LE ESCHE DEL FREDDO

Aperto da OLTREMARE, Gennaio 03, 2009, 11:37:59

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Ciao ragazzi,
Il freddo stringe la penisola ed alle mie latitudini, nell'entroterra, è già pungente da parecchio tempo. E' comunque la stagione del surf anche se, mi sembra di aver constatato, che sul nostro forum ci sia una sorta di letargo e non solo in questa disciplina. Avevo lanciato un invito un po' di tempo fa (ricordate la discussione "Svegliatevi") e colgo l'occasione per riproporlo. Spero che sia solo un assopimento dovuto alle festività di fine anno e che quanto prima ci sia l'arrembaggio, almeno sulle tastiere. Anche se mormore e orate cominciano a scarseggiare non è proprio il caso di ritirarsi nella grotta come l'orso Yoghi. E' questa la stagione in cui cominciano le danze per chi vuole veramente ballare,  anche se le basse temperature non stimolano ad andare in spiaggia.
Chiusa la parentesi, volevo parlare un po' di esche da freddo mettendo anche in rilievo le variazioni che la nostra fantasia riesce a tirar fuori in questo campo.
Si sa che con l'abbassarsi della temperatura dell'acqua si tende ad impiegare esche che abbiano come punto di forza l'aspetto cromatico più che quello olfattivo e questo per una semplice legge fisica in quanto la propagazione degli aromi è inversamente proporzionale alla diminuzione dei gradi dell'acqua. Precisiamo che sono esche da freddo ma non solo per il freddo in quanto mantengono la loro attrattiva in qualunque stagione.
In un altro post ho dichiarato la mia scarsa predilezione per la sardina, specie nella caccia alla regina, nutrendo, viceversa, una grande fiducia per altre esche, fra cui in prima linea ci metto i cefalopodi che, rispetto alla prima, hanno anche il vantaggio di resistere all'attacco della minutaglia. Calandoci per un momento nelle squame di un predatore come il branzino, ritengo che venga d'istinto cercare di agguantare esche intere di cui fare un sol boccone piuttosto che andare a sbocconcellare parti di un'esca voluminosa. Dico questo in quanto, a mio modo di vedere, delle esche di cui si parlerà, sono da preferire quelle di pezzatura piccola tanto da ricavarne appunto un innesco intero di proporzioni non gigantesche. Anche se la nostra regina ha una bocca di tutto rispetto, penso che sia difficile trovare all'interno del suo stomaco una seppia intera da tre etti. Troveremo prevalentemente pesciolini di pochi cm., gamberetti e granchietti, quindi tutta roba che la nostra riesce a ghermire velocemente.
Dovendo redigere una classifica, chiaramente personale, al primo posto ci metterei quello che in Liguria viene chiamato "spuncia" ovvero occhio di canna, cappuccetto ecc. in altre regioni, seguito, a breve distanza dalla seppia, dal totano/calamaro e dal cannolicchio. Aggiungerei alcuni molluschi come il fasolare il tartufo ed il murice e fra gli anellidi manterrei l'americano di buona pezzatura ed il bibi.
Lo spuncia, che possiamo osservare nella foto successiva,

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]]
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/img211/spunciabb7.jpg/1/]


ha, a mio parere, specie se fresco, delle caratteristiche superiori agli altri cefalopodi; è dotato di una luminescenza naturale che è unica nel suo genere. Intanto non ha mai una taglia gigantesca e quindi può essere innescato tranquillamente per intero o in più esemplari e si rivela micidiale per la spigola, il sarago e anche l'orata.  L'amo indicato è il classico beack nelle misure più piccole come il 4 per esemplari mignon fino al 2/0 per quelli più grossi nella ricerca specifica della regina. Per innescarlo si fa passare il capo libero del bracciolo sotto il mantello con l'aiuto dell'apposito ago, si conficca l'amo in mezzo al ciuffo dei tentacoli e si rassoda il tutto con del filo elastico.
La seppia, che tutti conosciamo è, a mio parere una di quelle esche che non dovrebbe mai mancare anche perché facilissima da trovare in pescheria. La consistenza e spessore delle sue carni rendono l'innesco più agevole rispetto al totano e calamaro. Le varianti per confezionare quest'esca sono diverse. Partiamo dalla seppiolina di 5/6 cm da innescare intera, privata dell'osso interno, magari farcita da un pezzetto di polistirolo per favorirne il galleggiamento. L'amo può essere un beack o un aberdeen. Il procedimento per l'innesco, come gli ami e le prede a cui è destinata, sono gli stessi del punto precedente. La seppia più grossa, sezionata, può essere invece adoperata in tutte le sue parti. Interessantissimi sono i grinfioni (i due tentacoli più lunghi) in quanto possono essere innescati con l'ago come i vermi. Il mantello può essere innescato a strisce modellando magari la parte terminale a "coda di rondine". E' questo un innesco "leggero" che lavora magnificamente nella schiuma e che può riservare gradite sorprese. Parti più ampie di mantello possono essere arrotolate a salsicciotto e strette dal filo elastico, magari con la solita strisciolina di polistirolo in mezzo. Il ciuffo di tentacoli rappresenta un altro bel boccone da innescare con l'amo che spunta in mezzo con i soliti fili di giro elastico.
Totano e calamaro. Vale quanto già detto per la seppia con l'unica variante che, a causa dello spessore più sottile del mantello mal si prestano agli inneschi lineari a strisce. Molto interessanti ritengo invece i totanetti da innescare interi con uno o due ami con le stesse modalità della seppiolina.
Cannolicchio. Onestamente è un terno al lotto nel senso che, personalmente, rilevo risultati incostanti. Probabilmente è molto fruttuoso in quelle zone dove è naturalmente presente. Ciò nonostante è un'esca che porto sempre dietro, fresca o congelata. Sono da preferire i cannolicchi nostrani, più piccoli e dalla carne bianca rispetto a quelli atlantici, molto più grandi con carni più scure. Il loro innesco può essere vario: dall'esemplare intero con il guscio, innescato con due ami, chiaramente dedicato all'orata, alla modalità senza guscio, decisamente più semplice e generica. In questo caso c'è chi innesca tutto, sia il piede che le viscere. Io normalmente adopero solo il piede. Inserisco l'esca su un ago da innesco (la punta deve fuoriuscire dalla parte più scura), do qualche giro di filo elastico e trasferisco sull'amo proprio come fosse un verme. Possiamo innescare anche due o tre esemplari insieme se vogliamo fare bocconi più consistenti mirati a prede importanti. Ami sia beack che aberdeen dal 4 al 2/0. I pesci catturabili con quest'esca sono praticamente tutti. Dalla mormora alla spigola, dal sarago all'orata all'ombrina.
Molluschi. Sarebbero tutti ottimi ma alcuni risultano poco indicati come la cozza e la vongola a causa della mollezza delle carni e delle ridotte dimensioni. I bivalvi che preferisco sono il fasolare ed il tartufo. Sono due specie che grazie alla loro maggior compattezza e dimensione possono essere innescati abbastanza facilmente. Per il fasolare, dopo aver aperto la conchiglia estraggo il mollusco con l'ausilio di un coltello, lo faccio passare su un ago da innesco trasferendolo poi sull'amo e fermandolo con l'immancabile filo elastico. Il tartufo, una volta estratto si mette direttamente sull'amo, anche in più esemplari e rassodando tutto con il filo. Discorso a parte per il murice le cui mire sono indirizzate agli sparidi, orata in primis. Una volta frantumato il guscio, si elimina i dischetto rigido che lo protegge dall'esterno e si innesca in uno o più esemplari a seconda delle dimensioni. Non vi nascondo che non ho molta fiducia in quest'ultima esca ma nell'economia di una battuta di pesca qualche tentativo ci può stare specie quando le altre esche sono sbocconcellate. A detta di chi lo usa di frequente, rende di più scongelato.
Anellidi. Il discorso è presto esaurito. Le uniche che si prestano a condizioni di mare freddo (ovviamente mosso) sono l'americano ed il bibi, specie quello grosso di coffa. L'americano da preferire è quello di grosse dimensioni innescato intero. Il bibi può essere innescato "rovesciato" ovvero rivoltando la parte interna verso l'esterno e stringendo poi con il filo elastico.
Questi sono gli "ingredienti" base, subentra poi il tocco del pescatore che non si esaurisce con le variazioni in tema di calamenti da presentare ma si può manire con un pò di fantasia in fatto di esche. Tante volte, specie quando la scarsità delle tocche sui cimini invogliano a creare un diversivo alla noia, mi cimento in accostamenti di esche nella speranza che anche i nostri amici pinnuti possano essere incoraggiati da inneschi da gourmet. In definitiva se le  papille gustative di noi umani vengono maggiormente stimolati da accostamenti vari di cibarie, perché lo stesso effetto non può avvenire anche sulle mucose dei pesci? Tempo fa avevo un cane, un dalmata femmina. Quando le preparavo da mangiare cercavo di dare colore e varietà al suo pasto. Qualcuno mi diceva che avevo delle palle in testa perché tutto sommato si trattava di una bestia. Ma chi ci dice che le bestie siano contente di vedersi servita sempre la solita zuppa?
Naturalmente ho scherzato un po' su un argomento, quello dell'accoppiamento delle esche, che ovviamente non ho inventato io, ma in cui ripongo comunque molta fiducia e a furia di tentativi per me è ormai diventato la prassi.
Gli abbinamenti principali che di solito effettuo sono: cannolicchio con spuncia o testa di calamaro. Cannolicchio con fasolare o tartufo. Sarda rivoltata coperta da mantello di calamaro/seppia. Fasolare con bibi. Americano sopra con un pezzo di seppia sull'amo anche per preservare il verme da attacchi indesiderati.

esempio di abbinamento cannolo/spuncia

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[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/img211/cannolospuncia251008gj2.jpg/1/]

Da quello che vedo e sento in giro per l'Italia questa stagione surfereccia si sta rivelando molto prolifica, con catture di numerose e bellissime spigole specie su spiagge dal fondale basso. Probabilmente le lunghe e frequenti mareggiate hanno, è il caso di dire, mosso le acque. Io purtroppo sono costretto mio malgrado a stare in pantofole ma chi ne ha la possibilità forse è il caso di approfittarne.
Alla prossima


#1
Egregio oltremare!!!!!!!

ti sembrerà un paradosso eppure di quel cefalopode che ci hai illustrato in foto e cioè la spuncia, io lo conosco bene.

Bene a tal punto che ne ho un congelatore pieno da almeno un anno.
Qui dalle nostre parti si chiamano teste di chiodo, visto la conformazione che hanno, oppure in termini dialettali uacchji i crapa (occhi di capra) nome scaturito dalla grandezza degli stessi.

Quando li trovai in pescheria dal pescivendolo di fiducia, gli e ne chiesi una manciata, lui per tutta risposta me ne rifilò un chilo, giustificandosi col dire di prenderli tutti in quanto questi sono molto rari sui banchi delle pescherie. fatto stà che li sistemai in stecche con carta in alluminio per poi sistemarli nel congelatore.
Non ero molto convinto dell'efficacia di questo piccolo cefalopode, nonostante mi fu consigliato da un pescatore non molto esperto, infatti  li avrò usati un paio di volte ma non in Inverno, e devo dire che una volta una bella orata da chilo lo catturata. Sarà stato un caso ho pensato io, anche perchè fu l'unica cattura di quella giornata di pesca. Invece noto con sommo stupore e piacere che mi confermi ciò che mi diceva quel pescatore, e cioè che stiamo parlando di un esca che si rivela micidiale.

Ma come giustamente hai citato poco fà, con l'inverno e il freddo che incombe, andare a pesca è un idea che va ad affievolirsi, ma ciò non toglie che da qui a poco oltre ad innescare anguille o cefali  a teleferica, porterò con me una o due stecche di queste micidiali teste di chiodo!!!!!!


Ti ringrazio per avermi illuminato!!!!!!!!!



;D

..Ciao OLTREMARE! ho letto tutto il tuo report ed hai risvegliato in me, la voglia di riutilizzare un'esca che da tanto tempo avevo messo da parte (da me si chiama bianchetto o cappuccetto), il problema come accenni tu è appunto riuscire a reperirla fresca.Ho notato che surgelandolo la fluorescenza scompare e mi sà che il potere catturante diminuisce..tu hai notato differenze di toccate tra l'utilizzo del fresco e del conservato?
..cu nasci tunnu, non pò moriri rummu..

Citazione di: sky74 il Gennaio 03, 2009, 12:52:18
..Ciao OLTREMARE! ho letto tutto il tuo report ed hai risvegliato in me, la voglia di riutilizzare un'esca che da tanto tempo avevo messo da parte (da me si chiama bianchetto o cappuccetto), il problema come accenni tu è appunto riuscire a reperirla fresca.Ho notato che surgelandolo la fluorescenza scompare e mi sà che il potere catturante diminuisce..tu hai notato differenze di toccate tra l'utilizzo del fresco e del conservato?

Ciao Sky.

Io al tempo l'orata la catturai con il cefalopode congelato.
La mia premura è , ogni qualvolta utilizzo esche surgelate, scongelarle appunto molto tempo prima dell'ora della battuta, nel senso che se vado a pesca la mattina presto scongelo il tutto dalla sera prima, e detto francamente, una volta scongelato il tutto, l'esca a mio modo di vedere assume le sembianze come se fosse fresco!!!!!

Ho messo lo spuncia in testa alle mie esche preferite proprio per un riscontro oggettivo a pesca e non solo personale. Nella mia zona è molto utilizzato specie per la pesca alla spigola e non solo a fondo. Alcuni utilizzano esemplari da 2/3 cm. a galleggiante. Un mio conoscente, pescatore di altri tempi, spartano ma efficace, ha la sua scatoletta con alcuni esemplari che congela e ricongela centinaia di volte ed i risultati ci sono comunque. Personalmente ritengo che il congelamento offuschi un pò le sue qualità ma purtroppo non sempre è possibile averli freschi. C''è da dire che la consistenza è comunque quasi inalterlata. La cosa migliore sarebbe conservarli in una soluzione salina satura per mantenere quasi inalterate tutte le qualità.
Un'ultima cosa. Quando li acquisto li divido per taglia e posso dire che gli esemplari mignon (1/2 cm) mi hanno spesso regalato bei saraghi con la bolognese.
Ciao

Grazie Oltremare per i tuoi preziosi consigli.
Io personalmente non l'ho mai ne'vista,ne'usata.Devo provare a vedere in qualche pescheria ma ho i miei dubbi perche'come ho gia'detto,se l'avessi vista altre volte,sicuramente avrei chiesto cos'era.
Tu la trovi con facilita'dalle tue parti o raramente e te ne fai una scorta quando ti capita?Un'altra cosa;quando peschi con queste esche lanci lontano come se tenessi sull'amo un verme o piu'vicino?
TUTTO CIO'CHE LASCIAMO A RIVA,LA NATURA PRIMA O POI CE LO RESTITUISCE E NON PENSO CHE VORREMO PER I NOSTRI FIGLI UN FUTURO DI SPAZZATURA!!!
RIPARIAMO I DANNI FINCHE'SIAMO IN TEMPO.

Citazione di: enzodc il Gennaio 08, 2009, 09:26:26
Grazie Oltremare per i tuoi preziosi consigli.
Io personalmente non l'ho mai ne'vista,ne'usata.Devo provare a vedere in qualche pescheria ma ho i miei dubbi perche'come ho gia'detto,se l'avessi vista altre volte,sicuramente avrei chiesto cos'era.
Tu la trovi con facilita'dalle tue parti o raramente e te ne fai una scorta quando ti capita?Un'altra cosa;quando peschi con queste esche lanci lontano come se tenessi sull'amo un verme o piu'vicino?

Ciao Enzo
purtroppo come esca non è sempre reperibile. Personalmente me la faccio tenere da una pescheria e quello che avanza lo congelo. L'ideale sarebbe conoscere qualche pescatore di professione o andare al mercato del pesce e cercare di recuperarne un pò in quanto di solito sono insieme a seppie o calamari.
Per il lancio sono molto meglio dei vermi in quanto con qualche giro di filo elestico ci puoi lanciare come meglio credi e quando (purtroppo) il pesce non abbocca lo cambi perchè logoro.
Ciao

credo che dopo il tuo post, anche il surfcaster più sedentario rispolvererebbe gli attrezzi!
complimenti per la passione che trasmentti  ;D

io abito a roseto capo spulico (cs) che ha dei litorali fatti interamente di pietre e rocce sparse che poi lasciano spazio a distanze differenti alla sabbia.
spot simili sono molto adatti al surf a media e corta distanza e può capitare di tutto anche sotto i tuoi piedi dove c'è un gradino molto pronunciato!
escahe come quella da te descritta son molto usate (da me ad esempio), dato che a tale livello c'è bisogno di un esca molto resistente e attirante.
lo stesso salsicciotto di sarda non ha buona tenuta sul gradino dato che si disfa in pochi minuti.

personalmente utilizzo piccoli calamaretti interi o gli "allievi" che sono venduti in pescheria come un mix di piccolissimi polpi o seppioline mignon, come quella nella prima foto (se non sbaglio)

un saluto
sincerità e onestà sono sinonimi di antipatia e temporanee incomprensioni, ma il tempo è  galantuomo. Cit: mio PADRE

Quoto in pieno quello detto da oltremare (Nicola), anche io la reputo un'esca superiore alle altre, ottima per tutti i tipi di pesce, ottima sopratutto nelle ore buie. Io ci ho cattturato saraghi, orate , gronchi,  e spigole, peccato il costo un pò elevato piu o meno intorno ai 22 euro al kg almeno qui in liguria e la scarsa reperibilita a trovarla, quindi se riuscite ha trovarli non inducete a farvene una bella scorta e surgelarli freschi, vi consiglio di non metterli tutti insieme ma preparare dei sacchetti con dentro il neccessario per una battuta di pesca evitando di congelare e scongelare ogni volta tutto il quantitativo detto ciò , ;D
p.s Sono anche molto buoni da mangiare
son qui in attesa,del pesce della mia vita.

  ;D  ;D Caro Nicola le o finalmente reperite.Non so come ma un mio amico pescivendolo me le ha recuperate a un mercato notturno in puglia dove va lui.Ne sono circa una ventina e me le ha anche regalate (visto il ns rapporto).Sono congelate ma non importa.Cominciate a tremare pesci;arrivoooooooo ;D ;D
TUTTO CIO'CHE LASCIAMO A RIVA,LA NATURA PRIMA O POI CE LO RESTITUISCE E NON PENSO CHE VORREMO PER I NOSTRI FIGLI UN FUTURO DI SPAZZATURA!!!
RIPARIAMO I DANNI FINCHE'SIAMO IN TEMPO.

Scusate, ma questa esca è reperibile dappertutto ?? Io sono marchigiano e non l'ho mai sentino nominare..
Se sapete magari altri suoi nomi me li potete dire??
;D
Io sono andato oggi a pesca ASD a proposito dello Svegliatevi di Oltremare ... Ma ho fatto un bel CAPPOTTO mannaggia oh!!
VABBE OH speriamo che con questa nuova esca vada meglio...
Comunque nella foto ho visto che la nuova esca era innescata insieme al cannello...è piu invitante per le spigole o ho capito male??   calabria

Citazione di: Marco1993 il Gennaio 29, 2009, 22:09:53
Scusate, ma questa esca è reperibile dappertutto ?? Io sono marchigiano e non l'ho mai sentino nominare..
Se sapete magari altri suoi nomi me li potete dire??
;D
Io sono andato oggi a pesca ASD a proposito dello Svegliatevi di Oltremare ... Ma ho fatto un bel CAPPOTTO mannaggia oh!!
VABBE OH speriamo che con questa nuova esca vada meglio...
Comunque nella foto ho visto che la nuova esca era innescata insieme al cannello...è piu invitante per le spigole o ho capito male??  calabria
Ciao Marco, quest'esca purtroppo non ha un nome univoco e viene individuato per lo più con termini dialettali. Nel centro italia normalmente viene chiamato "occhio di canna" o "cappuccetto". Da quello che ne so io dalle tue parti è senz'altro presente e se hai la possibilità vai a sbirciare in qualche porto all'arrivo dei pescherecci. Per i cappotti non demordere: ne abbiamo tutti degli armadi pieni. L'abbinamento delle esche è un tentativo in più che si fa giusto per non appendere all'amo una banconota da 20 euro e dire ai pesci di andare a comprarsi quello che più gli piace  ;D
Ciao