comodissimo da portare dietro.Ovviamente qualche soldo l'ho speso a vuoto per i monofili anche perchè non sono il tipo che entra nel negozio con la bilancia e chiedo di poter testare i fili.
Ciao alla prossima   


enzo.

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Reply #17 on: May 05, 2009, 11:44:17
Ciao a tutti.
Io a differenza di qualcuno,o una buona parte,mi fido di cio'che riporta il costruttore,sbagliando anche,lo ammetto,ma fino ad ora non ho mai avuto problemi,forse anche dettato dal fatto che preferisco comprare cose essenziali ma di qualita'.
Come filo il bobina uso al momento in bobina (riferito al surfcasting) fendrell e axiall della colmic e ne ho provati due della awashima , e seaguar per i finali,quando mi occorre del fluorocarbon.
Fendrell lo uso anche per altre pesche e con questi mi trovo benissimo quindi li consiglierei volentieri.
La prova di rottura non l'ho mai fatta sinceramente ma,anche a farla,penso che fuori dall'acqua e sulla poca lunghezza,non so fino a che punto sia attendibile nel senso che il fattore elasticita',o meglio quel tratto posto a lunga trazione nelle nostre mani prima che si spezzi,non penso che sia uguale su una lunghezza di 40/50/60 cm rispetto a quando agiamo su decine di metri, senza trasurare poi il fattore acqua,molto importante perche',posto in trazione in essa,il filo ne beneficia maggiormente.
Questo ovviamente e',come sempre,il mio pensiero ovviamente opinionabile e non condivisibile da tutti voi.
Comunque,detto questo,c'e' anche da dire che di fili buoni in commercio ce ne sono una marea e anche di non eccessivamente costosi;inoltre,come ho gia'detto prima,spezzerei una lancia a favore di Awashima che ultimamente,sulla stragrande quantita'di fili per tutte le pesche,non ha nulla da invidiare ad altri come qualita'prezzo.

A presto.

Enzo.
TUTTO CIO'CHE LASCIAMO A RIVA,LA NATURA PRIMA O POI CE LO RESTITUISCE E NON PENSO CHE VORREMO PER I NOSTRI FIGLI UN FUTURO DI SPAZZATURA!!!
RIPARIAMO I DANNI FINCHE'SIAMO IN TEMPO.


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Reply #18 on: May 05, 2009, 12:26:38
Ciao a tutti, vi dico quello che so io:
come qualcuno ha già detto le prove si fanno sia senza nodo ( prova elasticità ) e sia con il nodo.
Lessi da qualche parte che vengono fatti due nodi su uno spezzone di filo di un metro alle due estremità , e con dei macchinari che calcolano la forza applicata fino al momento di rottura.Applicando due nodi su un campione di un metro, il carico massimo di rottura si abbassa notevolmente .Questo è il metodo usato dalle ditte di monofili più serie e rinomate, le quali riportano sulle bobine il risultato di questa procedura, a differenza di case più economiche le quali a parità di tipologia e diametro di filo riportano dei carichi di rottura un po più alti, in quanto la fase di testaggio è differente. detto ciò vi saluto tutti !!!! ciao
grazie Dio per avermi fatto nascere in Calabria e per avermi dato la Sila


ivo

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Reply #19 on: May 05, 2009, 13:42:20
Ciao Enzo come và, io mi sono anche dimenticato di dire un'altra cosa, ovvero, il controllo del diametro, mi spiego meglio, l'anno scorso verso metà giugno faccio un piccolo inventario per il materiale che mi sarebbe servito durante le ferie e mi mancavano gli shock leader conici (io uso solo quelli), mi precipito dal mio rivenditore il quale è sprovvisto di quelli che uso di solito. Mi propone dei conici di un notissimo marchio decantandoli come  migliori rispetto a quelli che usavo io, a parità di diametro, e lo fecie facendomi vedere il carico di rottura riportato sulla confezione. Premettendo che la confezione costava 5 € in più della mia e aveva 5 spezzoni in meno, un pò scetticamente decisi lostesso di acquistarlo. Una volta a casa inizio i montaggi e mi sembra, maneggiando il conico che c'era qualcosa di strano, pensavo che mi avesse venduto il diametro sbagliato, invece controllando confezione e poi bobina dico: no e giusto 0,23>0,57, quindi prendo il "micrometro", misuro e il lato da 0,57 era perfetto mentre quello dello 0,23 in realtà era dello 0,252....................scandaloso più di 2 punti, quindi capivo il maggior carico di rottura rispetto a quello che uso io. Sono tornato dal negoziante munito di micromero e gliel'ho restituito facendogli i complimenti per il consiglio.
Comunque questo per dire che se ci sembra esagerato il carico di rottura riportato sulla confezione rispetto al diametro, oltre a fare le prove con bilance, nodi e chi più ne a più ne metta, bisognerebbe verificare che lo spessore sia fedele, anche perchè se il filo rispetta il carico di rottura ma non il diametro  e quest'ultimo non si riesce a calcolarlo "tante  grazie"  che sembra un ottimo prodotto.
Penso comunque che un micrometro sia indispensabile, sempre che a uno piaccia essere preciso, e costa un pò di più di un normalissimo calibro.
Ciao a presto   


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