Cappotto ma con soddisfazione

Aperto da cris81, Maggio 13, 2012, 23:38:40

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La sveglia per domenica mattina è puntata sulle 6.30. Ma quando suona la spengo e, vuoi un po per la stanchezza accumulata durante una settimana di lavoro un po per il fatto che oggi pesco in solitaria e quindi non ho orari, alla fine mi riaddormento e riapro gli occhi circa un ora dopo. Intontito mi alzo di tutta fretta ma appena apro la finestra per guardare fuori il forte vento della sera precedente spira ancora, ed anche più forte. Penso di lasciar perdere e rimettermi a dormire, ma poi penso che passeranno almeno due settimane prima di poter rimettere i piedi in acqua, il prossimo week end infatti sarò fuori. Metto sul fuoco la macchinetta del caffè preparata la sera prima, mi sciacquo il viso e controllo la situazione meteo della zona di pesca. Ventisette chilometri mi separano dal fiume che ho scelto per questa uscita, e penso che magari li il vento possa non esserci. Ma le previsioni portano vento, raffiche fino a 20 nodi. Scoraggiato decido ormai di prepararmi, faccio colazione, prendo l'attrezzatura ed alle otto in punto parto da casa. Dopo circa quaranta minuti sono sul posto, i metereologi non si erano sbagliati, il vento era veramente fortissimo. "Ma ormai sono qua", penso, monto la canna, lego una red tag e mi avvio verso il greto del fiume. Oggi ho deciso di provare la zona bassa, quella più aperta e spaziosa, anche se probabilmente quella più ventosa. Qui in passato di trote ne ho prese, con il lombrico ed a spinning, quindi sono sicuro della loro presenza. Inizio a volteggiare, ma il vento mi crea tanti problemi, finchè non oso un lancio angolato. Caspita, pare subire meno il vento!!! Pian piano risalgo verso una prima briglia e lungo il percorso incontro qualche trotella, qualcuna appena mi vede scappa, qualcuna se ne sta sotto il suo bel sasso senza degnare nemmeno di uno sguardo le mie imitazioni. Proprio mentre insistevo, una di loro bolla, non so su cosa, ma la mia mosca era lontana da la. L'adrenalina sale, inizio a pensare che forse potrei finalmente scappottare, anche se sono solo alla mia terza uscita a mosca. Ma niente, la pinnuta decide di ignorarmi. Continuo a risalire, provo varie zone che reputo buone ma il massimo risultato che ottengo è perdere qualche mosca. Mi guardo intorno, qualche insetto vola, sotto i sassi ci sono larve di effimera, non capisco dove sbaglio.Si sta facendo tardi, ma insisto, voglio arrivare fino ad una pozza che vedo di solito dalla strada, profonda e calma. Ci arrivo e sto per lanciare quando al mio fianco vola indisturbata l'ennesima libellula blu della mattinata. Ho pensato a cosa avevo di simile nel box. La cosa che più ci assomigliava era una Yellow Mayfly, non per colori ma almeno per forma anche se notevolmente più piccola. La lego, inizio a volteggiare e via col lancio. La mosca tocca la superficie, inizio a recuperare ed appena arrivo al bordo della pozza, circa un metro sotto i miei piedi, vedo una trota, avrà avuto 35 cm, risalire dal fondo verso la mia mosca. Un attimo e l'adrenalina va a mille, lei, la trota, passa a fianco della mosca ma non la attacca. Allora decido di insistere, provo ancora a lanciare, lego mosche diverse, sondo tutta la pozza ma nulla. Ad un certo punto la mosca che draga si incaglia su un ramo sommerso, il finale si spezza e subito mi attrezzo per rifarlo, ma a quel punto mi rendo conto che è ora di rientrare per il pranzo. Ancora una volta è stato cappotto, ma questa volta sono lo stesso contento, non dimenticherò mai l'emozione di vedere il pesce salire verso la mosca e quel brivido pronto a ferrare per una mangiata che non arriva.

Mi scuso se sono stato prolisso in questo racconto di pesca, ma volevo condividere con voi la mia giornata di pesca in solitaria in cui a farmi compagnia oltre al vento forte c'erano le libellule e qualte troterella pronta a scappare.

ciao cris, tranquillo, le emozioni dei cappotti le ho sentito tanto pure io!! su che fiume hai provato?

I miei complimenti Cris, questo è lo spirito giusto di chi ama la pesca e la vive nel cuore. Il tuo racconto mi ha trasportato con te sulla sponda del fiume ed la trota ha abboccato alla mia esca...almeno così ho immaginato.
Ti saluto con stima aspettando il tuo prossimo racconto, Luca.
...speriamo che abbocchi!!!