ma il recupero non dev'essere fatto molto lentamente?...e dopo il lancio quanti secondi aspetti di solito prima di cominciare a recuperare, visto che l'esca deve scendere un po' verso il fondo?
Se posso aggiungere la mia, l'eging ai calamari è un pò da intendere come uno "spinning lento" se mi passate il termine.....cioè come per lo spinning bisogna "animare" l'esca nel modo corretto.
Un trucco semplice che io adotto, visto che pesco da scogliere con fondale roccioso misto a posidonia, e in particolare quando utilizzo un artificiale appena acquistato, è di calcolare i tempi di "affondamento"....
Quindi prima di iniziare a pescare, mi reco in un punto dove conosco la prondità, esempio circa due metri, poggio in acqua l'artificiale e conto i secondi prima che tocchi il fondo....se per esempio impiega circa 5 secondi.....mi regolo che se devo pescare in un fondale di 15 metri prima di cominciare a recuperare devo aspettare massimo 35 secondi, ciò per non arrivare proprio a fondo e non rischiare di ammarrare nella posidonia.
Poi comincio a recuperare lentamente cercando di mantenere l'artificiale, il più possibile orizzontale rendendolo così il più naturale possibile.
Di solito scandaglio dalla superficie a quasi toccare il fondo dato che i calamari sono predatori voraci e che cacciano appunto dalla superficie al fondo, cerco di capire dove si trovano per aumentare le possibilità di cattura...quindi se per esempio stanno predando delle occhiatine a mezz'acqua, è lì che devi far passare l'artificiale....questo ovviamente lo comincerai a capire con la pratica dopo aver preso dimestichezza sull'intuire a che profondità stai pescando.....(contare i secondi come dicevo prima, ti aiuterà molto...)
Tutto quanto espresso prima, se si pesca su fondali sabbiosi e a basso fondale, ovviamente è quasi superfluo, resta secondo me, solo la regola di mantenere l'artificiale perfettamente orizzontale, e questo lo puoi verificare sempre prima del tramonto, lanciando vicino, e iniziando a recuperare per renderti conto a che "velocità" devi girare la manovella del mulinello, memorizzando questa piccola cosa, sarai molto agevolato in pesca.
Ricorda infine che spesso l'attacco del calamaro avviene con i due tentacoli lunghi con i quali afferra l'esca e poi la porta in mezzo a quelli piccoli verso la bocca, pertanto può capitare di acchiapparlo appunto su questi due che essendo molto fragili bisogna evitare tassativamente le classiche "ferratone!!!"....rischieresti di spezzare i tentacoli e ritrovarti sull'esca solo quelli.....
La sensazione che avrai, è quella di sentirti "trattenere" l'esca.....dovrai solamente continuare a recuperare un pò più rapidamente e avvertirai la pesantezza...un pò come se avresti preso una busta di plastica per capirci... a quel punto il calamaro sentendosi trascinare comincerà a "sifonare acqua" e avvertirai queste botte....devi semplicemente assecondarle con la punta della canna continuando a recuperare lentamente ma inesorabilmente...fino alla "Salpata".
Buon divertimento
Salvo
Saluti