Il Parco Urbano dell’Irno, in collaborazione con la FIPSAS (Federazione Italiana della
Pesca Sportiva e Attività Subacquee), ha avviato nel giugno 2010 il progetto di reintroduzione
della trota mediterranea macrostigma nelle acque del fiume Irno. Tale
ceppo autoctono è stato geneticamente selezionato dai ricercatori dell’Università
di Siena partendo dalla popolazione di salmonidi del fiume Fibreno, in provincia
di Frosinone, e successivamente riprodotto all’interno di allevamenti ittici autorizzati.
Si tratta di una specie dalla straordinaria importanza naturalistica, contemplata anche
nell’allegato II della Direttiva Habitat,la cui salvaguardia richiede l’istituzione
di zone di protezione speciale. La reintroduzione è avvenuta a mezzo immissioni
annuali di novellame, cioè trote di circa 4-5cm, in modo da ricostruire una popolazione
diversificata in varie classi d’età.
“A distanza di due anni” – afferma il dott.Alberto Gentile, responsabile scientifico
del progetto – “gli esemplari immessi si sono distribuiti spontaneamente lungo
l’intero corso, raggiungendo già taglie notevoli, segno delle buone condizioni
ambientali del parco e del lavoro di conservazione che l’ente ha egregiamente condotto
finora”.
Ma l’impegno del Parco dell’Irno è stato anche quello di approvare un regolamento
che consentisse di praticare la pesca sportiva con tecniche e modalità sostenibili e
scarsamente impattanti. Infatti, non solo è stata privilegiata la pratica del NO KILL
(rilascio del pesce senza danneggiarlo), ma anche tecniche di pesca, come quella
a mosca, che non producono danni agli animali catturati.
L’apertura ufficiale alla pesca della trota macrostigma è avvenuta il 25 marzo scorso.
Tanti sono gli appassionati che hanno fatto richiesta al Parco di rilascio dell’apposita
autorizzazione, ma si scommette che il numero di pescatori, pronti a scoprire
le bellezze del Parco dell’Irno, non potrà che aumentare.
L'articolo è stato pubblicato dal quotidiano SOLE 24ORECongratulazioni al Dott. Alberto Gentile e a tutti gli Amici della Valle dell'Irno.